SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


13a Commissione permanente
(TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI)


144ª seduta: mercoledì 6 maggio 2015, ore 15,15


ORDINE DEL GIORNO


IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. CUOMO. - Misure urgenti in materia di gestione e prevenzione del rischio idrogeologico - Relatrice alla Commissione PUPPATO
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1101)
2. Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Realacci ed altri; Bratti ed altri; De Rosa ed altri) - Relatrice alla Commissione MANASSERO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1458) Seguito esame e rinvio
3. Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economye per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (Approvato dalla Camera dei deputati)- Relatore alla Commissione VACCARI
(Pareri della 1a, della 2a, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1676) Seguito esame e rinvio
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. D'ALI'. - Disposizioni per lo sviluppo sostenibile delle piccole isole
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(117)
2. DE POLI. - Disposizioni per favorire la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile delle isole minori
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(512)
3. Pamela Giacoma Giovanna ORRU' ed altri. - Misure per la crescita nelle isole minori. Laboratorio Isole
(Pareri della 1ª, della 2a, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(828)
4. RANUCCI ed altri. - Misure a sostegno delle isole minori finalizzate ad uno sviluppo sostenibile
(Pareri della 1ª, della 2a, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(962)
5. SANTANGELO ed altri. - Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 6ª, della 7ª, della 8a, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1650)
- Relatore alla Commissione MANCUSO
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, dell'atto:
Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, di attuazione della direttiva 2009/29/CE che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra - Relatore alla Commissione CALEO
(Previe osservazioni della 1a, della 2a, della 5a e della 14a Commissione)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il parlamento, ai sensi dell'articolo 1, commi 3 e 5, della legge 4 giugno 2010, n. 96)
(n. 155) Rinvio del seguito dell'esame

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni Svolte

INTERROGAZIONI ALL’ORDINE DEL GIORNO


FAVERO, SUSTA, CALEO, VACCARI, CUOMO, MANASSERO, MORGONI, PUPPATO, SOLLO, MARCUCCI, PIGNEDOLI, BERTUZZI, FERRARA Elena, RUTA, SAGGESE, SCALIA, VALENTINI, LEPRI, MARINO Mauro Maria, CHITI, ESPOSITO Stefano, BORIOLI, DIRINDIN, FISSORE, FORNARO, ZANONI, ZAVOLI, FABBRI, BIANCO, DEL BARBA, COLLINA, CANTINI, ALBANO, GINETTI, PADUA, PUGLISI, MATTESINI, SANTINI, SPILABOTTE, D'ADDA, RUSSO, ANGIONI, IDEM, GRANAIOLA, DI GIORGI, MICHELONI, ORRU', GIACOBBE, TURANO, CARDINALI, COCIANCICH, MINEO, CASSON, PEZZOPANE, DE MONTE, CUCCA, FILIPPIN, PARENTE, LO MORO, SANGALLI- Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

in data 31 dicembre 2010, il consorzio di bonifica della Baraggia biellese e vercellese, ente pubblico economico che opera sul relativo comprensorio, ha presentato un'istanza, per una pronuncia di compatibilità ambientale al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sul progetto definitivo dei lavori di "Rifacimento dell'invaso sul torrente Sessera in sostituzione dell'esistente, per il superamento delle crisi idriche ricorrenti, il miglioramento dell'efficienza idrica degli invasi esistenti sui torrenti Ravasanella ed Ostola e la valorizzazione ambientale del comprensorio";

la Regione Piemonte con deliberazione della Giunta del 2 luglio 2012 ha espresso, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni e raccomandazioni, parere favorevole, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 152 del 2006, secondo quanto disposto dall'articolo 18 della legge regionale n. 40 del 1998, ai fini della pronuncia di compatibilità ambientale da parte del Ministero sul progetto di rifacimento invaso sul torrente Sessera;

secondo le informazioni generali presenti sul sito web del Ministero, l'istruttoria tecnica della commissione ministeriale VIA è iniziata in data 3 maggio 2011. Un primo parere, positivo con prescrizioni, è stato espresso dalla commissione ministeriale con atto n. 1031 del 7 settembre 2012;

come evidenziato in un'interrogazione ordinaria n. 1382, sulla "Tutela dell'habitat dell'alta Valsessera in caso di realizzazione di un nuovo invaso", presentata il 14 novembre 2012 dal consigliere della Regione Piemonte Gianni Wilmer Ronzani, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il 31 ottobre 2012, rispondendo ad un quesito di "Pro natura" avente per oggetto la realizzazione del nuovo invaso, ha sottolineato che «Il Ministero dei Beni e delle Attività culturali ha espresso un parere positivo richiedendo, tuttavia, una modifica della capacità di invaso». La Commissione ministeriale VIA è stata, quindi, chiamata ad esprimere un nuovo parere sul progetto, in considerazione delle richieste avanzate dal Ministero dei beni e delle attività culturali, prima che potesse essere approvato il decreto interministeriale previsto a conclusione della procedura VIA. In questo quadro, alla Regione Piemonte è stato richiesto di voler chiarire se gli interventi previsti dal progetto LIFE "Tutela e conservazione di habitat di specie per il consolidamento della popolazione di carabus olympiae in Valsessera" possano o meno essere danneggiati e compromessi dalla realizzazione del nuovo invaso, stante il fatto che tra gli obiettivi vi è quello di tutelare l'habitat di tale specie e di favorirne l'espansione;

sia la richiesta di modificare la capacità dell'invaso avanzata dal Ministero dei beni e delle attività culturali, sia l'invito alla Regione a precisare se la realizzazione dell'invaso sia o meno incompatibile con il progetto Life, hanno dato la misura del carattere controverso e discutibile del progetto, al quale si oppongono le popolazioni locali, che non può essere considerato una priorità da nessun punto di vista;

in data 19 luglio 2013 la commissione ministeriale VIA ha emesso il parere n. 1297, che integra il precedente. Inoltre, sarebbero state richieste dal proponente del progetto delle proroghe per la trasmissione delle integrazioni. Il nuovo parere n.1331 del 06 settembre 2013 modifica ed integra il quadro prescrittivo del parere n.1031. Allo stato attuale sarebbe in fase di predisposizione il provvedimento finale;

considerato che:

sin dalla sua presentazione il progetto ha destato preoccupazione e proteste di gran parte delle amministrazioni comunali e di un movimento di opinione pubblica rappresentato dall'associazione di volontariato "Custodiamo la Valsessera", che hanno valutato negativamente il progetto. In data 30 gennaio 2011, presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte, è stata consegnata una petizione popolare contro la realizzazione della nuova diga in alta Valsessera, a seguito della raccolta di oltre 3.000 firme tra i cittadini contrari alla realizzazione del nuovo invaso progettato dal consorzio;

la ragione di questa opposizione è prevalentemente di carattere ambientale: i danni causati da tale opera idraulica sarebbero irreversibili e non mitigabili in un'area protetta di grande valore naturalistico. Anche i vantaggi economici e finanziari sarebbero nulli. L'importo previsto sarebbe di 322.350.000 euro, cifra verosimilmente sottostimata e non sostenuta nemmeno in minima parte dai fruitori dell'investimento, ma posta a totale carico della finanza pubblica. Il rapporto costi-benefici è quindi assolutamente negativo, soprattutto in un quadro nazionale di estrema difficoltà economica e finanziaria, ed infine rilevanti sarebbero anche le conseguenze per la realtà agro-economica del territorio;

rilevato inoltre che:

un nuovo invaso in Valsessera non sarebbe compreso tra le opere del piano irriguo nazionale e regionale e la sua costruzione è proposta dal consorzio della Baraggia in assenza di una chiara pianificazione e di un'organica programmazione territoriale;

l'opera è proposta dal consorzio con finalità irrigue, cui sarebbero state aggiunte, per aumentarne la giustificazione, quelle idroelettriche e idropotabili; quest'ultima finalità è in realtà solo prefigurata e "promessa" in quantità così irrisorie che già oggi, con il piccolo invaso esistente, potrebbe essere soddisfatta;

l'esigenza di irrigazione delle risaie del comprensorio sarebbe frutto di stime e previsioni esagerate, come dimostra il fatto che nell'ultimo decennio la differenza di produzione risicola tra le annate più piovose e quindi con maggiore disponibilità d'acqua e quelle più secche (compresa la siccitosa annata 2003) è molto contenuta. Lo stesso raccolto dell'anno 2012, dopo una primavera e un'estate con scarse precipitazioni, sarebbe stato perfettamente in linea con le annate precedenti;

l'impegno economico dello Stato negli ultimi 30 anni in favore del consorzio sarebbe stato enorme in rapporto ai pochi ettari di territorio assegnato e, in proporzione, ben superiore a quanto erogato a favore dei limitrofi consorzi est Sesia ed ovest Sesia;

vi è anche il forte rischio che questa opera possa avere un ritorno economico solo per i gestori e i costruttori della stessa, grazie al budget incontrollabile assegnato, come già successo per altre opere pubbliche in diversi territori italiani e anche nel biellese;

