Commissione parlamentare di inchiesta sull'esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all'uso dell'uranio impoverito

Mercoledì 23 febbraio 2011
21a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
COSTA


Interviene il prof. Francesco Schittulli, Presidente nazionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT).

Assiste alla seduta, ai sensi dell'art. 23 comma 6 del Regolamento interno, la collaboratore della Commissione, dott.ssa Antonietta Gatti.



La seduta inizia alle ore 14,30


SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il PRESIDENTE avverte che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta odierna.


Audizione del prof. Francesco Schittulli, Presidente nazionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT)

Il PRESIDENTE rivolge un cordiale saluto al prof. Schittulli, consulente della Commissione e Presidente nazionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT) e gli dà la parola.

Il prof. SCHITTULLI ringrazia il Presidente per l'invito e per la sensibilità mostrata nei confronti della Lega italiana per la lotta contro i tumori che, tra l'altro, dal 30 settembre 2010 di quest'anno, ha ottenuto il riconoscimento di ente pubblico di notevole rilievo. Ricorda in particolare che il Comitato scientifico della Lega, presieduto dal prof. Veronesi, ha avuto diverse occasioni di confrontarsi sulle implicazioni sanitarie dell'esposizione all'uranio impoverito, in quanto suscettibile di determinare gravi conseguenze sulle condizioni sanitarie di chi entra a contatto diretto o indiretto con esso. E' noto inoltre che l'eventuale esplosioni di ordigni bellici contenenti uranio impoverito ne provoca una vaporizzazione con conseguente formazione di aerosol e deposizione al suolo di metalli pesanti. L'esposizione a questo materiale tossico e radioattivo per inalazione o per ingestione di acqua e cibo contaminato può indubbiamente produrre effetti dannosi sulla salute e un'altra possibile fonte di esposizione, più peculiare per il personale militare operativo nelle missioni di pace, è poi quella da frammenti di proiettili non completamente estratti dalle ferite. L'azione patologica dell'uranio impoverito nell'organismo umano è riconducibile sia alla sua tossicità chimica come metallo pesante, sia all'effetto radioattivo in quanto emettitore soprattutto di particelle alfa, ma anche di particelle beta, e di radiazioni gamma. Come è noto una prima Commissione istituita dal Ministero della Difesa, pur non registrando in assoluto un numero di neoplasie maligne superiore a quello atteso, accertava nel 2001 un incremento statisticamente significativo di linfomi di Hodgkin. In seguito, le Commissioni parlamentari di inchiesta istituite nella XIV e XV legislatura, oltre all'attuale, hanno lavorato allo scopo di verificare l'effettiva correlazione tra impiego in ambito militare di uranio impoverito e rischio oncologico, allargando il campo di indagine ad altri possibili fattori di rischio, senza giungere a conclusioni univoche. Nel tentativo di riassumere quanto definito in questi anni e sottolineando l'importanza di un approccio rigoroso a un tema che ha molto scosso l'opinione pubblica, la Lega italiana per la lotta contro i tumori ritiene che, sebbene sia riconosciuto il potenziale cancerogeno dell'uranio impoverito, l'ipotesi di un ruolo specifico di quest'ultimo quale causa diretta ed esclusiva di neoplasie nel personale militare non è suffragata dalla letteratura scientifica internazionale. Gli studi condotti sui militari rientrati dai Balcani e sui reduci della guerra del Golfo non hanno riportato alcun incremento né di tumori, né di difetti genetici; peraltro, non si può non osservare che tali studi risentono di inevitabili limiti statistici, in quanto l'effettiva esposizione all'uranio impoverito e ad altri cancerogeni ambientali verificatasi nei teatri di guerra è difficilmente quantificabile, né è trascurabile il possibile ruolo di altri cancerogeni che si possono sprigionare a causa delle elevate temperature raggiunte nelle esplosioni. Il controllo sanitario sui reduci, inoltre, si è svolto in un arco di tempo ridotto, che non consente di valutare appieno gli eventuali effetti di lunga durata della contaminazione da uranio impoverito. Per tale motivo, è auspicabile un aggiornamento continuo delle attività di controllo sanitario e degli studi connessi.
Considerando più in dettaglio il dato di maggior insorgenza di linfomi e malattie ematopoietiche, il prof. Schittulli richiama l'attenzione sull'eziopatogenesi multifattoriale delle patologie tumorali, considerato che il cancro è definibile come una malattia di derivazione ambientale a base genetica. All'origine dell'insorgenza di tumori possono riscontrarsi infezioni virali, condizioni di immunodepressione ed esposizioni a cancerogeni anche diversi dall'uranio impoverito, che vanno ad agire su un patrimonio genetico peculiare per ciascun individuo. In questa ottica, è possibile che l'uranio impoverito rappresenti un "co-fattore" nell'insorgenza di neoplasie ematologiche. A tale proposito, occorre ricordare che l'Organizzazione mondiale per la sanità riconosce il rischio per la salute conseguente all'esposizione ad uranio impoverito, raccomandando la bonifica e il monitoraggio delle zone di impatto di proiettili contenenti tale metallo e delle persone esposte, nonché l'assunzione di tutte le cautele necessarie a fronteggiare le possibili conseguenze dell'esposizione.

