SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


11a Commissione permanente
(LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE)


180ª seduta: mercoledì 16 settembre 2015, ore 15


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Interrogazioni svolte

IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Silvana AMATI ed altri. - Modifiche al testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, in tema di trattamenti spettanti al coniuge superstite e ai figli dei caduti sul lavoro, nonché alla legge 11 marzo 2011, n. 25, in materia di quote obbligatorie e di riserva per l'assunzione di lavoratori - Relatore alla Commissione PAGANO
(Pareri della 1a e della 5a Commissione)
(1769)
2. Deputato Luisella ALBANELLA ed altri. - Modifiche agli articoli 1 e 3 della legge 5 gennaio 1953, n. 4, in materia di consegna dei prospetti di paga ai lavoratori (Approvato dalla Camera dei deputati)- Relatrice alla Commissione MANASSERO
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 10a Commissione)
(2017)


INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

TAVERNA , CATALFO , PUGLIA , AIROLA , BERTOROTTA , BUCCARELLA , CAPPELLETTI , LUCIDI , MORONESE , MORRA , SANTANGELO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:

l'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei Sordi onlus (ENS) è la più antica associazione della comunità italiana delle persone prive di udito, nata nel 1932 e riconosciuta ufficialmente nel 1942 (legge n. 889 del 1942);

la missione dell'ENS è l'integrazione nella società, la promozione dell'identità, autonomia e piena realizzazione umana delle persone sorde;

l'ENS negli anni è stato riconosciuto: ente morale per la protezione e l'assistenza dei sordi con l'espresso scopo, tra gli altri, di avviare i sordi alla vita sociale (legge n. 698 del 1950); soggetto accreditato per la formazione del personale della scuola dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (decreto del 18 luglio 2005); come organizzazione promozionale di sport per disabili, ai sensi dell'art. 25 dello statuto del Comitato italiano paraolimpico (CIP) tramite delibera n. 23 del 26 novembre 2005 del consiglio nazionale del comitato; ente di classe all'albo nazionale provvisorio degli enti di servizio civile nazionale;

l'ENS riceve un contributo ordinario annuo a carico del bilancio dello Stato pari a 516.000 euro;

è sottoposto alla vigilanza e al controllo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sul concreto perseguimento delle finalità istituzionali, ai sensi della legge n. 125 del 2013, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 101 del 2013);

la gestione finanziaria dell'ENS è sottoposta al controllo della Corte dei conti ai sensi della legge n. 259 del 1958;

l'ultima relazione della Corte dei conti presentata al Parlamento sulla gestione finanziaria degli enti sottoposti a controllo in applicazione della citata legge afferisce per l'ENS agli esercizi dal 2006 al 2010;

nella relazione si legge: "dall'esame della gestione e della documentazione relativa agli esercizi 2006-2010 è risultato che: lo Stato ha contribuito nel quinquennio in esame in via ordinaria alla gestione dell'ENS (e nel 2007, in via straordinaria, è stata concessa una contribuzione di 1.128.925,46). L'Ente non ha redatto un bilancio consuntivo, fornendo a supporto una documentazione contabile incompleta e discordante, che rende impossibile la interpretazione della reale situazione economica e patrimoniale. Il disavanzo di amministrazione è risultato in progressiva crescita negli esercizi esaminati, con una lieve riduzione nel 2010 (807.862,00 nel 2008, 828.368,00 nel 2009 e 701.272 nel 2010). L'Ente non ha fornito in fase istruttoria spiegazioni esaurienti ai numerosi quesiti posti. Non risulta sia stata idoneamente assicurata la funzione della vigilanza ministeriale di cui all'art, 3 della legge 598/1950";

nel mese di aprile 2011 Ida Collu, presidente dell'ENS in carica dal 1995, è stata accusata della cattiva gestione e sostituita da Giuseppe Petrucci, nonostante anche lui avesse approvato i bilanci degli ultimi anni;

