FINANZE E TESORO (6a)

MERCOLEDI' 10 APRILE 2002
74a Seduta

Presidenza del Presidente
PEDRIZZI


Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, l'ingegner Marco Staderini, presidente della Lottomatica Spa, l'ingegner Rosario Bifulco, amministratore delegato e direttore generale ed il dott. Piero Alberti, vice direttore generale e direttore strategie e nuove partecipazioni della medesima società, il professor Antonio Baldassarre, presidente della Sisal Spa, il dottor Giorgio Sandi, amministratore delegato ed il dottor Vincenzo Mascellaro, direttore centrale affari istituzionali della medesima società.

La seduta inizia alle ore 15,15.


SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI

Il presidente PEDRIZZI fa presente che è pervenuta la richiesta, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento, di attivazione dell'impianto audiovisivo, in modo da consentire la speciale forma di pubblicità della seduta ivi prevista e avverte che, ove la Commissione convenga nell'utilizzazione di tale forma di pubblicità dei lavori, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso.

Non facendosi osservazioni, la forma di pubblicità di cui all'articolo 33, comma 4, del Regolamento, viene adottata per il prosieguo dei lavori.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sul settore dei giochi e delle scommesse: audizione della Lottomatica Spa.

Il presidente PEDRIZZI, dopo aver riepilogato i temi oggetto dell'indagine e le audizioni svolte dà la parola al presidente della Lottomatica Spa, ingegner Marco Staderini.

L'ingegner STADERINI fa presente, in premessa, che egli ha ricoperto la carica di amministratore delegato fino a tempi recentissimi e che egli è stato nominato presidente di Lottomatica dopo i mutamenti nell'assetto proprietario della stessa verificatisi nei mesi scorsi. Egli consegna poi alla Presidenza una documentazione concernente il bilancio della società Lottomatica nonché analisi ed elementi conoscitivi del mercato del gioco in Italia. Passando all'illustrazione delle caratteristiche della società da lui presieduta, fa presente che Lottomatica è il primo operatore nazionale del mercato del gioco detenendo il 69,1 per cento della raccolta globale, leader mondiale del settore del Lotto e terzo nel mondo nel settore dei giochi pubblici. Oltre alla gestione dei giochi del Lotto, della Formula 101, della scommessa Tris, occorre tener presente che Lottomatica, attraverso la rete dei propri terminali permette, tra l'altro, il pagamento del bollo auto, del canone Rai, del contributo unificato di spese di giustizia e delle multe automobilistiche per i comuni convenzionati.
Dopo aver dato conto dei dati concernenti il capitale sociale, la capitalizzazione in borsa, il numero dei dipendenti e la distribuzione sul territorio, l'oratore fa presente che Lottomatica è concessionaria dello Stato per effetto di decreti ministeriali traslativi di pubblici poteri e pertanto è "incaricata di pubblico servizio e di agente contabile". Per effetto di tali qualificazioni, la società è sottoposta alla disciplina pubblicistica in materia e pertanto sottoposta al controllo e vigilanza dei Monopoli di Stato nonché al giudizio di conto della Corte dei Conti. La Lottomatica Spa - prosegue l'oratore - è l'unico concessionario sottoposto alla normativa comunitaria il che implica l'obbligo dell'espletamento delle gare europee per l'acquisizione di beni e servizi. Inoltre, spetta all'Amministrazione dei Monopoli di Stato e non a Lottomatica l'individuazione delle ricevitoria e l'estensione della rete di raccolta, secondo un criterio di pubblico interesse e non di tipo economico.
Passando ad analizzare il mercato dei giochi, egli fornisce dati circa il volume complessivo della raccolta sottolineando come il gioco clandestino e illegale, attraverso l'utilizzzo di slot-machine, di videopoker, le scommesse estere via Internet o tramite centri trasmissione dati sottrae ingenti risorse all'erario e comporta una sleale concorrenza ai danni di concessionari e gestori. Da qui la sollecitazione ad un deciso intervento che consenta di ridurre il volume di affari del gioco clandestino, svolgendo anche una azione complessiva di contrasto delle possibili infiltrazioni della criminalità. A tal proposito, egli insiste sulla necessità di completare e rendere immediatamente applicativa la disciplina sugli apparecchi da gioco, sottolineando come attualmente il settore è, di fatto, sottratto al pagamento di qualsiasi imposta.
Per quanto riguarda il Lotto, egli dà conto dei notevoli risultati ottenuti dalla Lottomatica dal 1994 in poi, primo anno di esercizio della concessione, facendo presente che negli ultimi due anni la crescita del volume della raccolta ha subìto una flessione. Mentre la raccolta del gioco tradizionale rimane piuttosto stabile, la componente variabile è data dal gioco sui numeri ritardatari. Egli fa presente inoltre che attualmente sono circa 27.600 le tabaccherie e le ricevitorie collegate on line in tempo reale, e che entro settembre è prevista l'attivazione di ulteriori punti fino a raggiungere l'obiettivo di 35 mila gestori. Sottolinea inoltre che i singoli ricevitori non sostengono alcun onere, né costi diretti, né canoni per l'attivazione del terminale, e che la concessione scade nel 2012.
La forza dell'intero sistema è rappresentata dal funzionamento della rete che collega, in tempo reale, tutti i punti di raccolta, in condizione di totale sicurezza e senza che si siano verificati errori nella gestione del flusso degli incassi e del pagamento delle vincite.
Per quanto riguarda invece il gioco della Formula 101, i risultati di tale prodotto sono piuttosto modesti, in ragione soprattutto di carenze sul fronte della pubblicità. Egli peraltro sottolinea che occorre introdurre modifiche significative al fine di rilanciare tale gioco.
In relazione alla scommessa Tris, puntualizza che Lottomatica presta servizi al concessionario SaraBet, e che tale scommessa è in costante trend negativo da oltre cinque anni. Dopo aver dato conto delle ragioni di tale andamento negativo, si dichiara d'accordo sulle proposte avanzate dall'Unire per quanto riguarda l'attuazione della concessione della scommessa Tris, e soprattutto, la perequazione dell'aggio ai ricevitori.
L'oratore si sofferma poi ad esaminare il comparto delle lotterie nazionali istantanee, settore fortemente in crisi, nel quale però esistono ampi margini di recupero. Egli ricorda che la società Lottomatica, vincitrice della gara per la gestione delle lotterie, ha predisposto un piano di sviluppo con stime di fatturato di grande rilievo e di interesse. In particolare, delinea gli strumenti tecnologici, la strategia di marketing e le innovazioni normative che potrebbero consentire il raggiungimento di tale obiettivo. Egli peraltro fa presente che l'Amministrazione dei Monopoli ha accumulato un notevole ritardo nella formalizzazione degli atti per l'attivazione della concessione.
Nel settore del Bingo Lottomatica ha acquisito il 50 percento del Global Bingo Corporation, leader del Bingo in Spagna, ed ha perfezionato l'acquisizione della società Play Service, titolare in Italia di 32 concessioni: si dichiara d'accordo nell'istituire una polizia dei giochi per controllare anche tale settore e favorevole alla devoluzione di una parte di proventi delle sale Bingo a favore degli enti locali.
Per quanto riguarda invece il settore delle scommesse, l'oratore dà conto delle acquisizioni di società operanti in tale settore da parte della Lottomatica, dichiarandosi poi contrario ad una libera introduzione dell'utilizzo delle slot machine e alla completa liberalizzazione del mercato delle scommesse.
Conclude dichiarando che Lottomatica ha partecipato alla gara indetta dal Coni per le scommesse sportive, con la predisposizione di un progetto di rilancio del settore dei giochi a pronostico sportivo molto interessante, anche per l'Ente sportivo.

Interviene il senatore D'AMICO, il quale chiede all'ingegner Staderini se egli non individua un potenziale conflitto d'interessi originato dalla circostanza che egli ricopre nello stesso tempo la carica di presidente della Lottomatica e di membro del consiglio di amministrazione della Rai. Tale rilievo trae origine sia dal fatto che la società Lottomatica compie importanti scelte allocative nel mercato pubblicitario, ed in particolare per quanto riguarda la pubblicità televisiva, sia per il fatto che entrambi gli enti sono concessionari dello Stato.

Il senatore LABELLARTE chiede di specificare i motivi per i quali l'ingegner Staderini ritiene opportuna l'istituzione di una polizia dei giochi, che egli invece, come la maggioranza della Commissione, valuta in maniera negativa.

Il senatore BRUNALE chiede all'ingegner Staderini se le scelte compiute dalla Gran Bretagna per la regolamentazione del settore dei giochi possano costituire un modello da adottare anche in Italia; egli chiede inoltre se l'obiettivo di attivare 35 mila punti di raccolta potrà essere effettivamente raggiunto entro settembre.

