Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02588

Atto n. 4-02588

Pubblicato il 9 dicembre 2019, nella seduta n. 171
Risposta pubblicata

PUGLIA , VACCARO , MORONESE , LANZI , NOCERINO , CORRADO , DONNO , LANNUTTI , ANGRISANI , TRENTACOSTE , NATURALE , GIANNUZZI - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

San Giorgio a Cremano è un comune situato nell'area metropolitana della città di Napoli e confinante con quest'ultima;

il Comune è stato interessato da fenomeni illeciti inerenti soprattutto al settore dell'affidamento degli appalti pubblic,i che hanno visto coinvolgere sia i dipendenti del medesimo ente che le imprese private partecipanti alle procedure di evidenza pubblica;

numerosi sono i dipendenti dell'amministrazione comunale, ad oggi in servizio, tra funzionari e dirigenti, destinatari in passato di misure cautelari, disciplinari e interessati da procedimenti giudiziari per gravi reati contro la pubblica amministrazione, come risultante dal prospetto dei procedimenti penali rilasciato dal Comune su richiesta del segretario generale;

alcune delle imprese coinvolte negli episodi criminosi continuano ancora oggi a partecipare all'espletamento delle procedure, così come gli stessi dipendenti destinatari dei provvedimenti sono tornati ad operare nei medesimi settori in cui si sono verificati gli illeciti;

molteplici sono i procedimenti giudiziari aperti presso la Procura della Repubblica di Napoli e della procura regionale della Corte dei conti, tanto d'ufficio, quanto su iniziativa dei consiglieri comunali o su segnalazione del segretario generale dell'ente, per il tramite delle relazioni annuali inerenti alla valutazione del piano triennale di prevenzione della corruzione, ritualmente trasmesse anche all'Autorità nazionale anticorruzione;

considerato che, per quanto risulta:

dalle relazioni annuali pubbliche, predisposte dal responsabile della prevenzione e corruzione del Comune, relative al resoconto sul monitoraggio dei fenomeni corruttivi, si evince che nel quadriennio 2014-2018 si è registrato un elevato tasso di violazione della normativa penale avente ad oggetto il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione;

le "aree a rischio" nelle quali si sono maggiormente concentrati i fenomeni corruttivi si riferiscono principalmente ai seguenti settori: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto e immediato per il destinatario, affidamento di lavori, servizi e forniture, acquisizione e progressione del personale;

nello specifico emergono procedimenti disciplinari avviati a seguito di fatti di reato relativi a illeciti, ipotizzati dalla Procura della Repubblica, di cui alle fattispecie ex artt. 314, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, 320, 322, 353, 353-bis e 356 del codice penale;

tali ipotesi di reato sono emerse principalmente nel 2015 in base ad un'inchiesta definita dagli organi di stampa "Tangentopoli di San Giorgio a Cremano", ove i principali indagati sono stati rinviati a giudizio nel 2016, in quanto avrebbero costituito una vera e propria associazione a delinquere ex art. 416 del codice penale;

relativamente alle fattispecie di reato indicate, la Procura della Repubblica nel 2018 ha rinviato a giudizio il colonnello della Polizia municipale, sezione mortuaria, e gli amministratori e dipendenti della ditta che cura i servizi cimiteriali, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e concussione nella gestione;

in merito alla fattispecie di peculato, la dirigente del settore avvocatura del Comune è indagata per appropriazione di denaro pubblico perpetrata, secondo la Procura, mediante il riconoscimento di somme non dovute negli onorari; inoltre, nonostante quest'ultima sia oggetto di indagine, è stata destinataria di una promozione con attribuzione del ruolo di vice segretario;

sussiste, dunque, una certa difficoltà ad attuare a livello amministrativo tutte quelle misure ex lege previste per evitare e circoscrivere i fenomeni corruttivi, come emerso dalla relazione predisposta dal responsabile della prevenzione e corruzione del Comune, in base alla quale risulta che le misure assunte, così come strutturate, si caratterizzano spesso per una rilevanza formale e non incidono con puntualità, specificità e reale applicazione;

sarebbe opportuno rivedere l'impianto garantendo la terzietà dei soggetti chiamati alla verifica delle attività, provvedendo anche a una procedimentalizzazione definita, con indicazione dei tempi di attuazione e un monitoraggio puntuale e costante sulle attività;

dalla relazione del responsabile emerge che si ritiene necessaria una maggiore e costante dedizione da parte dell'apparato burocratico e politico dell'ente, al contrasto dei fenomeni illeciti e all'adozione delle relative misure, non dovendo il solo segretario dell'ente vigilare sull'andamento dell'amministrazione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'esteso fenomeno corruttivo che interessa il Comune di San Giorgio a Cremano e se intenda attivarsi affinché venga esercitato un monitoraggio relativo alla gestione amministrativa dell'ente locale;

quali iniziative, di conseguenza, intenda intraprendere al fine di tutelare il buon andamento e l'efficienza dell'ente stesso attivandosi, nelle sedi opportune, affinché si provveda all'immediato ripristino della legalità anche mediante l'avvio, sussistendone i presupposti ex lege statuiti, della procedura di cui agli artt. 141 e seguenti del testo unico degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000.