SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


11a Commissione permanente
(LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE)


*43ª seduta: giovedì 12 dicembre 2013, ore 9


ORDINE DEL GIORNO


IN SEDE CONSULTIVA
Seguito dell'esame del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti l'IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia. - Relatrice alla Commissione GHEDINI.
(Parere alla 6a Commissione)
Seguito e conclusione esame. Parere favorevole. (1188)

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione. Interrogazione svolta

INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO

ANGIONI, CUCCA, LAI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
come noto la Sardegna è gravata da centinaia di vertenze sindacali sul lavoro. I dati Istat aggiornati al 1° semestre 2013 confermano che, a fronte di una media nazionale del 12 per cento, in Sardegna il tasso di disoccupazione è del 16,5 per cento per arrivare ad oltre il 30 per cento nei territori più depressi;
la disoccupazione giovanile ha ormai superato il 50 per cento, cioè un giovane su due non lavora. Sono decine di migliaia i lavoratori sardi che usufruiscono di diverse forme di ammortizzatori sociali;
questa situazione drammatica dovrebbe comportare un'attenzione particolare e interventi immediati da parte delle istituzioni pubbliche, nazionali e locali, in particolare per quei progetti che mirano, esclusivamente con investimenti privati, a dar vita ad iniziative capaci di riassorbire i lavoratori in cassa integrazione e a creare nuovi posti di lavoro. A volte capita, invece, che proprio le istituzioni pubbliche per ragioni non sempre comprensibili, rischiano di diventare ostacolo insormontabile agli investimenti produttivi;
da questo punto di vista è sintomatico il caso della vertenza "Sardinia Green island", nuova società che dovrebbe superare una precedente esperienza imprenditoriale ormai chiusa, con i lavoratori da anni in attesa di rientrare in produzione dopo anni di vertenze, richieste e promesse mancate;
considerato che:
nel gennaio 2009, dopo un anno di crisi, la Ineos Films, multinazionale inglese, operante nel settore dei materiali plastici, ha comunicato la propria volontà di chiudere lo stabilimento di Cagliari, mettendo in mobilità 110 lavoratori;
diversi tentativi delle parti sociali non hanno potuto evitare successivamente la messa in cassa integrazione straordinaria di tutti i lavoratori a zero ore per un anno con l'unica alternativa di individuare un nuovo acquirente per la società;
nel gennaio 2010 i lavoratori hanno appreso che il sito industriale è stato ceduto ad una nuova società, la Sardinia Green island, operante nel campo delle energie rinnovabili;
appena rilevato il sito, la stessa società, poi, ha realizzato con un investimento di 26 milioni di euro due nuovi impianti ad Assemini, comune attiguo a Cagliari, con i primi lavoratori che a turnazione hanno iniziato a essere impiegati per la loro realizzazione. Nei mesi successivi, la società ha proseguito con la progettazione di nuovi impianti e ha intrapreso la richiesta per il rilascio delle autorizzazioni agli Assessorati regionali competenti. Complessivamente si tratta di 12 progetti;
è iniziata per i lavoratori e l'azienda una lunga fase di attesa, e solo dopo varie manifestazioni dei lavoratori, finalmente il 15 giugno 2012 è stato sottoscritto un accordo sulla definizione di un nuovo piano industriale che prevedeva, tra l'altro, l'investimento di 250 milioni di euro, con l'occupazione di circa 380 unità nella fase preliminare e la ricollocazione degli attuali 86 lavoratori;
risulta agli interroganti che il rilascio delle relative autorizzazioni fosse previsto entro il 30 novembre 2012;
dopo diversi incontri con la Regione Sardegna e varie altre manifestazioni dei lavoratori si è finalmente aperta una conferenza dei servizi il 6 dicembre 2012 ancora non conclusa;
a oggi i lavoratori, dopo 5 anni di cassa integrazione, attendono ormai stremati la conclusione dell'intera vicenda che per loro vorrebbe dire poter riprendere il posto di lavoro. Inoltre, a detta dei loro familiari e colleghi lo stress psicologico per le condizioni precarie ha provocato tra questi lavoratori 2 decessi: uno per infarto, l'altro per suicidio,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga che ricorrano le condizioni per sollecitare un tavolo di confronto composto da tutte le parti interessate al fine di individuare un percorso che, nel rispetto delle norme nazionali e regionali, possa consentire il rapido avvio di attività della società;
se, nel ravvisare situazioni che di fatto allunghino i tempi di conclusione dell'iter di valutazione dei progetti presentati, non giustificabili dal rispetto delle norme applicabili, intenda adottare iniziative di collaborazione con gli enti pubblici coinvolti, atte, per quanto di competenza dei diversi soggetti, a rimuoverle.
(3-00440)