Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00135

Atto n. 1-00135

Pubblicato il 4 giugno 2019, nella seduta n. 117
Esame concluso nella seduta n. 118 dell'Assemblea (05/06/2019)

L'ABBATE , BRIZIARELLI , MORONESE , ARRIGONI , QUARTO , ORTOLANI , ABATE , ACCOTO , AGOSTINELLI , ANASTASI , COLTORTI , CORBETTA , CORRADO , CROATTI , DE LUCIA , FEDE , FLORIDIA , GRANATO , GRASSI , LANNUTTI , LEONE , LOREFICE , MANTOVANI , MATRISCIANO , MOLLAME , PIRRO , PRESUTTO , PUGLIA , VACCARO , BOTTICI , MAIORINO

Il Senato,

premesso che:

nel 1988 è stato costituito il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico ("Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC"), foro scientifico internazionale per lo studio e la valutazione dei cambiamenti climatici istituito dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) e dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) con lo scopo di fornire una visione scientifica sullo stato delle conoscenze sul cambiamento climatico e sui suoi potenziali impatti ambientali e socio-economici;

fin dal suo primo rapporto di valutazione elaborato nel 1990, l'IPCC ha rivelato come l'anidride carbonica e gli altri gas climalteranti come il protossido di azoto (N2O), il metano (CH4) e i clorofluorocarburi (CFC) contribuiscano ad aumentare l'effetto serra naturale e come le attività antropiche siano tra le principali cause dell'aumento della concentrazione dei gas serra nell'atmosfera;

nel 2018 la NASA e l'Ente americano per le ricerche sull'atmosfera e gli oceani (Noaa) hanno affermato che i precedenti 5 anni sono stati in assoluto i più caldi dell'ultimo secolo;

secondo i dati rilevati e analizzati dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-ISAC), il 2018 è stato l'anno più caldo mai registrato in Italia dal 1800, con un'anomalia sopra la media di 1,58 °C, rispetto al periodo di riferimento che va dal 1971 al 2000. Il 2018 supera quindi il precedente record dell'anno 2015 dove si era registrato un aumento di 1,44 °C rispetto allo stesso periodo di riferimento;

l'impatto ambientale negativo di emissioni climalteranti generate da attività antropiche, contribuisce al "riscaldamento globale" (global warming), e ha come conseguenza l'aumento in intensità e frequenza di fenomeni meteorologici estremi, quali temperature eccessivamente elevate o estremamente rigide, soprattutto fuori stagione, nevicate a bassa quota, venti eccezionalmente forti, bombe d'acqua e intense grandinate alternate a periodi di forte siccità. Con l'incremento dei fenomeni climatici estremi aumentano anche i rischi di fenomeni di dissesto idrogeologico e quindi di danni all'agricoltura, alle infrastrutture e al territorio e conseguentemente gli impatti sulla sicurezza delle nostre città e sulla salute dei cittadini;

attualmente, i costi correlati al dissesto idrogeologico del territorio italiano sono stimati in circa 2,5 miliardi di euro all'anno, ma la cifra potrebbe aumentare nel corso dei prossimi decenni come anche i costi legati al contenimento degli incendi e alla messa in sicurezza dei territori;

l'aumento della temperatura media a livello globale, comporta lo scioglimento dei ghiacciai, provocando un innalzamento del livello del mare, che potrebbe giungere a valori particolarmente severi nel giro di pochi decenni con impatti potenzialmente disastrosi in particolare per le regioni insulari, e per quei territori che hanno sviluppato la loro economia e gli insediamenti urbani sulle coste;

nell'ottobre 2018, l'IPCC ha presentato il suo report speciale che, per la prima volta, ha valutato gli impatti del cambiamento climatico sul target di 1,5 gradi centigradi di aumento delle temperature globali. Il documento ha dimostrato che il riscaldamento globale è già aumentato di un grado centigrado rispetto ai livelli preindustriali e che sta crescendo, approssimativamente, di 0,2 gradi centigradi a decade;

nell'ultima conferenza delle parti, tenutasi a dicembre 2018 a Katowice, si è avviato quello che viene definito il "dialogo facilitativo" per promuovere nuovi impegni di riduzione delle emissioni. La conferenza si è conclusa con l'approvazione del manuale operativo per l'attuazione dell'Accordo di Parigi: il "manuale operativo" (Rule book) ha stabilito, fra l'altro, l'utilizzo delle nuove linee guida nella valutazione dei gas climalteranti emessi e la redazione da parte degli Stati membri di un inventario delle emissioni, con scadenza biennale;

considerato che:

il Governo italiano ha elaborato una proposta di strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese per i prossimi 10 anni: il Piano nazionale integrato per l'energia ed il clima (Pniec) sottoposto a consultazione pubblica dal 19 marzo 2019;

il Parlamento europeo nell'aprile del 2019 ha disposto con Regolamento che per il settennato 2021 - 2027 il Fondo europeo sviluppo regionale (FESR) e il fondo di coesione (FC) non possono finanziare investimenti legati ai combustibili inquinanti come il petrolio e gli idrocarburi;

ritenuto che riuscire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico ed in particolare i conseguenti impatti sull'ambiente naturale, antropizzato ed urbanizzato, e a governarne le cause non sia solo un dovere morale nei confronti delle future generazioni, ma anche una priorità strategica per l'economia nazionale italiana,

impegna il Governo:

1) ad adottare, nell'ambito delle proprie competenze, ogni iniziativa finalizzata alla decarbonizzazione dell'economia, comunque garantendo la sicurezza del sistema energetico del Paese, fissando come obiettivo la strategia a lungo termine dell'UE per la riduzione delle emissioni di gas serra - COM(2018) 773 del 28 novembre 2018;

2) ad attuare ogni misura che favorisca la transizione, dalle fonti energetiche fossili alle fonti rinnovabili, compatibilmente con la grid parity, e dall'economia lineare all'economia circolare, favorendo l'investimento nella ricerca e nelle ecoinnovazioni;

3) a promuovere lo sviluppo di sistemi eco-efficienti di produzione ricorrendo alla bioeconomia e all'eco-design;

4) al fine di ridurre gli sprechi energetici, a potenziare ulteriormente il percorso di eco-efficienza energetica da applicare al patrimonio pubblico e privato, anche attraverso sinergie con il mondo produttivo per una costante formazione degli operatori di settore;

5) a porre in essere ogni iniziativa volta a favorire l'autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili;

6) a promuovere, in sinergia con gli enti locali, campagne di sensibilizzazione / informazione rivolte ai cittadini, sulle buone pratiche ambientali finalizzate alla mitigazione dei cambiamenti climatici, anche mediante l'introduzione dell'educazione ambientale nelle scuole di ogni grado;

6.a) a promuovere politiche di sviluppo infrastrutturale e interventi finalizzati alla promozione di iniziative virtuose di mobilità urbana ed extraurbana sostenibile, incluso il trasporto intermodale a beneficio diretto dell'ambiente e degli ecosistemi ma anche della salute e del benessere dell'uomo;

7) a promuovere, di concerto con le regioni e gli enti locali e le Autorità di bacino distrettuali, nell'ambito delle proprie competenze, interventi finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico, nonché misure per l'utilizzo responsabile del suolo;

8) ad attuare, nell'ambito delle proprie competenze, tutte le misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di riduzione di gas ad effetto serra concordate a livello internazionale ed europeo, e tenendo conto dei benefici ambientali, sociali ed economici connessi alla riduzione delle emissioni.