GIUSTIZIA (2ª)

MERCOLEDÌ 12 DICEMBRE 2012
367ª Seduta

Presidenza del Presidente
BERSELLI
Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Mazzamuto.

La seduta inizia alle ore 14,30.

IN SEDE DELIBERANTE

(3511) AMATI ed altri. - Modifiche all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale
(Seguito della discussione e rinvio)

Riprende la discussione sospesa nella seduta pomeridiana del 28 novembre scorso.

Il senatore PERDUCA (PD) chiede il trasferimento dell'esame del provvedimento, assegnato in sede deliberante, alla sede referente. Egli ritiene infatti che la tematica oggetto del disegno di legge sia di tale delicatezza e problematicità da richiedere la trattazione nel plenum dell'Assemblea.

La senatrice ALLEGRINI(PdL), pur ribadendo le proprie perplessità sul provvedimento, è del parere che il mutamento intervenuto nei rapporti con la comunità ebraica in seguito alla decisione governativa, peraltro non concordata con il Parlamento, di riconoscere alla Palestina lo stato di osservatore all'ONU, imponga una complessiva rivalutazione anche sull'opportunità di procedere al trasferimento in sede referente dell'iter di esame del provvedimento.

Il senatore CASSON (PD) si esprime favorevolmente al trasferimento in sede referente del disegno di legge in titolo, ritenendo che sulle questioni concernenti il fenomeno del negazionismo e l'apologia di reato sia necessario un adeguato approfondimento anche con il coinvolgimento dell'Assemblea.

Il relatore SERRA (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) nel prendere atto dell'importanza della problematica oggetto del provvedimento, concorda con il passaggio alla sede referente.

Il senatore BALBONI (PdL) aderisce alla richiesta di trasferimento alla sede referente.

Il senatore LONGO (PdL) concorda con il passaggio alla sede referente, preannunciando comunque la propria indisponibilità ad approvare una legge intrinsecamente "isterica" che intende sanzionare indefinite condotte negazionistiche. Critica inoltre la iattanza con la quale il Governo italiano, in dispregio non solo del Parlamento nazionale - peraltro in relazione a una scelta politica assai problematica, come dimostra la varietà di posizioni riscontrate in seno all'Unione europea - ha assentito al riconoscimento della Palestina quale stato osservatore dell'ONU.

Il senatore LI GOTTI (IdV) ritiene che il provvedimento ponga insuperabili problemi di natura giuridica, anche in ragione della non compatibilità con la disciplina dettata dal codice penale in materia di reati di istigazione ed apologia.
Le difficoltà connesse alla individuazione delle condotte nelle quali si dovrebbe sostanziare il negazionismo inducono a ritenere più opportuno il trasferimento dell'iter d'esame in sede referente.
Per quanto concerne la questione relativa al riconoscimento dello stato Palestinese quale osservatore presso le Nazioni Unite lamenta il mancato coinvolgimento del Parlamento nazionale.

Il senatore GIOVANARDI (PdL) ritiene che il Governo italiano, votando favorevolmente al riconoscimento dello Stato palestinese, abbia perpetrato un vero e proprio inganno ai danni del Parlamento nazionale. A ben vedere il Ministro degli esteri aveva affermato innanzi alle Camere che il nostro Paese sulla questione suddetta si sarebbe adeguato alla posizione europea o, in mancanza di una linea comune, si sarebbe astenuto. Tale posizione è stata invece repentinamente modificata, contribuendo peraltro ad accentuare le differenze di posizione fra i vari paesi dell'Unione europea. E' inaccettabile che siffatta decisione sia stata assunta senza il preventivo coinvolgimento del Parlamento. Nel ribadire il proprio orientamento filo israeliano ritiene che destino maggiore preoccupazione i recenti fatti di Gaza che il tentativo di sanzionare condotte di interesse della ricerca storica.

La senatrice DELLA MONICA (PD) si associa alla richiesta del senatore Perduca. Relativamente alla vicenda palestinese, ritiene che non sia questa la sede più opportuna per discuterne.

La senatrice PORETTI(PD), nel concordare con la richiesta di trasferimento alla sede referente, ribadisce la propria contrarietà sul merito del provvedimento. A ben vedere infatti il codice penale vigente già sanziona i reati di apologia e calunnia, non si comprende quindi la ragione di introdurre nuove e non facilmente definibili condotte penalmente rilevanti. Il negazionismo così come disciplinato dal disegno di legge in titolo si atteggia quale reato di opinione, in quanto tale non condivisibile.
In merito alla questione palestinese osserva come il dibattito, per quanto interessante, sia del tutto estraneo alle problematiche oggetto del provvedimento.

Il senatore DELOGU (PdL) si associa infine alla richiesta di trasferimento alla sede referente del provvedimento in titolo.

Il presidente BERSELLI, nel prendere atto quindi della ampia maggioranza registratasi a favore della richiesta formulata dal senatore Perduca e del raggiungimento del prescritto numero di firme, avverte che l'esame del provvedimento proseguirà in sede referente.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

IN SEDE REFERENTE

(601-711-1171-1198-B) Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame sospeso nella seduta pomeridiana del 28 novembre scorso.

La senatrice DELLA MONICA (PD) confermando quanto già preannunciato nel corso dell'ultima seduta, ritira tutti gli emendamenti del proprio gruppo, ad eccezione di quelli di cui sono primi firmatari i senatori Perduca, Poretti, Ichino e senatori del Partito democratico non appartenenti alla Commissione giustizia.
Fa presente poi alla Presidenza che il senatore Ichino, al momento impegnato in importanti riunioni a livello ministeriale, ha fatto sapere di voler intervenire per dichiarazioni di voto sugli emendamenti a propria firma chiedendo quindi il temporaneo accantonamento delle proposte fino al suo arrivo.

