SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


11a Commissione permanente
(LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE)


*358ª seduta: martedì 12 dicembre 2017, ore 13
359ª e 360ª seduta: mercoledì 13 dicembre 2017, ore 8,30 e 13
361ª seduta: giovedì 14 dicembre 2017, ore 8,30


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni


IN SEDE CONSULTIVA

Esame del disegno di legge:
Delega al Governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla Commissione BERGER
(Parere alle Commissioni 6ª e 10ª riunite)
Esame. Parere favorevole. (2957)

IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Cristina DE PIETRO ed altri. - Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani
(Pareri della 1a, della 5a, della 6ª e della 12ª Commissione)
(2048)
2. Laura BIGNAMI ed altri. - Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare
(Pareri della 1a, della 5a e della 12ª Commissione)
(2128)
3. ANGIONI ed altri. - Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare
(Pareri della 1a, della 5a, della 7ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2266)
- Relatore alla CommissionePAGANO

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

FAVERO, D'ADDA, BUEMI, ESPOSITO Stefano, ZANONI- Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

il gruppo "Mossi & Ghisolfi" ha annunciato il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria per un anno per 227 lavoratori a partire dal 1° novembre 2017;

il provvedimento riguarderà i 50 dipendenti della "Biochemtex", con sede a Tortona e centro di ricerca a Rivalta Scrivia (Alessandria), ingegneri, analisti e personale amministrativo, i 121 dello stabilimento di bioetanolo di Crescentino (Vercelli), 63 impiegati e 58 operai, e i 56 lavoratori di "M&G Finanziaria" di Assago (Milano), per un totale di 227 persone;

nello stabilimento di Crescentino sono inoltre presenti 27 lavoratori impegnati con appalti esterni per pulizia e stoccaggio;

considerato che:

il gruppo chimico Mossi & Ghisolfi è uno dei principali operatori mondiali nella produzione di Pet e negli impianti per la lavorazione delle materie plastiche e opera negli USA, America latina, Asia e Europa. Nel 2016 ha conseguito un fatturato di oltre 1,9 miliardi di dollari e conta oltre 1.700 collaboratori;

da notizie a mezzo stampa si apprende che le attività italiane del gruppo avrebbero circa 500 milioni di euro di debito. I dipendenti italiani interessati, tra gli impianti produttivi di Crescentino e Tortona e le attività di ingegneria e progettazione per impianti chimici, sono circa 700;

per il 20 ottobre sarebbe stata programmata una riunione tra le maestranze sindacali e l'azienda per discutere il piano per la cassa integrazione;

considerato, inoltre, che:

il gruppo Mossi & Ghisolfi ha depositato la procedura di concordato in bianco che consente un'immediata protezione del patrimonio del debitore per il periodo necessario all'elaborazione del piano e delle trattative con i creditori;

tale situazione sta creando molta preoccupazione e disagio tra i lavoratori italiani del gruppo e le loro famiglie. L'eventuale chiusura di uno stabilimento di siffatta importanza determinerebbe, inoltre, un ulteriore impoverimento dell'intero settore produttivo vercellese, già duramente colpito dalla crisi economica degli ultimi anni, con pesanti ricadute sui livelli occupazionali locali, anche in considerazione dei molti lavoratori impiegati nell'indotto,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della grave situazione in cui versano i lavoratori del territorio vercellese e alessandrino del gruppo Mossi & Ghisolfi;

di quali ulteriori informazioni siano in possesso circa il destino dello stabilimento di Crescentino;

se non ravvisino la necessità di convocare con la massima urgenza un tavolo istituzionale che coinvolga i rappresentanti dell'azienda, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali interessate per conoscere le reali intenzioni della proprietà in ordine alla sorte dei lavoratori attualmente impiegati presso il gruppo;

quali urgenti iniziative intendano adottare, ciascuno per quanto di competenza, al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento di Crescentino, salvaguardando gli attuali livelli occupazionali e garantendo le funzioni essenziali di tale importante polo industriale della realtà produttiva locale e italiana.