l'insana gestione dell'ENS trova eco in vari quotidiani nazionali, tra i quali "il Fatto Quotidiano" del 18 ottobre 2012 nell'articolo "Soldi e immobili, l'Ente Sordi dissanguato", ove si evidenzia un deficit nel bilancio da 12,5 milioni di euro e la contrastante previsione di innumerevoli benefit economici in capo al presidente Giuseppe Petrucci che si sommano a uno stipendio di circa 3.025 euro netti al mese, al rimborso per l'affitto a Roma di 1.350 euro, all'acquisto dei mobili per l'appartamento e 5.000 per le spese di rappresentanza. Ulteriori e numerosi benefit sono previsti anche a favore dei 7 componenti del direttivo dell'ENS;

in questo quadro, a parere degli interroganti disastroso, si inscrive una delibera del 9 agosto 2013 dell'attuale dirigenza che prevede la trasformazione dell'intero palazzo di proprietà dell'ENS, originariamente conferito dallo Stato e sede storica dell'associazione, in un hotel. Si tratta di un project financing finalizzato a richiedere un ingente finanziamento da parte delle banche, la cui restituzione dovrebbe essere garantita proprio con tale immobile;

considerato che:

tale operazione può generare un grave rischio per l'ENS alla luce dell'esposizione bancaria complessiva pari a 32 milioni di euro, nonché del notevole carico debitorio che già grava sull'ente;

dopo l'approvazione della delibera, uno dei consiglieri avrebbe scritto che non si può deliberare un'operazione "così rischiosa per la sopravvivenza stessa dell'Ens. Andiamo incontro a responsabilità, anche penali, enormi";

nonostante le polemiche sollevate dai giornali, la dirigenza dell'ENS ha portato a compimento il piano di trasformazione della sede dell'ente, deliberando di affidare al neonato consorzio "Vittorio Ieralla", gratuitamente, per la durata di 30 anni (prorogabili per altri 30), la realizzazione e la futura gestione dell'hotel;

inoltre, il 21 maggio 2014, l'assemblea ordinaria del consorzio, su proposta del vicepresidente Petrucci, ha stabilito all'unanimità che nel momento in cui il consorzio sarà pronto a dare avvio al progetto di trasformazione della struttura, dovrà essere versata in favore di ciascuno dei 3 componenti del consiglio di amministrazione una somma pari a 300.000 euro, per un totale di 900.000 euro;

nonostante l'ammanco di bilancio ammonti a 12,5 milioni di euro l'ente continua a ricevere il contributo pubblico di 516.000 euro annui,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione;

se sia a conoscenza delle modalità di spesa e di utilizzo delle risorse economiche pubbliche destinate allo svolgimento della missione dell'ENS;

se abbia disposto l'accertamento, anche attraverso ispezioni, di responsabilità in capo ai presidenti dell'ente, per il periodo di loro competenza, in merito all'eventuale disavanzo di 12,5 milioni di euro;

se intenda avviare, nell'esercizio della sua attività di vigilanza, una fase di commissariamento dell'ENS per ripristinare la corretta gestione dell'ente, ai sensi dell'art. 15 del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, come integrato dall'art. 1, comma 14, del decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011.
(3-01826)

BENCINI , MUSSINI , ROMANI Maurizio , ORELLANA , CAMPANELLA , VACCIANO , MOLINARI , BOCCHINO , MASTRANGELI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:

la pensione di reversibilità è una prestazione economica erogata a favore dei familiari del pensionato (diretta), nel caso in cui il dante causa era già titolare di pensione, ovvero dell'assicurato (indiretta), nel caso in cui il dante causa non era già titolare di pensione, ma possedeva i requisiti di legge per il diritto alla pensione di vecchiaia o di invalidità;

tra gli aventi diritto a tale prestazione, i componenti del nucleo familiare del dante causa così come individuati dalla normativa di riferimento, vi sono i figli (legittimi o legittimati, adottivi o affiliati, naturali, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati) minori di 18 anni; studenti di scuola media superiore di età compresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del genitore deceduto e che non svolgono attività lavorativa, studenti universitari per tutta la durata del corso legale di laurea e, comunque, non oltre i 26 anni, a carico del genitore deceduto e che non svolgono attività lavorativa, inabili di qualunque età a carico del genitore deceduto;