Il presidente BERSELLI avverte che si passerà alla votazione delle proposte emendative. Ritiene non accoglibile la richiesta di accantonamento, la quale finirebbe per rallentare l'iter d'esame del provvedimento, il quale risulta già inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea della prossima settimana.

Il senatore PERDUCA (PD) interviene per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 1.1. Esprime quindi un giudizio fortemente critico sul provvedimento nel suo complesso. Appare irragionevole che la Commissione sia stata autorizzata a convocarsi, nel corso della sessione di bilancio, per l'esame di tale disegno di legge, mentre analoga iniziativa non sia stata assunta con riguardo al disegno di legge n. 3596, in materia di misure alternative alla detenzione, il quale, seppure parzialmente, potrebbe contribuire ad alleviare la grave situazione nella quale versano le carceri italiane. La riforma forense che il Parlamento si accinge, quale ultimo atto della legislatura, a varare si sostanzia in una normativa a tutela di una corporazione, nella parte in cui introduce ostacoli per l'accesso e misure atte a favorire la cancellazione di coloro che non rientrano in determinati standard reddituali e lavorativi.
Preannuncia quindi la presentazione in Assemblea anche di una pregiudiziale di costituzionalità, sottolineando come evidenti dubbi di legittimità siano stati formulati nel parere reso dalla Commissione lavoro del Senato.
Conclude facendo propri tutti gli emendamenti ritirati dalla senatrice Della Monica.

Il presidente BERSELLI (PdL) precisa che la Conferenza dei Capigruppo si è espressa unanimemente a favore della richiesta di deroga formulata con riguardo al disegno di legge in titolo. Analoga unanimità non è stata invece registrata, per il mancato assenso del Gruppo della lega Nord, sul disegno di legge n. 3596.

La senatrice DELLA MONICA (PD) invita il senatore Mura a farsi portatore presso il proprio Gruppo dell'esigenza di rivedere tale posizione sull'atto Senato 3596, di indubbia importanza per la Commissione. Dopo aver dato conto dell'iter d'esame del provvedimento svolge considerazioni sulla delicata situazione carceraria.

Il senatore LI GOTTI (IdV) invita la senatrice Della Monica a non arrogarsi il diritto di parlare a nome della Commissione e manifesta la sua più viva contrarietà al testo approvato dalla Camera dei deputati in materia di misure alternative alla detenzione.

La senatrice ALBERTI CASELLATI (PdL) ritiene che tale questione non possa costituire in questa sede oggetto di dibattito essendo ben altro l'ordine del giorno della Commissione.

Il senatore LONGO (PdL) osserva come la senatrice Della Monica, con il suo consueto entusiasmo, stia ponendo all'attenzione della Commissione tematiche estranee all'ordine del giorno. Tale condotta appare quanto mai esecrabile soprattutto se si considera che poc'anzi in merito alla vicenda del riconoscimento dello Stato di Palestina, sia stata proprio lei ad invitare i commissari a non discutere di questioni non afferenti ai provvedimenti in esame.

La Commissione, previa verifica del prescritto numero legale, respinge l'emendamento 1.1.

La senatrice PORETTI(PD), intervenendo per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 1.2, ribadisce il proprio giudizio critico sul provvedimento, il quale rappresenta un evidente "ossequio" alla lobby degli avvocati. Nell'esprimere vivo rammarico per il mancato esame del disegno di legge relativo alle misure alternative alla detenzione, sottolinea le criticità che il provvedimento pone anche sul piano della compatibilità costituzionale, come del resto rilevato nel parere reso dalla Commissione lavoro.

Il senatore CASSON (PD) condivide la decisione manifestata formalmente dalla capogruppo del Partito democratico in Commissione di ritirare tutti gli emendamenti.

La Commissione, in esito a distinte e successive votazioni, respinge tutti gli emendamenti presentati ai diversi articoli del disegno di legge, ad eccezione degli emendamenti 22.5 e 45.0.1, i quali sono dichiarati decaduti per assenza dei proponenti.

Il senatore PERDUCA (PD) interviene per dichiarazione di voto contrario sul provvedimento, preannunciando la ripresentazione per l'Assemblea di tutti gli emendamenti già votati dalla Commissione, nonché di nuove proposte. Conclude ribadendo la viva contrarietà al disegno di legge, recante una riforma di dubbia costituzionalità e che favorisce gli interessi di una categoria professionale.

Il senatore CASSON (PD) interviene a nome del proprio Gruppo per dichiarazione di voto favorevole, sottolineando l'importanza che tale riforma, attesa da oltre ottanta anni, riveste.

La senatrice PORETTI(PD), intervenendo in dissenso, preannuncia che si asterrà in ragione della contrarietà al merito del disegno di legge.

Il senatore MUGNAI (PdL) interviene per dichiarazione di voto favorevole sul provvedimento il quale reca una riforma della professione forense complessivamente positiva.

Il presidente BERSELLI, nel sottolineare come tale riforma sia stata lungamente attesa dal mondo forense, esprime apprezzamento per l'ampio ed approfondito lavoro svolto dalla Commissione.

La Commissione conferisce quindi mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo licenziato dalla Camera dei deputati.

SULL'ORDINE DEI LAVORI

La senatrice ALBERTI CASELLATI(PdL), nel rilevare come quella odierna sia presumibilmente l'ultima seduta della Commissione giustizia, ringrazia il presidente Berselli per l'impegno istituzionale profuso nel corso dell'intera legislatura.

La senatrice DELLA MONICA (PD) chiede al Presidente di procedere comunque alla convocazione la prossima settimana della Commissione giustizia con all'ordine del giorno il disegno di legge relativo alle misure alternative alla detenzione.

La seduta termina alle ore 15,50.