ARCUS S.p.A. fu istituita con legge 128/2004 con la funzione di divenire soggetto promotore di iniziative culturali; con delibera n. 65 del 25 luglio 2006 la Corte dei conti ha sollevato gravi critiche alla gestione della società ed in particolare ha rilevato l’assenza di un Regolamento governativo che definisca le procedure e le verifiche per il raggiungimento dei fini istituzionali; la crisi di ARCUS può comportare un effetto negativo per l’attività del Ministero per i beni e le attività culturali appesantendone l’azione, determinando mortificazione di competenze tecniche, accentuando sovrapposizioni di funzioni; il Ministro ha opportunamente nominato una Commissione tecnica con lo scopo di verificare la gestione contabile della società e tale Commissione ha concluso il suo mandato; il Presidente e il Direttore della ARCUS S.p.A. esercitano il loro incarico nonostante i componenti del Consiglio di amministrazione abbiano rassegnato le dimissioni; la politica di esternalizzazione delle competenze e dei servizi culturali pubblici è stata fonte di gravi criticità; la legge 286/2006, all’art. 2, comma 103, stabilisce opportunamente che tramite decreto interministeriale il Ministro dei beni culturali e il Ministro delle infrastrutture stabiliranno le modalità della localizzazione degli interventi di Arcus e le forme di vigilanza e controllo; per effetto della legge finanziaria, anche la società partecipata dal Ministero denominata Aless dovrà definire i suoi assetti a seguito della dismissione della partecipazione di Sviluppo Italia, si chiede di sapere: quali iniziative il Ministro in indirizzo ritenga opportuno porre in essere per contenere gli effetti negativi delle esternalizzazioni dei servizi, anche alla luce del Memorandum d’intesa tra il Ministero della funzione pubblica e le organizzazioni sindacali tendente ad ottenere maggiore efficienza ed il contenimento della precarizzazione dei rapporti di lavoro, ed in particolare cosa intenda porre in essere circa la partecipazione del Ministero a società con specifico riferimento alla Aless; se non ritenga urgente, anche alla luce delle conclusioni della Commissione di indagine, adottare adeguati provvedimenti per superare la grave crisi di Arcus S.p.A. per ricondurre tale società ad una gestione compatibile con i suoi scopi istituzionali ed alle linee guida di sviluppo del Ministero, già esposte presso la 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) del Senato.
con la legge 128/2004 venne istituita la Arcus S.p.A. con la funzione di promuovere l’organizzazione e la realizzazione tecnica ed economica di interventi di restauro e di recupero di beni culturali; con delibera del 25 luglio 2006, la Corte dei conti ha sollevato gravi critiche alla gestione della società evidenziando la mancanza di un regolamento che individui e definisca norme, metodi e principi per il conseguimento dei fini istituzionali; la situazione di crisi e di stallo di Arcus S.p.A., oltre ad appesantire l’azione concernente le attività del Ministero, può comportare effetti negativi che avviliscono le competenze tecniche, dando luogo ad inopportune sovrapposizioni di funzioni; in questa circostanza, la politica, alquanto improvvisata, di esternalizzazione delle competenze e dei servizi culturali si è rivelata portatrice di gravi criticità e disagi; tramite opportuno decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e del Ministro delle infrastrutture occorrerà stabilire, ai sensi dell’art. 2, comma 103, del decreto-legge 262/2006, convertito dalla legge 286/2006, le modalità degli interventi di Arcus S.p.A., nonché le forme di vigilanza e di controllo, si chiede di sapere: quali siano state fino ad oggi le attività svolte da Arcus S.p.A.; quali, allo stato, siano i capitali di cui dispone la società; quali siano i provvedimenti di competenza che il Ministro in indirizzo intende esperire per la risoluzione della crisi in cui versa Arcus S.p.A. e per superare la frammentazione e la dispersione delle iniziative, che vanno invece legate ad una chiara strategia per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e la promozione mirata di attività di spettacolo, integrate con la programmazione delle attività ordinarie del Ministero.