SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


11a Commissione permanente
(LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE)


39ª seduta: martedì 3 dicembre 2013, ore 15,30
40ª seduta: mercoledì 4 dicembre 2013, ore 15,30
41ª seduta: giovedì 5 dicembre 2013, ore 9,15


ORDINE DEL GIORNO


IN SEDE CONSULTIVA
Esame dei disegni di legge:
1. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 ottobre 2013, n. 120, recante misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione (Approvato dalla Camera dei deputati).- Relatrice alla Commissione GATTI.
(Parere alla 5a Commissione)
(1174)
2. Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Causi ed altri; Zanetti; Capezzone ed altri; Migliore ed altri). - Relatore alla Commissione BERGER.
(Parere alla 6a Commissione)
(1058)
IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame del disegno di legge:
SACCONI ed altri. - Delega al Governo in materia di informazione e consultazione dei lavoratori, nonché per la definizione di misure per la democrazia economica. - Relatore alla Commissione SACCONI.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(1051)

II. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 162 del Regolamento, del documento:
CASSON ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. - Relatrice alla Commissione FAVERO.
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 12a Commissione)
Seguito e conclusione esame (Doc. XXII, n. 3)

ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA

Esame, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, dell'atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:
Proposta di decisione del Consiglio sul vertice sociale trilaterale per la crescita e l'occupazione. - Relatrice alla Commissione D'ADDA.
(Osservazioni della 3ª e della 14ª Commissione)
(n. COM (2013) 740 definitivo)

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione.

INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO

ANGIONI, CUCCA, LAI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
come noto la Sardegna è gravata da centinaia di vertenze sindacali sul lavoro. I dati Istat aggiornati al 1° semestre 2013 confermano che, a fronte di una media nazionale del 12 per cento, in Sardegna il tasso di disoccupazione è del 16,5 per cento per arrivare ad oltre il 30 per cento nei territori più depressi;
la disoccupazione giovanile ha ormai superato il 50 per cento, cioè un giovane su due non lavora. Sono decine di migliaia i lavoratori sardi che usufruiscono di diverse forme di ammortizzatori sociali;
questa situazione drammatica dovrebbe comportare un'attenzione particolare e interventi immediati da parte delle istituzioni pubbliche, nazionali e locali, in particolare per quei progetti che mirano, esclusivamente con investimenti privati, a dar vita ad iniziative capaci di riassorbire i lavoratori in cassa integrazione e a creare nuovi posti di lavoro. A volte capita, invece, che proprio le istituzioni pubbliche per ragioni non sempre comprensibili, rischiano di diventare ostacolo insormontabile agli investimenti produttivi;
da questo punto di vista è sintomatico il caso della vertenza "Sardinia Green island", nuova società che dovrebbe superare una precedente esperienza imprenditoriale ormai chiusa, con i lavoratori da anni in attesa di rientrare in produzione dopo anni di vertenze, richieste e promesse mancate;
considerato che:
nel gennaio 2009, dopo un anno di crisi, la Ineos Films, multinazionale inglese, operante nel settore dei materiali plastici, ha comunicato la propria volontà di chiudere lo stabilimento di Cagliari, mettendo in mobilità 110 lavoratori;
diversi tentativi delle parti sociali non hanno potuto evitare successivamente la messa in cassa integrazione straordinaria di tutti i lavoratori a zero ore per un anno con l'unica alternativa di individuare un nuovo acquirente per la società;
nel gennaio 2010 i lavoratori hanno appreso che il sito industriale è stato ceduto ad una nuova società, la Sardinia Green island, operante nel campo delle energie rinnovabili;
appena rilevato il sito, la stessa società, poi, ha realizzato con un investimento di 26 milioni di euro due nuovi impianti ad Assemini, comune attiguo a Cagliari, con i primi lavoratori che a turnazione hanno iniziato a essere impiegati per la loro realizzazione. Nei mesi successivi, la società ha proseguito con la progettazione di nuovi impianti e ha intrapreso la richiesta per il rilascio delle autorizzazioni agli Assessorati regionali competenti. Complessivamente si tratta di 12 progetti;
è iniziata per i lavoratori e l'azienda una lunga fase di attesa, e solo dopo varie manifestazioni dei lavoratori, finalmente il 15 giugno 2012 è stato sottoscritto un accordo sulla definizione di un nuovo piano industriale che prevedeva, tra l'altro, l'investimento di 250 milioni di euro, con l'occupazione di circa 380 unità nella fase preliminare e la ricollocazione degli attuali 86 lavoratori;
risulta agli interroganti che il rilascio delle relative autorizzazioni fosse previsto entro il 30 novembre 2012;
dopo diversi incontri con la Regione Sardegna e varie altre manifestazioni dei lavoratori si è finalmente aperta una conferenza dei servizi il 6 dicembre 2012 ancora non conclusa;
a oggi i lavoratori, dopo 5 anni di cassa integrazione, attendono ormai stremati la conclusione dell'intera vicenda che per loro vorrebbe dire poter riprendere il posto di lavoro. Inoltre, a detta dei loro familiari e colleghi lo stress psicologico per le condizioni precarie ha provocato tra questi lavoratori 2 decessi: uno per infarto, l'altro per suicidio,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga che ricorrano le condizioni per sollecitare un tavolo di confronto composto da tutte le parti interessate al fine di individuare un percorso che, nel rispetto delle norme nazionali e regionali, possa consentire il rapido avvio di attività della società;
se, nel ravvisare situazioni che di fatto allunghino i tempi di conclusione dell'iter di valutazione dei progetti presentati, non giustificabili dal rispetto delle norme applicabili, intenda adottare iniziative di collaborazione con gli enti pubblici coinvolti, atte, per quanto di competenza dei diversi soggetti, a rimuoverle.
(3-00440)