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GIUNTA PER IL REGOLAMENTO
MARTEDI' 9 GIUGNO 2020
6a seduta


Presidenza del Presidente del Senato
ALBERTI CASELLATI


La seduta inizia alle ore 11,10.


Forme di partecipazione a distanza ai lavori delle commissioni
Il PRESIDENTE introduce l'argomento all'ordine del giorno, precisando di aver ritenuto opportuno convocare la Giunta per il Regolamento a seguito delle richieste pervenute in merito alla possibilità di svolgere alcune attività delle Commissioni attraverso forme di partecipazione a distanza.
A tale proposito, ricorda che la Giunta per il Regolamento della Camera dei deputati, riunitasi il 31 marzo 2020, si è così pronunciata: per quanto concerne lo svolgimento delle attività delle Commissioni permanenti in sede informale (svolte cioè senza resocontazione) è stato consentito - «in ragione dell'assoluta eccezionalità della situazione e in via sperimentale» - fino al termine della fase emergenziale, lo svolgimento con collegamento in videoconferenza delle riunioni degli Uffici di presidenza, sia in sede di programmazione dei lavori sia in sede di svolgimento di audizioni. Tali riunioni, alle quali i deputati possono attivamente partecipare anche con interventi da remoto, prevedono comunque la presenza in sede del Presidente della Commissione o di un Vicepresidente, nonché del funzionario segretario dell'organo e dei deputati che intendano partecipare di persona.
Con riguardo alle sedi formali di riunione delle Commissioni, è stata confermata la necessità della partecipazione diretta ai lavori. In tale sede è stato inoltre precisato che ogni altra valutazione richiederebbe il coinvolgimento ed il raccordo con il Senato, in quanto atterrebbe ad una interpretazione dell'articolo 64, terzo comma, della Costituzione.

Infine, per favorire il massimo accesso possibile all'informazione sui lavori parlamentari, sia da parte dei deputati impossibilitati a prendervi parte, sia da coloro che in base alle regole vigenti possono seguire i lavori delle Commissioni tramite il circuito chiuso, la Giunta ha consentito - «sempre in via sperimentale e per il periodo di durata dell'emergenza» - la trasmissione via web, in formato accessibile tramite la rete intranet della Camera o attraverso l'attribuzione di apposite credenziali, delle sedute delle Commissioni in sede referente. Resta tuttavia fermo il requisito dell'unanimità dei consensi per tale forma di pubblicità, come già attualmente previsto per la trasmissione a circuito chiuso.
Ricorda altresì che nella successiva riunione della Giunta del 7 maggio 2020, il Presidente Fico ha dato conto di una lettera di risposta alla Presidente della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario in ordine all'applicabilità agli organismi bicamerali delle determinazioni della Giunta per il Regolamento del 31 marzo.
Al riguardo, il Presidente Fico ha chiarito che le modalità di partecipazione da remoto sopra richiamate sono da ritenersi estese anche alle riunioni degli Uffici di Presidenza degli organismi bicamerali ai quali risultino applicabili le norme del Regolamento della Camera. Con specifico riferimento alle Commissioni d'inchiesta, è stata tuttavia richiamata l'attenzione sul fatto che le riunioni degli Uffici di Presidenza di tali organi costituiscono la sede in cui può essere definita l'organizzazione di attività di inchiesta da svolgere in regime di piena riservatezza, oltre che la sede cui il Regolamento interno affida l'esame di questioni non riconducibili alla programmazione dei lavori. Il Presidente Fico ha pertanto precisato che la Presidenza della Commissione d'inchiesta deve procedere ad una attenta e prudente valutazione, caso per caso, della compatibilità della modalità di riunione in videoconferenza con le concrete attività e decisioni che si intendono svolgere in sede di Ufficio di Presidenza, al fine di evitare ogni possibile pregiudizio al corretto andamento dei lavori dell'organo.
Con particolare riguardo alla possibilità di assistere ai lavori delle Commissioni via web, il Presidente rileva che tale questione era già stata sollevata nel corso di una Conferenza dei Capigruppo, nella quale era emersa la necessità di investire la Giunta per il Regolamento, trattandosi di una questione di interpretazione delle disposizioni concernenti la presenza dei senatori. Osserva peraltro che la situazione di emergenza, per quanto ancora attuale, risulta allo stato meno grave rispetto al mese di marzo.
Dà quindi conto della richiesta pervenuta alla Presidenza da parte di alcuni senatori relativamente alla possibilità di assistere con collegamento remoto ai lavori della 5ª Commissione permanente, con particolare riguardo - ove l'emergenza dovesse protrarsi ulteriormente - allo svolgimento della sessione di bilancio.
Inoltre, il Presidente informa la Giunta di aver ricevuto una lettera, a firma dei Presidenti di Commissioni permanenti e bicamerali appartenenti al Gruppo MoVimento 5 Stelle, con la quale si richiede di valutare la possibilità di consentire, «in ragione dell'assoluta eccezionalità della situazione e in via sperimentale», la partecipazione, da remoto tramite sistemi di videoconferenza, dei senatori alle riunioni degli Uffici di Presidenza delle Commissioni parlamentari.

