SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVI LEGISLATURA --------------------


7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


297ª seduta: mercoledì 4 maggio 2011, ore 15
298ª seduta: giovedì 5 maggio 2011, ore 14,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

I. Indagine conoscitiva sugli effetti connessi all'eventuale abolizione del valore legale del diploma di laurea:
- audizione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).

II. Interrogazioni.
Svolte

IN SEDE CONSULTIVA

Seguito dell'esame del disegno di legge:
VITA ed altri. - Disposizioni per garantire la neutralità delle reti di comunicazione, la diffusione delle nuove tecnologie telematiche e lo sviluppo del software aperto. - Relatore alla CommissioneVITA.
(Parere alla 8ª Commissione)
(1710)
IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame del disegno di legge:
Deputato BARBIERI ed altri. - Concessione di contributi per il finanziamento della ricerca sulla storia e sulla cultura del medioevo italiano ed europeo (Approvato dalla Camera dei deputati).- Relatore alla Commissione de ECCHER.
(Pareri della 1ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2548)

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. POLI BORTONE. - Disposizioni in materia di non sequestrabilità di beni culturali prestati all'Italia da Stati o da altri soggetti stranieri per l'esposizione al pubblico.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 5ª e della 14ª Commissione)
(747)
2. MALAN ed altri. - Disposizioni in materia di insequestrabilità delle opere d'arte prestate da uno Stato, da un ente o da un'istituzione culturale stranieri, durante la permanenza in Italia per l'esposizione al pubblico.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 5ª e della 14ª Commissione)
(996)
- Relatrice alla CommissioneDE FEO.
Seguito esame congiunto e rinvio

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Anna Maria SERAFINI ed altri. - Diritto delle bambine e dei bambini all'educazione e all'istruzione dalla nascita fino a sei anni.
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª, della 6ª, della 8ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(812)
2. Massimo GARAVAGLIA ed altri. - Disposizioni in materia di attuazione di un piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1543)
3. MASCITELLI ed altri. - Legge quadro per la promozione dello sviluppo degli asili nido con il concorso dello Stato (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Italia dei Valori, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento).
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 8ª, della 11ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1673)
4. RIZZOTTI. - Disposizioni concernenti l'istituzione di asili aziendali.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione per le questioni regionali)
(2315)
- Relatore alla Commissione PITTONI.


IV. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. ASCIUTTI. - Modifiche alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, in materia di istituzioni di alta cultura.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(518)
2. PAPANIA. - Riordino delle norme in materia di formazione musicale e coreutica.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(539)

3. BUGNANO ed altri. - Modifiche alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, recante riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(912)
4. ASCIUTTI ed altri. - Norme per la valorizzazione del sistema dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1451)
5. ASCIUTTI ed altri. - Valorizzazione del sistema dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1693)
6. CAMBER e STIFFONI. - Norme in materia di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2276)
7. STIFFONI ed altri. - Modifiche alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, in materia di Conservatori di musica e di Istituti musicali pareggiati.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(2406)
8. SBARBATI ed altri. - Modifiche alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, e misure urgenti per il settore italiano dell'alta formazione artistica e musicale.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(2415)
- Relatore alla CommissioneASCIUTTI.
Seguito esame congiunto e rinvio