Il senatore TURCI chiede una valutazione della ipotesi già emersa nel corso di altre audizioni, di adottare, anche per il settore del gioco come per altri settori caratterizzati dalla gestione di servizi in rete, una strategia di separazione tra il proprietario della rete ed il gestore della stessa, ai fini di ampliare la concorrenza.

Il senatore EUFEMI apprezza i significativi risultati conseguiti dalla società Lottomatica nel settore del Lotto, soprattutto in considerazione della definitiva sconfitta del Lotto clandestino. Chiede poi di illustrare ulteriormente le iniziative ed i progetti per quanto riguarda le lotterie nazionali. In riferimento alle dichiarazioni del senatore D'Amico, che egli giudica inappropriate, stigmatizza il fatto che analoghi rilievi non siano stati mossi in passato, in relazione alle cariche ricoperte dal dottor Abete, contemporaneamente presidente di Lottomatica, della Isi-Gest e della Banca nazionale del lavoro.

Il senatore COSTA chiede una valutazione degli esiti complessivi del processo di privatizzazione della gestione del Lotto.

Interviene quindi la senatrice DE PETRIS, la quale chiede ulteriori delucidazioni in merito alla possibilità di offrire servizi ai cittadini attraverso la rete informatica della società.

L'ingegner STADERINI risponde ai rilievi mossi al senatore D'Amico facendo presente di non rilevare alcun sostanziale problema di incompatibilità tra la carica di presidente della Lottomatica e quella di componente del Consiglio di amministrazione Rai, sottolineando innanzitutto il carattere non operativo della carica di presidente della società Lottomatica. Inoltre, a suo parere, la sostanziale equiparazione del regime giuridico della Rai e della Lottomatica nei confronti della sfera pubblica, entrambi enti concessionari, non implica alcun profilo di conflitto di interessi.
Dopo aver dato conto inoltre della entità degli investimenti effettuati dalla Lottomatica per la pubblicità sulle reti Rai, egli dichiara che, ogni qualvolta dovesse ravvisare gli estremi di un eventuale conflitto di interesse, si asterrà dal partecipare a decisioni e deliberazioni.
Per quanto riguarda la polizia dei giochi, egli specifica che l'ipotesi prospettata va intesa nel senso che egli auspica l'operatività di una unità specializzata delle forze dell'ordine in grado di operare con professionalità nel settore.
Al senatore Brunale fa presente che l'obiettivo di avviare 35 mila punti di raccolta entro settembre appare a portata di mano e comunque la società Lottomatica si impegna a realizzarlo nei tempi previsti.
In generale, ritiene che una piena liberalizzazione del mercato dei giochi, sul modello inglese, non si attagli alle esigenze di tale comparto, ritenendo al contrario necessario la preservazione di un regime concessorio per preservare allo Stato le funzioni di controllo.
Per quanto riguarda invece la rete, ferma restando la pluralità di soggetti che operano sui vari prodotti, ritiene opportuno mantenere in capo ad un unico soggetto la proprietà della rete e la gestione della stessa. Al senatore Eufemi fa presente che la Lottomatica ha vinto la gara per la concessione delle lotterie nazionali e che si è in attesa dell'avvio di tale concessione. Egli risponde poi al senatore Costa che gli effetti della privatizzazione possono essere considerati tutti di segno positivo, sia per il soggetto concessionario che per le entrate erariali. Infine, dà conto dei progetti per ampliare la gamma dei servizi offerti ai cittadini attraverso la rete dei terminali.

Il presidente PEDRIZZI dichiara chiusa l'audizione.


Audizione della Sisal Spa

Il presidente PEDRIZZI, dopo aver ringraziato il presidente Baldassarre per la disponibilità dimostrata, riepiloga i temi dell'indagine e sottolinea gli obiettivi della procedura informativa ai fini della istituzione della Agenzia dei giochi e del riordino dell'intero comparto.

Il dottor SANDI ricorda, in premessa, il ruolo svolto dalla Sisal dal 1946 in poi nella introduzione e gestione di giochi di grande attrattiva e successo popolare come la schedina del Totocalcio e il Superenalotto, sottolineando inoltre il collegamento, già esistente in origine, tra l'organizzazione dei giochi e la destinazione dei proventi degli stessi a fini sociali. Dopo aver richiamato le caratteristiche fondamentali del gioco legale, insistendo sul compito precipuo dello Stato di tutelare i cittadini dai rischi di un'espansione del gioco clandestino e illegale, egli si sofferma sull'andamento del mercato dei giochi negli ultimi dieci anni e sul volume d'affari che l'interno comparto ha realizzato. Al di là della correlazione esistente tra il volume di giocate e una serie di fattori economici e sociali, egli sottolinea gli effetti negativi causati dall'estensione del gioco illegale, in tutte le sue forme. In particolare, egli esprime la preoccupazione che la diffusione del gioco attraverso apparecchi elettronici possa costituire una seria minaccia per la sopravvivenza stessa del gioco legale, stante la sostanziale assenza di regolamentazione di tale settore. Chiarisce peraltro che la notevole contrazione del fatturato nell'ultimo biennio è causata, in parte, dall'introduzione di giochi a basso e bassissimo prelievo che, senza contribuire significativamente alle entrate erariali hanno compresso la quota dei giochi a più alta resa. Osserva inoltre che l'introduzione di giochi di grande successo e di complessa organizzazione, come il Superenalotto, annulla sostanzialmente la concorrenza del gioco clandestino. Al di là delle scelte che il legislatore intenderà compiere, l'oratore sottolinea l'esigenza che l'attività di riordino del settore sia guidata dal criterio fondamentale di dosare accuratamente il numero, la tipologia e la forma dei prodotti offerti rispetto alla definizione del prelievo tributario. Stante la ragguardevole stima del fatturato complessivo del settore del gioco in Italia, occorre infatti predisporre interventi mirati a omogeneizzare il prelievo, evitando sperequazioni e penalizzazioni tra i prodotti offerti. Inoltre, egli sottolinea il rischio che, grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie e nel contesto di libero mercato dello spazio comunitario, possano prodursi ingenti perdite di gettito per l'Erario per il fatto che molti giocatori scelgono di utilizzare Internet o il telefono per le scommesse on line.
Il dottor Sandi insiste poi sulla opportunità di valutare il peso specifico dei singoli giochi offerti e la resa degli stessi, sia in termini economici che in termini fiscali, facendo l'esempio, certamente non lusinghiero, dell'andamento della raccolta delle scommesse gestite dal Coni.
Per quanto riguarda le proposte concrete egli ritiene opportuno istituire un momento di raccordo nell'Agenzia dei giochi in modo da rendere effettivo il contributo tecnico da parte degli operatori del settore, avendo come obiettivo principale quello di azzerare la convenienza relativa ad utilizzare i canali del gioco clandestino. Si tratta di un obiettivo che va correlato alle continue modifiche che si producono nel mercato, come insegna l'esperienza della Gran Bretagna, che ha sofferto rilevanti perdite di gettito a causa della apertura di centri di raccolta scommesse off shore a Gibilterra. Per quanto riguarda la società Sisal ricorda che la rete telematica collega in tempo reale circa 18 mila esercizi. Per il futuro fa presente che la società è in attesa delle risultanze della gara bandita dal Coni per l'affidamento in gestione delle scommesse sportive. Da ultimo, sottolinea la circostanza che la società Sisal, pur godendo di una situazione di sostanziale favore per quanto riguarda i risultati economici del Superenalotto, deve scontare una condizione di disparità di trattamento nei confronti della diretta concorrente Lottomatica, disparità che si estrinseca, tra l'altro, sia nella diversa percentuale dell'aggio che nella differente durata delle concessioni.

Interviene il senatore CASTELLANI, il quale chiede se esistono margini per un'ulteriore espansione del Superenalotto.

Il senatore D'AMICO chiede al presidente Baldassarre se non ritenga di individuare la sussistenza di un potenziale conflitto di interesse per il fatto di ricoprire contemporaneamente la carica di presidente della Sisal e della Rai: egli osserva che la Sisal opera in maniera significativa sul mercato pubblicitario radiotelevisivo e che, di converso, le informazioni veicolate dalla Rai su eventi sportivi o su singole scommesse potrebbero influire significativamente sull'andamento della raccolta delle scommesse.

Il presidente BALDASSARRE non rileva la sussistenza di alcun conflitto di interesse derivante dalla circostanza che egli ricopre, nello stesso tempo, il ruolo di presidente della Rai e di presidente della Sisal, richiamando la diversa natura giuridica dei due enti. Esclusa quindi l'ipotesi di un vero e proprio conflitto di interessi, egli ritiene che i rilievi del senatore D'Amico possano investire eventualmente solo la sfera dell'opportunità. Puntualizza poi che l'informazione che la Rai fornisce sulle estrazioni sono regolate da una apposita convenzione e che non esiste alcun rapporto diretto tra la Rai e la Sisal per quanto riguarda il Superenalotto. Dichiara peraltro che la carica di presidente della Sisal non riveste alcun carattere operativo e che tuttavia, qualora dovesse emergere un profilo di conflitto di interessi si asterrà dall'assumere decisioni e dal partecipare a deliberazioni.
Dopo un'interlocuzione del senatore D'AMICO, egli ribadisce quanto espresso in precedenza.