infine, in un incontro realizzato il 17 febbraio 2013 da "Custodiamo la Valsessera", l'allora Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali avrebbe dichiarato che non esiste alcuna urgenza nel dare seguito al progetto, oltre a confermare che l'opera non ha la copertura finanziaria e sarebbe inoltre "poco convincente", visto il progetto presentato dal consorzio,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti e quale sia lo stato dell'iter amministrativo della procedura di VIA sul progetto presentato dal consorzio relativo alla realizzazione del nuovo invaso sul torrente Sessera;

se ritenga opportuno, prima dell'approvazione del decreto interministeriale previsto a conclusione della procedura VIA, fornire una propria valutazione sul progetto, sulla sua validità e l'effettiva necessità, che a parere degli interroganti, di molte amministrazioni locali e dei cittadini delle zone coinvolte, rischia di avere gravi conseguenze di carattere ambientale, economico e civico sulle realtà locali interessate dall'intervento.

(3-00405)


BERGER, ZELLER, LANIECE, ROMANO, PALERMO, FRAVEZZI, PANIZZA, BATTISTA- Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

il 20 maggio 2014, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il regolamento (UE) n. 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 sui gas fluorurati a effetto serra, che abroga il regolamento (CE) n. 842/2006;

il regolamento è entrato in vigore il 9 giugno 2014 e si applica a decorrere dal 1° gennaio 2015. A partire da tale data, il regolamento (CE) n. 842/2006 è abrogato;

il regolamento di esecuzione (UE) n. 1191/2014 della Commissione del 30 ottobre 2014 determina il formato e le modalità di trasmissione della relazione di cui all'articolo 19 del regolamento (UE) n. 517/2014;

ancora non risulta abrogata o modificata la normativa nazionale di attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 cioè il decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2012, n. 43, e il decreto legislativo 5 marzo 2013, n. 26, recante la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 842/2006;

il decreto del Presidente della Repubblica n. 43 del 2012, in alcuni punti, risulta diverso e incompatibile con le nuove disposizioni, in particolare quelle contenute nell'articolo 19 del vigente regolamento, nel quale vengono stabilite alcune norme in materia di obblighi ai comunicazione dei quantitativi di gas fluoruorati;

l'articolo 6 del nuovo regolamento (UE) n. 517/2014 ribadisce l'obbligo di tenuta di un registro nel quale gli operatori delle applicazioni oggetto del regolamento sono tenuti ad annotare informazioni riguardanti la quantità e il tipo di gas contenuti, aggiunti o recuperati nelle applicazioni, nonché informazioni sui controlli e sulle imprese che effettuano tali controlli. È previsto che tali registri siano messi a disposizione delle autorità, tuttavia non viene definito alcun obbligo in tal senso. In base al nuovo regolamento sarebbe, infatti, sufficiente tenere i registri a disposizione delle autorità e conservarli per 5 anni. Questo risulta essere diverso dall'obbligo di comunicazione delle informazioni sulle emissioni contenuto nell'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica n. 43 del 2012, che comporta, senza alcun dubbio, un'applicazione più severa del regolamento europeo e un aggravio del carico di adempimenti burocratici imposto alle singole imprese;

inoltre l'articolo 25 del vigente regolamento (UE) n. 517/2014 in materia di sanzioni stabilisce, unicamente, un criterio generale per cui esse, da definirsi a cura degli Stati membri e da notificare alla Commissione europea entro il 1° gennaio 2017, devono essere improntate a proporzionalità, efficacia e dissuasività,

si chiede di sapere

quali atti di competenza intende adottare il Ministro in indirizzo per dare chiara e urgente attuazione al nuovo regolamento (UE) n. 517/2014 attraverso l'emanazione di nuove norme nazionali di attuazione;

se non ritenga opportuno e sensato eliminare l'obbligo di comunicazione sulle emissioni a carico dei singoli operatori, lasciando il solo obbligo di comunicazione a carico di produttori, importatori ed esportatori, con tutte le ricadute ovvie sul sistema sanzionatorio, come previsto nell'articolo 6 del nuovo regolamento;

se non ritenga opportuno dare pronta attuazione all'articolo 25 del regolamento (UE) n. 517/2014, prevedendo una sensibile riduzione delle sanzioni oggi previste dalla disciplina sanzionatoria di cui al decreto legislativo n. 26 del 2013;

se non ritenga necessario emanare una dettagliata circolare esplicativa relativa al regolamento (UE) n. 517/2014 e alla normativa nazionale di attuazione.

(3-01759)