SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


154ª seduta: martedì 13 gennaio 2015, ore 15
155ª seduta: mercoledì 14 gennaio 2015, ore 15


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte 3-01142 e 3-01233
IN SEDE CONSULTIVA

Esame del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto - Relatrice alla Commissione FASIOLO
(Parere alle Commissioni 10a e 13a riunite)
Esame e rinvio (1733)

AFFARI ASSEGNATI

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Valutazione del riordino della scuola secondaria di secondo grado, impatto del precariato sulla qualità dell'insegnamento e recenti iniziative del Governo concernenti il potenziamento di alcune materie e la situazione del personale - Relatrice alla Commissione PUGLISI
(n. 386)

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. RANUCCI e Francesca PUGLISI. - Modifiche al decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, in materia di limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e delle federazioni sportive nazionali - Relatrice alla Commissione IDEM
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
Seguito esame e rinvio (361)
2. MARCUCCI ed altri. - Disposizioni per la commemorazione del novantesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti - Relatore alla Commissione TOCCI
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
Seguito esame e rinvio (1349)

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Manuela GRANAIOLA ed altri. - Norme per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(322)
2. TORRISI ed altri. - Disposizioni per la statizzazione degli exIstituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(934)
3. Stefania GIANNINI. - Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(972)
4. MARCUCCI. - Norme per la statalizzazione degli ex Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1616)
- Relatore alla Commissione MARTINI
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


ROSSI Gianluca - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

l'articolo 2, comma 2 della legge 21 dicembre 1999 n. 508 recante "Riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati", dispone che: "I Conservatori di musica, l'Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali pareggiati sono trasformati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici";

l'articolo 2, comma 8, lettera e) della legge 508 del 1999 contempla tra i principi e i criteri direttivi in base ai quali emanare i regolamenti attuativi della predetta legge, la "possibilità di prevedere, contestualmente alla riorganizzazione delle strutture e dei corsi esistenti e, comunque, senza maggiori oneri per il bilancio dello Stato, una graduale statizzazione, su richiesta, degli attuali Istituti musicali pareggiati e delle Accademie di belle arti legalmente riconosciute, nonché istituzione di nuovi musei e riordino di musei esistenti, di collezioni e biblioteche, ivi comprese quelle musicali, degli archivi sonori, nonché delle strutture necessarie alla ricerca e alle produzioni artistiche";

l'articolo 2, comma 6, stabilisce che: "Il rapporto di lavoro del personale delle istituzioni di cui all'articolo 1 è regolato contrattualmente ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni, nell'ambito di apposito comparto articolato in due distinte aree di contrattazione, rispettivamente per il personale docente e non docente";

la predetta legge è stata successivamente attuata dal decreto del Presidente della Repubblica, 28 febbraio 2003, n. 132 recante "Regolamento recante criteri per l'autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali, a norma della legge 21 dicembre 1999, n. 508" e dal decreto del Presidente della Repubblica, 8 luglio 2005, n. 212 recante " Regolamento recante disciplina per la definizione degli ordinamenti didattici delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, a norma dell'articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508";

tuttavia, ad oggi, permane una differenza tra Istituti superiori di studi musicali (ISSM) e segnatamente tra ex Istituti musicali pareggiati (IMP) ed ex conservatori statali, in quanto i primi ricadono tuttora sui bilanci degli enti locali di appartenenza, diversamente dai secondi che sono a carico del bilancio statale. Tale differente disciplina arreca un evidente nocumento per gli ex IMP, stante il loro finanziamento a carico di enti che hanno subito negli anni significative riduzioni di bilancio;

rilevato che:

risulta all'interrogante che i costi ad oggi sostenuti a livello nazionale per i predetti istituti da parte dei comuni sono pari a 42 milioni di euro. Tale sostentamento, tuttavia, non potrà essere più garantito, con evidenti ricadute in merito alla sopravvivenza stessa degli ex-IMP; infatti, secondo diverse stime, tale circostanza comporterebbe il licenziamento di circa 700 insegnanti e l'abbandono degli studi per circa 8.000 studenti;

il 24 aprile 2013, presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si è svolto un incontro con le delegazioni sindacali del comparto AFAM in relazione alle criticità esistenti per gli ex IMP, tali da pregiudicare il regolare funzionamento istituzionale, nonché, la sopravvivenza degli stessi;