Il senatore LABELLARTE, dopo aver riepilogato i dati concernenti le quote di mercato assegnate alla Lottomatica e alla Sisal, chiede di valutare il rischio che il settore sia penalizzato da una sostanziale condizione di monopolio.

Il senatore TURCI chiede al dottor Sandi chiarimenti in merito ad una vicenda che ha visto contrapposti in passato la Sisal e l'Amministrazione finanziaria. Chiede inoltre di valutare l'ipotesi di separare la proprietà della rete dalla gestione della stessa, ai fini di ampliare la concorrenza nel settore, in analogia con quanto proposto per gli altri servizi a rete.

La senatrice DE PETRIS sottolinea l'importanza di consolidare il legame tra il gioco pubblico e la destinazione dei relativi proventi a fini sociali.

Interviene il senatore EUFEMI il quale ribadisce, come già fatto in precedenza, la contraddittorietà delle posizioni espresse dal senatore D'Amico, il quale non aveva sollevato problemi di incompatibilità in relazione alle cariche ricoperte in passato in Lottomatica dal dottor Abete. Per quanto riguarda le prospettive di espansione del settore del gioco, chiede di valutare l'ipotesi di separare la proprietà della rete dalla gestione della stessa. Condivide inoltre l'accento posto sulla destinazione a fini sociali dei proventi erariali realizzati con i giochi e le scommesse, realizzando pienamente l'unico obiettivo che giustifica l'intervento pubblico nell'organizzazione dei giochi.

Il senatore COSTA chiede di chiarire ulteriormente i termini della disparità di trattamento tra Sisal e Lottomatica.

Rispondendo ai quesiti, il dottor SANDI ritiene che l'attuale numero dei gestori rappresenti un valido punto di equilibrio e che le ipotesi di ampliamento debbano essere condizionate ad una attenta analisi degli effetti economici e di gettito sulla rete esistente. Per quanto riguarda il rischio di monopolio o di duopolio, al di là dell'azione dei due concessionari, che svolgono un ruolo centrale di gestione, egli fa presente che il carattere concorrenziale è garantito dalla operatività dei singoli gestori. Dà poi conto al senatore Turci della vicenda - ormai completamente superata - che ha interessato in passato la persona dell'allora presidente della Sisal, sottolineando il significativo apporto dato dal presidente Baldassarre, anche per superare le difficoltà causate da quella vicenda. Per quanto riguarda invece le ipotesi sulla rete telematica, non condivide l'ipotesi di separare la proprietà dalla gestione, sottolineando come il singolo terminale consente attualmente di elaborare una molteplicità di giocate. Per quanto riguarda invece la destinazione dei proventi erariali, sottolinea con forza che il gioco pubblico perde ogni sua ragion d'essere se scollegato dall'obiettivo di reperire ulteriori risorse finanziarie da destinare a settori meritevoli di sostegno pubblico. Per tali motivi, ritiene prioritario contrastare la diffusione del gioco clandestino, ed in particolare illustra le misure introdotte in Spagna per regolamentare in maniera efficace l'uso degli apparecchi elettronici.
Anche in Italia occorrerà individuare le misure normative ed amministrative per sottoporre tale rilevante settore del gioco alla vigilanza e al controllo pubblico. Per quanto riguarda invece i rapporti tra la Sisal e la Lottomatica egli puntualizza che la Formula 101 è l'unico gioco gestito dalla Lottomatica e distribuito anche nelle ricevitorie Sisal.
Conclude sottolineando l'esigenza di garantire la sussistenza di condizioni di gioco equo, che si realizzano solo nel caso in cui siano chiaramente indicate sin dall'inizio le regole della giocata e la correlazione tra la posta e la vincita. Ogni qualvolta tali condizioni non si realizzano, come ad esempio nel caso delle slot machine, il gioco assume profili di rilevante pericolosità sociale.

Il presidente PEDRIZZI congeda gli auditi e dichiara chiusa l'audizione.


SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI

Il presidente PEDRIZZI comunica che, in considerazione della convocazione del Parlamento in seduta comune alle ore 14,30 di domani, la seduta della Commissione, già prevista per le ore 15, non avrà più luogo.

La seduta termina alle ore 17.
INDAGINE CONOSCITIVA
SUL SETTORE DEI GIOCHI E DELLE SCOMMESSE

10º  Resoconto  stenografico

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 10 aprile 2002

 

Presidenza del presidente PEDRIZZI

INDICE

Audizione della Lottomatica Spa

    PRESIDENTE
 
Pag. 3, 9, 10  e  passim

    BRUNALE (DS-U)
 
10

    COSTA (FI)
 
11

    D’AMICO (MAR-DL-U)
 
9

    DE PETRIS (Verdi-U)
 
11

    EUFEMI (UDC:CCD-CDU-DE)
 
10

    LABELLARTE (Misto-SDI)
 
9

    TURCI (DS-U)
 
10

    STADERINI
 
Pag. 4, 11


 

Audizione della SISAL Spa
    PRESIDENTE
 
Pag. 14, 18, 19  e  passim

    CASTELLANI (Mar-DL-U)
 
18

    COSTA (FI)
 
21

    D’AMICO (Mar-DL-U)
 
18, 19

    DE PETRIS (Verdi-U)
 
20

    EUFEMI (UDC:CCD-CDU-DE)
 
20

    LABELLARTE (Misto-SDI)
 
19

    TURCI (DS-U)
 
20

    BALDASSARRE
 
Pag. 18, 19

    SANDI
 
14, 21, 24


 

        N.B.: L’asterisco indica che il testo del discorso è stato rivisto dall’oratore.

        Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Unione Democristiana e di Centro: UDC: CCD-CDU-DE; Forza Italia: FI; Lega Padana: LP; Democratici di Sinistra-l’Ulivo: DS-U; Margherita-DL-l’Ulivo: Mar-DL-U; Verdi-l’Ulivo: Verdi-U; Gruppo per le autonomie: Aut; Misto: Misto; Misto-Comunisti italiani: Misto-Com; Misto-Rifondazione Comunista: Misto-RC; Misto-Socialisti Democratici Italiani-SDI: Misto-SDI; Misto-Lega per l’autonomia lombarda: Misto-LAL; Misto-Libertà e giustizia per l’Ulivo: Misto-LGU; Misto-Movimento territorio lombardo: Misto-MTL; Misto-Nuovo PSI: Misto-NPSI; Misto-Partito repubblicano italiano: Misto-PRI; Misto-MSI-Fiamma Tricolore: Misto-MSI-Fiamma.

        Intervengono l’ingegner Marco Staderini, presidente della Lottomatica Spa, l’ingegner Rosario Bifulco, amministratore delegato e direttore generale ed il dottor Piero Alberti, vice direttore generale e direttore strategie e nuove partecipazioni della medesima società, il professor Antonio Baldassarre, presidente della SISAL Spa, il dottor Giorgio Sandi, amministratore delegato ed il dottor Vincenzo Mascellaro, direttore centrale affari istituzionali della medesima società.

        I lavori hanno inizio alle ore 15,15.


PROCEDURE INFORMATIVE
Audizione della Lottomatica Spa
        PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca il seguito dell’indagine conoscitiva sul settore dei giochi e delle scommesse.
        Comunico che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata chiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha già preventivamente fatto conoscere il proprio assenso. Se non si fanno osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.
        Abbiamo oggi in programma le audizioni dei rappresentanti della Lottomatica Spa e della SISAL Spa.
        Sono qui con noi l’ingegner Marco Staderini, presidente della Lottomatica Spa, l’ingegner Rosario Bifulco, amministratore delegato e direttore generale, e il dottor Piero Alberti, vice direttore generale e direttore strategie e nuove partecipazioni della medesima società, che ringrazio per la sollecitudine con cui hanno accolto il nostro invito.
        L’indagine conoscitiva in titolo è stata avviata a seguito del varo della legge Tremonti-bis e, in particolare, dell’articolo 12 che prevede la razionalizzazione dell’intero settore dei giochi e l’istituzione di un’agenzia che elimini differenziazioni di competenze e duplicazioni di giochi, onde effettuare economie di scala attualmente non assicurate dai vigenti sistemi informatici.
        La Commissione ha quindi avviato una serie di audizioni. Finora sono stati ascoltati il dottor Vittorio Cutrupi, direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato; l’avvocato Andriani, commissario dell’Unione nazionale incremento razze equine; il colonnello Vincenzo Suppa, capo del III reparto del Comando generale della Guardia di finanza; il dottor Fabrizio Motterlini, presidente del Sindacato italiano concessionari scommesse; il dottor Cataldo Gagliardi, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi; il dottor Alberto Lucchi, presidente del Sindacato nazionale agenzie ippiche; il dottor Gianfranco Chiari, presidente dell’Unione totoricevitori italiani sportivi; il dottor Raffaele Ferrara, direttore generale dell’Agenzia delle entrate; il signor Massimo Passamonti, presidente della SAGI-Sport; il professor Mauro Masi, commissario straordinario della Società italiana autori ed editori; il signor Maurizio Ughi, presidente della SNAI spa; l’onorevole Vincenzo Scotti, presidente dell’Associazione concessionari Bingo.
        Nella seduta di ieri sono stati altresì auditi il dottor Maurizio Gambino, l’avvocato Andrea Pascerini, il signor Domenico Celotto e il dottor Giuseppe Talarico, in rappresentanza del Comitato centri trasmissione scommesse telematiche-Silcea, l’organismo contro il quale sono stati lanciati strali da tutti coloro che abbiamo ascoltato. Come ieri abbiamo chiaramente dichiarato, la Commissione non intende legittimare persone e strumenti assolutamente illegali per la legge italiana. Ciò nonostante, ha deciso di audire i rappresentanti del Comitato suindicato ritenendo giusto ascoltare la campana di chi è attualmente sotto accusa da parte dell’intero ambiente dei giochi.
        Do quindi la parola al presidente Staderini che svolgerà una relazione introduttiva.

        STADERINI. Presidente, ringrazio lei e i senatori presenti per l’attenzione che la Commissione ha voluto dare alla nostra audizione. Premetto di avere ricoperto la carica di amministratore delegato fino a pochi giorni fa e di essere stato poi nominato presidente di Lottomatica dopo i mutamenti verificatisi nei mesi scorsi nell’assetto proprietario della società che, a seguito dell’OPA, è stata rilevata dal gruppo De Agostini. L’ingegner Bifulco, che mi accompagna, è l’attuale amministratore delegato della società. Poiché ci stiamo cimentando in queste nuove vesti solo da qualche giorno, sarò io a svolgere la relazione. Naturalmente, l’ingegner Bifulco è pronto a rispondere a qualsiasi domanda che gli venisse rivolta nel corso di quest’incontro.
        Consegno quindi alla Presidenza una documentazione concernente il bilancio dell’ultimo esercizio della società Lottomatica, nonché uno studio sull’andamento dei giochi in Italia e del Lotto in particolare, che evidenzia alcune componenti fondamentali che sono soprattutto la ricerca del numero vincente, la Cabala e l’estrazione dei numeri ritardatari, che provocano una sorta d’effetto jackpot sul gioco del Lotto.
        La mia esposizione si articolerà in una veloce e sintetica presentazione del Gruppo e di come vediamo i vari giochi che oggi amministriamo; lascerò poi spazio alle vostre domande.
        Lottomatica è oggi il primo operatore nazionale in quanto il 69,1 per cento della raccolta globale fa capo ad essa; è leader mondiale nel settore del Lotto, mentre nel settore dei giochi pubblici è al terzo posto.
        Oggi gestiamo giochi pubblici quali il Lotto, la Formula 101 e la scommessa Tris per conto della Sara Bet. La nostra rete, però, è utilizzata anche per alcuni importanti servizi d’utilità pubblica abbastanza noti che ricordo a titolo di conoscenza: pagamento del bollo auto, del canone RAI, del contributo unificato di spese di giustizia e delle multe automobilistiche per i comuni convenzionati, servizi anagrafici, biglietteria sportiva e ricariche telefoniche. Quest’ultimo filone di attività d’interesse di Lottomatica vede l’utilizzo dei terminali della rete per l’erogazione di servizi strutturati a cittadini e ad enti.
        La nostra società ha un capitale sociale di oltre 88 milioni di euro; il 64 per cento è detenuto dal gruppo De Agostini; è quotata in borsa dal maggio dello scorso anno; la capitalizzazione ammonta a circa 1.800 milioni di euro. Conta su una collaborazione di 852 dipendenti al 31 dicembre 2001; è articolata in due centri nazionali a Roma e due centri periferici.
        La particolarità di Lottomatica rispetto agli altri operatori del settore risiede innanzi tutto nel fatto che essa è concessionaria incaricata di svolgere pubblici servizi ed anche agente contabile. Lottomatica, per il gioco del Lotto, è dunque soggetta alla disciplina pubblicistica vigente in materia e quindi al controllo e alla vigilanza dei Monopoli di Stato, dell’Ufficio centrale di Ragioneria nonché al giudizio di conto della Corte dei Conti. Il decreto del Presidente della Repubblica n. 560 del 1996 regola le attività di concessione contabile della società.
        Lottomatica inoltre, assimilato ad ente di diritto pubblico, è l’unico concessionario soggetto alla normativa comunitaria ed è obbligato all’espletamento delle gare europee per l’acquisizione di beni e servizi. Le gare sono aggiudicate da un’apposita commissione ministeriale. Questo è un ulteriore elemento di differenziazione tra Lottomatica e gli altri operatori.

