DIFESA (4a)
MERCOLEDI' 27 FEBBRAIO 2002
28a Seduta

Presidenza del Presidente
CONTESTABILE

indi del Vice Presidente
PALOMBO


Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Bosi.

La seduta inizia alle ore 15,30.


SULLE MISSIONI DELLA COMMISSIONE

Il senatore NIEDDU ipotizza per il mese di aprile una visita alle truppe italiane dislocate in Kosovo e in Macedonia (Fyrom).

Conviene la Commissione.

Il senatore PALOMBO propone altresì di effettuare una visita alla base dell'aeronautica statunitense di Sheppard, in Texas, nella quale sono presenti ufficiali piloti dell'Aeronautica Militare italiana, sia nella veste di istruttori che di allievi.

Conviene la Commissione.


IN SEDE DELIBERANTE

(690) Deputati LAVAGNINI ed altri. – Disposizioni per il conferimento del grado superiore, a titolo onorifico, ai paracadutisti della "Folgore" caduti nelle acque della Meloria il 9 novembre 1971, approvato dalla Camera dei deputati
(Discussione e approvazione)

Riferisce il relatore NIEDDU ricordando che il disegno di legge in esame, approvato con il voto favorevole di tutti i Gruppi parlamentari dall'omologa Commissione difesa della Camera, si compone di un unico articolo, la cui finalità è quella di conferire, a titolo onorifico, il grado superiore ai quarantasei paracadutisti della Folgore, deceduti il 9 novembre 1971, allorché l'aereo sul quale erano imbarcati per una esercitazione, si inabissò nelle acque della Meloria (Livorno), e di conferire analogo riconoscimento al sottufficiale deceduto durante le successive operazioni di recupero delle salme, inquadrato nell'allora battaglione "Sabotatori", oggi assorbito nel 9° reggimento d'assalto "Col Moschin". Sottolinea inoltre che il provvedimento non comporta alcun onere finanziario.
Ritiene che dopo trent'anni dalla tragedia della Meloria, che vide spegnersi tante giovani vite, il provvedimento rappresenti un doveroso omaggio, sia nei confronti del sacrificio dei caduti nell'espletamento del servizio militare volontario, sia nei confronti di un corpo qual è quello dei paracadutisti, che ad onta di polemiche spesso forzatamente artificiose, è in realtà da sempre in prima linea quando il Paese chiama le forze armate a svolgere compiti e missioni difficili e complesse. Prosegue poi ricordando che l'Italia può contare su unità di tale professionalità come la "Folgore" anche grazie al sacrificio di coloro che ne hanno costruito la storia, contribuendo a formare il carattere indomito e lo spirito di servizio forgiati e temprati dalle difficoltà del servire la Patria al meglio delle proprie possibilità. Per queste ragioni propone una sollecita approvazione del provvedimento.

Il PRESIDENTE Palombo ricorda che le Commissioni affari costituzionali e bilancio hanno espresso ieri i prescritti pareri sul disegno di legge in titolo.

Nessuno chiedendo di intervenire in discussione generale, replica quindi il sottosegretario BOSI affermando che il disegno di legge in titolo testimonia riconoscenza verso chi si impegna per la Patria, anche, come in questo tragico caso, con il sacrificio supremo della vita.

Il senatore PERUZZOTTI interviene per dichiarare il suo voto favorevole, citando un analogo precedente legislativo parimenti meritorio.

Per dichiarazione di voto favorevole intervengono quindi i senatori MELELEO, MINARDO, BEDIN, PASCARELLA e il presidente PALOMBO.

Poiché nessuno chiede di intervenire e non essendo stati presentati emendamenti il PRESIDENTE, verificata la presenza del prescritto numero di senatori, pone ai voti ai sensi dell'articolo 120, comma 2 del Regolamento, l'articolo unico del disegno di legge in titolo, che risulta approvato.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Prende la parola il senatore MELELEO, designato relatore per i disegni di legge n. 319 (d'iniziativa del senatore Peruzzotti recante "Riordinamento dei corpi della Croce rossa italiana ausiliari delle Forze armate dello Stato") e n. 769 (d'iniziativa del senatore Danieli Paolo recante "Nuove norme sull'ordinamento del corpo militare della Croce rossa italiana"). Si duole di non poter al momento riferire. L'argomento richiede infatti un notevole approfondimento per far sì che l'emananda legge sia collegata al riordinamento generale della sanità militare, affinché si dia il giusto peso alla Croce Rossa Italiana.

AFFARE ASSEGNATO

Affare relativo all'allegato II (recante dichiarazione sulla operatività della politica europea comune di sicurezza e di difesa) alle conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Laeken del 14 e 15 dicembre 2001
(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 20 febbraio.

Il PRESIDENTE propone alla Commissione di accogliere la richiesta di alcuni commissari, volta a riaprire la discussione generale.

Conviene la Commissione.

Il senatore NIEDDU richiama preliminarmente il quadro normativo dal quale discende la politica europea di sicurezza e difesa. L'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea fa riferimento alla PESC quale strumento per affermare l'identità dell'Unione sulla scena internazionale. La politica estera e di sicurezza comune, così come richiamata negli articoli 11-28 del Trattato dell'Unione, oltre a tutte le questioni relative alla sicurezza dell'Unione, include la "definizione progressiva di una politica di difesa comune … qualora il Consiglio europeo decida in tal senso". Il quadro da tali norme delineato prospetta dunque ambizioni di protagonismo dell'Europa sul piano internazionale, attraverso una comune politica estera e di difesa, dotandosi per questo degli appositi strumenti militari e civili. Alla comune politica economica e monetaria l'Unione vuole così aggiungere questo nuovo capitolo della costruzione europea "senza il quale non si può realmente parlare di una Europa con una identità propria in seno alla comunità internazionale" come sottolinea il programma presentato dalla Spagna per la presidenza dell'Unione europea. Sono prospettate una progressiva integrazione e sviluppo delle capacità militari ed insieme la costituzione di una forza di polizia di 5 mila uomini per missioni all'estero.
Sottolinea l'importanza di questo processo per superare il "nanismo" politico dell'Europa nella comunità internazionale a fronte del suo "gigantismo" economico. Caratteristica fondamentale della NATO è stato l'impegno degli USA a favore della sicurezza europea. Gli europei dovranno in futuro condividere in maggior misura questo onere con l'America.
Ritiene che siffatto processo comporti una evoluzione del tradizionale rapporto con gli Stati Uniti, nel senso del rafforzamento del pilastro europeo dell'Alleanza Atlantica e dunque di una maggiore responsabilità dell'Europa nel contribuire alla pace in Europa ed in aree extraeuropee. Tuttavia tale ipotesi ha determinato diffidenze e preoccupazioni tuttora non superate. Anzi, ad un attento osservatore non sfuggono segnali ripetuti in più sedi, anche nel corso delle ultime settimane, da parte di autorevoli esponenti politici delle due sponde dell'Atlantico, che danno l'impressione di crescenti divergenze tra gli alleati americani e l'Europa, sia riguardo alla struttura e alla capacità militare delle rispettive forze armate, sia per ciò che riguarda il prosieguo della lotta al terrorismo internazionale. Ritiene inoltre che un'Europa più robusta militarmente rafforzi la NATO e che abbia ragione Lord Robertson quando afferma che un progresso degli alleati europei rappresenta una necessità anche per gli Stati Uniti, perché nessuna operazione militare oggi può essere compiuta con successo da un solo Paese. Del resto il rilievo critico nei confronti dei paesi europei della NATO, circa il crescente squilibrio tecnologico ed operativo, può essere risolto solo con una più stretta cooperazione industriale in campo militare, tesa a modernizzare l'efficienza complessiva dello strumento militare rappresentato dalla NATO.
Ricorda che i paesi NATO dell'Unione Europea stanziano per la Difesa circa il 60 per cento di quanto stanziato dagli USA, ma la ricaduta in termini operativi è stimata al 10 per cento delle forze statunitensi. Nei paesi europei della NATO sotto le armi ci sono oltre due milioni di persone; negli Stati Uniti un milione e 400 mila. Ma l'Europa ha cinque satelliti militari a fronte dei sessantaquattro degli USA. Con circa un terzo della popolazione dei paesi NATO gli USA coprono oltre il 50 per cento della spesa per la difesa comune.
A maggior ragione con la nuova dimensione assunta dal terrorismo internazionale dopo l'11 settembre e la portata della minaccia in tutto il mondo di diffusione delle armi biologiche, chimiche, radiologiche e quindi le nuove sfide e strategie che richiedono una evoluzione della NATO una Europa più attiva e più solida militarmente aiuta e rafforza la capacità di difesa collettiva transatlantica. Ritiene quindi che una più robusta capacità militare europea gioverà alla NATO.
Tuttavia ricorda che sussistono problemi non ancora risolti nel passaggio dall'UEO all'UE e tra questi anche quello del controllo parlamentare e nel fatto che devono essere raggiunti accordi con gli Stati europei membri della NATO ma non appartenenti all'UE, accordi essenziali per il necessario interfaccia NATO-UE. In questo contesto prima e anche dopo Laeken è stata avanzata la sollecitazione statunitense perché vi sia la garanzia del diritto di primo rifiuto da parte della NATO.
Nota che tale questione non è menzionata nella dichiarazione adottata dal vertice del Consiglio europeo di Laeken. Nei giorni scorsi a Bruxelles, in occasione di una sessione dei lavori di Commissione dell'Assemblea parlamentare dell'Atlantico del Nord, cui hanno partecipato alcuni commissari europei ed il responsabile del Comitato militare europeo, sono tornati gli echi della dialettica apertasi tra alleati delle due sponde dell'Atlantico.
In realtà la dichiarazione, relativa alla operatività della politica europea comune di sicurezza e difesa, affrontando i complessi problemi relativi alla concreta funzionalità della Forza di reazione rapida, precisa chiaramente che non si è prossimi alla creazione di Forze armate europee, né alla elaborazione di un concetto strategico della Unione europea, né a compiti di difesa collettiva da affidare alla costituenda Forza di reazione rapida, poiché la strategica e fondamentale missione per la sicurezza europea rimane affidata alla NATO.
L'obiettivo che si vuole conseguire, in coerenza con il nuovo Trattato dell'Unione, approvato a Nizza, è quello di dotare l'Europa della capacità di condurre missioni di tipo Petersberg, là dove la NATO nel suo insieme non sia direttamente impegnata, cioè missioni umanitarie, di mantenimento della pace ed anche di imposizione e ripristino della pace, anche se queste ultime più impegnative delle altre non appaiono realisticamente effettuabili stante i limiti operativi non ancora risolti.
Con la istituzione delle strutture permanenti e delle procedure di gestione, quali il Comitato politico e di sicurezza, il Comitato militare, lo Stato maggiore, il piano di azione, la quantificazione dei mezzi e dei tempi per la loro disponibilità su base volontaria dei singoli Paesi, ed inoltre con la citata costituzione della forza di polizia civile per missioni all'estero, può effettivamente dirsi che l'impianto organizzativo della PESD è definito.
Ma già sono evidenti non piccole carenze per quanto concerne l'osservazione satellitare, l'intelligence, le comunicazioni, la protezione e la mobilità delle forze. Per la soluzione di tali carenze molto dipende anche dalla possibilità di accesso automatico da parte della Forza di reazione rapida alle capacità NATO, sia quelle di pianificazione operativa e comando, sia quelle relative ai mezzi ed alle capacità operative. Tali problematiche rinviano alla necessità di accordi tra NATO ed Unione europea, definiti da quest'ultima, non a caso, "essenziali" per la PESD. Al di là di tutto ciò si profila un primo concreto impegno delle capacità europee in materia, una prova sul campo impegnativo dei Balcani dove l'Unione europea dovrebbe subentrare alla NATO, anche per consentire una ridislocazione delle forze statunitensi impegnate in quell'area.
Conclusivamente afferma che la dichiarazione di Laeken rappresenta una tappa rilevante del processo di integrazione militare dell'Europa e fa presente al senatore Greco - il quale ha configurato attese deluse e "l'esigenza di creare un'altra superpotenza accanto a quella americana"- che simili affermazioni possono ingenerare malintesi ed alimentare quel clima di diffidenza già presente in alcuni ambienti statunitensi riguardo ad una interpretazione alternativista della PESD alla Alleanza Atlantica.
Da questo punto di vista la dichiarazione di Laeken contribuisce a chiarire la concreta dimensione della PESD ed a risolvere ambigue interpretazioni della stessa riguardo ai rapporti transatlantici ed a quelli NATO-UE ed UE-USA.

Il senatore PERUZZOTTI, in relazione all'allegato II alle conclusioni del vertice di Laeken recante la dichiarazione di operatività della PESD (Politica europea di sicurezza e difesa), evidenzia come le enunciazioni rese in occasione in quel vertice appaiano velleitarie ed al momento del tutto irrealistiche. Ricorda che parallelamente all'approvazione a Laeken del testo dell'Allegato II, nello scorso dicembre, al Palazzo di Vetro di New York i rappresentanti di Gran Bretagna e Germania assumevano posizioni divergenti circa l'architettura delle strutture di comando e controllo preposte alla direzione dell'ISAF, la forza multinazionale di pace inviata a Kabul ed alla quale partecipa anche l'Italia, ricordando che Londra la voleva incastonata in quella messa in piedi dagli americani per Enduring Freedom, mentre Berlino ne desiderava una totalmente autonoma.
Prosegue poi affermando che il coordinamento delle politiche di sicurezza nazionale degli Stati membri dell'UE è lontano dal concretizzarsi, anche se vi sono speranze di compiere qualche progresso. Anche rispetto agli headline Goals di Helsinki, la famosa Forza di reazione dell'Unione da sessantamila uomini impiegabili per un anno con soli due mesi di preavviso, si è appena agli albori, come prova il fatto che il previsto passaggio dalla NATO all'UE della gestione della missione di pace in Macedonia non potrà aver luogo prima dell'estate 2002, pur trattandosi di poche centinaia di uomini.
Sottolinea poi che il problema di base che occorre affrontare e risolvere su scala europea, se si vuole effettivamente scongiurare la marginalizzazione dell'Europa dalla gestione della sicurezza internazionale, è quello del potenziamento degli investimenti. Senza alcune critiche capacità, gli europei non possono muoversi né affiancarsi agli americani; è un dato che viene continuamente sottolineato e dovrebbe indurre a riflettere.

Il seguito della discussione generale è quindi rinviato alla prossima seduta.

La seduta termina alle ore 16.

DISEGNI DI LEGGE IN SEDE DELIBERANTE

8º  Resoconto  stenografico
SEDUTA DI MERCOLEDÌ 27 febbraio 2002
 
Presidenza del vice presidente PALOMBO
I N D I C E

DISEGNI DI LEGGE IN SEDE DELIBERANTE

(690) Deputati LAVAGNINI ed altri: Disposizioni per il conferimento del grado superiore, a titolo onorifico, ai paracadutisti della «Folgore» caduti nelle acque della Meloria il 9 novembre 1971, approvato dalla Camera dei deputati
(Discussione e approvazione)


Presidente
Pag. 3, 4, 5
* Bedin (Mar-DL-U)
4
Bosi, sottosegretario di Stato per la difesa
4, 5
Meleleo (UDC:CCD-CDU-DE)
4
Minardo (FI)
4
Nieddu (DS-U), relatore
3
Pascarella (DS-U)
4
* Peruzzotti (LNP)
4
ALLEGATO (contiene i testi di seduta)
6


     I lavori hanno inizio alle ore 15,40.

DISEGNI DI LEGGE IN SEDE DELIBERANTE
(690) Deputati LAVAGNINI ed altri: Disposizioni per il conferimento del grado superiore, a titolo onorifico, ai paracadutisti della «Folgore» caduti nelle acque della Meloria il 9 novembre 1971, approvato dalla Camera dei deputati
(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 690, approvato dalla Camera dei deputati.
Ha facoltà di parlare il relatore, senatore Nieddu.

NIEDDU, relatore. Signor Presidente, il disegno di legge al nostro esame è stato approvato in sede deliberante con il voto favorevole di tutti i Gruppi parlamentari dall’omologa Commissione difesa della Camera dei deputati. È stato trasmesso il 27 settembre 2001 al Senato.
Il disegno di legge in esame si compone di un unico articolo, la cui finalità è quella di conferire, a titolo onorifico, il grado superiore ai 46 paracadutisti della Folgore, deceduti il 9 novembre 1971, allorché l’aereo dell’Aeronautica britannica, sul quale erano imbarcati per una esercitazione, si inabissò nelle acque della Meloria (Livorno). Ha inoltre la finalità di conferire analogo riconoscimento al sottufficiale deceduto durante le successive operazioni di recupero delle salme, inquadrato nell’allora battaglione «Sabotatori», oggi assorbito nel 9º reggimento d’assalto «Col Moschin». Il provvedimento non comporta alcun onere finanziario.
Signor Presidente, colleghi, dopo trent’anni dalla tragedia nazionale della Meloria, che vide spegnersi così tante giovani vite, il provvedimento rappresenta un doveroso omaggio della Nazione, tramite il Parlamento, sia nei confronti del sacrificio dei caduti nell’espletamento del servizio militare volontario, sia nei confronti di un corpo qual è quello dei paracadutisti che, ad onta di polemiche spesso forzatamente artificiose, è in realtà da sempre in prima linea quando il Paese chiama le Forze armate a svolgere compiti e missioni difficili e complesse. L’Italia può contare su unità di così grande professionalità come la «Folgore» anche grazie al sacrificio di coloro che ne hanno costruito la storia, contribuendo a formarne il carattere indomito e lo spirito di servizio, forgiati e temprati dalle difficoltà del compito di servire la Patria al meglio delle proprie possibilità.
Per queste considerazioni e in ragione di ciò, propongo una sollecita approvazione del provvedimento.

PRESIDENTE. Ricordo che le Commissioni affari costituzionali e bilancio hanno espresso ieri i prescritti pareri sul disegno di legge in titolo.
Poiché nessuno domanda di parlare nella discussione generale, ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.

