AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3ª)

MERCOLEDÌ 5 LUGLIO 2017
144ª Seduta

Presidenza del Presidente
CASINI
Interviene il vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Giro.

La seduta inizia alle ore 14,15.

PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazione

Il vice ministro GIRO risponde alla interrogazione n. 3-03851 presentata dalla senatrice Bertorotta, riguardante la concessione del visto ai due figli minori della cittadina eritrea Awel Sara.
Precisa che il diniego del visto – che ha dato origine al ricorso giurisdizionale – era basato su difficoltà documentali nella prova del legame familiare e sull’irreperibilità del padre dei ragazzi nonché su una precedente richiesta di ricongiungimento familiare presentata dalla stessa persona, ma in relazione a un coniuge diverso.
Il provvedimento con il quale il Tribunale di Catania ha dichiarato fondato il ricorso della signora Awel Sara è passato in giudicato ed è quindi diventato esecutivo il 22 giugno 2017.
Immediatamente dopo, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha disposto il rilascio del visto di ingresso in favore degli interessati, e chiesto alla nostra Ambasciata ad Addis Abeba di procedere con urgenza alla convocazione degli interessati e all’emissione del visto.
I visti d’ingresso sono stati emessi dalla nostra Ambasciata nella giornata di ieri, 4 luglio 2017.

La senatrice BERTOROTTA (M5S) si dichiara soddisfatta della risposta del Vice Ministro e dell'esito positivo della vicenda, che è stato indubbiamente favorito dalla presentazione della propria interrogazione.

Il presidente CASINI dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

MATERIE DI COMPETENZA
(Doc. CLXXXII, n. 9) Relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per la parte di propria competenza, sullo stato di attuazione della legge recante norme per la messa al bando delle mine antipersona, relativa al primo semestre 2016
(Doc. CLXXXII, n. 10) Relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per la parte di propria competenza, sullo stato di attuazione della legge recante norme per la messa al bando delle mine antipersona, relativa al secondo semestre 2016
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, del Regolamento e rinvio)

Il relatore CORSINI (Art.1-MDP) ricorda che la Commissione è chiamata all'esame delle Relazioni del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) sull'attuazione - per il 2016 - della legge per la messa al bando delle mine antipersona.
Ricorda che l'Italia, oltre a vantare un ordinamento molto avanzato in materia, è stata fra i principali promotori della campagna che ha portato alla Convenzione di Ottawa del 1997 per la messa al bando delle mine. La legge n. 58 del 2001 ha infatti istituito un apposito Fondo per lo sminamento umanitario, destinato al finanziamento di attività come la bonifica umanitaria, l’educazione delle popolazioni e l’assistenza alle vittime.
Il nostro Paese ha inoltre sottoscritto e ratificato (con la legge n. 95 del 2011) la Convenzione di Oslo sulle munizioni a grappolo, dopo aver partecipato sin dall’inizio a tutte le fasi del processo di stesura di questo trattato.
L'Italia, nel 2017, ha anche la presidenza del Gruppo di Supporto all'Azione contro le Mine (MASG), l'organismo internazionale che coordina i programmi nazionali per le attività di sminamento.
Con riferimento al primo semestre dell'anno, la Relazione governativa evidenzia gli impegni assunti dal MAECI per assicurare la prosecuzione del sostegno finanziario dell'Italia nei confronti della Convenzione.
Sul versante nazionale, nel giugno 2016 si è svolta la riunione dl Comitato nazionale per l'azione umanitaria contro le mine antipersona, che ha fatto il punto sull'attuazione delle due Convenzioni e sullo stato di avanzamento di progetti italiani di sminamento in Giordania, nella Striscia di Gaza e in Colombia.
Nel primo semestre 2016 il Fondo per lo sminamento umanitario ha avuto uno stanziamento complessivo di quasi 2,4 milioni di euro, cui si sono sommati circa 960 mila euro assegnati all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Le attività nel campo dello sminamento hanno riguardato in particolare l'Iraq, con interventi di bonifica, di attività di formazione e di assistenza alle autorità locali, nonché di educazione al rischio per la popolazione.
Nel secondo semestre del 2016, ed in particolare nell'ambito della 15a Conferenza degli Stati parte tenutasi a Santiago del Cile alla fine di novembre 2016, l'Italia ha continuato a promuovere in sede internazionale riflessioni su possibili sinergie fra la Convenzione di Ottawa e altri simili strumenti internazionali, come la Convenzione di Oslo.
L'impegno nello sminamento è proseguito - nella seconda parte del 2016 - con interventi che hanno interessato, fra gli altri, Afghanistan, Sudan, Somalia, Bosnia-Erzegovina e Libia.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

