LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

GIOVEDI' 5 FEBBRAIO 2004
301a Seduta

Presidenza del Presidente
GRILLO

Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Ventucci.

La seduta inizia alle ore 8,50.


IN SEDE REFERENTE
(2705) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, recante disposizioni urgenti in materia di tariffe postali agevolate per i prodotti editoriali, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame sospeso nella seduta del 3 febbraio scorso.

Il rappresentante del Governo, sottosegretario VENTUCCI, intervenendo in sede di replica, ricorda che la Legge Finanziaria del 1999 ha abolito il sistema delle tariffe postali agevolate per l'editoria sostituendole con un meccanismo di contributi diretti che l'Amministrazione avrebbe dovuto corrispondere ex post ad una platea di percettori notevolmente più ristretta di quella che in precedenza poteva giovarsi delle tariffe agevolate. Tale sistema, introdotto anche a seguito di indicazioni provenienti dall'Unione europea, non è mai entrato completamente in vigore perché il legislatore ne ha, con tre diversi decreti, rinviato l'attuazione. Il Governo ha preso atto che il prerequisito fondamentale che sosteneva il meccanismo della contribuzione diretta, e cioè l'esistenza di una pluralità di vettori postali in grado di sviluppare una effettiva concorrenza tra loro, non si è mai verificato; anzi, sia l'Ente Poste prima sia la società Poste Italiane S.p.A.ora, hanno mantenuto una quota elevatissima del mercato. Sulla base di questo assunto si è deciso di reintrodurre in via strutturale le tariffe postali agevolate e ciò per dare certezza alle giuste istanze provenienti dal mondo dell'editoria, in specie quella cosiddetta "minore", e dal no-profit sia laico che cattolico. La difficoltà del provvedimento in esame è stata quella di conciliare le esigenze indicate con le compatibilità generali del bilancio. E' stato pertanto necessario escludere alcuni settori che in precedenza hanno utilizzato le tariffe agevolate. In particolare, sono stati esclusi gli enti pubblici e le strutture ad essi connessi perché si è ritenuto che fossero in grado di reperire le risorse necessarie per facilitale le spedizioni postali nei propri bilanci specifici, nonché il settore delle riviste postulatorie, gratuite e "business to business" perché si è ritenuto che il carattere della gratuità ne rendesse possibile l'autofinanziamento. Questo settore, in particolare, gravava sui rimborsi che lo Stato deve riconoscere a Poste Italiane S.p.A. per oltre 70 milioni di euro. Le esclusioni indicate sono state calibrate per far sì che i fondi disponibili, 480 miliardi di vecchie lire, 250 milioni di euro circa per il 2003, fossero sufficienti a compensare, come prevede la legge stessa, Poste Italiane S.p.A. per il minore introito derivante dall'applicazione delle tariffe. La Camera dei deputati ha mostrato di apprezzare tali argomentazioni, tant'è che il provvedimento è stato licenziato dall'Aula con voto unanime. Auspica pertanto il medesimo apprezzamento da parte del Senato della Repubblica.

Il presidente GRILLO, relatore, rinunciando alla replica ed esprimendo parere contrario su tutti gli emendamenti presentati, dà lettura del parere della 5a Commissione sui medesimi.

Il rappresentante del GOVERNO esprime il medesimo parere del relatore.

Si passa quindi, alla votazione degli emendamenti al testo del decreto-legge, pubblicato in allegato al resoconto della seduta del 3 febbraio.

Il senatore GUASTI (FI) dichiara di ritirare l'emendamento 1.1.

La senatrice DONATI (Verdi-U) dichiara il voto favorevole sull'emendamento 1.2, sottolineando che il provvedimento priva gli enti locali delle agevolazioni tariffarie in materia di spedizioni postali in un momento in cui si assiste ad una riduzione consistente delle risorse ad essi trasferite.

Previa verifica del numero legale, in esito a distinte votazioni, sono respinti gli emendamenti 1.2 e 1.3. Gli emendamenti 1.4 e 1.5, posti congiuntamente ai voti poiché di identico contenuto, sono altresì respinti.

Con distinte votazioni sono poi respinti gli emendamenti 1.6, 1.7 e 1.8. Gli emendamenti 1.9 e 1.10, di identico contenuto, sono posti congiuntamente ai voti e respinti.

Posti separatamente ai voti gli emendamenti 1.11, 1.12, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4 e 2.5 sono quindi respinti. Gli emendamenti 2.6 e 2.7, posti congiuntamente ai voti poiché di identico contenuto, sono altresì respinti.

In esito a distinte votazioni sono infine respinti gli emendamenti 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.12 e 2.0.1.

Il senatore GUASTI (FI) illustra l'ordine del giorno n. 2705/1/8a, pubblicato in allegato.

Il rappresentante del Governo, sottosegretario VENTUCCI dichiara di poterlo accogliere come raccomandazione.

I senatori DONATI (Verdi-U) e VERALDI (Mar-DL-U) annunciano, a nome dei rispettivi Gruppi, l'astensione sul conferimento del mandato al Relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea.

La Commissione conferisce infine il mandato al Relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sulla conversione in legge del decreto-legge n. 353 del 24 dicembre 2003, autorizzandolo al contempo a chiedere di poter svolgere oralmente la relazione.

La seduta termina alle ore 9,25.


ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE N. 2705


0/2705/1/8a
GUASTI


"Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 2705 "Conversione in legge del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, recante disposizioni urgenti in materia di tariffe postali agevolate per i prodotti editoriali",
premesso che

- l'articolo 1 del provvedimento in oggetto si propone di superare, a decorrere dal 1° gennaio 2004, l'attuale regime transitorio introducendo una nuova disciplina per le tariffe postali agevolate per l'editoria volta a stabilizzare in via definitiva il sistema attualmente vigente, individuando, nei commi 2 e 3 dell'articolo 1, la platea dei soggetti beneficiari;

- la legge 23 dicembre 1998, n. 448 (collegato alla legge finanziaria per l'anno 1999), ha abrogato il sistema tariffario precedente introducendo, in sostituzione, un meccanismo di contributi diretti ad alcune categorie di imprese specificamente indicate dal disegno di legge;

- l'operatività di tale sistema non ha mai trovato attuazione a causa della mancata applicazione del meccanismo della "contribuzione diretta", e cioè dell'esistenza di una pluralità di vettori in grado di sviluppare un'effettiva concorrenza fra loro;
visto che

- attualmente, le Associazioni di rappresentanza datoriale godono delle agevolazioni sotto dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di essere associazioni sindacali che editano bollettini dei propri organi direttivi;

- l'articolo 1 del decreto-legge n. 353 elenca i soggetti beneficiari della normativa senza specificare con sufficiente chiarezza se le Associazioni di rappresentanza datoriale possano essere ricomprese all'interno della categoria delle associazioni professionali di categoria o nei sindacati, alimentando il rischio di discriminazioni di trattamento fra associazioni rappresentative di parti sociali;
impegna il Governo

ad interpretare la dizione "sindacati", di cui al comma 2 dell'articolo 1, nel senso delle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro".