LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8ª)

GIOVEDI' 25 LUGLIO 2002
111ª Seduta (antimeridiana)


Presidenza del Presidente
GRILLO


La seduta inizia alle ore 8,35.


IN SEDE CONSULTIVA
(1626) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, recante interventi urgenti in materia tributaria, di privatizzazioni, di contenimento della spesa farmaceutica e per il sostegno dell'economia anche nelle aree svantaggiate, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alle Commissioni 5ª e 6ª riunite. Esame e rinvio)

Il presidente GRILLO illustra le parti di competenza della Commissione ed in particolare l'articolo 7 del provvedimento in esame volto alla trasformazione dell'ANAS da Ente nazionale per le strade a società per azioni. In particolare ritiene che la norma avrebbe potuto trovare più precisa definizione in un apposito disegno di legge che avesse dato modo alla Commissione di poter approfondire tutti gli aspetti relativi ad una questione piuttosto complessa. Sul piano del merito, la trasformazione in questione risponde correttamente ad una norma contenuta nella legge finanziaria per il 2002 volta alla razionalizzazione del patrimonio pubblico a fini di produttività ed efficienza del sistema e di riduzione del disavanzo. Il patrimonio dell'ANAS, con questo provvedimento, esce dal bilancio dello Stato per avere una funzione specifica affidata alla società per azioni. In questo contesto, pur condividendo l'idea di fondo della trasformazione, si rendono tuttavia opportuni miglioramenti del testo che, anche se non possibili in questo provvedimento, dovranno comunque formare oggetto di decisioni da parte del Parlamento. In particolare al comma 3, lettera d) ritiene che il periodo della concessione sia troppo ristretto. Il termine non superiore a trenta anni previsto da questa norma, infatti, non consente alla nuova società il necessario periodo di riorganizzazione ai fini di un'utilizzazione produttiva della concessione. Esprime inoltre qualche perplessità sul comma 11 ponendo all'attenzione della Commissione il problema della compatibilità di una struttura privatistica della società per azioni con talune forme di controllo pubblico. Riterrebbe poi opportuno inserire nel testo la previsione che l'uno per cento dei ricavi delle concessionarie sia destinato alla nuova società per azioni così come ritiene che, riguardo al comma 10, sarebbero necessarie alcune ulteriori precisazioni al fine di non sottoporre l'ANAS a pagamenti fiscali fortissimi. Riterrebbe infine necessario aggiungere una norma che estendesse la normativa sull'esproprio valida per le Ferrovie dello Stato, così come stabilito nel collegato in materia di infrastrutture da qualche giorno approvato dal Parlamento, anche alla nuova società ANAS.

Si apre il dibattito.

La senatrice DONATI si dichiara contraria innanzi tutto alla filosofia della cosiddetta privatizzazione, che in realtà è soltanto una trasformazione della forma giuridica dell'ANAS, in quanto non sembra rispondere al riferimento contenuto nella legge finanziaria per il 2002 e richiamato dal Presidente: non è affatto sicuro che la trasformazione in società per azioni possa assolvere davvero agli obiettivi fissati da tale legge. Ritiene poi di dover avere chiarimenti riguardo ai metodi di stima del patrimonio ricordando per esempio che per quanto riguarda le Ferrovie dello Stato, si è rivelato molto complesso valutare il patrimonio di RFI S.p.A. e, a questo proposito, sarebbe forse opportuno un passaggio parlamentare prima dell'emanazione del decreto che quantifica il patrimonio della nuova società. Ritiene invece del tutto legittimo che anche sulla nuova società per azioni continuino ad effettuarsi i controlli della Corte dei conti in quanto, pur essendo privatizzata la forma giuridica dell'ente, il patrimonio della società continua ad essere totalmente pubblico.

Il senatore CICOLANI, pur condividendo le critiche avanzate dal Presidente sul metodo utilizzato dal Governo che ha inserito la norma in un provvedimento omnibus, si dichiara assolutamente favorevole alla trasformazione dell'ANAS in società per azioni in quanto, con questo strumento, l'ANAS potrà finalmente avere l'occasione di diventare un ente al passo con i tempi. L'organizzazione attuale è infatti vecchia e fuori dalla realtà oltre che inefficiente sul piano operativo, proprio perché gravata da una serie di compiti burocratici che non gli consentono di svolgere appieno la propria missione di investimenti ordinari sulle strade. In questo senso, per esempio, assai vecchia e superata sembra l'organizzazione in dipartimenti che non hanno più alcuna attinenza con una realtà in trasformazione come quella attuale del Paese e questo è ancor più vero dopo i processi di regionalizzazione - che lui giudica molto negativamente - di una parte delle strade prima afferenti all'ANAS. Giudica inoltre positivamente che sia il Ministero delle infrastrutture ad avere la facoltà di nominare i vertici della nuova società in quanto ciò può garantire un rapporto diretto con una realtà di grande rilievo. È invece d'accordo con il Relatore che il termine dei trenta anni delle concessioni sia troppo breve e ritiene inoltre che debba essere riempita una lacuna piuttosto vistosa. Chiede infatti di sapere con quale strumento la nuova società debba rapportarsi con gli indirizzi del Governo e con gli impegni nei confronti dello Stato. Non vi è infatti nessuna previsione del contratto di programma che invece è uno strumento previsto per tutte le altre società per azioni di proprietà dello Stato.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 9,30.