SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVI LEGISLATURA -------------------


4ª Commissione permanente
(DIFESA)


88ª seduta: mercoledì 16 settembre 2009, ore 15,30



ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione.

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:

1. TORRI e MURA. - Delega al Governo per perfezionare il riallineamento delle carriere del personale appartenente ai ruoli marescialli dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica a quelle del personale del ruolo ispettori dell'Arma dei carabinieri. - Relatore alla Commissione DIVINA.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(934)
- e della petizione n. 170 ad esso attinente.
Seguito esame e rinvio


2. RAMPONI. - Nuove norme in materia di personale in servizio permanente delle Forze armate e di tutela del personale femminile delle Forze armate. - Relatore alla Commissione AMATO.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(152)
- e della petizione n. 16 ad esso attinente.
Seguito esame e rinvio


II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. RAMPONI. - Disposizioni per la concessione di una promozione a titolo onorifico agli ufficiali e ai sottufficiali delle Forze armate e della Guardia di finanza collocati in congedo assoluto.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 6ª Commissione)
(156)

2. TORRI e MURA. - Disposizioni per la concessione di una promozione a titolo onorifico agli ufficiali e sottufficiali delle Forze armate e del Corpo della Guardia di finanza collocati in congedo assoluto.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 6ª Commissione)
(933)

3. PEGORER ed altri. - Attribuzione di promozioni a titolo onorifico in favore del personale militare in congedo in possesso di particolari requisiti.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(989)
- Relatore alla Commissione DIVINA.

INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO


BOSONE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della difesa e dell'economia e delle finanze. - Premesso che:
appare ormai chiara la volontà del Governo di procedere alla totale dismissione dell'arsenale militare di Pavia, con il conseguente avvio della procedura di mobilità per il personale ivi impiegato;
la chiusura dell'arsenale, che oggi impiega 240 lavoratori civili più alcuni militari, metterebbe a rischio numerose famiglie colpendo l'economia della città in un momento già difficile di per sé;
si creerebbe altresì una nuova area dismessa a Pavia, destinata a rimanere tale per lungo tempo, con tutti i rischi di ordine pubblico a ciò chiaramente connessi;
la fretta con la quale il Governo sta portando a conclusione la vicenda desta preoccupazione, condivisa unanimemente da tutti i livelli istituzionali del territorio pavese, nonché malcontento tra i lavoratori;
ove si procedesse a dispetto di un ulteriore approfondimento richiesto più volte dalle istituzioni locali e dai parlamentari pavesi, senza nemmeno una convocazione, verrebbero completamente disattese anche le norme di correttezza istituzionale;
non è mai stato studiato seriamente a livello di Governo e di Regione un progetto di riutilizzo produttivo almeno parziale dell'area, mettendone a resa economica solo la parte restante;
in considerazione del fatto che la maggioranza dei lavoratori dell'arsenale è destinata a Piacenza, era stata avanzata la proposta, nella XV Legislatura, di delocalizzare a Pavia parte del lavoro di Piacenza, ridefinendo così una nuova "missione" aziendale e portando il lavoro ai lavoratori e non viceversa: presso l'impianto produttivo pavese, infatti, vi sono molte competenze professionali da tempo sottoutilizzate e sarebbe un errore disperderle in altre funzioni nella pubblica amministrazione;
considerato che la soppressione dell'arsenale, oggi unico polo industriale della città, arrecherebbe un danno grave alla realtà economica di Pavia,
si chiede di sapere se il Governo non ritenga di dover convocare con urgenza un incontro con tutte le autorità interessate al fine di valutare compiutamente ogni strada ancora percorribile per scongiurare la totale chiusura dell'impianto e considerare l'eventualità di mantenere a Pavia almeno una parte dell'attività, salvaguardando i livelli occupazionali.
(3-00437)