in data 27 giugno 2013, il ministro Maria Chiara Carrozza, illustrando le linee guida per il proprio Dicastero presso le competenti Commissioni congiunte di Camera e Senato, ha dichiarato che: "In primo luogo, sicuramente va affrontata la drammatica situazione degli istituti musicali pareggiati, su cui l'ANCI ha lanciato un grido di allarme. Infatti, negli ultimi anni gli Enti locali hanno manifestato notevoli difficoltà ad assicurare a tali Istituzioni i finanziamenti finora concessi, arrivando in alcuni casi al non rinnovo delle convenzioni che regolano i rapporti con gli Istituti musicali. Ormai, siamo nella condizione, in alcuni Istituti musicali pareggiati, di non garantire da alcuni mesi il semplice pagamento degli stipendi al personale. Da un lato è necessario trovare risorse straordinarie per consentire di ripristinare l'ordinaria attività degli Istituti in maggiore difficoltà. Contemporaneamente è mia intenzione pensare subito, a valle di una discussione pubblica con i più prestigiosi esperti del settore, ad un riordino del sistema che, razionalizzando il sistema binario dei conservatori e degli istituti pareggiati, rilanci il sistema musicale in Italia; così come una riflessione pubblica va aperta su ruolo delle accademie. Io credo che la cultura artistica e musicale sia importante, non solo in se, ma anche per l'immagine del nostro Paese nel mondo";

con atto di sindacato ispettivo 3-00186, pubblicato il 27 giugno 2013 è stata affrontata, dalla senatrice Stefania Giannini, attuale Ministro in indirizzo, la problematica relativa agli ex IMP, cui il sottosegretario di Stato all'istruzione pro tempore Gianluca Galletti ha replicato: "Quanto alle iniziative concernenti il processo di trasformazione degli istituti superiori di studi musicali e coreutici, nel ribadire anche in questa sede la massima attenzione sul tema, informa che con decreto del Ministro dello scorso 23 luglio è stato costituito un apposito gruppo di lavoro con il compito di effettuare una ricognizione puntuale della situazione di tutti gli istituti e di individuare le più idonee soluzioni operative e, laddove risulti necessario, anche normative, per affrontare la questione";

il 26 luglio 2013 è stato presentato dalla senatrice Giannini l'atto senato n. 972 recante "Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati", attualmente in corso di esame presso la competente Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato;

considerato inoltre che:

il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 22 maggio 2014 ha allocato 5.000.000 euro a favore degli Istituti superiori di studi musicali. Tali risorse sono ripartite assegnando 2.500.000 euro in parti uguali fra tutti i predetti istituti presenti sul territorio nazionale, per un ammontare di 125.000 euro ciascuno e i restanti 2.500.000 euro tenendo conto dei criteri relativi alla spesa e al personale docente assunto con contratto Afam, inserendo tra i medesimi criteri anche il numero degli studenti iscritti nei corsi pre-accademici, appartenenti al vecchio e nuovo ordinamento. Tale finanziamento è limitato al solo 2014, tuttavia, l'Associazione nazionale comuni italiani ha inoltrato la richiesta di stabilizzare tali risorse anche per gli anni a venire, quale misura transitoria in attesa dell'auspicata razionalizzazione dell'intero sistema degli Istituti superiori di studi musicali;

il decreto ministeriale n. 526 emanato il 30 giugno 2014 ha disposto la costituzione di apposite graduatorie nazionali utili per l'attribuzione di incarichi a tempo determinato, nei limiti dei posti in organico vacanti e disponibili, per il personale docente delle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Tuttavia, secondo quanto consta all'interrogante, nelle predette graduatorie non comparirebbe il personale docente degli ex IMP, costituendo, de facto, uno svuotamento delle graduatorie ex-IMP in favore di quelle degli ex-conservatori,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo in merito ai fatti esposti;

se non ritenga opportuno intraprendere iniziative al fine di garantire il finanziamento degli ex Istituti musicali pareggiati, nonché adoperarsi al fine di sostenere gli enti locali nell'impegno finanziario;

se non ritenga altresì opportuno adottare i necessari provvedimenti di competenza al fine di dare definitiva attuazione al procedimento di statizzazione degli ex-IMP si sensi della legge 21 dicembre 1999 n. 508.