BOSI, sottosegretario di Stato per la difesa. Il Governo ha già espresso durante la discussione alla Camera dei deputati un parere favorevole sul disegno di legge in titolo e lo conferma oggi in questa sede. Questo provvedimento è una manifestazione importante del Parlamento di solidarietà e di riconoscenza verso chi si impegna per la Patria, anche, come in questo tragico caso, con il sacrificio supremo della vita.

PRESIDENTE. Passiamo all’esame e alla votazione dell’articolo1.
(Il Presidente accerta la presenza del numero legale).

PERUZZOTTI (LNP). Signor Presidente, nel dichiarare il mio voto favorevole sul disegno di legge in esame, desidero ricordare un analogo precedente legislativo parimenti meritorio. Infatti, a 38 allievi dell’Accademia navale di Livorno periti sul monte Serra è stato conferito il titolo di aspirante guardiamarina dal Ministero della difesa, e per essi il Parlamento approvò la legge n. 228 del 16 maggio 1977. Inoltre, uno dei ragazzi periti nelle acque della Meloria, il paracadutista Danilo Dal Zotto, era un mio compagno di giochi d’infanzia. Con l’approvazione di questo disegno di legge non si renderà alle famiglie la vita dei propri figli ma almeno si dimostra l’attenzione del Parlamento, anche a distanza di molti anni, verso tanti giovani che durante il servizio militare hanno dato la vita per servire la Patria.

MELELEO (UDC:CCD-CDU-DE). Desidero dichiarare il voto favorevole del mio Gruppo sul disegno di legge in esame che rappresenta il minimo dei riconoscimenti per questi eroi.

MINARDO (FI). Anche io desidero dichiarare il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia su questo provvedimento.

BEDIN (Mar-DL-U). Esprimo anche a nome del collega Filippelli il voto favorevole del Gruppo della Margherita.
Ringrazio il relatore per le ragioni che ha esposto e che condivido. Sono auspicabili anche altre iniziative legislative per dare corpo alla riconoscenza che gli italiani hanno verso coloro che hanno combattuto su vari fronti, in particolare nel corso della seconda guerra mondiale.

PASCARELLA (DS-U). Questo disegno di legge, signor Presidente, rappresenta un giusto riconoscimento per il sacrificio compiuto dai giovani caduti nelle acque della Meloria ed è importante anche per far sentire la vicinanza del Paese ai nostri giovani impegnati nelle missioni di pace in tutto il mondo. Siamo pertanto favorevoli all’approvazione del provvedimento e condividiamo quanto esposto dal senatore Nieddu nella sua relazione.

BOSI, sottosegretario di Stato per la difesa. Il Governo si associa alle dichiarazioni dei colleghi di tutti i Gruppi presenti in Commissione che hanno voluto accompagnare il voto sul disegno di legge con alte considerazioni di carattere morale e sul valore generale nei riguardi della Folgore e delle Forze armate impegnate in questo momento in varie parti del mondo nelle missioni internazionali di pace.

PRESIDENTE. Metto ai voti il disegno di legge composto del solo articolo 1.
È approvato.

I lavori terminano alle ore 15,50.
 
Allegato
DISEGNO DI LEGGE N. 690
d’iniziativa dei deputati LAVAGNINI, ALFANO Ciro, ANGIONI, ASCIERTO, BIONDI, BRICOLO, COSSIGA, FALLICA, FONTANA, GAMBA, LENNA, MILANESE, MINNITI, MOLINARI, PISA, RAMPONI, RIZZI e TUCCI
Disposizioni per il conferimento del grado superiore, a titolo onorifico, ai paracadutisti della «Folgore» caduti nelle acque della Meloria il 9 novembre 1971, approvato dalla Camera dei deputati
Art. 1.

1. Ai quarantasei paracadutisti del 2º battaglione denominato «Tarquinia» periti in un incidente aereo nel corso di una esercitazione il 9 novembre 1971 presso lo scoglio della Meloria (Livorno) ed al paracadutista del battaglione denominato «Sabotatori» deceduto nel corso delle successive operazioni di recupero dei corpi delle vittime dell’incidente è conferito, a titolo di tributo d’onore alla memoria, il grado superiore.
2. Il conferimento di cui al comma 1 è disposto d’ufficio, con decreto del Ministro della difesa, a decorrere dal 10 novembre 1971.
3. Il conferimento del grado superiore di cui alla presente legge non modifica in alcun modo gli eventuali trattamenti economici a qualunque titolo goduti, ivi inclusi quelli attribuiti in relazione agli avvenimenti di cui al comma 1.
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