SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVI LEGISLATURA -------------------


4ª Commissione permanente
(DIFESA)


120ª e 121ª seduta: mercoledì 14 aprile 2010, ore 9 e 15,15


ORDINE DEL GIORNO


Ore 9


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni. Svolte


IN SEDE REFERENTE

I. Esame del disegno di legge:

RAMPONI. - Disposizioni per la determinazione del trattamento di quiescenza del personale militare. - Relatore alla Commissione TORRI.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 11ª Commissione)
(168)

II. Seguito dell'esame dei disegni di legge:

1. RAMPONI. - Disposizioni in materia di trattamento di quiescenza del personale militare allo scadere del periodo di ausiliaria. - Relatore alla Commissione TORRI.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(162)

2. RAMPONI. - Reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e del corpo militare della Croce Rossa. - Relatore alla Commissione TOTARO.
(Parere della 1ª Commissione)
(1385)

3. Disposizioni per l'ammissione dei soggetti fabici nelle Forze armate e di polizia (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Ascierto e Luciano Rossi; Oppi ed altri; Schirru). - Relatore alla Commissione DE GREGORIO.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(1736)

Ore 15,15


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla condizione del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare: audizione del Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare.



INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


SCANU. - Al Ministro della difesa. - Premesso che:
in relazione alla partecipazione italiana alla missione ISAF in territorio afghano, la modifica dei caveat apportata dal Ministro della difesa a fine 2008 ha comportato la riduzione dei tempi di risposta italiani alle richieste alleate a sole sei ore;
si registra un aumento esponenziale delle operazioni effettuate dalle nostre truppe in appoggio dei contingenti che conducono azioni contro i Talebani e i loro fiancheggiatori nell'ambito della missione Enduring Freedom;
tale situazione rende sempre più indistinto il confine tra la missione ISAF e la missione Enduring Freedom che ha presupposti giuridici, finalità e mandato del tutto differenti, mai discussi in Parlamento;
lo scambio di uomini e mezzi tra le missioni ISAF ed Enduring Freedom senza una possibilità di distinguerne le responsabilità non solo è stata fonte di confusione tra i ruoli e le regole che presiedono le due missioni, ma è stata anche causa della diminuzione di consenso presso la popolazione locale nelle aree di conflitto;
considerato che:
al progressivo coinvolgimento di uomini e mezzi anche del nostro contingente a supporto delle operazioni di Enduring Freddom, corrisponde in realtà un continuo deteriorarsi delle condizioni di sicurezza del teatro afghano e una crescente difficoltà a mantenere il controllo del territorio;
sulla base di queste considerazioni, il Segretario alla difesa statunitense Robert Gates ha rimosso dal comando delle truppe Usa e Nato il generale David McKiernan, a meno di un anno dalla sua nomina, nominando al suo posto il generale Stanley McChrystal, uno specialista in operazioni speciali, motivando tale sostituzione con la necessità di un approccio nuovo in un momento in cui gli Usa stanno cambiando la loro strategia per l'Afghanistan,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno porre negli opportuni ambiti multilaterali competenti l'obiettivo primario di un mutamento di strategia, nonché un'effettiva trasformazione della presenza dei contingenti militari internazionali in Afghanistan, a giudizio dell'interrogante, al fine di non subire passivamente un'involuzione tanto grave della situazione ed evitare di compromettere le possibilità di successo della missione internazionale nell'area;
quali concrete ed immediate iniziative intenda porre in essere nell'ambito delle sue competenze al fine di mantenere lo svolgimento delle operazioni militari delle truppe italiane in Afghanistan entro i limiti del mandato ricevuto dal Parlamento;
se non intenda fornire indicazioni precise in merito a quante richieste di intervento avanzate nei confronti del nostro contingente sia stato opposto un caveat e quanti sono stati risolti a livello del Ministro della difesa e quanti a livello della Presidenza del Consiglio dei ministri.
(3-00795)


SCANU. - Al Ministro della difesa. - Premesso che:
il 10 e 11 giugno 2009, militari del contingente italiano in Afghanistan sono stati impegnati, a fianco di unità dell'esercito afghano, in scontri a fuoco con milizie talebane;
il primo scontro ha avuto luogo a Bala Morghab, 200 chilometri a nord di Herat, nell'ovest dell'Afghanistan, mentre il secondo conflitto a fuoco si è svolto nella zona di Farah, località sotto comando italiano situata nella parte meridonale della regione ovest;
le poche notizie stampa descrivono due scontri con notevole intensità di fuoco e l'intervento di elicotteri Mangusta in entrambi i casi, e riferiscono di 5 feriti lievi tra i soldati afghani a Bala Morghab e di un bilancio molto più pesante sul versante opposto, nel quale sarebbero stati "neutralizzati 90 insorti e uccisi 2 loro capi";
il Comando del contingente italiano ha comunicato che l'azione di Bala Morghab è stata condotta con "azioni tattiche di truppe sul terreno e con il fuoco combinato di armi a tiro teso, mortai ed elicotteri Mangusta, inizialmente in numero di 2 poi raddoppiati per l'intensità dello scontro";
a Farah, nei combattimenti sono rimasti feriti 3 militari italiani, 2 in modo lieve e 1 gravemente;
la sequenza degli scontri, la loro intensità e il bilancio delle vittime sono l'ennesima prova di un intensificarsi della conflittualità e di una partecipazione ai combattimenti sempre più frequente da parte delle truppe italiane;
si è quindi di fronte ad una situazione alla quale occorre ad avviso dell'interrogante prestare la massima attenzione con accresciuto senso di responsabilità politica e di preoccupazione;
la preoccupazione è accentuata dalla scarsità delle informazioni che filtrano attraverso i mezzi di comunicazione che non consentono di chiarire fino in fondo la natura delle operazioni all'origine degli scontri a fuoco, né in quale delle 2 missioni, Enduring Freedom o Isaf, viene oggettivamente a collocarsi il contributo richiesto alle truppe italiane e quanto il ripetersi di tali episodi sia utile all'obbiettivo principale della presenza italiana in Afghanistan, che rimane quello della stabilizzazione dell'area,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda riferire con la massima tempestività sugli episodi sopra citati e sull'evoluzione del contesto generale in cui tali episodi si collocano.
(3-00802)