COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA
sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette «morti bianche»


MERCOLEDÌ 20 LUGLIO 2011
83a Seduta

Presidenza del Presidente
TOFANI


Assistono alla seduta, ai sensi dell’articolo 23, comma 6, del Regolamento interno, i collaboratori dottoressa Varinia Cignoli, dottoressa Francesca Costantini, dottor Valentino Di Giacomo e maresciallo capo Giovanni Maceroni.

Intervengono, in rappresentanza dell'Associazione vittime amianto nazionale italiana (AVANI), il signor Silvio Mingrino, Presidente, la dottoressa Rosanna Muselli, Vice Presidente, i consiglieri, dottor Giovanni Belloni, dottoressa Marina Merlini e signora Elisabetta Monni; i legali, avvocato Ezio Bonanni, avvocato Marcello Stracuzzi e avvocato Roberto Stracuzzi; i soci, signor Giuseppe Ghelfi, signor Tiziano Conedera e dottoressa Monica Giacomantonio; il professor Mario Patrucco, docente di sicurezza e igiene del lavoro presso il Politecnico di Torino, accompagnato dal professor Riccardo Tommasini, docente di ingegneria della sicurezza elettrica presso il medesimo Ateneo; il professor Paolo Pascucci, ordinario del diritto di lavoro presso l'Università degli studi di Urbino "Carlo Bo", accompagnato dal professor Gabriele Marra, docente associato di diritto penale, dal professor Luciano Angelini, docente aggregato di diritto del lavoro, e dal professor Alberto Andreani, docente a contratto di strategia e politica aziendale della sicurezza sul lavoro, presso il medesimo Ateneo.


La seduta inizia alle ore 14,35


SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il presidente TOFANI avverte che sarà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta e propone altresì di attivare, ai sensi dell’articolo 13, comma 2, del Regolamento interno della Commissione, il circuito audiovisivo. Non facendosi osservazioni, tale forma di pubblicità è adottata per il prosieguo dei lavori.


Audizione dei rappresentanti dell'AVANI (Associazione vittime amianto nazionale italiana).

Il presidente TOFANI, dopo un breve indirizzo di saluto, introduce l'audizione in titolo, promossa, come le altre previste nella seduta odierna, dalla senatrice Bugnano, in qualità di coordinatrice del gruppo di lavoro della Commissione sui temi della formazione e prevenzione.

Il signor MINGRINO, dopo aver ringraziato il Presidente e la Commissione per aver concesso l'odierna audizione, illustra l'attività dell'AVANI (Associazione vittime amianto nazionale italiana), nata per sensibilizzare contro i pericoli dell'esposizione all'amianto e tutelare le vittime, tra le quali ricorda i suoi stessi genitori. In particolare, l'Associazione è nata per far fronte al problema delle patologie asbesto correlate sorte nel territorio dell'Oltrepò Pavese in relazione all'attività dell'ex stabilimento Fibronit (dove appunto si lavoravano fibre di amianto) e che dal 1978 ad oggi hanno causato oltre 1.000 morti, sia tra i lavoratori che tra i loro familiari.

Denuncia le gravi responsabilità sia dell'azienda che delle autorità che non hanno informato per tempo i soggetti esposti al rischio e riferisce delle iniziative assunte dall'AVANI per migliorare la legislazione degli indennizzi a favore delle vittime. A tutt'oggi, nonostante le numerose sollecitazioni, non è ancora stato pienamente attivato il Fondo per le vittime dell'amianto, con il colpevole disinteresse delle istituzioni.

Richiama poi le indagini in corso per accertare le responsabilità per le vittime legate all'attività dell'ex stabilimento Fibronit, lamentando come, a distanza di anni dall'inizio, non sia stata ancora raggiunta alcuna conclusione. L'AVANI sta portando inoltre avanti un progetto sperimentale di sorveglianza sanitaria sui rischi delle patologie legate all'amianto insieme all'ospedale di Pavia, che si vorrebbe estendere quanto più possibile. In particolare, l'attenzione si concentra sul mesotelioma pleurico, la più grave delle suddette patologie.

