SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVI LEGISLATURA --------------------


11a Commissione permanente
(LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE)


70ª seduta: mercoledì 1° aprile 2009, ore 15
71ª seduta: giovedì 2 aprile 2009, ore 15


ORDINE DEL GIORNO

MERCOLEDI'


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni.
Interrogazioni svolte
GIOVEDI'


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla disciplina delle forme pensionistiche complementari: audizione di rappresentanti dell'ABI.



INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


BIONDELLI - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -
Premesso che:
sullo stabilimento gozzanese della Bemberg, in provincia di Novara, produttrice di uno dei fili tessili più famosi nel mondo, si è abbattuta una "tegola" pesantissima: oltre alla chiusura della fabbrica con gravi ripercussioni sui posti di lavoro per i 400 dipendenti, anche la scoperta del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Azienda sanitaria locale di Novara di giacenze di amianto trovato in grande quantità abbandonato nello stabilimento gozzanese, quantità che in Piemonte risulterebbe essere seconda solo al caso della Eternit di Casale Monferrato;
l’intervento del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spresal) è avvenuto su richiesta degli operai avanzata da diverso tempo, in tempi non sospetti, in tempi cioè in cui il rischio di chiusura definitiva dello stabilimento era ancora lontana;
dalle dichiarazioni rilasciate del dirigente responsabile dello Spresal, dottor Calò, che afferma “nello stabilimento della Bemberg vi sono grandi quantità di amianto. Ce n’è dappertutto. In tutti gli impianti. Dai rilievi che abbiamo fatto si capisce che non è mai stato fatto niente oppure che gli interventi fatti lasciano molto a desiderare. Abbiamo ritrovato dell’amianto occultato in malo modo, buttato in magazzino o in un altro locale in disuso. Amianto rimosso e posto in depositi abusivi. Ovviamente stiamo parlando ancora di campionamenti prelevati in virtù del fatto che il risultato delle analisi le avremo solo fra alcune settimane, ma il materiale lo conosciamo bene e non escludo che queste confermeranno i sospetti”;
si ricorda che il mesotelioma, detto anche asbestosi (da asbesto, più noto come amianto), si manifesta anche dopo decenni dall’effettiva esposizione alle polveri della sostanza;
la preoccupazione serpeggia in maniera diffusa ormai fra tutti gli operai e si è estesa anche alla popolazione gozzanese e limitrofa, in virtù del fatto che l’amianto è stato trovato anche all’aperto rinchiuso in sacchi rotti, popolazione memore della tragica vicenda nel casalese che vede ancora oggi morire persone affette da tale tumore pur essendo cessata la produzione ormai da tantissimi anni,
si chiede di conoscere quali urgenti iniziative e interventi intenda immediatamente porre in essere il Ministro in indirizzo per la salvaguardia e tutela della salute dei lavoratori e della popolazione interessata già colpita duramente dalla perdita dei 400 posti di lavoro.
(3-00643)