        Un’altra differenza importante è data dal fatto che i punti e i tempi del gioco del Lotto non sono individuati con criteri privatistici. L’amministrazione dei Monopoli, infatti, con criteri di pubblico interesse e non di tipo economico, stabilisce l’estensione della rete di raccolta e l’individuazione delle nuove tabaccherie-ricevitorie a ciascuna delle quali attribuisce la concessione per la raccolta del gioco.
        Per quanto attiene al mercato dei giochi, il volume complessivo della raccolta si è di poco incrementato, passando dai 27.600 miliardi di lire del 2000 ai 28.000 miliardi del 2001. Tale incremento è stato determinato soprattutto dal settore delle scommesse (più 500 miliardi) e in misura minore dalla Tris
(80 miliardi di lire). Si sarebbero potuti ottenere risultati di gran lunga superiori, ma la raccolta clandestina tramite slot machine, videopoker e scommesse estere, via Internet o attraverso i centri trasmissione dati, sottrae ingenti risorse allo Stato e comporta una concorrenza sleale ai danni di concessionari e gestori. In questo senso l’audizione del colonnello Suppa della Guardia di finanza è stata significativa. Egli ha denunciato l’assoluta rilevanza sociale del fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Lo Stato dovrà, quindi, esercitare una forte azione di vigilanza e di prevenzione dei reati in un settore dove è evidente il rischio di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata: si tratta di un’attività ad altissima remuneratività con limitati rischi imprenditoriali. È necessario, inoltre, che si renda compiuta la normativa sugli apparecchi da gioco: l’imposta deve commisurarsi agli incassi effettivi ed è necessario dare applicazione a quella disciplina a tutt’oggi inevasa che sostanzialmente non consente nemmeno la tassazione normale.
        L’asset più importante di Lottomatica è la gestione del gioco del Lotto. Con la concessione a Lottomatica, la raccolta del Lotto è passata dai 3.900 miliardi di lire del 1994 ai 14.200 miliardi del 2001, con una punta di 19.500 miliardi di lire nel 1999. La componente stabile del gioco tradizionale nel 2001 è stata pari a circa 11.000 – 12.000 miliardi di lire, mentre la componente variabile, legata al fenomeno dei numeri ritardatari (che per evidenti ragioni è connessa solo al momento in cui si crea tale fenomeno e dunque è slegata dal fattore tempo) è stata pari a circa 2.500-3.000 miliardi di lire. Un numero – lo ricordo – è considerato ritardatario quando non è uscito per cento volte; si comincia allora a manifestare l’interesse di un mondo particolare di giocatori per un volume di raccolta pari a circa 2.500-3.000 miliardi di lire.
        Oggi le tabaccherie e le ricevitorie attive sono 27.675; sono tutte collegate on-line. Entro settembre saranno 35.000 (verranno attivate quelle che hanno presentato la domanda entro il 2000).
         I singoli ricevitori non sostengono nessun onere, né costi diretti, né canoni, né corrispettivi per materiale, distribuzione, assistenza, attivazione del terminale e così via.
        La nostra è una concessione traslativa di pubblici poteri, che scade nel 2012. La forza dell’intero sistema, che rappresenta anche l’elemento di successo per gli altri servizi, è data dal funzionamento della rete: ogni anno compiamo circa 3-4 miliardi di operazioni e devo dire che finora non si sono registrati inconvenienti né di natura tecnica, né tanto meno di gestione e di rendicontazione dei volumi di denaro (circa 10.000 miliardi di lire vengono pagati ogni anno in vincite). Anche la gestione rappresenta, dunque, un elemento importante che continuiamo a monitorare attraverso investimenti al fine di mantenere la rete informatica in condizioni di totale sicurezza, tenendo conto anche degli interessi dei rider che tentano di attaccare il nostro sistema.
        L’altro gioco che Lottomatica gestisce è la Formula 101, legato alle gare di Formula 1. Esso è stato introdotto nel 2000 con risultati abbastanza modesti rispetto alle ottimistiche previsioni che erano state fatte. Nonostante il volume di raccolta sia basso, il meccanismo del premio è buono. Purtroppo allora non ha funzionato bene la gestione della pubblicità. Sarebbe necessario apportare alcune modifiche: ristorare ad esempio diversamente i concessionari per la gestione della pubblicità, visto che attualmente l’aggio non copre nemmeno i costi per aumentare il volume della promozione pubblicitaria. In ogni caso, l’elemento che più di ogni altro rende questo gioco poco appetibile è la forte discontinuità tra le gare di Formula 1: esso risente degli intervalli tra un gran premio e l’altro; siamo di fronte ad un meccanismo che prevede il gioco una settimana sì e l’altra no e quindi anche il fenomeno del jackpot non suscita interesse. Stiamo definendo, d’intesa con la SISAL, alcune modifiche al meccanismo del regolamento di gara, ipotizzando l’introduzione anche delle gare motociclistiche per fare in modo che questo concorso possa aver luogo anche nelle domeniche in cui non si svolge la Formula 1.
        Per quanto riguarda la scommessa Tris, Lottomatica presta servizi al concessionario Sara Bet con oltre 16.000 ricevitorie, oltre ad altre 2.075 ricevitorie tramite una nostra società controllata (queste ultime dislocate nei bar, mentre quelle del Lotto, secondo quanto previsto dalla legge, all’interno delle tabaccherie).
        Il volume di incasso della Tris è cresciuto rispetto al 2000 del 22 per cento, con un incasso complessivo di circa 654 miliardi di lire; però c’è da dire che la scommessa Tris è in costante trend negativo da oltre cinque anni e che il suo volume è passato dai 2.500 miliardi del 1996 ai 971 miliardi del 2001. Le cause del negativo andamento della Tris sono facilmente individuabili nella obsolescenza del prodotto. Occorrerebbe modificare e incrementare l’offerta per gli amanti delle corse dei cavalli anche perché la normativa che oggi ne regola gli aspetti commerciali e fiscali ne accentua gli elementi negativi. Fino ad ora la scommessa Tris, anche in virtù dell’efficienza del sistema Lottomatica, ha resistito a questi fattori di crisi, ma non può continuare a competere con altri prodotti quali, ad esempio, il Superenalotto, molto più attraenti, per i quali, oltretutto, il ricevitore percepisce quasi il doppio dell’aggio rispetto a quello della Tris.
        Occorre, dunque, procedere alle modifiche proposte in questa sede dall’UNIRE, sulle quali ovviamente concordiamo. Esse si sostanziano nell’attuazione, completa e senza indugio, della concessione della scommessa Tris e nell’emanazione del regolamento delle scommesse assimilabili, presupposto necessario per l’introduzione di nuove tipologie di scommesse (come, ad esempio, le scommesse denominate «quartè» oppure «quintè» che all’estero hanno riscosso grande successo). In secondo luogo, sarebbe opportuna una perequazione dell’aggio ai ricevitori, che dovrebbe passare dall’attuale 4,5 per cento al 7 per cento. Questo lo si potrebbe ottenere modificando l’aliquota di imposta che oggi per la Tris è del 25 per cento, mentre per tutti i concessionari è di circa il 20 per cento. Rendendo coerenti i valori, l’eventuale differenza potrebbe essere concessa alle ricevitorie.
        Per quanto riguarda il comparto delle lotterie nazionali ed istantanee, come sottolineato dal dottor Cutrupi, si tratta di un settore fortemente in crisi. Una possibile soluzione è la privatizzazione di questa attività. Noi abbiamo vinto la gara per l’affidamento in concessione dei servizi di gestione automatizzata delle lotterie tradizionali ed istantanee congiuntamente a Scientific Games (società americana leader a livello internazionale con oltre 70 lotterie negli Stati Uniti e in altri Paesi), Arianna 2001 (Società della Federazione italiana tabaccai), EIS-elettronica ingegneria sistemi Spa, Tecnost Sistemi e Poligrafico Calcografia e Cartevalori Spa. È prevista la costituzione di un raggruppamento temporaneo di imprese che dovrebbe consentire di avviare subito un processo importante, perché il piano di sviluppo prevede un fatturato di circa 3 milioni di euro già nel terzo anno e di 4,7 milioni di euro al sesto anno. Queste previsioni sono da noi giudicate più che attendibili, anche considerando che uno dei concorrenti, GTECH, terzo arrivato ed altro operatore importante in questo settore, aveva una previsione di ricavi quasi coincidente con la nostra. C’è quindi da ritenere che queste ipotesi siano più che realizzabili. Oggi non si è potuto attivare la concessione per i numerosi ricorsi presentati da GTECH e da SISAL (che era stata esclusa dalla gara perché non in possesso dei requisiti). Mi risulta tuttavia che quest’ultima abbia ritirato il suo ricorso e quindi che dovrebbero cadere tutte le condizioni che hanno impedito all’amministrazione di siglare l’accordo. Per Lottomatica lo slittamento di un mese significa solo iniziare un mese dopo e finire un mese dopo, ma per lo Stato significa perdere un mese di attività e, mediamente, oltre 47 milioni di euro.
        Gli elementi di forza del progetto di Lottomatica sono basati sulla rete on-line, che si appoggerà inizialmente sulla rete del Lotto per poi estendersi su altri punti esterni. Oggi le lotterie immediate sono caratterizzate o da vincite modeste oppure da vincite multimilionarie, per cui è necessario introdurre la possibilità di pagare premi intermedi. Infatti, introducendo premi da 250 e da 500 euro – che possono, ad esempio, valere una giacca nuova – renderemmo più interessanti i concorsi e ciascuno di noi comprerebbe, magari con il resto del caffè, un «Gratta e vinci». Ciò va coniugato con la tempestività nella distribuzione e nel ritiro dei biglietti vincenti legati a ricorrenze particolari, come la festa della mamma, San Valentino, e via dicendo. E’ importante che i biglietti collegati con tali ricorrenze si vendano subito, prima della data della festa, e non il giorno dopo (è necessaria una struttura di marketing che studi i prodotti, legando le iniziative alle richieste di mercato e agli interessi del pubblico).
        Per quanto riguarda il Bingo, Lottomatica ha acquisito il 50 per cento della Global Bingo Corporation (gruppo CIRSA), leader del Bingo in Spagna con 52 sale, e ha recentemente perfezionato l’acquisizione della società Playservice Srl, titolare di 36 concessioni in Italia.
        Tanto è stato detto sul tema, noi diciamo soltanto di essere favorevoli alla costituzione di una polizia dei giochi, purché ben coordinata con la Guardia di finanza e alla devoluzione di una percentuale dei proventi delle sale Bingo a favore degli enti locali, per superare una serie di problemi di carattere locale.
        Per quanto riguarda il settore delle scommesse, siamo in attesa del rilascio del nulla osta da parte dell’Antitrust per acquisire il ramo d’azienda della EIS, il 67 per cento di Toto 2000 e il 51 per cento di Betting Services, due società che operano nel settore. Con queste acquisizioni avremo l’opportunità di servire, come service provider, 250 sale di scommesse sportive ed ippiche.
        Anche per quanto concerne tale settore condividiamo tutte le iniziative e quanto è stato detto in questa sede in particolare sull’inopportunità delle slot machine e della completa liberalizzazione del mercato delle scommesse. Siamo convinti che la legislazione attuale vada migliorata, ma non allargata, anche se forse sarebbe opportuno avviare il processo di scommesse via telefono e via Internet, che potrebbe aiutare questo settore, drenando risorse economiche che altrimenti andrebbero diverse su altri operatori internazionali.
        Concludo dichiarando che Lottomatica ha partecipato con BNL, TELCOS, CITEC e UTS alla gara indetta dal CONI. Siamo convinti di aver presentato un’offerta interessante, con un progetto tecnico in grado di aiutare a risolvere parte dei problemi del CONI.
        Sono a disposizione per vostre eventuali domande.

