SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XV LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


62ª seduta: martedì 20 febbraio 2007, ore 14,30
63ª seduta: giovedì 22 febbraio 2007, ore 16

ORDINE DEL GIORNO
PROCEDURE INFORMATIVE

I. Interrogazioni. nn. 3-00346 e 3-00198 svolte. n. 3-00153 trasformata in interrogazione a risposta in Assemblea

II. Seguito dell'indagine conoscitiva sul cinema e lo spettacolo dal vivo: audizione di rappresentanti di Confcooperative -Federcultura Turismo Sport.


IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame del disegno di legge:
Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca. - Relatore alla CommissioneRANIERI.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)Seguito esame e rinvio
(1214)

INTERROGAZIONI ALL’ORDINE DEL GIORNO

        AMATO. – Al Ministro dell’università e della ricerca. – Premesso che:

            con decreto ministeriale 18 novembre 2005 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2005, n. 279) l’IMT, Istituto di istruzione universitaria di alta formazione dottorale con ordinamento speciale, con sede a Lucca, è stato legalmente riconosciuto istituzione universitaria autonoma e, in quanto tale, soggetta alla normativa che regolamenta l’autonomia delle università ai sensi della legge 9 maggio 1989, n. 168;
            l’istituzione dell’IMT ha suscitato l’interesse di alcuni esponenti del mondo politico locale e universitario, con l’intenzione esplicita di lederne l’autonomia, dichiarando in una lettera indirizzata al personale dell’Università di Pisa, pubblicata sul sito «Sapere e futuro. Luogo di elaborazione e discussione di idee e progetti dell’Ulivo su scuola, università, ricerca» e riportata anche dalla stampa nazionale, di voler «frenare il treno in corsa» rappresentato dall’IMT e rilanciare al più presto un programma per la creazione a Lucca di un polo universitario pisano;
            tali intenzioni sono state manifestate nel timore di una «presenza troppo ingombrante» dell’IMT, che potrebbe costituire un concorrente pericoloso per il polo universitario pisano, facendo percepire i corsi dell’Università di Pisa come di serie B e destabilizzando il quadro di
partnership storica fra l’Università pisana, la Scuola Sant’Anna e la Scuola Normale;
            nel dicembre 2005 la Scuola Sant’Anna di Pisa ha inviato una nota al Ministro Moratti, con la quale chiedeva, nell’ambito di «un disegno complessivo di rafforzamento e qualificazione del sistema dell’alta formazione post-universitaria, sull’asse pisano-lucchese», un coinvolgimento più consistente delle due Scuole superiori pisane (Normale e Sant’Anna), oltre che dell’Università di Pisa, nell’attività dell’IMT, attraverso la costituzione di «rapporti istituzionali bilaterali» non intermediati; proponeva inoltre, per rafforzare il polo pisano-lucchese, che l’istituzione dei corsi di dottorato di ricerca fosse realizzata congiuntamente dall’IMT e dall’istituzione universitaria responsabile dell’organizzazione dei corsi e del risultato scientifico, didattico e formativo»;
            a tal fine, la Scuola Sant’Anna sosteneva la necessità di assegnare alle due Scuole superiori pisane una dotazione finanziaria annua specifica, tramite un apposito intervento del Miur, da destinare al finanziamento della Scuola di dottorato di Lucca una dotazione che preveda «l’aggiunta alla dotazione ordinaria di 1,5 milioni di euro, già assicurata all’IMT (...), di un contributo di eguale misura, da parte di ciascuna delle due Scuole», in quanto tale contributo «consentirebbe di dare all’iniziativa una più solida struttura finanziaria e di garantire meglio e più rapidamente risultati di successo»;
            molti esponenti politici della maggioranza di Governo e locali hanno fatto dichiarazioni altamente lesive nei confronti dell’Istituto IMT, rispetto all’autonomia e libertà di insegnamento dell’istituto stesso;
            l’attuale Sottosegretario di Stato per l’università e la ricerca, Luciano Modica, in una dichiarazione ha definito l’Istituto lucchese di cui trattasi «una struttura ideologica pagata col denaro di tutti» («il Tirreno», 31 marzo 2006), «un regalo elettorale a dei potentati locali» («Report», 28 maggio 2006) e ha sollevato dubbi sul finanziamento che IMT otterrà dal Ministero, dicendo: «Il capitolo del piano triennale è stato depredato dalle ultime finanziarie. Quei soldi potrebbero non arrivare mai. Resterebbe solo il milione e mezzo del maxiemendamento: non è sufficiente per far sopravvivere la Scuola.» («l’Unità» di Firenze e della Toscana, 8 maggio 2006),
        si chiede di sapere:
            quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di ristabilire una situazione di normalità e soprattutto di legalità, a fronte delle incresciose dichiarazioni sopra esposte, riaffermando il principio costituzionale dell’autonomia didattica e, nello specifico, dell’autonomia dell’Istituto universitario di studi avanzati IMT;
            se il Ministro non ritenga opportuno smentire le dichiarazioni del Sottosegretario per l’Università Luciano Modica, che «dell’autonomia didattica» dovrebbe essere il garante, anche al fine di rassicurare la città di Lucca dell’assenza di una volontà politica di condurre IMT sotto l’egida delle Scuole pisane;
            se, infine, il Ministro non ritenga di chiarire la suddetta vicenda, esprimendo la posizione del Governo in merito.