(3-04056)

SACCONI- Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

il settore della logistica distributiva in Italia produce un fatturato di 10 miliardi di euro, occupando, direttamente ed indirettamente, circa 100.000 persone, ed i maggiori operatori del settore, ovvero le principali aziende che forniscono servizi di corriere espresso, generano un fatturato di oltre 4 miliardi con un livello occupazionale di quasi 50.000 risorse;

il settore dei servizi di corriere espresso è in continua rapida espansione, con crescite a due cifre negli ultimi anni, in ragione del necessario supporto che fornisce all'e-commerce per quanto riguarda il segmento della consegna dei beni acquistati dagli utenti (servizi B2C) e dei servizi di trasporto ad alto valore aggiunto forniti alle aziende (servizi B2B);

l'attività di corriere espresso si connota per il servizio di ritiro dei pacchi presso i mittenti e di consegna degli stessi presso i destinatari in un arco temporale massimo di 24 ore e il suo ciclo produttivo è caratterizzato dal rispetto di tale tempistica, sulla quale fanno affidamento clienti mittenti e destinatari utenti finali;

la possibilità per i corrieri espressi di effettuare i trasporti in tempi ridotti permette ai settori che ne sono utenti di crescere a loro volta, potendo soddisfare le esigenze del mercato, sempre più interessato alla rapidità della consegna;

il servizio fornito dai corrieri espressi ricopre caratteristiche di utilità a favore della collettività e prodromiche allo sviluppo dell'economia nazionale, con forti analogie con i servizi forniti dalle poste nazionali, attestate anche dalla titolarità in capo a tutte le aziende della filiera dell'autorizzazione postale generale rilasciata dal Ministero dello sviluppo economico - Direzione Generale per la regolamentazione del settore postale;

considerato che a parere dell'interrogante:

le disposizioni volte a disciplinare gli appalti hanno negli ultimi anni innalzato la tutela dei lavoratori, migliorando l'applicazione del contratti collettivi nazionali di lavoro Trasporti e Logistica in un settore in passato poco trasparente;

si sono avute manifestazioni sindacali, per lo più caratterizzate da bassi livelli di adesione, portatrici spesso di richieste anomale sostenute da modalità intimidatorie e da scioperi improvvisi;

tali "scioperi", volutamente non preannunciati, né proclamati, si sostanziano in blocchi, non solo della produzione, ma dei siti stessi, rendendo impossibile l'attività produttiva, con frequente sequestro delle merci di proprietà dei clienti e dei destinatari, nonché dei furgoni e dei camion all'interno dei depositi, inclusi episodi di danneggiamento;

le aziende del settore, in ragione anche delle tempistiche stringenti che richiede il tipo di produzione, non sono in grado di sopportare una paralisi delle loro attività per periodi prolungati e sono così costrette a subire il ricatto di pretese, anche a giudizio dell'interrogante assurde;

nelle località ove di frequente si svolgono manifestazioni, le forze dell'ordine, ancorché presenti, non hanno posto in essere interventi risolutivi, limitandosi a presidi passivi;

le numerosissime denunce presentate hanno talora dato luogo ad archiviazioni giustificate con l'affermazione che si tratta di "proteste dei lavoratori ad ipotesi di inadempimento contrattuale", generando nei responsabili la certezza dell'impunità, con conseguente inasprimento delle stesse condotte;

in un sistema fortemente integrato, come quello di un corriere espresso, il blocco delle merci in una fase produttiva comporta a catena l'impossibilità di lavorare per tutti gli altri operatori coinvolti, con i connessi costi e danni che agiscono negativamente sulla filiera produttiva, generando conseguenze non economicamente sostenibili e che portano gli operatori a valutare la chiusura di siti produttivi, con le relative conseguenze occupazionali e l'impoverimento delle aree interessate,

si chiede di sapere:

quale valutazione il Ministro in indirizzo dia di queste attività "sindacali" e come, riconoscendo il carattere illegale dei sistematici blocchi di cose e persone, intenda procedere per il ripristino della loro libera circolazione;

quali iniziative intenda intraprendere per evitare che le condotte descritte producano enormi danni all'affidabilità della filiera della logistica distributiva, nonché all'immagine di efficienza e qualità dei singoli operatori, con conseguenti ripercussioni sull'intera economia nazionale;

se ritenga, in via interpretativa, che le attività della logistica distributiva possano essere comprese tra quelle sottoposte alla regolazione dei servizi pubblici essenziali.


(3-04067)