(3-01142)

SERRA , BLUNDO , CAPPELLETTI , MORONESE , SANTANGELO , SIMEONI , PUGLIA , PAGLINI , LUCIDI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

da notizie di stampa dei giorni scorsi ("il Fatto Quotidiano" del 17 settembre 2014) emerge che nella regione Campania, nello specifico nella provincia di Napoli, i ragazzi disabili delle scuole secondarie di secondo grado, circa 600, a causa della mancanza dei fondi per l'attività e l'inserimento dei disabili, non possono svolgere la normale attività didattica dato che necessitano di un'assistenza personale che, allo stato attuale, non può essere garantita perché l'ente Provincia non ha ancora approvato il bilancio. In conseguenza di ciò, non essendo disponibili i fondi necessari, gli alunni disabili, in particolare quelli più gravi, non possono disporre di un educatore specializzato;

a parere degli interroganti si tratta, oltre che di un'ingiustizia sotto il profilo umano, di una palese violazione dei principi cardine del nostro ordinamento giuridico tra cui quelli inderogabili e irrinunciabili come l'uguaglianza formale e sostanziale di cui all'articolo 3 della Costituzione;

l'Italia è tra i primi Paesi dell'Unione europea per la spesa in materia di politiche sociali, nonostante si trovi sotto la media europea (5,8 per cento a fronte del 7,7 per cento) per la spesa in materia di disabilità. I costosi ausili scolastici per i disabili, come carrozzine e banchi speciali, non possono essere reimpiegati prima che vengano risanificati. Difatti una volta che l'assegnatario per varie ragioni, ad esempio il termine della scuola, non ne usufruisca più, tali attrezzature non possono essere assegnate ad altri studenti senza la previa procedura. Peraltro in Campania non esiste una struttura autorizzata a svolgere questo tipo di procedure. Secondo le stime del Ministero il numero degli studenti disabili in Italia ammonta a circa 211.000;

considerato che, attualmente, il numero degli insegnanti di sostegno in Italia parrebbe insufficiente a soddisfare in modo corretto le esigenze degli studenti disabili che ne dovrebbero beneficiare, le risorse a disposizione sarebbero inidonee e il rischio è quello di sacrificare, ancora una volta, i diritti dei più deboli;

considerato inoltre che in Italia accade sovente che manchino gli insegnanti di sostegno con competenze ed esperienze adeguate alle necessità e peculiarità degli alunni con disabilità, con la conseguenza che, frequentemente, lo scopo precipuo dell'inclusione non venga pienamente raggiunto. Ne deriva che il problema del sostegno scolastico non è solo quantitativo ma anche qualitativo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione descritta;

se, nell'ambito delle proprie competenze, abbia adottato iniziative, anche di carattere normativo, o intenda adottarne al fine di giungere ad una celere soluzione della problematica.

(3-01233)

MONTEVECCHI , PUGLIA , CAPPELLETTI , MORONESE , PAGLINI , BERTOROTTA , DONNO - Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si legge che all'Expo 2015 si assisterà ad una grande narrazione della città ospitante e di tutta l'Italia per promuovere l'immagine del nostro Paese all'estero oltre che ad una rassegna espositiva e ad un processo partecipativo che intende coinvolgere attivamente numerosi soggetti attorno a un tema decisivo: "Nutrire il pianeta, energia per la vita";

l'ambiziosa finalità che si persegue, attraverso la grande vetrina universale di Milano, è anche quella di promuovere la cultura italiana attraverso l'arte. Tra i vari progetti si è pensato di esporre, ogni mese, un capolavoro dell'arte, quale simbolo universale della nostra identità storica e culturale, da "Il bacio" di Hayez a "L'ultima cena" di Leonardo da Vinci;

a giudizio degli interroganti tale iniziativa è condivisibile e pregevole, tenuto conto della grande visibilità che l'Expo 2015 concederà al nostro Paese e, dunque, al nostro patrimonio culturale. Tuttavia, appare altrettanto condivisibile la preoccupazione circa le garanzie fornite a tutela del patrimonio oggetto delle esposizioni;

considerato che:

il Ministero dei beni culturali autorizza prestiti di opere d'arte in favore di organizzatori di mostre e strutture museali, previa verifica di apposita copertura assicurativa, sottoscritta dal prestatario (richiedente), prevista dal comma 4 dell'art. 48 del decreto legislativo n. 42 del 2004 o, in alternativa, tramite l'assunzione dei relativi rischi da parte dello Stato, mediante l'istituto della garanzia di Stato, come previsto dal comma 5;

la "State indemnity" è la garanzia statale concessa dal Ministero per le mostre e le manifestazioni da svolgersi sul territorio nazionale o all'estero promosse dal Ministero o, con la partecipazione statale, da enti o istituti pubblici. Tale garanzia viene disposta per il risarcimento di danni derivanti dal furto, dalla perdita, dal danneggiamento o comunque dalla svalutazione dell'opera che possano verificarsi dal momento in cui l'opera viene rimossa sino al rientro della stessa nella sede di provenienza;

la garanzia di Stato sostituisce una copertura assicurativa di tipo commerciale attraverso l'assunzione di responsabilità diretta da parte dello Stato e dunque libera gli organizzatori dai costi assicurativi. Lo scopo di tale sistema è quello di incoraggiare e facilitare importanti attività espositive nazionali ed internazionali, nonché lo scambio culturale;

l'art. 48, comma 5, del decreto legislativo n. 42 del 2004, chiarisce che: "La garanzia statale è rilasciata secondo le procedure, le modalità e alle condizioni stabilite con decreto ministeriale, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze. Ai corrispondenti oneri si provvede mediante utilizzazione delle risorse disponibili nell'ambito del fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze";

risulta agli interroganti che il citato "fondo di riserva", tra l'altro previsto a copertura di molteplici occorrenze oltre a quelle in oggetto, necessiterebbe di ingenti somme per garantire beni culturali di alto valore. Per tale motivo sarebbe opportuno valutare l'adeguatezza della somma posta a garanzia di tale attività di prestito;

considerato inoltre che, a parere degli interroganti:

in relazione al processo di prestito delle opere d'arte emergono le seguenti criticità: l'esigenza di minimizzare il rischio di danni o perdita del patrimonio artistico e culturale provvisoriamente affidato in custodia a terzi; l'esigenza di mantenere e promuovere relazioni di reciproca collaborazione, con professionalità e correttezza, tra le istituzioni culturali pubbliche e private;

oltre ai rischi connessi alla fragilità e all'infungibilità dei beni e del contesto in cui le opere d'arte verranno alloggiate ed esposte (e dunque, delle procedure di sicurezza e di prevenzione dei sinistri ed in genere di sicurezza ambientale), appare invero necessaria una riflessione sulla capacità economica dello Stato di garantire i prestiti per danni e perdite;

nonostante la valutazione di tutti i rischi ai quali il Ministero si espone, la somma messa a disposizione nel "fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine" potrebbe, in caso di sinistro, non essere sufficiente per garantire la copertura di eventuali danni e perdite connessi, oltre a rappresentare un onere ingente sul bilancio dello Stato;

sarebbe opportuno evitare che lo Stato si impegni fornendo garanzie che potrebbero risultare sottovalutate ed economicamente rischiose a livello di bilancio evitando, inoltre, che lo stesso garantisca per un evento che abbia come secondo fine un cospicuo ritorno economico a favore di un privato, seppure promotore della cultura del nostro Paese,

si chiede di sapere:

quale sia la procedura adottata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in riferimento al prestito delle opere d'arte fornite all'Expo di Milano, in particolare per l'ipotesi di aggravamento dei propri compiti e responsabilità derivanti dai prestiti delle opere, nonché quale sia la tipologia di tutela assunta a salvaguardia delle opere stesse;

a quanto ammonti la somma a disposizione nello specifico fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze;

quale sia l'importo delle garanzie di Stato richieste ad oggi nonché quale sia la previsione per il 2015;

se risulti ai Ministri in indirizzo se siano state richieste le "State indemnity" e, in caso affermativo, chi ne abbia fatto domanda e quale sia il coinvolgimento pubblico del richiedente nel progetto espositivo, in considerazione del fatto che, a parere degli interroganti, è essenziale individuare il principale soggetto beneficiario della concessione della garanzia statale per un evento che, oltre ad essere una manifestazione culturale, assume un'ingente rilevanza commerciale.

(3-01414)