Il senatore MALAN ritiene in linea di principio condivisibile la valutazione espressa dalla Giunta per il Regolamento della Camera in ordine alla partecipazione da remoto ai lavori degli Uffici di Presidenza delle Commissioni bicamerali, ed in particolare con riguardo alla necessità di un apprezzamento caso per caso per le Commissioni d'inchiesta. Osserva infatti che, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, le Commissioni di inchiesta possono procedere alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Ciò rende a suo avviso particolarmente opportuna una prudente valutazione delle attività che possono essere svolte con collegamento remoto.

Il senatore MARCUCCI considera cruciale, per un corretto svolgimento delle dinamiche parlamentari, che il confronto politico resti caratterizzato dalla presenza fisica dei componenti delle Camere e delle singole Commissioni, sia in quanto tale requisito si evince direttamente dal Regolamento, sia per evidenti ragioni di buonsenso.
Ritiene in ogni caso che l'adozione di misure volte a derogare al principio della presenza fisica debba assumere un carattere strettamente temporaneo ed essere limitata alle sole audizioni. L'attività degli Uffici di Presidenza in ordine alla programmazione dei lavori risulta infatti assai di frequente la sede nella quale viene anticipato un confronto tra temi squisitamente politici, che devono più opportunamente emergere attraverso le rituali forme di pubblicità dei lavori parlamentari.
Con riguardo alla necessità di una particolare attenzione nella valutazione degli argomenti trattati dagli Uffici di Presidenza delle Commissioni d'inchiesta, ritiene infine condivisibili le considerazioni espresse dal senatore Malan.

Il PRESIDENTE richiama l'attenzione sul fatto che la dichiarazione dello stato di emergenza deliberata dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020 cesserà i propri effetti il prossimo 31 luglio. L'adozione di misure derogatorie in ordine al principio della presenza fisica dei senatori dovrebbe avere pertanto carattere transitorio.

La senatrice DE PETRIS, proprio in quanto la possibilità di partecipare a distanza ai lavori parlamentari risulta strettamente connessa alla situazione di emergenza in atto, dichiara di condividere pienamente le considerazioni del senatore Marcucci: tale forma di partecipazione può infatti ammettersi con esclusivo riguardo alle audizioni, in quanto nella fase della programmazione emergono di frequente momenti di confronto politico prodromici rispetto al processo decisionale vero e proprio.
In relazione alla durata temporale della deroga all'esame della Giunta, si potrebbe a suo avviso valutare l'opportunità di consentire la partecipazione a distanza sino al termine della pausa estiva.
Ritiene inoltre che la limitazione alle sole audizioni debba valere anche per le Commissioni di inchiesta, ferma restando la necessità di una valutazione caso per caso, tenuto conto del possibile carattere di riservatezza degli argomenti trattati.
Considera infine necessario ribadire la natura provvisoria ed emergenziale di tali forme di partecipazione, per evitare che esse possano costituire un precedente in grado di incidere sulle prassi parlamentari con ripercussioni negative sulla qualità del dibattito e del confronto politico.

Interviene brevemente il senatore MARCUCCI per sottolineare l'esigenza che le audizioni delle Commissioni di inchiesta, per le quali fosse ammessa la partecipazione a distanza, non riguardino in nessun modo temi coperti da riservatezza o secretazione degli atti.

Il PRESIDENTE assicura che la finalità del prudente apprezzamento della Presidenza delle Commissioni di inchiesta è proprio quella di tener conto dell'eventuale carattere riservato dell'argomento oggetto dell'audizione.