Il presidente TOFANI ricorda che, anche se l'inchiesta riguarda specificamente gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, la Commissione si è più volte interessata anche del problema delle vittime dell'amianto che, anche se ormai bandito dai luoghi di lavoro, continua a fare vittime non solo tra gli ex lavoratori esposti, ma anche tra i loro familiari o conviventi, al punto che si può parlare di una vera e propria "malattia sociale", per contrastare la quale anche la Commissione è attivamente impegnata.

Il dottor BELLONI, in qualità di consigliere dell'AVANI e di Presidente dell'ordine dei medici della provincia di Pavia, illustra il problema delle patologie asbesto correlate di quella zona, in particolare nel distretto di Broni-Stradella e specificamente nel comune di Broni, dove è ubicato lo stabilimento Fibronit, sottolineando l'altissima incidenza dei casi di mesotelioma pleurico, pari a 3-4 ogni 100 mila abitanti, contro una media nazionale di 1 ogni 100 mila abitanti. Dato il lungo periodo di latenza, si prevede che vi sarà un picco nel numero delle vittime nell'arco di 12 anni: purtroppo, questa forma di tumore è incurabile e la sopravvivenza è solo di 4-12 mesi. L'AVANI quindi, in collaborazione con l'Università di Pavia, sta cercando di promuovere la creazione di una rete di sorveglianza sanitaria a favore della popolazione locale, ai fini di una diagnosi precoce delle malattie. Purtroppo mancano anche strutture di hospice e di cure palliative in grado di alleviare la sofferenza dei malati.

L'avvocato BONANNI, quale consulente legale dell'AVANI, sottolinea come l'uso dell'amianto sia stato bandito solo con la legge n. 255 del 1992, benché gli effetti nefasti fossero conosciuti già da decenni: un colpevole ritardo, dovuto anche alle pressioni di gruppi di interesse economico.

Si sofferma quindi su alcune vicende giudiziarie che sta seguendo per conto dell'AVANI, relative a vittime dell'amianto legate all'ex stabilimento Fibronit, per le quali le procure competenti inspiegabilmente, malgrado la denuncia e le indagini siano partite già da anni, non sono ancora arrivate ad una conclusione, ma anzi in alcuni casi hanno chiesto perfino l'archiviazione non essendo possibile identificare i responsabili. Sulla questione sono state presentate alcune interrogazioni parlamentari.

L'AVANI chiede la verifica e la bonifica del sito dell'ex Fibronit a Broni, ancora a rischio. Chiede altresì di azzerare la soglia di tolleranza prevista per la presenza delle fibre di amianto, essendo anche una quantità minima potenzialmente cancerogena. Cita infine una recente decisione del Tribunale di Paola che, in un processo relativo al decesso di soggetti esposti all'amianto, ha autorizzato la citazione in giudizio anche dello Stato, per inadempienza rispetto ai doveri di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini.

Dopo un intervento del PRESIDENTE, ha la parola la senatrice BUGNANO (IdV), che conferma i pesanti ritardi nell'avvio del processo Fibronit, malgrado questo presenti evidenti analogie con il caso Eternit, per il quale invece il processo si sta avviando ad una fase conclusiva. Segnala inoltre che, presso la Commissione lavoro del Senato, sono pendenti vari disegni di legge che mirano ad estendere anche alle vittime delle patologie legate all'amianto diverse dagli ex lavoratori esposti (ad esempio familiari o conviventi) le tutele e i risarcimenti previsti per questi ultimi. Ringrazia poi il presidente Tofani per la sua attenzione alla vicenda.

Il PRESIDENTE ringrazia infine gli auditi per il loro contributo e dichiara conclusa l’audizione in titolo.

Audizione del professor Mario Patrucco, Politecnico di Torino


Il PRESIDENTE introduce l'audizione in titolo cedendo quindi la parola alla senatrice Bugnano, in qualità di coordinatrice del gruppo di lavoro sulla formazione e prevenzione.

