AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3ª)

MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
131ª Seduta

Presidenza del Presidente
CASINI
Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Della Vedova.

La seduta inizia alle ore 15.

IN SEDE CONSULTIVA
Le priorità dell'Unione europea per il 2017 (Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017 e Relazione programmatica per il 2017 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea) (n. 915)
(Parere alla 14a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con osservazioni)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 7 febbraio.

La relatrice FATTORINI (PD) espone uno schema di parere favorevole con osservazioni, soffermandosi in particolare sull'esigenza di valorizzare e promuovere in tutte le sedi europee le esperienze dei "corridoi umanitari", strumenti essenziali per assicurare, in accordo con i Paesi terzi, canali di accesso sicuro al territorio europeo e per contrastare i fenomeni criminali legati ai flussi migratori.

Il presidente CASINI, verificata la presenza del numero legale, pone quindi ai voti la proposta di parere favorevole con osservazioni (pubblicata in allegato).

La Commissione approva.

IN SEDE REFERENTE
(2639) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla cooperazione e mutua assistenza amministrativa in materia doganale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, fatto a Hanoi il 6 novembre 2015, approvato dalla Camera dei deputati
(Esame)

Il relatore VERDUCCI (PD) illustra il disegno di legge, già approvato dalla Camera dei deputati, recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo, sottoscritto fra l'Italia e il Vietnam nel novembre del 2015, sulla cooperazione e mutua assistenza amministrativa in materia doganale.
L'Accordo, il primo in materia fra le Parti, ha l'obiettivo di fissare in modo organico un quadro normativo cui ricondurre ogni forma di cooperazione amministrativa nel settore doganale tra le amministrazioni competenti dei due Paesi, al fine di prevenire, accertare e reprimere le infrazioni doganali potenzialmente correlate ai crescenti rapporti commerciali bilaterali.
Ricorda che l'Italia è il quarto partner commerciale del Vietnam, tra i Paesi dell'Unione europea, per interscambio complessivo, ed il quinto mercato di destinazione dei prodotti vietnamiti, con investimenti per 340 milioni di dollari. Composto da un preambolo e da 14 articoli, l'Accordo limita il suo campo di applicazione all'ambito dei territori doganali delle Parti, salvaguardando quindi ovviamente gli obblighi derivanti per l'Italia dall'appartenenza all'Unione europea (articoli 2 e 3). Il testo definisce le modalità e le procedure per la prestazione di assistenza e per lo scambio di informazioni, che le Parti possono attuare per propria iniziativa o su richiesta, circoscrivendo una serie di fattispecie oggetto di tale scambio (articoli 1, 5 e 6). Un articolo specifico (articolo 7) disciplina l'ipotesi di assistenza che ciascuno dei due Paesi può prestare all'altro di propria iniziativa, a fronte di gravi violazioni doganali che possano causare un danno sostanziale all'economia, alla salute o alla sicurezza pubbliche.
L'Accordo disciplina inoltre le ipotesi di rifiuto o rinvio dell'assistenza (articolo 8), la possibilità di consegne controllate in alcuni casi di reati doganali (articolo 9) e le modalità di uso riservato delle informazioni scambiate (articolo 10).
La cooperazione tecnica fra le Parti può sostanziarsi - fra l'altro - in scambi di visite di funzionari doganali e di esperti, in attività di formazione, nello scambio di informazioni ed esperienza (articolo 11).
Di rilievo anche gli articoli 12 e 13 che stabiliscono, rispettivamente, le modalità di attuazione dell'Accordo - definendo anche la competenza nel sostenimento dei relativi oneri per le Parti - e le possibilità di composizione delle eventuali controversie.
Il disegno di legge di ratifica dell'Accordo si compone di 5 articoli che dispongono, rispettivamente, in merito all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, alle competenze del Corpo della Guardia di finanza, alla copertura finanziaria ed all'entrata in vigore.
Gli oneri economici derivanti dall'attuazione del prevedimento sono valutati in poco più di 18.000 euro annui.
L'Accordo non presenta profili di incompatibilità con la normativa nazionale, con l'ordinamento comunitario né con gli altri obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese.

Il presidente CASINI comunica che sono pervenuti i prescritti pareri.

Nessuno chiedendo di intervenire, il presidente CASINI, verificata la presenza del numero legale, pone quindi ai voti il mandato al relatore Verducci a riferire favorevolmente all’Assemblea sul disegno di legge in titolo, con la richiesta di essere autorizzato allo svolgimento della relazione orale.

La Commissione approva.

(2619) Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Romania per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Riga il 25 aprile 2015, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione dell'esame)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 20 dicembre 2016.

Il presidente CASINI comunica che sono pervenuti i prescritti pareri.

Nessuno chiedendo di intervenire, il presidente CASINI, verificata la presenza del numero legale, pone quindi ai voti il mandato al relatore Pegorer a riferire favorevolmente all’Assemblea sul disegno di legge in titolo, con la richiesta di essere autorizzato allo svolgimento della relazione orale.

La Commissione approva.

(2620) Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati:
a) Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sui servizi aerei, con Allegato, fatto a Roma il 24 settembre 2002, con Accordo per l'introduzione di emendamenti, fatto a Roma il 16 aprile 2012;
b) Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, con Allegati, fatto ad Algeri il 22 gennaio 2013;
c) Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, con Allegati, fatto a Roma il 21 giugno 2013;
d) Accordo di cooperazione nel campo dei trasporti marittimi tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, fatto ad Algeri il 14 novembre 2012;
e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kosovo sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Pristina il 24 luglio 2014;
f) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Moldova sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 19 settembre 1997;
g) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di sua altezza serenissima il Principe di Monaco concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Roma l'8 novembre 2012;
h) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Montenegro sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 12 marzo 2014;
i) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Serbia sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto ad Ancona il 15 ottobre 2013;
l) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sul trasporto marittimo, fatto a Roma il 14 luglio 2014;
m) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Andorra concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Bruxelles il 19 maggio 2015, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione dell'esame)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 20 dicembre 2016.

Il presidente CASINI comunica che sono pervenuti i prescritti pareri.

Nessuno chiedendo di intervenire, il presidente CASINI, verificata la presenza del numero legale, pone quindi ai voti il mandato al relatore Compagna a riferire favorevolmente all’Assemblea sul disegno di legge in titolo, con la richiesta di essere autorizzato allo svolgimento della relazione orale.

La Commissione approva.

(2576) Cristina DE PIETRO ed altri. - Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale dell'Organizzazione marittima internazionale per un riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con l'ambiente, fatta a Hong Kong il 15 maggio 2009
(Esame e rinvio)