(3-00153)

        VALDITARA. – Al Ministro dell’università e della ricerca. – Premesso che:

            nell’università è necessario garantire il turn over;
            per le procedure di accesso ai ruoli universitari è stata approvata la legge 4 novembre 2005, n. 230;
            nella legge finanziaria non vi è cenno a possibili bandi, limitandosi a prevedere modalità di accesso solo per i ricercatori (o per una quota di ricercatori),
        l’interrogante chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda bandire nuovi concorsi per il triennio 2007-2009, secondo le modalità previste dalla legge 24 novembre 2005, n. 230.


(3-00198)

        BENVENUTO. – Al Ministro dell’università e della ricerca. – Premesso che.

            nel sito Internet «www.crui.it» della Conferenza dei rettori delle Università italiane – CRUI – l’elenco degli Atenei italiani non include ancora le tre Università autorizzate nel quadro del programma triennale 2004/2006, benché già tutte regolarmente giunte al secondo anno di attività;
            la CRUI è un’associazione che è venuta assumendo nel tempo, soprattutto di recente, una connotazione di fatto semi-ufficiale. Basti ricordare che nell’ultima legge finanziaria 2007 la CRUI è citata tre volte. D’altra parte, la stessa CRUI nel suo sito si vanta di avere acquisito «un riconosciuto ruolo istituzionale e di rappresentanza»;
            è pertanto inconcepibile che il catalogo delle Università nazionali offerto nel sito della CRUI sia incompleto, arrecando lesioni alla fede pubblica che in esso giustamente devono poter riporre l’opinione pubblica, la platea degli studenti e delle loro famiglie, le istituzioni culturali e la comunità scientifica italiane ed estere, nonché provocando gravi danni reputazionali e finanziari alle Università ingiustamente discriminate;
            il fatto è stato denunciato con vigore, alla presenza del Ministro per i rapporti con il Parlamento, dal presidente della Libera Università della Sicilia Centrale «Kore» di Enna in occasione della recente inaugurazione dell’anno accademico 2006/2007,
        si chiede di sapere, per quanto di specifica competenza, se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti sopra descritti e quale valutazione intenda formulare al riguardo, anche con riferimento ai danni reputazionali e finanziari inevitabilmente prodotti dalla CRUI a danno dell’Università «Kore» di Enna e degli altri due Atenei parimenti discriminati.


(3-00346)