Il senatore PERILLI ritiene condivisibile la scelta adottata dalla Giunta per il Regolamento della Camera, volta a consentire la partecipazione a distanza alle riunioni svolte in sede di Ufficio di Presidenza, compresa la programmazione dei lavori, per evidenti ragioni di trasparenza del dibattito parlamentare. La lettera trasmessa alla Presidenza a firma dei Presidenti di Commissione che aderiscono al suo Gruppo persegue del resto le medesime finalità.

Il senatore ZAFFINI, pur prendendo atto della possibilità di ricorrere a nuove forme di partecipazione per garantire il corretto svolgimento dei lavori parlamentari, similmente del resto a quanto sta avvenendo in tutto il Paese, auspica che l'attività parlamentare continui, per quanto possibile, a svolgersi nel rispetto del principio generale della presenza fisica, che ritiene maggiormente conforme ai principi di rappresentatività e decoro delle istituzioni.
Ritiene pertanto condivisibili le considerazioni svolte dal senatore Marcucci in ordine all'opportunità di limitare la partecipazione a distanza alle riunioni in sede di Ufficio di Presidenza al solo svolgimento di audizioni. Pur prendendo atto delle determinazioni della Giunta della Camera, che ha optato per un'estensione più ampia della partecipazione per connessione, rivendica la piena autonomia del Senato ed in particolare della Giunta per il Regolamento nell'adottare le decisioni ritenute più opportune. Ribadisce infine l'assoluta convinzione circa la necessità che tutte le attività svolte in sede di Ufficio di Presidenza, ad eccezione delle audizioni, prevedano la presenza fisica dei componenti.

Il senatore CALDEROLI osserva che la questione oggetto dell'odierna riunione della Giunta, più che investire l'interpretazione dell'articolo 33 del Regolamento, sulla pubblicità dei lavori, concerne piuttosto il contenuto dell'articolo 1, comma 2, ed in particolare il dovere dei senatori di partecipare alle sedute. E' proprio su tali aspetti che, con riguardo all'attività dell'Assemblea, il Senato ha dimostrato la capacità di adottare scelte autonome rispetto a quelle della Camera dei deputati: mentre infatti in questo ramo del Parlamento si è costantemente garantita la presenza e la partecipazione di tutti i senatori, anche ricorrendo a modalità inedite di dislocazione all'interno del perimetro dell'Aula, alla Camera sono state inizialmente adottate decisioni volte a contingentare il numero dei partecipanti alle sedute. Osserva inoltre che le determinazioni della Giunta per il Regolamento della Camera, pur offrendo un punto di riferimento certamente utile per le possibili soluzioni da adottare, risalgono al 31 marzo, in una fase dello stato di emergenza epidemiologica differente da quella attuale.
Dichiara di condividere l'opportunità di limitare la partecipazione a distanza alle sole audizioni informali svolte in sede di Ufficio di Presidenza in quanto, come ha a suo avviso correttamente precisato la senatrice De Petris, le attività svolte in sede di programmazione dei lavori possono acquisire di frequente un carattere decisionale sostanziale. In ogni caso, la possibilità di partecipare ai lavori da remoto, per quanto limitata alle audizioni, deve a suo avviso rimanere strettamente collegata al carattere eccezionale ed emergenziale dell'attuale situazione sanitaria, al fine di impedire che gli strumenti offerti dalla tecnologia possano disincentivare la partecipazione fisica ai lavori parlamentari.
Ritiene pertanto opportuno espungere qualsiasi riferimento al carattere "sperimentale" delle modalità di partecipazione consentite. Il carattere della sperimentazione, infatti, è del tutto differente da quello dell'emergenza, che è l'unico a poter giustificare in modo fondato una deroga al principio della presenza dei parlamentari, sancito dall'articolo 64, terzo comma, della Costituzione. Condivide infine la proposta di limitare nel tempo tale modalità di partecipazione, fino alla conclusione della pausa estiva.

Il PRESIDENTE ricorda che il carattere dichiaratamente sperimentale delle misure stabilite dalla Giunta per il Regolamento della Camera era stato determinato da un'emergenza epidemiologica che si trovava ancora nella prima fase della sua manifestazione. Pertanto, poiché diverse audizioni in videoconferenza sono in realtà già state svolte con riguardo ai soggetti auditi, ritiene senz'altro possibile eliminare il riferimento alla natura sperimentale della partecipazione a distanza, in quanto l'attuale quadro emergenziale costituisce di per sé una ragione sufficiente a giustificare il ricorso a tale strumento. Riscontra infine un consenso unanime dei componenti della Giunta sulla possibilità anche per i senatori di partecipare con collegamento in videoconferenza ai lavori degli Uffici di Presidenza, limitatamente al solo svolgimento di audizioni.

Il senatore PERILLI sottolinea che la temporaneità delle modalità di partecipazione ai lavori in videoconferenza non è in contrasto con la natura sperimentale. In ogni caso, pur non escludendo la possibilità che lo strumento della videoconferenza possa essere esteso oltre il periodo di emergenza in atto, ritiene comunque preferibile raggiungere l'unanimità dei consensi in seno alla Giunta.

Il PRESIDENTE dà conto del complesso dibattito in corso in ordine alle modalità di partecipazione a distanza ai lavori parlamentari. Al riguardo, sottolinea che tali forme di intervento non possono tuttavia divenire definitive. La normalità della vita parlamentare si esprime infatti attraverso il principio della presenza, come definito dall'articolo 64 della Costituzione e dall'articolo 1 del Regolamento del Senato.

Il senatore AUGUSSORI si sofferma su alcune problematiche di natura tecnica relative alla modalità di lavoro in videoconferenza. A suo parere, non esistono connessioni che non possano essere intercettate o registrate: pertanto - con particolare riferimento all'attività delle Commissioni di inchiesta - autorizzare la trattazione in videoconferenza di argomenti riservati espone al rischio di una violazione o compromissione della sicurezza. Sottolinea inoltre le difficoltà di tenuta della connessione internet in caso di collegamento in concomitanza di gruppi di oltre 20 persone, come già sperimentato in alcune occasioni in cui l'audito partecipava in videoconferenza.
Esprime infine la preoccupazione in ordine al fatto che la pubblicità degli Uffici di Presidenza e delle sedute formali di Commissione, con i conseguenti rischi di registrazione, possa determinare ripercussioni negative sulle dinamiche ordinarie dello svolgimento dei lavori.

Il PRESIDENTE rileva che la richiesta di seguire da remoto i lavori delle Commissioni da parte dei senatori che non ne sono membri, mediante chiavi di accesso riservate e sicure, non contrasta con il principio della presenza fisica. Tema distinto è invece quello delle forme di pubblicità dei lavori delle Commissioni nelle sedi diverse da quelle disciplinate all'articolo 33, comma 5, del Regolamento: per consentire la piena pubblicità delle sedi referente e consultiva, infatti, sarebbe necessaria una modifica del Regolamento.

A parere del senatore SANTANGELO, al termine del periodo emergenziale che ha reso necessario il ricorso a strumenti innovativi, dovrà essere fatta una riflessione costruttiva circa la possibilità di utilizzare gli strumenti offerti dalla tecnologia per i lavori - anche a distanza - delle istituzioni parlamentari. Al di là della natura sperimentale delle nuove modalità di lavoro, infatti, in caso di risultati positivi in termini di produttività, tali modalità potrebbero divenire permanenti.

Il senatore PERILLI ritiene che il richiamo alla natura sperimentale delle modalità di partecipazione ai lavori delle Commissioni in videoconferenza andrebbe mantenuto. Rinuncia tuttavia ad insistere su tale aspetto, in quanto ritiene non opportuno pregiudicare l'unanimità della decisione della Giunta.

Il PRESIDENTE ricorda che l'utilizzo del termine "sperimentale" da parte della Giunta per il Regolamento della Camera costituisce un precedente rispetto al quale, tuttavia, il Senato mantiene una propria autonomia decisionale, anche in ragione della diversa fase dell'emergenza in cui la Giunta si trova oggi a deliberare.

Il senatore PARRINI, nel concordare con le osservazioni del senatore Marcucci, auspica che la Giunta esprima un orientamento unanime sull'argomento all'ordine del giorno. Al fine di bilanciare le posizioni manifestate dal senatore Perilli con le legittime preoccupazioni del senatore Calderoli in ordine al carattere sperimentale dei lavori in videoconferenza, basterebbe a suo avviso aggiungere un richiamo alla provvisorietà delle misure di partecipazione che saranno adottate in via sperimentale.

Il PRESIDENTE propone di inserire nelle premesse del parere della Giunta un richiamo all'inderogabilità del principio della presenza fisica.

Il senatore PERILLI esprime perplessità in ordine all'inserimento di tale precisazione, che richiederebbe ulteriori approfondimenti in quanto attualmente oggetto di un ampio dibattito dottrinale.

Il senatore CALDEROLI ribadisce la propria contrarietà al richiamo alla natura sperimentale delle misure, sottolineando che la prassi del Senato conosce già numerose soluzioni procedurali che risultano adottate "in via sperimentale" da diversi anni. Per tali ragioni, ritiene senz'altro preferibile adottare una soluzione di carattere transitorio, ferma restando la possibilità per la Giunta di riunirsi nuovamente al termine del periodo emergenziale al fine di adottare ulteriori decisioni. Al riguardo, richiama l'articolo 64, terzo comma, della Costituzione, che a suo parere non consente interpretazioni estensive del Regolamento che legittimino il voto a distanza, in quanto dispone espressamente la presenza in sede dei parlamentari.

Il senatore SANTANGELO rileva che la presenza dei parlamentari può essere interpretata anche come presenza per connessione.

Il PRESIDENTE sottolinea che la determinazione della Giunta, ove adottata, avrebbe comunque carattere transitorio e resterebbe in vigore fino al prossimo 31 agosto; auspica pertanto che la Giunta possa esprimere un orientamento unanime, ferma restando la possibilità di una successiva nuova determinazione.

Il senatore PERILLI richiama l'opinione di autorevoli costituzionalisti i quali hanno ammesso interpretazioni estensive del concetto di presenza di cui all'articolo 64 della Costituzione. Si dichiara quindi contrario al richiamo nelle premesse del parere al principio di inderogabilità della presenza fisica, mentre sottolinea come la natura sperimentale delle modalità di partecipazione in videoconferenza sia oggetto anche della lettera inviata da alcuni Presidenti di Commissione alla Presidenza.

Il PRESIDENTE, all'esito del dibattito, prende atto di una convergenza dei componenti della Giunta su una interpretazione che consenta provvisoriamente, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica in corso, fino al 31 agosto 2020, la partecipazione con collegamento in videoconferenza ai lavori degli Uffici di Presidenza anche ai componenti della Commissione, limitatamente allo svolgimento di audizioni, ferma restando la presenza in sede almeno del Presidente o del Vice Presidente della Commissione e del Capo dell'Ufficio di Segreteria.
Nel dibattito - prosegue il Presidente - è invece emersa la necessità di mantenere la partecipazione in sede per gli Uffici di Presidenza delle Commissioni aventi ad oggetto la programmazione dei lavori.
Sottopone pertanto alla Giunta una proposta di parere, pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna.

Il senatore PERILLI precisa, a differenza di altri senatori intervenuti nel corso del dibattito, di non essere affatto contrario ad una partecipazione in videoconferenza ai lavori degli Uffici di Presidenza delle Commissioni riguardanti la programmazione dei lavori. Tuttavia, al fine di non pregiudicare l'unanimità della Giunta, si dichiara favorevole alla possibilità di restringere, per il momento, la partecipazione in videoconferenza alle sole audizioni.

Il senatore MARCUCCI concorda con la necessità di limitare la deliberazione della Giunta alle sole audizioni ed esprime apprezzamento per la disponibilità manifestata dal senatore Perilli a rinviare le altre questioni, ai fini del raggiungimento di un orientamento unanime. Ritiene infatti imprescindibile garantire l'assenza di condizionamenti e la piena libertà del voto dei parlamentari attraverso la presenza in sede ogni volta che siano previste votazioni in Commissione.

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, risulta quindi accolta la proposta di parere illustrata dal Presidente.

Il PRESIDENTE domanda quindi ai componenti della Giunta il proprio avviso in ordine all'estensione delle modalità di partecipazione ai lavori delle Commissioni permanenti in videoconferenza anche alle Commissioni bicamerali e di inchiesta alle quali è applicabile il Regolamento del Senato, in analogia con quanto già deliberato dalla Giunta per il Regolamento della Camera e nel presupposto della valutazione caso per caso delle richieste, in relazione alle specifiche esigenze di riservatezza.

