SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVI LEGISLATURA -------------------


4ª Commissione permanente
(DIFESA)


122ª e 123ª seduta: mercoledì 21 aprile 2010, ore 9 e 15,15


ORDINE DEL GIORNO


Ore 9


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione. Svolta


IN SEDE REFERENTE

I. Esame dei disegni di legge:

1. Disposizioni in materia di corsi di formazione delle Forze armate per i giovani. - Relatore alla Commissione CANTONI.
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
Esame e rinvio (2096)

2. RAMPONI. - Disposizioni per la determinazione del trattamento di quiescenza del personale militare. - Relatore alla Commissione TORRI.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 11ª Commissione)
(168)

II. Seguito dell'esame dei disegni di legge:

1. RAMPONI. - Disposizioni in materia di trattamento di quiescenza del personale militare allo scadere del periodo di ausiliaria. - Relatore alla Commissione TORRI.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(162)

2. RAMPONI. - Reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del corpo militare della Croce Rossa. - Relatore alla Commissione TOTARO.
(Parere della 1ª Commissione)
(1385)

3. Disposizioni per l'ammissione dei soggetti fabici nelle Forze armate e di polizia (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Ascierto e Luciano Rossi; Oppi ed altri; Schirru). - Relatore alla Commissione DE GREGORIO.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(1736)

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. RAMPONI. - Ordinamento della rappresentanza militare.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(161)

2. PINOTTI ed altri. - Norme di principio sulla rappresentanza militare.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 8ª e della 11ª Commissione)
(1157)

3. TORRI e DIVINA. - Delega al Governo per riformare le rappresentanze militari.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 8ª e della 11ª Commissione)
(1510)
- e della petizione n. 15 ad essi attinente.
- Relatore alla Commissione GALIOTO.

Ore 15,15


PROCEDURE INFORMATIVE

Audizione, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, del Segretario generale della difesa e Direttore nazionale degli armamenti, in relazione all'affare assegnato relativo alle linee programmatiche dei nuovi vertici delle Forze armate (n. 367).


INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO


CAFORIO , BELISARIO. - Al Ministro della difesa. - Premesso che:
gli interroganti hanno già presentato un'interrogazione a risposta orale da svolgere in 4ª Commissione permanente (Difesa) del Senato, 3-01142, relativa alla situazione dell'arsenale militare di Taranto e della sede distaccata di Brindisi;
pur sottolineando la celerità con cui il Governo ha provveduto a rispondere, nella seduta del 16 febbraio 2010, a tale atto di sindacato ispettivo, occorre evidenziare la natura parziale della stessa risposta;
considerato che:
nella sopra citata seduta il Sottosegretario di Stato per la difesa Cossiga ha sostenuto che l'attività del Comitato per la riconversione degli arsenali della marina militare (CRAMM), pur in assenza di un documento conclusivo che illustri il lavoro svolto dallo stesso, abbia già prodotto una serie di iniziative di adeguamento, nonché un nuovo assetto degli arsenali della marina militare, basato su una visione integrata e sinergica delle attività e su una riqualificazione delle lavorazioni;
l'arsenale della Marina militare di Taranto versa in uno stato di crisi ambientale e strutturale che ha determinato una paralisi delle attività lavorative in diversi reparti, causando un vuoto di lavoro per circa 400 dipendenti i quali, privati delle loro mansioni, subiscono ormai da tempo l'attesa drammatica di una ripresa normale;
la 4ª Commissione permanente (Difesa) del Senato, come risulta dal resoconto sommario n. 82 del 24 giugno 2009, per i suddetti 400 dipendenti ha impegnato il Governo con una risoluzione, sempre in merito agli arsenali militari, che prevede l'avvio di processi di prepensionamento per i lavoratori già prossimi all'età pensionabile, che avessero maturato almeno 30 anni di servizio e non fossero in possesso di competenze tecniche specifiche;
il sottosegretario Cossiga, rispondendo circa il futuro utilizzo della sede distaccata di Brindisi, si è limitato ad ipotizzare un uso "duale" della stessa, volto all'erogazione di servizi a beneficio sia dell'amministrazione della Difesa sia di imprese private: a tal proposito, il Sottosegretario ha informato della sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra il Ministero della difesa, il Ministero dello sviluppo economico e Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa) finalizzato a sostenere il recupero e l'efficientamento della struttura;
considerato inoltre che:
da tempo e da più parti ormai giungono voci di situazioni occupazionali, oltre a quelle citate in premessa, che sarebbero, sempre nella provincia di Brindisi, a rischio, come quella dell'area operativa di Maribase, con altri 250 addetti che rischierebbero la perdita del posto di lavoro nonché, nell'ambito di un piano di riorganizzazione della difesa, che interesserebbe ben oltre 2.000 addetti, lo spostamento del battaglione San Marco; ciò comporterebbe un'ulteriore mortificazione di tale territorio e ricadute economiche enormi su una provincia che, già sofferente di livelli di disoccupazione giovanile tra i più alti d'Italia, sarebbe costretta a subire la perdita di circa 3.000 stipendi che, a tutt'oggi, concorrono alla formazione della ricchezza territoriale. Un territorio, quello brindisino, vocato forzatamente ed in modo esclusivo a fonte di approvvigionamento energetico attraverso l'utilizzo di fonti tradizionali, inquinanti e non rinnovabili - di cui la centrale a carbone di Cerano (Brindisi) è l'esempio principale - che producono danni ulteriori in termini di impatto ambientale;
il sottosegretario Cossiga non ha fornito alcuna precisa indicazione riguardo al futuro occupazionale dei 202 lavoratori impiegati presso l'arsenale militare di Brindisi, limitandosi a garantire, oltre ad una generica attenzione da parte dell'amministrazione, che eventuali azioni di valorizzazione o cessione delle infrastrutture in uso alla difesa nel contesto portuale brindisino saranno assunte tenendo nella massima considerazione le istanze del territorio e nell'ottica di uno sviluppo armonizzato e compatibile con le esigenze civili e militari;
in data 1° marzo 2010 si è svolto nella città di Brindisi un concitato Consiglio comunale monotematico durante il quale è stata prospettata, come soluzione al problema, la delocalizzazione del suddetto arsenale e del Battaglione San Marco presso la nuova diga di Punta Riso, all'estremità nord del porto brindisino. Nella medesima assise consiliare è anche emersa, secondo quanto affermato dall'Autorità portuale di Brindisi, la disponibilità di 19 milioni di euro, assegnati alla stessa con delibera del Cipe nel lontano 1999, da utilizzare appositamente per le esigenze della Marina militare e per la soluzione dei problemi occupazionali e organizzativi della difesa,
si chiede di sapere:
quale sia la tempistica necessaria per ottenere un documento ufficiale e definitivo, che illustri l'opera di studio, analisi e razionalizzazione industriale effettuata dal CRAMM;
come sia possibile che per il Governo un documento, quale quello conclusivo del CRAMM, la cui indisponibilità è stata ufficializzata dal Governo medesimo, abbia già determinato una serie di iniziative di adeguamento in ragione delle quali si è provveduto alla firma di un protocollo d'intesa tra Ministero della difesa, Ministero dello sviluppo economico e Invitalia, finalizzato al recupero delle strutture;
se e come sia possibile avere maggiori e più dettagliate informazioni in merito al piano di razionalizzazione e ristrutturazione dell'arsenale di Brindisi, sede distaccata dell'arsenale di Taranto, ipotizzato dal sottosegretario Cossiga e citato nelle premesse;
quali concreti provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda porre in essere al fine di preservare l'occupazione dei 202 dipendenti dell'arsenale militare di Brindisi, alla luce della grave crisi che investe la stessa città, del danno ulteriore che verrebbe prodotto dall'eventuale dismissione e trasferimento di enti e reparti della sede distaccata dell'arsenale militare di Taranto, nonché dell'eventuale perdita di know-how e di specifiche professionalità, sempre più difficili da reperire sul mercato, che ciò comporterebbe;
se il Governo sia a conoscenza della disponibilità finanziaria dichiarata dall'Autorità portuale di Brindisi nell'assise consiliare del 1° marzo 2010 e se, e attraverso quali concrete modalità concordate con la stessa Autorità, voglia programmare l'utilizzo di tali risorse, al fine di risolvere i problemi logistici ed occupazionali inerenti l'arsenale militare di Brindisi, Maribase e il Battaglione San Marco;
quali determinazioni intenda adottare, in riferimento alla situazione esistente presso l'arsenale militare di Taranto, in applicazione della risoluzione citata, che impegna l'Esecutivo ad avviare processi di prepensionamento per quei lavoratori, già prossimi all'età pensionabile, che sono tuttora in attesa della ripresa dell'attività lavorativa all'interno dell'arsenale jonico.
(3-01223)