La senatrice GRANAIOLA (PD) nel ringraziare il prof. Schittulli per l'ampia relazione svolta, osserva che si è parlato dell'uranio impoverito come cause di neoplasie ematologiche. Chiede se ciò comporti una esclusione dello stesso uranio impoverito come causa di tumori solidi. Chiede inoltre se la Lega italiana per la lotta contro i tumori dispone di una strumentazione propria per effettuare rilevazioni ambientali.

Il prof. SCHITTULLI, dopo aver ricordato che non si può né affermare né escludere che l'uranio impoverito sia una causa dell'insorgere di patologie tumorali, osserva che la problematica relativa a tale sostanza investe solo le patologie ematopoietiche. Per quel che riguarda il secondo quesito posto dalla senatrice Granaiola, precisa che la Lega italiana per la lotta contro i tumori si avvale di soggetti terzi per le rilevazioni ambientali. Per la raccolta di dati statistici invece, richiama l'attività svolta dalla sezione senese della Lega che ha collaborato con reparti delle Forze Armate per la raccolta di dati relativi ai casi di malattie e di decesso dei reduci dai Balcani.

Il PRESIDENTE ringrazia il prof. Schittulli e dichiara conclusa l'audizione.


SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE avverte che, dando seguito alla discussione svolta nella seduta antimeridiana odierna, ha valutato insieme al senatore Scanu e al Sottosegretario alla Difesa Cossiga, la possibilità di pervenire ad una mozione sul tema della "Sindrome di Salto di Quirra" condivisa dai gruppi politici di maggioranza e opposizione. Nonostante l'impegno da lui personalmente profuso per giungere ad una tale conclusione, non è stato possibile concordare un unico testo. Saranno pertanto all'esame dell'Assemblea due mozioni, una sottoscritta dai gruppi della maggioranza ed una da quelli dell'opposizione. E' positivo però il fatto che, non essendo i due documenti l'uno preclusivo dell'altro, ci si stia orientando verso una approvazione unanime di entrambi. Evidentemente, pur prevalendo le ragioni della visibilità politica, è stato realizzato un avvicinamento tra posizioni diverse, che non và assolutamente sottovalutato.

La senatrice GRANAIOLA (PD) ritiene comunque deplorevole la presentazione di due distinti documenti su una materia per la quale tutti i gruppi politici dovrebbero impegnarsi al fine di pervenire ad una soluzione unitaria e condivisa, ed auspica che anche nel prosieguo dei lavori della Commissione permanga tra i gruppi politici un orientamento inteso a superare ogni cristallizzazione delle rispettive posizioni.

Il PRESIDENTE fa presente che la Commissione, in quanto tale, non ha alcuna possibilità di pronunciarsi sulla stesura di testi che sono sottoposti alla valutazione dell'Assemblea e che pertanto, in tali casi è possibile solo che i componenti della Commissione stessa agiscano individualmente, come parlamentari, al fine di far prevalere un orientamento condiviso da tutte le parti politiche.
Avverte altresì che è imminente la promulgazione delle legge di conversione del decreto legge di proroga delle missioni internazionali, comprensiva delle modifiche apportate nel corso dell'esame parlamentare e, in particolare, delle norme relative allo snellimento delle procedure per il riconoscimento della causa di servizio e per l'erogazione dei benefici previsti per le vittime del dovere. Dopo l'atto di promulgazione sarà opportuno allertare gli uffici competenti del Ministero della Difesa affinché, eventualmente alla presenza di un Sottosegretario, riferiscano alla Commissione sulle innovazioni regolamentari conseguenti alle modifiche della normativa e sui tempi di liquidazione dei benefici previsti dalla legge.

Il senatore GALLO (PdL) raccomanda di approfondire anche il tema del risarcimento definito per via giudiziale dei danni subiti a seguito di malattie riconducibili all'esposizione a fattori patogeni.

Il PRESIDENTE ricorda che recentemente l'Ufficio di presidenza ha designato come collaboratori alcuni magistrati ai quali potrebbe essere assegnato il compito di esaminare le sentenze di accoglimento o reiezione delle richieste di risarcimento dei danni derivanti dall'esposizione a fattori patogeni, al fine di fornire un quadro generale di riferimento che potrebbe essere utilizzato anche in futuri procedimenti giudiziari di analogo tenore. Avverte infine che, udito il parere dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi politici, ha designato come consulenti della Commissione il prof. Giorgio Nazareno Trenta, il prof. Domenico Della Porta, il generale Michele Donvito e il prof. Antonio Vallebona. Sono altresì stati designati come consulenti della Commissione il dott. Circo Claudio Lubrano, il dott. Alessandro Silvestrini, magistrati, e il dott. Luigi Maruotti, presidente di sezione del Consiglio di Stato. Tali consulenze saranno operative successivamente al rilascio della autorizzazione da parte degli organi di autogoverno.

Prende atto la Commissione.


CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì 2 marzo, alle ore 14,30, per l'audizione del prof. Carlo Foresta.


La seduta termina alle ore 15.