        PRESIDENTE. Invito i colleghi poiché la documentazione prodotta è ponderosa e l’introduzione particolarmente dettagliata, a formulare domande brevi, tenuto conto anche che nella seduta odierna dovremo svolgere un’altra audizione.
        D’AMICO (Mar-DL-U). Ringrazio l’ingegner Staderini per l’esposizione chiara e dettagliata che ha svolto. Affronterò una questione delicata. Com’è ovvio e legittimo, Lottomatica opera importanti scelte allocative nel mercato pubblicitario in qualità d’inserzionista e di sponsor, ad esempio, di spettacoli televisivi. L’ingegnere Staderini svolge un ruolo all’interno di questa società e contemporaneamente ricopre un incarico rilevante nella RAI, titolare del servizio pubblico radiotelevisivo. Ebbene, ingegner Staderini, non individua un potenziale conflitto d’interessi nel ricoprire nello stesso tempo entrambe le cariche?
        PRESIDENTE. Senatore D’Amico, non è questo l’oggetto dell’audizione odierna.
        D’AMICO (Mar-DL-U). Non parlo della RAI, ci mancherebbe altro. Il Presidente comprende però come il suo stesso intervento solleciti la delicatezza del caso che abbiamo di fronte. L’ingegner Staderini è oggi audito dalla Commissione finanze nella sua qualità di manager di Lottomatica, ma potrebbe essere ascoltato dal Parlamento anche nella veste di consigliere della RAI.

        Ingegner Staderini, al di là delle regole formali previste dalla legge che disciplina le incompatibilità, non rileva un potenziale conflitto tra le scelte che compie nei due enti, che sono entrambi concessionari dello Stato? Come lei ricordava, infatti, Lottomatica è titolare di una concessione traslativa di pubblici poteri e la RAI gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo. A suo avviso, non sarebbe opportuno optare per uno dei due incarichi?
        LABELLARTE (Misto-SDI). Formulerò una domanda lampo. Nelle audizioni sin qui svolte, ivi inclusa quella dell’ingegner Staderini, ho registrato un consenso sull’istituzione di una polizia dei giochi, che invece non è altrettanto popolare in questa Commissione. Vorrei che specificasse le motivazioni che sono alla base di quest’opinione favorevole.
        PRESIDENTE. Ringrazio il senatore Labellarte per la domanda che condivido. Perché istituire un’ennesima forza di polizia quando già esiste la Guardia di finanza, che potrebbe benissimo svolgere questa funzione di controllo?
        BRUNALE (DS-U). Mi associo alla richiesta del collega Labellarte e ringrazio il Presidente per il suo intervento. Formulerò due domande.

        Le scelte compiute dalla Gran Bretagna per regolamentare il settore dei giochi possono, a suo giudizio, costituire un modello positivo sul quale il legislatore italiano dovrebbe lavorare oppure ritiene opportuno un semplice miglioramento normativo, senza ampliare più di tanto l’ambito di intervento?
        È sicuro che entro il mese di settembre i 35.000 punti raccolta del gioco del Lotto saranno tutti attivati?

        TURCI (DS-U). La mia ignoranza sul tema dei giochi mi porterà probabilmente ad una formulazione non del tutto corretta della domanda che mi accingo a porre. Lottomatica è coinvolta, a diverso titolo, in differenti tipologie di giochi. Al fine di ampliare la concorrenza, in alcune audizioni è emersa l’ipotesi di separare anche per il settore del gioco, come del resto per altri comparti caratterizzati dalla gestione di servizi in rete, il proprietario della rete dal gestore della stessa, come avviene in qualche modo per la distribuzione del gas o dell’energia elettrica. M’interesserebbe conoscere la sua opinione sulla validità o meno dell’ipotesi che ho testé indicato.
        EUFEMI (UDC:CCD-CDU-DE). Esprimo innanzi tutto un giudizio positivo sull’attività svolta da Lottomatica nella gestione del Lotto, passando dai 5.100 miliardi ai 14.200 miliardi di lire, oltre il punto di svolta del 1989, dal 31 al 53 per cento. Questi dati sono sufficienti a configurare una gestione positiva da parte di questa società. Anche nell’audizione dei rappresentanti della Guardia di finanza sono emersi i significativi risultati conseguiti dalla società Lottomatica nel settore del Lotto, in considerazione soprattutto della definitiva sconfitta del lotto clandestino per il pagamento tempestivo delle vincite da parte della società. Al contrario, la crisi si è manifestata nel settore del totocalcio dove i pagamenti delle vincite non avvengono mai in maniera tempestiva.

        Dall’ingegner Staderini vorrei avere qualche ulteriore informazione circa le iniziative e i progetti per quanto riguarda le lotterie nazionali. Sono noti, infatti, i flop della Lotteria Italia, che è la più importante, e della lotteria abbinata a Sanremo, i cui ricavi di vendita dei biglietti sono risultati addirittura inferiori ai costi di gestione.
        Ultima considerazione: il senatore D’Amico ha sollevato un problema improprio a livello di un presunto conflitto di interesse, appartenendo tale questione in linea generale alla Commissione affari costituzionali ed essendo stato lo stesso collega anche autorevole membro del Governo, non comprendo come mai a suo tempo non abbia fatto analoghi rilievi in relazione alle cariche ricoperte dal dottor Abete, contemporaneamente presidente di Lottomatica, della ISI-GEST e della Banca nazionale del lavoro.

        COSTA (FI). Vorrei sapere quali risultati positivi ha conseguito lo Stato con la privatizzazione di Lottomatica e se intorno a questa sorta di deregulation si siano create superfetazioni i cui costi, in definitiva, diminuiscono le entrate dello Stato provenienti dall’antico gioco del Lotto. Vorrei capire, altresì, se non si tratta di superfetazioni bensì di soluzioni d’impresa che hanno creato servizi molto validi e pregevoli per l’universo che ruota intorno al gioco del Lotto.
        DE PETRIS (Verdi-U). Formulerò una domanda molto rapida che riguarda l’utilizzo degli sportelli informatici per offrire un’altra serie di servizi ai cittadini, utilizzo che ha prodotto nel tempo la definizione di una serie di accordi con alcuni comuni, a partire da quello di Napoli per poi arrivare a quello di Roma. Nella relazione dell’ingegner Staderini si fa cenno a quest’aspetto e si fa riferimento, nel contempo, ad un ampliamento della rete. Vorrei sapere se esiste la possibilità non solo di stipulare ulteriori convenzioni, ma soprattutto di utilizzare la rete informatica della società per aumentare l’offerta dei servizi ai cittadini.
        STADERINI. Rispondendo alla questione sollevata dal senatore D’Amico, francamente ritengo che non sussista alcun problema di incompatibilità: la carica di membro del consiglio di amministrazione della RAI, sicuramente importante, visibile e delicata, non contrasta con quella di presidente di Lottomatica, che è un ruolo non operativo. Inoltre, il fatto che entrambe le società operino come enti concessionari dello Stato eventualmente facilita il ragionamento piuttosto che complicarlo, dal momento che entrambe sono tenute al rispetto di talune regole comportamentali inerenti a questa posizione. In terzo luogo, il valore degli investimenti effettuati da Lottomatica sulle reti RAI, per quello che riguarda la campagna pubblicitaria di promozione del gioco del Lotto, rappresenta una piccolissima parte in relazione al volume pubblicitario della RAI; su base annua i nostri investimenti si aggirano intorno ai 10-15 miliardi di lire e, in ogni caso, la destinazione degli investimenti pubblicitari della società Lottomatica nel settore radiotelevisivo è proporzionata ai livelli di audience delle reti ed è sostanzialmente bilanciata in relazione a questo. Resta inteso che anche la forma ha la sua rilevanza: mi asterrò quindi rigorosamente dal partecipare a tutte le decisioni che riguarderanno contestualmente le due società. Ribadisco, in ogni caso, la non sussistenza di alcun elemento d’incompatibilità sia per quanto riguarda la materia, sia per il ruolo che rivesto nei processi decisionali riguardanti entrambe le società.

