SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


9a Commissione permanente
(AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE)


241ª seduta: mercoledì 8 marzo 2017, ore 14


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni interrogazioni svolte
IN SEDE REFERENTE
I. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a, della 13a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(313)
2. TOMASELLI ed altri. - Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a e della 13a Commissione)
(926)
- Relatore alla Commissione FORMIGONI
II. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni in materia di servizi di ristorazione collettiva - Relatrice alla Commissione SAGGESE
(Pareri della 1a, della 5a, della 7a, della 8a, della 10a, della 12a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2037)
2. STEFANO. - Disciplina dell'attività di enoturismo - Relatore alla CommissioneSTEFANO
(Pareri della 1a, della 5a, della 6a, della 7a, della 10a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2616)

AFFARI ASSEGNATI

I. Esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Problematica relativa al sistema dei controlli nel settore della pesca - Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(n. 963)Esame e rinvio
II. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Nuove tecnologie in agricoltura, con particolare riferimento all'uso delle biotecnologie sostenibili e di precisione - Relatrici alla Commissione FATTORI e GATTI
(n. 591)
2. Problematica del regolare svolgimento dell'attività di pesca in acqua dolce in Italia - Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(n. 683)
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

FATTORI, DONNO, MORONESE, PUGLIA, GIARRUSSO, PAGLINI, SCIBONA- Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. -

Premesso che:

in materia di OGM (organismi geneticamente modificati), dall'inizio della XVII Legislatura, l'indirizzo del Parlamento è stato chiaramente avverso allo sviluppo delle colture transgeniche nel nostro Paese;

la modifica alla direttiva di riferimento, 2001/18/CE, sfociata nella direttiva 2015/412/UE, dà la possibilità agli Stati membri di decidere sull'immissione nel proprio territorio di OGM;

considerato che:

il Parlamento italiano ha adottato un elevato numero di atti di indirizzo che impegnavano il Governo a prendere posizioni nette rispetto al mais geneticamente modificato prodotto dalle società Monsanto Company (Mon810) e Piooner (TC1507), che, rispettivamente, richiedono un prolungamento dell'autorizzazione e un'autorizzazione ex novo;

inoltre, tali orientamenti hanno visto nel tempo l'emanazione di due decreti interministeriali di divieto di introduzione in agricoltura del Mon810, il decreto 12 luglio 2013 recante "Adozione delle misure d'urgenza ai sensi dell'art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810" e il decreto di proroga del 22 gennaio 2015, entrambi del Ministero della salute di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

in particolare, il Senato ha impegnato il Governo, contro il Mon810, con l'ordine del giorno G1 (testo 3) alla mozione 1-00042, approvato nella seduta n. 25 del 21 maggio 2013, "ad adottare la clausola di salvaguardia prevista dall'articolo 23 della direttiva 2001/18/CE e/o ad adottare la misura cautelare di cui all'articolo 34 del regolamento (CE) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall'articolo 54 del regolamento (CE) n. 178/2002, a tutela della salute umana, dell'ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano";

relativamente all'autorizzazione, in sede europea, richiesta da Pioneer per l'OGM TC1507, veniva votata presso la 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato una risoluzione (doc. XXIV, n. 16 del 18 dicembre 2013) che impegnava il Governo: "ad esprimere in sede europea voto negativo nei confronti dell'autorizzazione alla coltivazione del mais TC1507";

considerato inoltre che, a quanto risulta agli interroganti:

il 27 gennaio 2017, era prevista una riunione del Comitato permanente e del Comitato di regolazione in seno all'Unione europea per prorogare l'autorizzazione per il Mon810 e per autorizzare ex novo il mais Bt11 e il TC1507;

inoltre, sempre il 27 gennaio 2017, l'agenzia di stampa "Agrapress" informava che "si è tenuta oggi per la prima volta la riunione congiunta del comitato permanente sugli ogm e il comitato di regolazione previsto dalla nuova direttiva comunitaria in materia per discutere, tra gli altri punti all'ordine del giorno, del rinnovo dell'autorizzazione del mais mon810 e dell'autorizzazione dei mais 1507 e bt11. La nuova direttiva (2015/412), che prevede la possibilità di opt-out per gli stati membri che non vogliono coltivare un determinato ogm sul proprio territorio e che era stata pensata per sbloccare il processo decisionale sui prodotti transgenici in realtà non ha dato il risultato sperato, non essendosi formata una maggioranza sufficiente a favore o contro. dodici stati membri hanno votato no alla ri-autorizzazione del mon 810, 10 a favore, e 6 si sono astenuti. per quanto riguarda le autorizzazioni di mais gm 1507 e bt 11, 13 stati membri hanno votato contro, 8 a favore e 7 si sono astenuti. in tutte e tre i casi, a quanto riferiscono autorevoli fonti di stampa, l'Italia ha votato a favore dell'autorizzazione. Adesso, la questione sarà portata nella commissione d'appello";