La relatrice FATTORINI (PD) illustra il disegno di legge, di iniziativa della collega De Pietro, recante la ratifica della Convenzione del 2009 dell'Organizzazione marittima internazionale finalizzata ad un riciclaggio sicuro e compatibile con l'ambiente delle navi.
Ricorda innanzitutto che l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) è un’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con sede a Londra, istituita a seguito dell’adozione della Convenzione internazionale marittima di Ginevra del 1948, per promuovere la cooperazione marittima tra i Paesi membri e garantire la sicurezza della navigazione e la protezione dell’ambiente marino. Vi aderiscono attualmente 170 Paesi, fra cui l’Italia che vi ricopre un ruolo di primo piano e che contribuisce al funzionamento dell'organizzazione con una quota di oltre il 2 per cento del bilancio totale.
La Convenzione in esame, composta di 21 articoli, di un allegato e di 7 appendici tecniche, contiene disposizioni relative ai criteri e alle procedure da adottare per la costruzione, la demolizione e il riciclaggio ecocompatibile delle navi. Lo scopo è di porre rimedio a cattive e diffuse prassi relative allo smantellamento e al riciclaggio dei materiali delle navi avviate alla dismissione, spesso condotti in siti gestiti illegalmente.
Il sistema previsto dal documento internazionale prevede il controllo e la certificazione delle navi, su una serie di requisiti specifici sia per gli armatori che per i titolari degli impianti di riciclaggio quali l'obbligo per gli armatori di stabilire l'inventario dei materiali pericolosi a bordo delle loro navi.
Dall'ambito di applicazione della Convenzione sono escluse le navi da guerra, quelle utilizzate per servizi governativi non commerciali, nonché le navi di stazza inferiore a 500 tonnellate di stazza lorda o che abbiano operato esclusivamente in acque territoriali. Il testo internazionale stabilisce altresì delle restrizioni sull’uso di materiali pericolosi nelle costruzioni navali.
Di rilievo è la previsione (articolo 17) secondo cui la Convenzione entrerà in vigore ventiquattro mesi dopo la data di ratifica da parte di almeno quindici Stati, la cui flotta mercantile combinata rappresenti almeno il 40 per cento della stazza lorda della flotta mercantile mondiale. Ad oggi risultano aver ratificato il documento internazionale soltanto 5 Paesi, ovvero il Belgio, la Repubblica democratica del Congo, la Francia, la Norvegia e Panama, Paesi le cui flotte mercantili rappresentano complessivamente poco più del 20 per cento della stazza lorda della flotta mercantile mondiale.
L'importanza della Convenzione è confermata anche dal fatto che la Commissione europea ed il Consiglio dell'Unione europea hanno caldamente incoraggiato gli Stati membri a ratificarne il testo, in particolare con la Comunicazione 88 del 2010 con cui viene analizzata la relazione esistente tra la convenzione di Hong Kong, quella delle Nazioni Unite del 1989 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e il regolamento comunitario n. 1013 del 2006 relativo alle spedizioni di rifiuti.
Il disegno di legge di ratifica della Convenzione si compone di 3 articoli che dispongono in merito, rispettivamente, all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione ed all'entrata in vigore del documento internazionale. Nessun articolo, viceversa, è dedicato alla copertura finanziaria del provvedimento, né la relazione che l'accompagna fornisce elementi utili a tale scopo.
Per questi profili finanziari dunque, fatta salva l’azione di stimolo dell’iniziativa parlamentare, sarebbe auspicabile, nel corso dell’esame parlamentare, un intervento di chiarificazione da parte del Governo.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 15,20.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL'ATTO N. 915

La Commissione Affari esteri, emigrazione, esaminati il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017 e la Relazione programmatica per il 2017 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea,

preso atto che la Commissione europea è consapevole di dover produrre sforzi ulteriori rispetto a quelli profusi nel 2016, nell'ambito delle dieci priorità già indicate all'inizio del proprio mandato;

apprezzata l'intenzione della Commissione europea di intensificare l'impegno per assicurare sostegno ai rifugiati, favorirne l’integrazione nelle comunità di accoglienza in Europa e nei Paesi terzi, migliorare la gestione della migrazione nelle zone di confine più esposte, lottare contro la tratta e il traffico dei migranti, in particolare dei minori non accompagnati, e rimpatriare i migranti irregolari;

auspicato che tale impegno produca, a partire dall'anno in corso, risultati più significativi di quelli fin qui raggiunti, con una effettiva implementazione, da parte degli Stati membri, degli accordi raggiunti in sede europea per una maggiore condivisione degli oneri dell'accoglienza;

condivisa la necessità di una rapida adozione di modifiche alle regole di Dublino sul sistema europeo comune di asilo, che alleggerisca la posizione dei Paesi di primo approdo, e di trasformazione dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo in una vera e propria agenzia UE per l’asilo;

preso atto che la Commissione europea intende proseguire i negoziati di libero commercio già in corso e ottenere nuovi mandati;

valutato con favore il riferimento fatto dalla Commissione alla necessità di un rafforzamento degli strumenti di difesa comune, a partire dall'auspicata presentazione di un piano d’azione europeo in materia di difesa e dalla creazione di un Fondo europeo di difesa per promuovere ricerca e innovazione e per contribuire allo sviluppo della base industriale e tecnologica di difesa europea;