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO




RUSCONI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
nella provincia di Como sta emergendo una grave e preoccupante situazione di difficoltà finanziaria degli istituti scolastici che rischia di compromettere e portare alla paralisi la normale attività didattica;
i dirigenti scolastici dei maggiori istituti della provincia di Como hanno recentemente denunciato pubblicamente, anche attraverso la stesura di un documento formale indirizzato al prefetto, la gravissima situazione di difficoltà gestionale in cui versano le scuole comasche a causa della insufficienza delle risorse finanziarie assegnate dal Ministero, insufficienza che va ad incidere pesantemente sulla funzionalità e sulla regolarità del servizio scolastico;
le situazioni più critiche e fortemente penalizzanti per gli istituti comaschi che hanno di fatto portato ad uno stato di vera e propria emergenza scolastica riguardano principalmente:
a) la mancata erogazione da parte del Ministero delle somme dovute a diverso titolo a partire dall'anno 2002. Tali somme non erogate costituiscono per i bilanci delle istituzioni scolastiche ingenti residui attivi e si tratta quindi di somme ad oggi non ancora riscosse di cui è persino dubbia la futura riscossione. Non a caso infatti lo spostamento dei suddetti crediti dalla voce «ratei attivi» all'«aggregato Z, disponibilità da programmare» rappresenta una gravissima premessa per la loro cancellazione. Nel territorio comasco l'importo dei crediti pregressi, stimato dai sindacati, che gli istituti scolastici lariani vanterebbero nei confronti dello Stato supera i 14 milioni di euro; si è in presenza di residui attivi accumulati anno dopo anno il cui anticipo per cassa da parte delle scuole comasche ha permesso fino ad ora il corretto svolgimento delle attività didattiche. Inoltre l'ammontare crescente dei residui attivi va erodendo progressivamente le risorse di cassa delle scuole, giunte ormai ad una situazione molto vicina al collasso finanziario;
b) la mancata erogazione dei fondi straordinari rispetto al budget originario assegnato per le supplenze e per le mansioni aggiuntive del personale (commissari di maturità, eccetera) e la conseguente non efficacia del meccanismo introdotto con l'allegato 1 al comunicato del 22 febbraio 2010, meccanismo che mostra tutti i suoi limiti assegnando integrazioni finanziarie per supplenze del tutto insufficienti rispetto alle reali spese sostenute dagli istituti scolastici. In particolare la spesa per le supplenze brevi e saltuarie, data la sua natura scontatamente imprevedibile, non può essere programmata e nemmeno soddisfatta da un sistema procedurale che prevede l'applicazione un budget fisso iniziale, ricavato all'interno della risorsa complessiva finanziaria assegnata con la nota n. 9537 del 14 dicembre 2009 sul programma annuale 2010, integrato da successivi finanziamenti sulla base di periodici monitoraggi degli impegni di spesa effettivi attraverso l'applicazione di «flussi finanziari» mensili. In un sistema così definito, l'alternativa alla maggiore spesa per supplenze brevi, una volta esauriti il budget ordinario e l'integrazione dei successivi finanziamenti di fatto insufficienti alla copertura del reale fabbisogno di spesa, rimarrebbe l'interruzione del servizio didattico con conseguente grave danno per l'attività scolastica medesima;
in molti istituti scolastici di Como sono decine gli insegnanti impegnati come supplenti che da settimane, e in alcuni casi anche da due o tre mesi, non vengono retribuiti a causa della mancanza di risorse finanziarie e che, nonostante non percepiscano lo stipendio, continuano a lavorare per non privare gli studenti del diritto all'istruzione;
negli ultimi mesi si assiste ad un costante aumento del numero delle vertenze sindacali aperte, segnalando di fatto la crescita del contenzioso tra gli insegnanti e gli istituti scolastici lariani con il rischio di un aggravio a carico dell'amministrazione statale dovuto a interessi e spese legali;
la mancanza di risorse finanziarie per il settore scolastico imputabile allo Stato rischia di tradursi in un aggravio dei contributi richiesti direttamente alle famiglie e agli studenti, i cui redditi risultano ormai pesantemente colpiti dalla situazione di crisi economica in atto, e in pesanti ricadute nei confronti degli enti locali, già in forte difficoltà nel garantire adeguati livelli ai servizi di propria competenza;
l'inadeguatezza delle risorse trasferite dallo Stato sta pregiudicando il regolare e ordinario funzionamento delle attività didattiche, facendo intravedere un vero e proprio collasso finanziario del sistema educativo comasco,
si chiede di sapere:
come il Ministro in indirizzo intenda affrontare le criticità finanziarie in materia di supplenze brevi, al fine di evitare dispendiosi contenziosi o interruzioni dell'attività didattica, garantendo finanziamenti utili per la sostituzione del personale assente e per le spese relative al funzionamento amministrativo e didattico, strumenti essenziali per il pieno esercizio del diritto allo studio, peraltro sancito e protetto dalla Costituzione;
come intenda procedere per definire urgentemente un piano di recupero dei crediti pregressi spettanti agli istituti scolastici, in modo da consentire agli stessi istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi e la regolarizzazione dei bilanci;
quali iniziative intenda mettere in atto per garantire agli istituti scolastici comaschi la certezza di risorse finanziarie, in modo da poter sanare la situazione di emergenza scolastica venutasi a creare a causa dei pesanti "tagli" imposti dal Governo e che rischia di compromettere pesantemente la funzionalità e la regolarità del servizio scolastico. Atto n. 3-01759 (in Commissione)