IN SEDE CONSULTIVA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa, volto a sostenere la competitività e la capacità di innovazione dell'industria europea della difesa (n. COM (2017) 294 definitivo)
(Osservazioni alla 4a Commissione. Esame e rinvio)

Il relatore CORSINI (Art.1-MDP) ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere osservazioni alla Commissione difesa su una proposta di Regolamento che istituisce il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa.
Questa iniziativa si inserisce nel quadro del rafforzamento della difesa europea, che sta muovendo passi significativi negli ultimi mesi.
Fra le misure avviate, si segnala il Piano d’Azione Europeo per la Difesa che prevede, fra l'altro, un apposito Fondo europeo della difesa, di sostegno agli investimenti in attività di ricerca comune e allo sviluppo congiunto di attrezzature e tecnologie di difesa.
Fino al 2019 l'Unione europea destinerà 90 milioni di euro per incentivare la ricerca collaborativa in tecnologie e prodotti per la difesa. Dopo il 2020, all’interno del prossimo Programma Quadro 2021-27, la dotazione annuale prevista salirà a 500 milioni.
Si segnala che il Consiglio europeo del 22 e 23 giugno scorsi, oltre a ribadire l'impegno a rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza esterna e difesa, ha fra l'altro previsto l'avvio della cooperazione permanente rafforzata della difesa.
La proposta di Regolamento in esame, che riguarda il periodo 2019-2020, rappresenta il primo atto normativo dell'Unione europea dedicato a un programma cofinanziato dal bilancio dell'Unione e finalizzato esplicitamente alla difesa.
Il Programma è finalizzato a promuovere la competitività e la capacità di innovazione della difesa dell'Unione, sostenendo azioni nella loro fase di sviluppo. Al contempo esso punta a sostenere e valorizzare la cooperazione fra le imprese, incluse le piccole e medie, nello sviluppo di tecnologie o di prodotti in linea con le priorità in materia concordate dagli Stati membri all'interno dell'Unione. Infine il programma intende favorire un migliore sfruttamento dei risultati della ricerca nel settore della difesa, contribuendo a colmare il divario tra ricerca e sviluppo.
Il bilancio per l'esecuzione del programma per il periodo 2019-2010 è fissato in 500 milioni di euro, da realizzarsi mediante specifiche tipologie di finanziamento, sovvenzioni, strumenti finanziari e appalti pubblici.
Si prevedono azioni relative allo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie, nonché alla modernizzazione di tecnologie esistenti. Le azioni potranno essere intraprese da almeno tre imprese, non reciprocamente controllate, stabilite in almeno due Stati membri. Tali imprese dovranno essere possedute per oltre il 50 per cento da Stati membri o cittadini degli Stati membri; le infrastrutture, le attrezzature, i beni e le risorse utilizzate per il programma non potranno essere situate nel territorio di Paesi terzi.
Le richieste di finanziamento sono valutate sulla base del contributo all'innovazione e allo sviluppo tecnologico, degli interessi di sicurezza e di difesa dell'Unione e dell'impegno degli Stati a produrre e acquistare congiuntamente il prodotto o la tecnologia.
Fondamentale importanza avrà il programma di lavoro pluriennale, con il quale la Commissione indica le categorie di progetti da finanziare, riservandosi così un ruolo centrale nella definizione delle priorità, pur in collaborazione con un comitato ad hoc, composto dai rappresentanti degli Stati membri (cui partecipa, come osservatore, anche l'Agenzia europea per la difesa).

La senatrice GIANNINI (PD)chiede chiarimenti sugli aspetti finanziari del provvedimento in esame. Pur apprezzando l'intento di promuovere una politica della difesa comune a livello europeo, critica la scelta di finanziare tali iniziative attraverso la riduzione di fondi destinati a progetti di ricerca, in particolare nel settore dello spazio, nel quale peraltro i paesi europei vantano una tradizione di grande rilievo.

Il relatore CORSINI (Art.1-MDP) si associa alla preoccupazione espressa dalla senatrice Giannini. Ritiene necessario che, nei progetti nel campo della difesa comune europea, siano valorizzati gli aspetti relativi alla ricerca e all'innovazione.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 14,40.