considerato infine che, a parere degli interroganti:

si evidenzia, dunque, una posizione dell'Italia del tutto favorevole alle autorizzazioni, che non hanno però raggiunto la necessaria maggioranza qualificata, ponendo di nuovo tutto nelle mani della Commissione europea che potrà decidere arbitrariamente, anche se nel voto previsto a luglio 2017 dovesse mancare tale tipo di maggioranza;

altresì, appare palese la violazione degli atti di indirizzo parlamentare, gesto istituzionalmente gravissimo, asseverato, secondo quanto risulta agli interroganti, anche da documentazione interna al Ministero dell'ambiente. Ciò anche in considerazione di una risposta che, come risulta agli interroganti, sarebbe stata fornita a seguito della richiesta della dottoressa Annarita Mosetti del Ministero della salute (protocollo 1177P, indirizzato al Ministero dell'ambiente) dal dottor Carlo Zaghi della Direzione generale per le valutazioni e autorizzazioni ambientali - Dirigente divisione IV - Valutazione e riduzione dei rischi ambientali derivanti da prodotti chimici e organismi geneticamente modificati. In detta risposta si farebbe riferimento a un parere dell'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sul Bt11 e il TC 1507 non ancora reso pubblico, del 24 gennaio 2017, a seguito del quale si propone l'astensione nella votazione per il Bt11 e il TC 1507, in seno al comitato permanente e di una votazione favorevole eventuale in caso di "proposte da adottare ai sensi della Ce 18/2001"; si sostanzierebbe, dunque, un parere di carattere politico effettuato da un dirigente,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza del risultato delle suddette votazioni e delle indicazioni di voto che sarebbero state date internamente al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

quali siano le motivazioni che giustifichino la circostanza verificatasi, anche in considerazione del fatto che, a parere degli interroganti, l'azione politica esercitata non rispetterebbe le indicazioni di indirizzo fornite dal Parlamento;

quali siano le intenzioni di voto che saranno esercitate nel corso della citata prossima riunione del comitato permanente prevista per il mese di luglio 2017.


(3-03491)

CANDIANI, ARRIGONI- Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

a partire dal 24 agosto 2016, i comuni delle regioni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo sono continuamente e duramente colpiti da un diffuso ed anomalo sciame sismico, che sta minando la vita delle persone e delle famiglie mettendole a durissima prova, sia sotto l'aspetto psicologico, che rispetto alle condizioni di vita e di lavoro, in quanto è stato duramente danneggiato il tessuto economico e produttivo delle zone interessate;

nel periodo dal 15 al 24 gennaio 2017, si sono aggiunte eccezionali nevicate, registrando un fenomeno tra i più intensi degli ultimi 100 anni, con 20 milioni di tonnellate di neve caduta al suolo solo in Abruzzo, andando a peggiorare ulteriormente un territorio reso già fragile dal terremoto. Nelle aree colpite di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo sono state sepolte dalla neve circa 3.000 aziende agricole e stalle, molte delle quali danneggiate e persino crollate, determinando, unitamente alla prolungata disalimentazione delle utenze elettriche e all'impercorribilità delle strade, enormi difficoltà a raggiungere il bestiame per alimentarlo, mungerlo, abbeverarlo;

a distanza di 5 mesi dalle prime scosse di agosto 2016, circa il 15 per cento delle strutture di protezione degli animali è stato completato. La situazione è insostenibile, sia per gli uomini, sia per gli animali, che sono rimasti nelle campagne, dove si registrano pesanti ritardi ed inefficienze burocratiche;

gli allevatori, a tutt'oggi, non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore (sono circa 100.000 gli animali allevati) costretti al freddo, con il rischio di malattie o morti o nelle strutture pericolanti, che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse. Sarebbero 1.000 gli animali morti, feriti e abortiti nelle zone terremotate;

vi sono stalle dove ancora oggi occorre garantire l'operatività degli impianti di mungitura e abbeveraggio, ma anche la consegna dei mangimi per l'alimentazione del bestiame, fino ad arrivare al trasferimento degli stessi su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri;

esistono diversi comuni delle suddette regioni che, pur interessati dagli eventi sismici e meteorologici del gennaio 2017, non sembrano, però, essere ricompresi nel cratere sismico di cui agli allegati 1 e 2 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, nonché ulteriori zone che risultano colpite esclusivamente dagli eventi meteorologici e sulle quali non sembra sia stato adottato alcun provvedimento;