        Il senatore Labellarte ha accennato alla questione relativa all’istituzione di una polizia dei giochi. In realtà mi sono dichiarato favorevole a tale ipotesi perché avevo letto che un po’ tutti erano d’accordo, ma evidentemente non conoscevo il pensiero maturato all’interno della Commissione. Quello che – a mio avviso – è sicuramente necessario è che vi sia qualcuno che specificamente controlli il settore dei giochi, indipendentemente dal fatto che si tratti di una polizia autonoma o, meglio ancora, di una divisione della Guardia di finanza. L’importante è che vi sia un’unità specializzata dal momento che su questo fronte i rischi di intromissione da parte della malavita sono elevati; basti pensare al gioco del Bingo, delle scommesse e così via. La mia interpretazione di quanto letto mi ha ricondotto all’idea di una Agenzia dei giochi che rappresenti un po’ il mondo delle entrate dello Stato e alla quale si voglia conferire, dovendo gestire una materia difficile, una particolare rilevanza. Ne consegue che – a mio giudizio – l’istituzione di una divisione specializzata o di una polizia autonoma dovrebbe essere valutata positivamente.
        Il senatore Brunale mi ha posto due problemi; con riferimento al primo, che riguarda l’obiettivo che Lottomatica si è data di attivare 35 mila punti di raccolta entro settembre, sono sicuro che riusciremo a realizzarlo, dal momento che siamo giunti quasi a quota 28 mila e ne stiamo attivando circa 1.200 al mese. Il problema si porrà magari per quelli che incontreranno difficoltà nel rilascio della concessione da parte del Ministero, ma anche in questo caso supereremo abbondantemente i 34 mila punti di raccolta. Quindi, la situazione è sotto controllo.
        Per quanto riguarda il discorso di una piena liberalizzazione del mercato dei giochi, sul modello inglese, intendo rilevare innanzi tutto come il gioco pubblico rappresenti per lo Stato unentrata importante e, in secondo luogo, come, gestito al di fuori di esso, rischierebbe di finire in mano alla criminalità organizzata.
        Pertanto, seppur in un’ottica di miglioramento legislativo propenderei, comunque, per un regime concessorio che permetta di avere un interlocutore diretto e controllabile. Sono assolutamente contrario alla liberalizzazione sia in qualità di presidente di Lottomatica che come cittadino. Mi sembra sia giusta la logica di Lottomatica di mantenere le concessioni e quindi un controllo da parte dello Stato, con un operatore esterno che risponda a tutti i requisiti.
        Il senatore Turci ha affrontato il problema della separazione tra la gestione e la proprietà della rete al fine di ampliare la concorrenza. I grandi operatori si trovano sostanzialmente ad operare su reti diverse salvo una parziale sovrapposizione che riguarda Lottomatica e SISAL. Lottomatica si sviluppa sui tabaccai mentre la SISAL prevalentemente sui bar per cui vi è una sovrapposizione su 7-8 mila punti. Vanno poi considerate le agenzie che gestiscono le scommesse sportive e ippiche, che rappresentano altri punti di raccolta del gioco, e 400 sale Bingo che forse diventeranno 800. Operano tutte su reti diverse ed è logico che sia così, dal momento che non vi sarebbe nessun vantaggio a tenerle unite. Tenere separato il ruolo del gestore della rete da quello del gestore del gioco mi sembra molto rischioso. In base all’esperienza di Lottomatica, la cui concessione del Ministero la vincola a tutta una serie di controlli – ed il senatore Labellarte sa quanto siano analitici non solo quelli effettuati dall’amministrazione ma anche quelli successivi della Ragioneria dello Stato e della Corte dei conti – la suddivisione delle responsabilità tra chi gestisce le reti e chi gestisce le informazioni che transitano sulla rete del gioco renderebbe tutto più difficile; ne consegue che il mantenimento dell’unicità è un vantaggio anche per l’amministrazione.
        Il senatore Eufemi ha fatto riferimento alla velocizzazione dei pagamenti come elemento di forte successo e sicuramente esso ci ha permesso di portare il volume di incassi del gioco del Lotto da 3.900 a 12 mila miliardi. Credo francamente che il Lotto clandestino non abbia più ragione di esistere.
        Per quanto riguarda il discorso delle lotterie nazionali, Lottomatica ha vinto la gara per le concessioni di queste ed è in attesa dell’avvio di tale concessione che potrebbe essere pronta a brevissimo termine. Se questa iniziativa viene realizzata nell’arco di due mesi partiremo con la prima lotteria on-line e quindi saremo in grado di raggiungere quei risultati a cui accennavo poc’anzi.
        Il senatore Costa mi ha chiesto chiarimenti in relazione agli effetti conseguenti alla privatizzazione. Tali effetti possono essere considerati tutti di segno positivo sia per il concessionario che per lo Stato. Infatti, nel 1994 Lottomatica è stata remunerata con un aggio che progressivamente scende al crescere del volume del gioco e che mediamente si aggira nell’ordine del 4-4,5 per cento. All’epoca il Ministero delle finanze sosteneva tutti i costi di Lottomatica più quelli del personale dedicato al gioco del Lotto. Inoltre, fino all’anno scorso erano pendenti una serie di ricorsi sulle giocate del Lotto non pagate precedenti al 1994 che oggi non esistono più, fatta eccezione per una decina di banali tentativi di truffa che nulla hanno a che fare con il mancato pagamento delle vincite. Ad oggi il Ministero esercita unicamente un’attività di controllo sul nostro operato, senza dover più sostenere gli ingenti costi connessi alla gestione.
        Non ritengo, infine, si possa parlare di un proliferare di superfetazioni. Non è così. Tutti gli oneri e i rischi della concessione pesano su Lottomatica. Al momento della prima giocata on-line avevamo costruito una rete da 500 miliardi ed il primo scontrino per noi valeva sessanta lire. Se non ne fossero arrivati tanti altri, sarebbe stato un «bagno di sangue». Se il Lotto dovesse perdere volume d’affari, i rischi sarebbero di Lottomatica: lo Stato non ha rischiato nulla e credo che il vantaggio sia evidente.
        Senatrice De Petris, lei pone l’attenzione su ciò che a me personalmente sta più a cuore, ossia lo sviluppo dei servizi. Abbiamo avuto un’esperienza importante e positiva con il comune di Napoli per la certificazione on line e per il pagamento delle multe, esperienza che, tramite un accordo con l’ANCI, stiamo portando su volumi medio-piccoli, a Roma e a Milano e che stiamo definendo con Torino e Bologna. Questa rete si presta ad offrire servizi ai cittadini. Abbiamo sottoscritto un accordo con le Poste italiane e con l’ETI per portare molti dei servizi degli uffici postali in tabaccheria. Ciò risponde a due forti interessi: il primo è quello delle Poste di diventare una grande banca e quindi di ridurre le file (ciò si otterrà facilmente passando dai 14.000 sportelli postali alle 35.000 tabaccherie, che sono aperte mattina, pomeriggio e anche il sabato); il secondo è quello dei tabaccai, che spero venderanno sempre meno sigarette così da offrire altri servizi. Stiamo definendo accordi con ETI, Poste e Federazione italiana tabaccai per concretizzare questa operazione e credo che tra breve tempo potremo avere qualche risultato da comunicare.

        PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti per la loro disponibilità e dichiaro conclusa l’audizione.
Audizione della SISAL Spa
        PRESIDENTE. Proseguiamo i nostri lavori con l’audizione dei rappresentanti della SISAL Spa.
        Ringrazio il professor Baldassarre, il dottor Sandi ed il dottor Mascellaro per la loro partecipazione.
        Riassumerò brevemente le motivazioni che hanno indotto la Commissione a svolgere questa indagine conoscitiva: una ripartizione non razionale delle competenze tra Monopoli di Stato e ufficio delle entrate; il calo fortissimo del gettito contestualmente a quello degli incassi; lotterie nazionali che hanno rappresentato un vero e proprio fallimento (l’ultima, quella di Sanremo, ne è stata la dimostrazione lampante); introduzione del gioco del Bingo, con centinaia di ricorsi ai tribunali amministrativi; scommesse clandestine che continuano a proliferare sul territorio nazionale; situazione patologica (per il gettito che ne deriva) dei videogiochi ed, in particolare, dei videopoker; proliferazione delle reti in una logica di completa antieconomicità; centri trasmissioni dati fuorilegge che, bene o male, continuano a resistere sul territorio. Questi segnali impongono un disegno riformatore di tutto il settore dei giochi. Ecco perché abbiamo attivato questa indagine conoscitiva, anche alla luce della prevista istituzione dell’Agenzia dei giochi (mi riferisco all’articolo 12 della legge Tremonti-bis).
        Abbiamo già svolto una serie di audizioni. Poco fa abbiamo ascoltato i vertici di Lottomatica, società che, insieme alla SISAL, fa registrare quote di partecipazione sul mercato molto elevate. Da voi vorremmo la diagnosi, la terapia ed eventuali suggerimenti. La documentazione che avete portato sarà distribuita ai colleghi e, dopo una introduzione da parte del dottor Sandi, verranno poste le domande da parte dei senatori.