Il senatore MARCUCCI chiede che sia chiaramente indicato che l'audizione in videoconferenza resta esclusa in caso di riservatezza o segretezza - anche parziale - degli argomenti trattati, in modo da evitare che tale decisione sia demandata esclusivamente agli organi delle Commissioni di inchiesta.

Il PRESIDENTE ricorda che, diversamente dalle Commissioni permanenti, le quali richiedono l'autorizzazione a svolgere audizioni direttamente alla Presidenza, le Commissioni di inchiesta per loro natura decidono in autonomia.

Il senatore MARCUCCI ribadisce in proposito la necessità di esplicitare nel parere della Giunta il divieto di procedere ad audizioni in videoconferenza in presenza di un rischio, anche solo potenziale, di secretazione di documenti o audizioni, o comunque di trattazione di argomenti riservati.

Il PRESIDENTE, nel sottolineare l'opportunità di individuare in ogni caso una soluzione condivisa con il Presidente della Camera dei deputati, ritiene problematico - anche alla luce delle disposizioni costituzionali e delle relative norme istitutive - porre limiti alla discrezionalità delle Commissioni di inchiesta in ordine alle modalità di svolgimento dei propri lavori.

Il senatore PERILLI concorda nel rimettere la questione alla prudente valutazione di ciascun Presidente di Commissione di inchiesta, la cui autonomia è fondata sulle norme istitutive e sui regolamenti interni. Si potrebbe valutare la possibilità di prevedere che l'eventuale diniego allo svolgimento di audizioni in videoconferenza risulti comunque motivato.

Il senatore MARCUCCI, in relazione alla delicatezza delle questioni e dei poteri coinvolti, propone di rinviare la deliberazione della Giunta sul punto. Ritiene infatti opportuno lo svolgimento di ulteriori approfondimenti tecnici, anche in relazione alla possibilità che durante lo svolgimento di un'audizione in videoconferenza emergano elementi secretabili: in questo caso il commissario collegato in videoconferenza potrebbe venire improvvisamente escluso dalla prosecuzione dell'audizione e la sua possibilità di partecipare ai lavori risulterebbe evidentemente compromessa.

Il PRESIDENTE rileva che non spetta alla Giunta per il Regolamento individuare tutti i casi in cui la Presidenza della Commissione di inchiesta debba negare l'audizione in videoconferenza. La Giunta è in questo momento chiamata solo a decidere se estendere anche alle Commissioni di inchiesta la possibilità di svolgere audizioni informali in videoconferenza.

Il senatore CALDEROLI condivide pienamente le preoccupazioni del senatore Marcucci. Propone pertanto di limitare la deliberazione della Giunta alle sole Commissioni permanenti, rinviando la decisione sulle Commissioni di inchiesta ad un successivo approfondimento, anche in relazione ai poteri di secretazione previsti dalle rispettive norme istitutive e dai regolamenti interni.

Il PRESIDENTE assicura che rappresenterà alla Presidenza della Camera le questioni emerse nel dibattito in relazione alle speciali esigenze di riservatezza delle Commissioni di inchiesta, con particolare riguardo alla possibilità che nel corso di un'audizione emergano tematiche riservate o coperte da segreto, che potrebbero determinare immediate ripercussioni anche sui componenti della Commissione stessa in ordine alla possibilità di proseguire la partecipazione da remoto.
Ritiene invece del tutto differente la questione relativa alla possibilità per i senatori di seguire attraverso una connessione remota i lavori di Commissioni diverse da quella di appartenenza, attraverso l'utilizzo di apposite credenziali. Fa presente in ogni caso che tale possibilità sarebbe comunque concessa in via provvisoria, fino al termine del mese di agosto.

Il senatore PERILLI ribadisce la propria contrarietà rispetto all'inserimento in un eventuale parere della Giunta del richiamo al principio dell'inderogabilità della presenza fisica dei parlamentari; si dichiara invece favorevole alla possibilità che i senatori non componenti possano seguire da remoto i lavori delle altre Commissioni.

