SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------


9a Commissione permanente
(AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE)



59ª seduta: giovedì 4 luglio 2019, ore 9

ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni interrogazioni svolte

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


BOLDRINIBELLANOVAGARAVINID'ARIENZOGIACOBBECUCCAMESSINA AssuntelaPATRIARCAVATTUONETARICCOIORI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. -

Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

nelle campagne del bacino padano, territorio dalla configurazione orografica particolarmente ricca di corsi d'acqua, con particolare riferimento alla provincia di Ferrara, vi è un drammatico problema di sovrappopolazione delle nutrie, che sta penalizzando non solo le attività produttive ed economiche, ma sta arrecando disagi alla popolazione locale;
il sovrapascolamento attuato dalle nutrie sta provocando un deterioramento dei biotopi umidi, determinando profonde alterazioni degli ecosistemi e l'estinzione locale della fauna associata a tali ambienti;
dopo l'entrata in vigore, nel febbraio scorso, del Collegato ambientale alla legge di bilancio, pur mantenendo la classificazione dei roditori come animali infestanti e non più come fauna selvatica, si dà alle Regioni la possibilità di intervenire per garantire un'azione più organica e coordinata;
nel 2016 l'Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia a dotarsi di un piano regionale per il controllo delle nutrie, implementato già nel 2018;
il costante impegno della Polizia provinciale, la buona volontà e senso civico espressi da alcuni cittadini e le difese messe in campo dagli agricoltori nel rispetto delle rigide disposizioni del piano regionale di controllo non sono però sufficienti a debellare questo problema: ogni anno tante aziende subiscono danni ingentissimi per i quali non ottengono alcun rimborso, inoltre c'è il problema dell'incolumità dei tanti operatori (dipendenti e lavoratori autonomi) che quotidianamente rischiano la vita alla guida dei loro mezzi meccanici, perché le tane e le gallerie che le nutrie scavano compromettono la tenuta delle arginature dei corsi d'acqua, e in caso di collasso ciò costituisce un grave pericolo per chi lavora a bordo di mezzi meccanici, oltre ad assumere una rilevanza fondamentale per quanto riguarda la sicurezza idraulica;
la buona riuscita dell'impegno profuso è vanificato dal fatto che non vi sono risorse sufficienti,
si chiede di sapere:
quali azioni il Governo intenda assumere per far fronte all'emergenza, che si sta rivelando disastrosa in termini di danni per le aziende agricole e le strutture idrauliche, al fine di trovare soluzione effettiva in ausilio al già gravoso impegno mosso dalla Regione in coordinamento con le Province;
se intenda stanziare fondi finalizzati ad affrontare la grave emergenza dell'aumento della proliferazione delle nutrie che, ad oggi, non trova effettiva soluzione.
(3-00605)

PAPATHEU - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e per il Sud. -

Premesso che:

il Sud è il principale bacino di impiego della manodopera agricola nel Paese con il 57 per cento degli operai agricoli italiani, dei quali il 95 per cento stagionali. L'agroalimentare rappresenta oggi il 34 per cento del Pil in Sicilia, con 83.000 imprese agricole attive, 150.000 lavoratori e 15 milioni di giornate lavorative all'anno;
l'agricoltura nel Mezzogiorno d'Italia, con particolare riferimento all'ortofrutta, è sempre più dominata dalla presenza di numerosi prodotti provenienti dall'estero, che possono essere acquistati ad un minor prezzo. Molti di questi prodotti vengono irrorati all'origine con prodotti vietati nel nostro Paese. È il caso dei pomodorini "datterini" del Camerun a Pachino, la cittadina siciliana nota per il pomodorino e per il datterino. Agli agricoltori di Pachino il pomodorino siciliano viene pagato 50-60 centesimi di euro per essere rivenduto a 2-3 euro al chilogrammo in Sicilia e anche a 7-8 euro in Centro Italia. Nei supermercati di zona il pomodorino del Camerun si vende a 1.40 euro al chilogrammo, mentre il pomodorino di Pachino rimane invenduto a 40-50 centesimi di euro al chilogrammo,
si chiede di sapere con quali modalità si provveda a controllare l'ingresso in Italia di prodotti agricoli provenienti da Paesi terzi, al fine di impedire l'utilizzo e la vendita di prodotti sottoposti a trattamenti chimici vietati in Italia.
(3-00893)