ASTORE , CARLINO - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -
Premesso che:
dalla data degli eventi sismici che il 31 ottobre 2002 interessarono il Molise e la provincia di Foggia sono stati adottati diversi provvedimenti normativi a favore dell'area colpita;
in particolare con l'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2002, n. 3253, veniva stabilita la sospensione dei versamenti dei contributi di previdenza e di assistenza sociale e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, ivi compresa la quota a carico dei lavoratori dipendenti, nonché di quelli con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e degli adempimenti connessi al versamento dei contributi di cui sopra a favore dei soggetti residenti, aventi sede legale od operativa nell'area interessata dal sisma;
la sospensione dei pagamenti degli adempimenti contributivi, normativamente introdotta dalla citata ordinanza, opera per legge e non è sottoposta ad alcuna autorizzazione all'istanza preventiva ne può essere negata a chi non ha prodotto tali istanze;
l'Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) ha emanato diverse circolari in materia di sospensioni contributive concesse a seguito di calamità naturali interpretando in maniera restrittiva e talvolta contraddittoria le disposizioni di legge, in particolare: contrariamente a quanto affermato nella circolare INPS n. 106 del 4 dicembre 2008, non può trovare applicazione la necessità del presupposto oggettivo del nesso causale tra danno subito ed evento calamitoso, in quanto non c'è fondamento giuridico nelle norme di riferimento e in quanto la sospensione è un'agevolazione, concessa a fronte del generale disagio economico-sociale di un territorio colpito da calamità naturali e non è un risarcimento, che presuppone l'esistenza di un danno come chiarito dalla citata ordinanza che ricomprende la sospensione tra le norme agevolative (articolo 7) e non tra le norme risarcitorie (articolo 3); contrariamente a quanto affermato dalla circolare INPS n. 67 del 5 maggio 2006, la sospensione medesima è destinata a tutti i soggetti che alla data degli eventi sismici del 31 ottobre 2002 avevano l'unico requisito richiesto dalla citata ordinanza cioè la residenza anagrafica o della sede legale o della sede operativa nei territori maggiormente colpiti dagli eventi sismici stessi, a prescindere dall'attività svolta o assunta o modificata, prima o dopo quella stessa data; contrariamente a quanto affermato ancora nella circolare INPS n. 67 del 5 maggio 2006, il periodo di sospensione interessato, stabilito all'articolo 6-ter del decreto-legge 28 febbraio 2008, n. 31 convertito, con modificazioni, dalla legge 31 dicembre 2007, n. 248, il quale fa esplicito riferimento alle ordinanze della Presidenza del Consiglio dei ministri n. 3344 del 19 marzo 2004, n. 3496 del 17 febbraio 2006, n. 3507 del 5 aprile 2006, n. 3559 del 27 dicembre 2006, è unico e senza soluzione di continuità e va dal 31 ottobre 2002 al 30 giugno 2008, termine ultimo così stabilito ai sensi dell'articolo 5, comma 10, lettera a), del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito nella legge 24 luglio 2008, n. 126; tra i contributi oggetto della sospensione, vanno ricompresi anche le quote a carico di terzi dipendenti, collaboratori, eccetera, a prescindere se le stesse siano o meno state ritenute, contrariamente a quanto affermato nella circolare INPS n. 106 del 4 dicembre 2008; contrariamente a quanto affermato nella circolare INPS n. 8 del 19 gennaio 2009, il riferimento normativo ai soggetti residenti o domiciliati nei territori di cui ai decreti del Ministro dell'economia e delle finanze del 14 e 15 novembre 2002 e del 9 gennaio 2003, contenuto sia nel decreto-legge n. 248 del 2007 sia nel decreto-legge n. 185 del 2008 convertito, con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, individua solo i territori destinatari delle norme e non implica la circostanza che le disposizioni in essi contenute si applicano solo agli obblighi di natura tributaria e non anche quelli di natura contributiva;
sulla base delle errate interpretazioni sopra esposte, l'INPS avrebbe già intrapreso azioni di recupero bonario coattivo attraverso la notifica di cartelle esattoriali di pagamento e procedimenti giudiziari;
sulla materia oggetto della presente interrogazione il Senato della Repubblica, nel corso della seduta n. 150 del 12 febbraio 2009, ha approvato l'ordine del giorno G.8.100, con il quale, tra le altre cose, il Governo si impegnava a garantire che la sospensione dei pagamenti e degli adempimenti tributari e contributivi, normativamente già disposta, operasse ex lege e non venisse sottoposta ad alcuna autorizzazione o istanza preventiva, contrariamente a quanto richiesto dall'INPS,
si chiede di sapere:
quali azioni intenda intraprendere il Ministro in indirizzo presso l'Istituto nazionale di previdenza sociale al fine di garantire l'effettività delle disposizioni normative richiamate ed evitare interpretazioni ingiustificatamente restrittive delle stesse;
quali urgenti iniziative intenda intraprendere il Ministro per garantire la revoca delle azioni intraprese dall'INPS contro i contribuenti sulla base delle errate interpretazioni normative di cui sopra, anche al fine di evitare che le imprese situate nelle aree del cratere debbano subire ulteriori danni.
(3-00644)