COMMISSIONE STRAORDINARIA
PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI

MARTEDI' 14 OTTOBRE 2003
49ª Seduta
Presidenza del Presidente
PIANETTA


Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Eduardo Luis Duhalde, sottosegretario per i diritti umani del Governo argentino.


La seduta inizia alle ore 14,10.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani vigenti nella realtà internazionale: audizione di Eduardo Luis Duhalde, sottosegretario per i diritti umani del Governo argentino.

Riprende l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 5 giugno.

In apertura di seduta il presidente PIANETTA ringrazia il Sottosegretario per i diritti umani del Governo argentino per aver voluto partecipare alla seduta odierna. La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani è stata istituita dal Senato della Repubblica italiana non solo per accertare eventuali violazioni dei diritti umani che si verificassero nel nostro Paese ma anche per approfondire i problemi e i progressi compiuti dai paesi stranieri nella protezione dei diritti fondamentali della persona. L'Argentina ha molto sofferto in passato, a causa di una feroce dittatura militare, che ha tenuto il potere tra il 1976 e il 1983, ma ha ora intrapreso un coraggioso cammino per il pieno rispetto dei diritti umani di tutti i cittadini. Ne è prova la decisione del governo del nuovo Presidente della Repubblica argentina Kirchner di aderire alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla non applicabilità delle leggi di prescrizione per i reati contro l'umanità e i crimini di guerra.

Il sottosegretario ai diritti umani del Governo argentino DUHALDE, nel ringraziare la Commissione del Senato italiano per i diritti umani per l'opportunità concessa, sottolinea come il governo del Presidente Kirchner, insediatosi il 25 maggio 2003, intenda il rispetto dei diritti umani come principio-guida fondamentale per recuperare la fiducia nelle istituzioni e nella politica da parte dei cittadini dopo la grave crisi economica e sociale che negli ultimi anni ha colpito l'Argentina. Non vi potrebbe essere piena riconciliazione senza un profondo ripensamento del passato argentino e senza il pieno accertamento delle responsabilità individuali. In passato le leggi dell'obbedienza avevano rappresentato un ostacolo molto serio a questo accertamento lasciando sostanzialmente impuniti i crimini commessi durante la dittatura militare. Il sostegno internazionale all'azione del governo argentino per superare gli ostacoli che rendevano difficili le indagini è stato fondamentale. Oggi il governo Kirchner intende muoversi con decisione forte della importante legittimazione democratica ricevuta nel corso delle ultime elezioni presidenziali. Va in questo senso la misura adottata recentemente di aderire alla Convenzione sulla non applicabilità delle leggi di prescrizione per i crimini di guerra e contro l'umanità. Dopo il voto positivo di Camera e Senato gli strumenti di ratifica sono stati già depositati. Inoltre sono stati rimossi gli ostacoli che la legge poneva alla rogatoria degli atti concernenti la violazione di diritti umani commessi da argentini contro cittadini stranieri e all'estradizione, se richiesta a motivo di violazioni dei diritti fondamentali della persona. Grazie all'azione coerente contro l'impunità è stato possibile riaprire procedimenti penali contro quei magistrati che nel corso della dittatura militare hanno mostrato di non essere indipendenti rispetto al potere esecutivo. Deve essere sottolineato come vi sia stato, in pochi mesi, un profondo rinnovamento dei quadri delle forze armate, delle forze di sicurezza e della pubblica amministrazione. Quando è emerso che il nuovo Avvocato generale dello Stato aveva legami con alcuni responsabili della repressione attuata durante la dittatura militare il Presidente Kirchner non ha esitato a chiederne le dimissioni, pur essendo stato lui stesso ad effettuare la nomina non più di sette giorni prima. Il presidente Kirchner insiste infatti sul tema centrale della tutela dei diritti umani sostenendo che esso non si ferma alla tutela dei soli diritti civili, ma deve essere esteso alla difesa dei diritti economici, sociali, al diritto allo sviluppo, alla tutela ambientale, alla scolarizzazione: è inaccettabile che quasi il 50 per cento della popolazione argentina viva in condizione di povertà, che vi sia un'alta mortalità infantile, che le percentuali di abbandono scolastico siano elevate, che sia cronica la mancanza di lavoro.

Il presidente PIANETTA, nel ringraziare il Sottosegretario Duhalde per l'ampia ed esaustiva illustrazione, sottolinea come le misure adottate dal nuovo Governo argentino lascino sperare in un rapido superamento delle lacerazioni sociali causate da sette anni di dittatura.

Il senatore FORLANI (UDC) mette in rilievo come crescano, alla luce della relazione svolta dal sottosegretario Duhalde, le speranze di un'Argentina finalmente affrancata dal suo passato e pienamente integrata alla comunità internazionale nel segno del rispetto dei diritti umani e della condivisione dei valori di democrazia e solidarietà.

La senatrice BONFIETTI (DS-U) si dice d'accordo con la filosofia sottesa alle misure adottate contro i magistrati i quali non si sono dimostrati indipendenti dal potere esecutivo nel corso della dittatura militare, filosofia che evidentemente pone giustamente in rilievo l'importanza di tutelare il potere giudiziario dall'invadenza, spesso perniciosa, del potere esecutivo. E' senz'altro da condividere l'impostazione che estende i diritti umani ai diritti di cosiddetta terza generazione, vale a dire ai diritti economici, sociali, culturali, ambientali. Chiede quale ruolo abbiano avuto le istituzioni economiche e monetarie internazionali, in particolare il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale nella recente crisi economica e sociale argentina.

Il senatore IOVENE (DS-U) chiede se il processo di accertamento della verità, per quanto concerne il periodo della dittatura militare, abbia dato risultati anche numericamente rilevanti e se vi siano rischi per il tessuto democratico argentino che provengano da organizzazioni criminali.

Il sottosegretario DUHALDE risponde alle domande dei Senatori, ribadendo che non vi sono rischi per la democrazia in Argentina: il fatto che 25 altissimi ufficiali siano stati sostituiti senza problemi dimostra che la lealtà delle forze armate non è in discussione. Per quanto riguarda la crisi economica vi è in effetti una grande responsabilità delle Autorità economiche internazionali, le quali più che allo sviluppo e alla coesione sociale, hanno guardato ai pagamenti del debito estero argentino. Le privatizzazioni richieste, che hanno investito anche i pubblici servizi, tutte sostanzialmente a beneficio di imprese europee, sono state all'origine di non pochi e gravi casi di corruzione. Il nuovo Governo argentino ha fronteggiato l'emergenza sociale in modo radicalmente diverso dai governi del passato, che si sono limitati ad applicare il codice penale autorizzando spesso l'arresto dei capi della protesta. Oggi si vuole favorire una generale amnistia e promuovere lo sviluppo e la solidarietà per prevenire il malcontento e l'insoddisfazione sociale.

Il presidente PIANETTA ringrazia l'onorevole Duhalde per l'esaustiva e ampia relazione e per la disponibilità mettendo in rilievo l'importanza dell'audizione odierna per i lavori della Commissione.

La seduta termina alle ore 15,15.