Pubblicato il 16 novembre 2010
Seduta n. 459

POLI BORTONE - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
il 26 agosto 2009 l'Ufficio scolastico provinciale di Brindisi provvedeva all'immissione in ruolo degli assistenti amministrativi in riferimento al decreto ministeriale n. 73 del 4 agosto 2009, senza rispettare quanto previsto dalla procedura di cui al decreto ministeriale sopra richiamato. Nello specifico l'articolo 3, comma 3, statuiva la necessità di addivenire all'immissione in ruolo solo su posti liberi e vacanti. Diversamente da quanto stabilito nella procedura, l'Ufficio scolastico provvedeva all'immissione in ruolo dei posti liberi ma non vacanti, con l'evidente onere del pagamento degli stipendi dei supplenti sino al 31 agosto 2009 anziché al 30 giugno 2009;
a seguito di tale comportamento il sindacato Cisal Scuola ed UGL Scuola, a mezzo di comunicazione consegnata brevi manu alla segreteria, sollevava la questione, ritenendo la procedura adottata non conforme ai dettami di legge, ma il Dirigente scolastico provinciale di Brindisi non provvedeva alla convocazione delle parti sindacali e dava esecuzione alla decisione adottata;
in data 11 ottobre 2010 l'Ufficio scolastico provinciale di Brindisi irrogava una sanzione disciplinare al segretario provinciale del sindacato Cisal Scuola di Brindisi, nonché Dirigente dei servizi generali ed amministrativi (DSGA), di sospensione di 10 giorni senza retribuzione, ritenendo il comportamento adottato dal medesimo lesivo dell'immagine scolastica, a causa della pubblicazione di un articolo di giornale e con la motivazione che lo stesso avesse dei rapporti negativi con il personale a lui affidato;
la sanzione è stata irrogata con gran ritardo rispetto al presunto fatto commesso (l'articolo di giornale è del 4 marzo 2010 e la sanzione irrogata l'11 ottobre 2010), pertanto la stessa è da ritenersi sproporzionata, e per quanto risulta all'interrogante presumibilmente adottata per fini diversi da quelli amministrativi;
il decreto legislativo n. 150 del 2009, del ministro Brunetta, aveva ampliato il potere sanzionatorio del dirigente scolastico fino a ricomprendere la sanzione della sospensione dei 10 giorni senza retribuzione;
nonostante il parere negativo del Dirigente scolastico, il quale non riscontrava gli elementi per una sanzione disciplinare, il Dirigente scolastico provinciale, arbitrariamente e scavalcando la competenza di cui al decreto legislativo n. 150 del 2009 irrogava la sanzione sopra citata;
ancor più inconsueto è che la sanzione sia stata irrogata senza il benché minimo avviso o diffida precedente e ignorando le continue richieste di intervento formulate dallo stesso DSGA,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda avviare un'indagine per stabilire la correttezza o meno del comportamento del Dirigente scolastico provinciale, al fine di assumere decisioni conseguenti.


Atto n. 3-01924 (in Commissione)

Pubblicato il 22 febbraio 2011
Seduta n. 506

ASCIUTTI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
il 15 febbraio 2011 è salita alla ribalta delle cronache locali la vicenda dell'insegnante di educazione artistica della scuola media "Dante Alighieri" di Spoleto (Perugia) la quale ha assegnato ai suoi studenti, quale compito da svolgere a casa, un disegno avente come tema centrale un carro allegorico sulla questione "Rubygate";
considerato che un consistente numero di genitori ha immediatamente palesato il proprio sdegno e la propria ira, per quello che considerano un vero e proprio abuso del ruolo di docente, alla dirigente scolastica Morena Castellani;
tenuto conto che la stessa dirigente scolastica Castellani ha attivato un provvedimento disciplinare interno nei confronti dell'insegnante di educazione artistica finalizzato alla esatta verifica dei fatti;
visto che, unitamente all'apertura del suddetto procedimento, la dirigente Castellani ha anche inviato una dettagliata relazione sull'accaduto all'Ufficio scolastico regionale per l'Umbria;
tenuto conto che i contenuti della vicenda fin qui emersi risultano di una gravità a dir poco inaccettabile visto che il compito precipuo di un'insegnante è quello di educare e non di farcire l'educazione scolastica di connotati politici; a maggior ragione poi se si tratta di giovani in età tanto delicata quale quella adolescenziale durante la quale si assiste alle prime, embrionali fasi di strutturazione della personalità;
visto anche che la scuola dell'obbligo è di per sé luogo di maturazione cognitiva e non di formazione della coscienza politica dell'individuo, né tanto meno luogo di affermazione - da parte dei docenti - del proprio ruolo attraverso l'abuso del medesimo indottrinando alla politica chi non ha ancora in sé un vissuto tale da porre in essere un eventuale contradditorio;
considerato anche che l'esempio in questo modo dato ai ragazzi è quello negativo, ora molto in uso, dei processi sommari svolti sui media e fuori dalle aule della giustizia preposte,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno intervenire in modo tempestivo per chiarire la degradante vicenda;
se non ritenga opportuno sanzionare adeguatamente la docente affinché si determini un esempio di ciò che nelle scuole non può e non deve essere fatto;
se non ritenga giusto intervenire in modo capillare ed energico al fine di controllare l'arbitrio degli insegnanti rispetto ai programmi ministeriali.


Atto n. 3-01983 (in Commissione)

Pubblicato il 16 marzo 2011
Seduta n. 521

BASTICO , RUSCONI , FRANCO Vittoria , SOLIANI , MONGIELLO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
con nota prot. n. 1741 del 22 febbraio 2011, al momento non ancora disponibile nella sezione "Normativa" del sito web del Ministero, la Direzione generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione ha comunicato che le finali nazionali dei giochi sportivi studenteschi di I e II grado, per l'anno scolastico 2010/2011, della disciplina corsa campestre si svolgeranno il giorno 20 marzo 2011 presso la località Nove (Vicenza);
come di consueto, nella nota si comunica che alla manifestazione possono partecipare tutte le rappresentative scolastiche che ne hanno acquisito titolo, previa certificazione da parte delle Commissioni organizzatrici regionali (COR) dell'avvenuto svolgimento delle fasi regionali o dalle stesse individuate attraverso criteri autonomamente applicati;
per la prima volta, da quando esiste tale iniziativa, le studentesse e gli studenti diversamente abili sono stati esclusi dalla manifestazione sportiva. Lo si apprende non dal testo della citata nota, bensì dall'assenza tra gli allegati dei moduli (modello COR e modello di iscrizione) abitualmente previsti per gli studenti disabili;
tale decisione è in netto contrasto con le norme di legge sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità, che da sempre costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. Tale scelta impedisce la piena esigibilità del diritto allo studio e alla crescita individuale e sociale di questi ragazzi e deprime lo stesso valore dei giochi sportivi studenteschi, che sono un importante evento educativo in quanto non rappresentano solo un momento agonistico, bensì un importante veicolo di valori e di crescita della persona,
si chiede di sapere:
quali siano le motivazioni che hanno portato per la prima volta all'esclusione dai giochi sportivi studenteschi, nella disciplina corsa campestre, degli studenti e delle studentesse disabili;
quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di ovviare ad una situazione discriminatoria che contrasta con la piena inclusione di questi alunni, anche attraverso progetti di diversità motoria e sportiva, quale obiettivo prioritario della scuola dell'autonomia.