la delibera del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2017 estende gli effetti della dichiarazione di stato di emergenza, adottato con la delibera del 25 agosto 2016, anche agli eventi sismici del 18 gennaio 2017, che hanno colpito nuovamente il territorio delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpiti anche dagli eccezionali fenomeni meteorologici a partire dalla seconda decade dello stesso mese;

si deve dare la possibilità alle zone "escluse" dal cratere, come definito dal decreto-legge n. 189 del 2016, di accedere alle medesime provvidenze per le zone terremotate previste dallo stesso "decreto-legge terremoto";

il regolamento delegato (UE) n. 2016/1613 della commissione dell'8 settembre 2016 prevede un aiuto eccezionale di adattamento per i produttori di latte e gli allevatori di altri settori zootecnici;

risulta che sia in fase di determinazione il decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali che da attuazione al regolamento delegato (UE) n. 2016/1613, al fine di assicurare la continuità produttiva delle attività zootecniche che operano nei comuni di cui all'articolo 1 del decreto-legge n. 189 del 2016;

il PSR (programma di sviluppo rurale) è un programma settennale di finanziamenti europei che nasce dal regolamento (UE) n. 1305/2013. Il programma è ormai la più importante fonte di contributi e di sostegno per gli imprenditori agricoli e forestali. Grazie ad esso gli imprenditori agricoli e forestali possono realizzare progetti e investimenti per il miglioramento delle proprie aziende e del settore agro-forestale;

le domande di contributo al PSR vengono presentate prevalentemente on line e vista la difficoltà nelle comunicazioni e, in alcuni casi, il perdurare di problemi di collegamento internet, nonché l'impossibilità per molti agricoltori di fare una stima dei danni in tempi brevi, al fine di inserire detti dati nella domanda, questi attualmente non si trovano nelle condizioni di presentare le domande entro la scadenza stabilita;

nelle regioni interessate di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo è operativo il dispositivo di intervento del servizio nazionale della Protezione civile, che si era attivato a seguito dell'evento del 24 agosto 2016, e che si è rimodulato per fronteggiare le nuove e ulteriori esigenze sopravvenute. Sembra, però, che non sia sufficiente a far fronte a tutte le esigenze delle popolazioni e degli allevatori delle regioni;

gli agricoltori, ma soprattutto gli allevatori abruzzesi, colpiti dalla situazione eccezionale creata dal terremoto continuo e dalle calamità atmosferiche, che hanno pesantemente compromesso la sopravvivenza delle attività, attendono immediati e concreti provvedimenti, prima che sia troppo tardi per salvare il salvabile,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano quanto mai opportuno che le provvidenze previste, sia dal decreto-legge n. 189 del 2016, che dal prossimo decreto ministeriale di attuazione del regolamento delegato (UE) n. 2016/1613, siano estese anche a quelle zone ubicate nelle regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, che sono poste al di fuori del cratere sismico, come individuato dal suddetto decreto-legge, ma che, al tempo stesso, hanno subito danni in misura rilevante dagli eventi sismici e meteorologici del gennaio 2017;

visto il perdurare delle condizioni di emergenza nel quale insistono le regioni del Centro Italia a seguito degli eventi che si susseguono e continuano a susseguirsi dal 24 agosto 2016, se non intendano, per quanto di competenza, prevedere forme di semplificazione, sia amministrativa che burocratica, al fine di dare tempi certi e rapidi per l'istruttoria delle pratiche finanziarie e per il rilascio di autorizzazioni, per agevolare nelle procedure gli agricoltori che si trovano attualmente nell'impossibilità di presentare le domande e dare loro un sollecito ristoro economico, perché possano riprendere quanto prima l'attività agricola e condizioni di vita le più prossime possibili alla normalità;

se non ritengano appropriato prevedere anche forme di esenzione da bolli, imposte e tasse per l'istruttoria delle pratiche di richiesta di rimborsi, autorizzazioni, eccetera;

se non intendano porre in essere interventi, nell'ambito delle rispettive competenze, affinché le Regioni interessate dai recenti eventi sismici e atmosferici prevedano di prorogare, almeno di 90 giorni, tutti gli attuali termini di scadenza previsti per le misure del programma di sviluppo rurale, al fine di permettere agli agricoltori, attualmente nell'impossibilità di assolvere alle procedure per la presentazione delle domande di contributo, di accedervi;

se intendano potenziare ulteriormente la presenza, nelle zone interessate dal sisma del Centro Italia, del dispositivo di intervento del servizio nazionale della Protezione civile, affinché possano provvedere ad aiutare gli agricoltori nella risoluzione di uno dei primi e più importati problemi logistici che gli allevatori stanno affrontando in continua emergenza, potendo solo contare sulla generosità ed aiuto di altrettanti agricoltori di altre zone del Paese, ovvero l'alimentazione degli animali e la ricostruzione delle stalle.


(3-03545, già 2-00446)