Il senatore AUGUSSORI rileva che nel caso di sedute non pubbliche delle Commissioni, una trasmissione via web, per quanto resa possibile attraverso il rilascio di specifiche credenziali, non impedirebbe comunque la registrazione e il rischio di una successiva diffusione non autorizzata dei lavori.

Il senatore CALDEROLI si associa, ribadendo che i senatori non componenti che seguono le sedute attraverso un collegamento a distanza potrebbero registrarle e quindi renderle pubbliche.

Il PRESIDENTE esclude categoricamente che l'introduzione provvisoria della possibilità per i senatori di seguire i lavori delle Commissioni via web, attraverso l'accesso personale con password non cedibile ad una piattaforma riservata, possa di per sé determinare una violazione della riservatezza delle sedute. Il corretto utilizzo delle chiavi di accesso rientra infatti nella responsabilità e nella correttezza comportamentale di ciascun senatore.

Il senatore AUGUSSORI conferma le proprie perplessità sul punto, dal momento che attraverso strumentazioni tecniche avanzate sarebbe possibile accedere anche a piattaforme riservate.

Il senatore GRASSI ritiene che la presenza di strumenti informatici sicuri non escluda la possibilità che, nella stanza dove è presente il segnale decodificato, altre persone non autorizzate possano seguire i lavori delle Commissioni.

Il PRESIDENTE ribadisce che l'attribuzione di codici e password personali di utilizzo determina una responsabilità per l'utilizzatore degli stessi, e che dovrebbe essere esclusa la possibilità di eludere il divieto di divulgazione di sedute non pubbliche delle Commissioni. Nondimeno, alla luce delle perplessità manifestate, ritiene opportuno svolgere i necessari approfondimenti tecnici al fine di evitare gli inconvenienti segnalati.

Il senatore AUGUSSORI ricorda che i senatori non componenti, potenzialmente connessi da remoto per seguire i lavori di un'altra Commissione, potrebbero in ipotesi essere oltre trecento, con tutte le conseguenti difficoltà di carattere tecnico, tenuto conto che si sono già verificati problemi di connessione per un numero di partecipanti assai più contenuto in occasione delle audizioni fin qui consentite in videoconferenza.

Il PRESIDENTE assicura che svolgerà i necessari approfondimenti tecnici al riguardo. Alla luce delle perplessità emerse nel dibattito, ritiene opportuno rinviare ad una successiva seduta della Giunta ogni decisione sul punto, compresa la richiesta di carattere più generale di rendere pubblici tutti i lavori delle Commissioni.

Al senatore PERILLI, che chiede di approfondire tale ultimo aspetto già nella seduta odierna, il PRESIDENTE replica che la necessità di un approfondimento tecnico circa la sicurezza e la riservatezza dell'accesso da remoto ai lavori delle Commissioni è strettamente connessa al tema più generale della pubblicità dei lavori.

Il senatore CALDEROLI fa presente che il proprio Gruppo è da sempre favorevole alle più ampie forme di pubblicità dei lavori delle Commissioni, le quali, se introdotte, potrebbero risolvere anche il tema della partecipazione da remoto dei senatori ai lavori di altre Commissioni. Tuttavia, tale aspetto potrebbe essere affrontato soltanto attraverso una puntuale modifica regolamentare, della quale la Giunta potrà certamente occuparsi in una prossima riunione.

Il senatore MARCUCCI concorda sull'opportunità di rinviare l'esame delle questioni emerse nel dibattito e di riconvocare la Giunta a seguito dello svolgimento dei necessari approfondimenti tecnici.

Il PRESIDENTE assicura che, dopo lo svolgimento dei necessari approfondimenti, la Giunta sarà tempestivamente convocata per proseguire la trattazione dei temi emersi nel dibattito odierno.

La seduta termina alle ore 12,42.

PARERE APPROVATO DALLA GIUNTA


La Giunta per il Regolamento, riunitasi il 9 giugno 2020, ha espresso il seguente parere:
Provvisoriamente, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica in corso, fino al 31 agosto 2020 per l'attività degli Uffici di Presidenza delle Commissioni permanenti in via informale - ferma restando la presenza in sede almeno del Presidente o del Vice Presidente della Commissione e del Capo dell'Ufficio di Segreteria - la partecipazione con collegamento in videoconferenza ai lavori degli Uffici di Presidenza è consentita anche ai componenti della Commissione, limitatamente allo svolgimento di audizioni.