La senatrice BUGNANO (IdV) fa presente che questa audizione, come la successiva, continua l'approfondimento sui corsi di formazione universitari in materia di salute e sicurezza sul lavoro, portato avanti dal suo gruppo di lavoro per conto della Commissione.

Il professor PATRUCCO illustra i corsi di formazione in materia di cultura della sicurezza occupazionale attivati presso il Politecnico di Torino, che mirano a creare analisti di rischio, ossia esperti in grado di valutare i rischi per la sicurezza presenti all'interno delle aziende. I dati infatti mostrano che all'origine della maggior parte degli infortuni vi è spesso una mancata o errata valutazione del rischio, ovvero una gestione scorretta dello stesso, sia in fase preliminare che in fase successiva (interventi di manutenzione). Troppo spesso, infatti, i documenti di valutazione privilegiano l'aspetto burocratico anziché quello sostanziale.

Il più importante dei corsi attivati presso il Politecnico di Torino è il "Master in ingegneria della sicurezza ed analisi dei rischi", che forma personale altamente qualificato con un approccio multidisciplinare, in cui si evidenziano sia gli aspetti teorici che pratici della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, anche attraverso tirocini in azienda. Cita altresì i dottorati di ricerca attivati sulle medesime materie e si sofferma infine sull'attività di studio e ricerca del Politecnico, che ha portato all'attivazione di collaborazioni con enti, istituzioni e aziende, nonché allo sviluppo di modelli per analisi avanzate di tipo preventivo e pre-normativo. Ancora, è stata creata un’applicazione per l'analisi critica successiva degli eventi infortunistici, specificamente mirata all'individuazione delle cause.

Il professor TOMMASINI si sofferma sulle analisi a fini pre-normativi, ossia di ausilio all'elaborazione di testo di legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro, richiamando l'esperienza svolta nel campo della prevenzione dei rischi elettrici.

La senatrice BUGNANO (IdV) ringrazia infine gli auditi per il loro contributo.

Audizione del professor Paolo Pascucci, Università degli studi di Urbino "Carlo Bo".

Dopo una breve introduzione della senatrice BUGNANO (IdV) ha la parola il professor PASCUCCI che illustra il corso di laurea triennale in “Scienze giuridiche per la consulenza del lavoro e la sicurezza dei lavoratori”, attivato presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Urbino. Il corso ha un contenuto specificamente giuridico, in quanto volto a creare una specifica competenza normativa nelle materie della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Al riguardo, sottolinea l'importanza dell'approccio giuridico come linguaggio comune ai diversi operatori, secondo l'impostazione introdotta dal decreto legislativo n. 81 del 2008, che ha per la prima volta definito con precisione istituti e figure prima solo vagamente tratteggiate. Il corso è mirato a creare figure di consulenti qualificati, con possibilità di acquisire anche il titolo di responsabile o di addetto dei servizi di prevenzione e protezione. Inoltre, altri possibili destinatari del corso sono i datori di lavoro, nonché gli ispettori del lavoro o delle ASL, a ciascuno dei quali la legge impone un'adeguata cultura giuridica, nelle loro diverse competenze. Il corso è focalizzato sulla prevenzione, intesa, secondo il nuovo approccio introdotto dal decreto legislativo n. 81, come “prevenzione partecipata e organizzata”, che coinvolge cioè tutte le figure e tutti gli aspetti dell'organizzazione aziendale.

Infine illustra il progetto “Olympus”, nato in collaborazione tra l'università “Carlo Bo”, la Regione Marche e la Direzione regionale INAIL delle Marche. Si tratta di una banca dati specializzata che contiene tutta la documentazione normativa (leggi, sentenze ecc.), italiana e internazionale, prodotta in materia di salute e sicurezza sul lavoro, liberamente consultabile da chiunque. L'opera è continuamente aggiornata e ospita anche numerosi articoli di dottrina e una rivista on-line con saggi specializzati.

La senatrice BUGNANO (IdV) ringrazia gli auditi per il loro intervento, di cui la Commissione terrà debito conto, anche ai fini della prossima relazione annuale sull'attività svolta.


La seduta termina alle ore 16,15.