sottolineato infine con favore il richiamo del documento europeo all'importanza dei rapporti con l'Africa, continente ritenuto uno dei principali partner strategici dell’Unione europea;

apprezzato e condiviso altresì il proposito del Governo italiano, espresso nella Relazione programmatica, di voler contribuire al processo di rilancio dell'integrazione politica europea, contrastando la crisi in cui essa attualmente si trova;

preso atto dell'intenzione dell'esecutivo italiano di voler promuovere a livello istituzionale il rafforzamento del metodo comunitario e l'attuazione di un nuovo accordo interistituzionale sul tema "legiferare meglio", volto a rendere più fluido e aderente agli obiettivi politici generali il procedimento legislativo europeo;

manifestato il pieno sostegno all'impegno dell'esecutivo a mantenere al centro dell'agenda europea una visione integrata della gestione del fenomeno migratorio, fondata da un lato sulla necessità di una maggiore condivisione degli oneri in relazione al controllo delle frontiere e della ricollocazione dei richiedenti asilo, e dall'altro sui partenariati con i Paesi terzi, a partire dai Paesi dell'Africa sub-sahariana, anche attraverso il sostegno al fondo fiduciario istituito a La Valletta nel novembre 2015;

ribadita e condivisa l'importanza di mantenere il sostegno alle politiche di allargamento, con particolare attenzione ai Balcani occidentali;

espresso apprezzamento per l'impegno volto a favorire lo sviluppo di una difesa europea più strutturata, consolidando il partenariato strategico fra l'Unione europea e la NATO;

condiviso l'impegno dell'esecutivo per un approfondimento costruttivo delle relazioni transatlantiche e per il rilancio del partenariato strategico fra l'Unione europea e la Russia, fondato sul rispetto del diritto internazionale e della sovranità territoriale ucraina;

rimarcata l'importanza di sostenere l'aumento della presenza italiana nei gradi apicali del Servizio europeo di azione esterna e tra gli agenti temporanei presenti nelle strutture dell'Unione europea, anche per consolidare le buone prassi di condivisione delle esperienze amministrative dei funzionari pubblici;

espresso infine l'auspicio che la celebrazione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma possa costituire l'occasione per iniziative concrete per il rilancio delle prospettive di unità politica e sociale dell'Unione;

esprime parere favorevole

invitando la Commissione di merito a valutare l'opportunità di fare proprie le seguenti osservazioni:

che il Governo valorizzi e promuova, in tutte le sedi europee, le esperienze dei "corridoi umanitari", strumenti essenziali per assicurare, in accordo con i Paesi terzi, canali di accesso sicuro al territorio europeo e per contrastare i fenomeni criminali legati ai flussi migratori;

che il Governo promuova, in tutte le sedi europee e in raccordo con le organizzazioni internazionali, un più efficace coordinamento degli aiuti umanitari e delle iniziative di sviluppo a beneficio dei Paesi maggiormente interessati dall'afflusso di rifugiati siriani, ed in particolare Libano e Giordania;

che il Governo si adoperi affinché la nuova Politica europea di vicinato dell'Unione europea concentri maggiore attenzione e risorse addizionali nei confronti della situazione geopolitica del Mediterraneo, per sfruttare le grandi potenzialità di quest'area e allontanare i gravi rischi sistemici che incombono, invece, sul piano politico, migratorio e di sicurezza, sull'intera Unione europea, come già evidenziato nella Risoluzione approvata nel giugno 2015 dalla Commissione Affari esteri (Doc. XVIII n. 94-A);

che il Governo, anche nel quadro delle iniziative europee, adotti ogni iniziativa per rafforzare la partnership politica ed economica con la Tunisia, con un coordinamento più efficace degli strumenti di cooperazione e di sicurezza, una ulteriore cooperazione in materia di gestione dei flussi migratori e un sostegno tangibile all'economia, al fine di concorrere in modo permanente alla stabilizzazione di un Paese che sta vivendo una positiva esperienza di consolidamento delle istituzioni democratiche.