considerato che:

non può non rilevarsi come, ad oggi, l'evoluzione del sistema di istruzione abbia portato ad un allungamento dei percorsi formativi volti alla specializzazione professionale, nello specifico il ciclo di studi universitari;

rispetto al passato, dunque, si registrano tempi di realizzazione del percorso di studi intrapreso, per qualunque settore o campo specialistico venga preso a riferimento, più lunghi. Ed invero, a disciplina vigente, uno studente universitario, onde poter terminare il ciclo didattico intrapreso, deve portare a compimento una serie di passaggi istruttivi/formativi;

all'università si accede solo con i titoli dell'istruzione secondaria e si conclude con il conseguimento del diploma di laurea. Attualmente, il sistema universitario italiano si articola su 3 cicli, comunque denominati (quali, ad esempio, i corsi di laurea specialistica/magistrale a ciclo unico): la laurea triennale, titolo accademico di primo ciclo, la quale dà accesso al secondo ciclo, ossia alla laurea specialistica/magistrale, la quale, a sua volta, è indispensabile per accedere ai corsi del terzo ciclo quali dottorati di ricerca, corsi di specializzazione e corsi di master universitario di secondo livello. In altri termini, la laurea triennale è un titolo intermedio che permette di anticipare l'ingresso nel mondo del lavoro e, dopo la laurea, si possono ottenere livelli più alti di istruzione con lauree specialistiche, master universitari e il dottorato di ricerca;

qualora l'evento morte del genitore si dovesse verificare poco prima del compimento del ventiseiesimo anno di età del figlio studente a carico, il quale, nel medesimo frangente temporale, si dovesse trovare a cavallo di due cicli di studi, questi non percepirebbe la pensione di reversibilità e, pertanto, avrebbe grosse difficoltà a terminare il percorso di studi intrapreso;

considerato, infine, che:

lo stesso Ministro in indirizzo, durante il question time del 17 settembre 2014 tenutosi alla Camera dei deputati, veniva investito della medesima questione ( atto di sindacato ispettivo 3-01028 su iniziative volte a promuovere un'interpretazione della normativa in tema di pensione di reversibilità che assicuri pienamente il diritto allo studio dei figli superstiti). A tale atto di sindacato ispettivo il Ministro rispondeva evidenziando come: "secondo la stretta lettera della norma i giovani interessati, al fine di accedere al trattamento in questione, devono essere iscritti ad un corso universitario alla data del decesso. Ora, come peraltro evidenziato dagli onorevoli interroganti, appare evidente che all'epoca in cui la normativa in materia di pensioni ai superstiti è stata da ultimo modificata il massimo titolo conseguibile era costituito dalla laurea, non essendo ancora intervenute le riforme che hanno introdotto molteplici tipologie di titoli universitari e post-universitari (laurea triennale, specialistica, master e così via). La normativa in questione, pertanto, non prendeva specificamente in considerazione periodi di interruzione degli studi universitari, che appaiono oggi inevitabili nel passaggio da un corso universitario ad un altro o nel passaggio da un corso universitario ad un corso post-universitario. Considerata, tuttavia, la rilevanza del problema posto dall'interrogante, è intenzione del Ministero verificare se vi siano i margini per operare un'interpretazione evolutiva o adeguatrice delle disposizioni in questione, salva sempre la necessità di verificare le relative ricadute economiche e le compatibilità con le disponibilità di bilancio. In alternativa si rifletterà sulla possibilità di dare corso ad un intervento normativo per il quale ovviamente sarà necessario reperire la necessaria copertura finanziaria. Quindi, c'è pieno interesse, disponibilità ed impegno del Ministero ad agire secondo queste due diverse opzioni",

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo abbia verificato, nel dettaglio, la fattibilità delle soluzioni dallo stesso proposte e, conseguentemente, quali siano le iniziative intraprese o da intraprendere ed i relativi tempi.
(3-01911)