        Do ora la parola al dottor Sandi che svolgerà un intervento introduttivo.
        SANDI. Signor Presidente, onorevoli senatori, è un piacere ed un onore essere qui. Il tema dei giochi viene affrontato oggi (e come società che da oltre cinquant’anni è in questo comparto non possiamo che esserne lieti), forse per la prima volta, con una visione strategica e di lungo periodo. Questo accade dopo un decennio caratterizzato dall’introduzione di moltissime nuove proposte, accompagnate, come spesso succede nei lanci di nuovi prodotti, da successi e insuccessi, da risultati molto positivi in alcuni casi e da risultati molto negativi in altri.
        Una breve premessa per ricordare qual è la funzione del settore dei giochi legali, che nascono e hanno senso di esistere se assolvono a tre funzioni fondamentali: evitare che venga fatta un’offerta clandestina di gioco ai cittadini, dare loro garanzie e raccogliere entrate da destinare a finalità sociali. Questa è l’origine del mercato dei giochi anche in Italia. In particolare si può ricordare il primo tra i giochi moderni, ossia la schedina SISAL del 1946, per risanare gli stadi distrutti dalla guerra. Ci sono poi state altre iniziative, sia nel campo dei giochi per l’ippica e poi, in tempi più recenti, nel campo dei grandi giochi come il Superenalotto, invenzione di SISAL e del Ministero delle finanze del 1997, così da avere alti gettiti e contribuire a risolvere i problemi del bilancio dello Stato.
        La grande crescita del settore può essere illustrata con alcuni numeri. Nel 1990 il mercato valeva circa 10.000 miliardi; nel 1999, suo momento migliore, è arrivato a 34.000 miliardi. Si è avuta invece una contrazione negli ultimi due-tre anni: dal picco del 1999 si è passati ai 28.000 miliardi dell’anno 2001. L’andamento del gioco riporta anche alla natura dell’attività e al contesto sociale in cui si muove, quindi alle maggiori o minori risorse da investire in questo comparto e alla maggiore o minore ricchezza dei cittadini. E’ anche vero però che la crescita del settore non è stata accompagnata da una normazione ampia ed adeguata, capace di tenere conto di tutte le forme di gioco non legali o paralegali.
        Un esempio per tutti: la diffusione dei cosiddetti videopoker, che ha prodotto un movimento stimato in 30.000 miliardi di lire, con la complicità di una normativa inefficace e di controlli sul territorio non sempre puntuali. Questi 30.000 miliardi di lire non producono alcuna entrata per l’erario, tanto meno per gli enti sportivi (CONI, Unire) che beneficiano dei proventi derivanti da quest’attività. Si tratta pertanto di una tipologia di gioco che costituisce oggi una seria minaccia per la sopravvivenza del settore del gioco legale, stante la sostanziale assenza di regolamentazione.
        Quando si parla di giochi legali bisogna ricordare che ogni gioco ha una sua funzione, assolve un proprio scopo, genera proventi che hanno una determinata finalità. Non è vero che tutti i giochi producono nello stesso modo. Il Superenalotto è la forma di gioco di maggior successo, che ha più forti ricadute sull’erario in quanto riserva allo stesso circa il 54 per cento dei proventi incassati.
        Negli ultimi due anni sono stati lanciati giochi – ad esempio le scommesse sportive – a basso e a bassissimo prelievo erariale che hanno dato luogo ad una sensibile compressione dello stesso. Si pensi a quello che accadrebbe se fosse applicata ai videopoker una piccola tassazione dell’1, del 2 o del 3 per cento, come a volte si sente ripetere. A fronte di 1.000 miliardi di lire persi dall’Enalotto ve ne sono 540 persi in termini di entrate erariali. Con una tassazione dell’uno o del due per cento ci vorrebbero 27.000 miliardi di lire prodotti da giochi a bassa resa per ottenere lo stesso prelievo fiscale. Il gestore non entra nel merito delle decisioni politiche: ai politici, al Parlamento e al Governo compete la scelta delle eventuali norme da approvare e delle iniziative da adottare; ai tecnici spetta segnalare la necessità di un accurato dosaggio nel lancio di prodotti nuovi e nei prelievi fiscali per realizzare una gestione attenta, che tenga conto dell’importanza delle entrate erariali e di quelle finalizzate ad attività degne di interesse pubblico.
        In Europa, l’Italia è nota per le imposte troppo elevate nel campo delle scommesse sportive o ippiche e dei concorsi a pronostici; è molto avanzata sul piano delle entrate e molto arretrata su quello della libertà di esercizio in tale settore. Una Europa unita, con l’euro che permette di guardare in modo trasparente tutte le offerte di gioco europee, rischia d’essere molto penalizzante per il nostro Paese.
        In Italia, si gioca e si spende volentieri nei giochi la cui offerta è ampia, ad esclusione forse dei Casinò la cui presenza sul territorio è marginale. Una minaccia concreta oggi è rappresentata dalla concorrenza cross-border (iniziative dall’estero, Internet, telefonia) che si renderà sempre più evidente mano mano che l’uso dell’euro consentirà di valutare la convenienza di partecipare ai giochi organizzati dall’estero. Si verificherebbe così il paradosso che l’Italia – pur essendo uno dei Paesi più importanti e ricchi d’Europa e pur operando in un regime di monopolio fiscale – invece di padroneggiare le nuove tecnologie ed il mercato, consentirebbe ad altri Paesi di attirare a sé rilevanti volumi di gioco di sua appartenenza.
        Alla luce della riorganizzazione dell’intero settore e della nascita dell’Agenzia dei giochi, sarebbe opportuno definire un tavolo delle regole in un’ottica europea, valutando cioè anche quello che accade in altri Paesi. Noi siamo a vostra disposizione. Bisogna lavorare per affinare i prelievi erariali e i proventi dei vari giochi.
        Il CONI ha vissuto per molto tempo sull’invenzione SISAL del Totocalcio. Negli ultimi anni ha registrato una notevole flessione perdendo rilevanti entrate non solo per problemi interni, per un mancato adeguamento delle tecnologie e per il lancio di qualche prodotto sbagliato, ma anche per il prelievo fiscale particolarmente elevato sui giochi. Quando si è inserito nel mondo delle scommesse sportive, una parte del suo pubblico si è trasferito verso quelle più moderne, più facili e più attrattive. La flessione delle entrate erariali è dovuta al differente prelievo fiscale tra i giochi (il 30 per cento sui concorsi a pronostici e il 6 per cento sulle scommesse); la differenza tra i due valori, fa sì che diventi molto difficile per il CONI riuscire, attraverso le sole scommesse, a compensare quanto perde negli altri settori.
        Vorrei fare un’ultima considerazione sulle proposte e sulle iniziative che riteniamo possano essere adottate. Oltre alla creazione all’interno dell’Agenzia dei giochi di un tavolo di indirizzo, in cui ci sia il contributo tecnico di chi come noi lavora nel settore da molti anni, sarebbe opportuno procedere ad una analisi del comparto dei giochi legali in contrapposizione a quello dei giochi illegali, ricordandosi che il consumatore, se ha la possibilità di scelta, opta sempre per il gioco legale (a meno che l’offerta sia talmente tassata e improduttiva da indurlo a preferire il gioco illegale). L’Italia è un Paese di grandi giochi e nei grandi giochi non esiste il gioco illegale. Nel caso del Superenalotto nessuno può pensare di offrire gioco illegale; se si tratta invece di scommesse semplici, il gioco illegale può proliferare essendo facile definire un accordo tra due individui per evitare di pagare le imposte ed ottenere un provento più elevato.
        Giova ricordare a questo proposito l’esperienza inglese che ha visto nel campo delle scommesse, dopo un dominio di decenni, una fase di gravissima flessione quando i mercati off-shore hanno iniziato ad offrire scommesse a tassazione ridotta; Gibilterra che offriva scommesse a tassazione zero ha improvvisamente divorato una gran massa del gioco legale che si svolgeva in Inghilterra sulle scommesse sportive.
        Uno spazio di crescita non manca. L’Italia ha una rete fantastica di operatori fra cui i principali sono i ricevitori che operano, in armonia con i gestori, cioè coloro che inventano i giochi, li sviluppano, li propongono, li distribuiscono, li pubblicizzano, creando la tecnologia e utilizzando le reti per pagare i premi e incassare, per conto dello Stato, i prelievi. Le ricevitorie gestiscono per conto dello Stato tutta la parte di raccolta secondo un modello di gestione a mio giudizio efficiente. In Italia (rete SISAL) ci sono 18.000 punti vendita on-line (prevalentemente bar e tabacchi), dotati di un sistema televisivo satellitare (televisione-SISAL) prevalentemente di servizio, che promuove immagini, proposte e iniziative: insomma, sono una vera forza del Paese.
        Negli ultimi anni sono state operate alcune scelte (aggi percentuali ridotti, apertura di sale per il gioco del Bingo o delle scommesse sportive) che hanno creato una sorta di circuito alternativo che ha reso difficile la vita dei ricevitori. Mi risulta che questo tema sia stato già affrontato dai rappresentanti delle associazioni che avete ascoltato. Noi pensiamo che il settore del gioco sia un continuum vitale, un ambito importante nel quale lo Stato, i gestori e i ricevitori lavorano insieme per incrementare le entrate erariali. Abbiamo formulato alcune proposte di gioco. Il CONI ha bandito recentemente una gara – alla quale abbiamo partecipato e che speriamo di aggiudicarci – che prevede il rilancio dei prodotti esistenti, ma anche l’ideazione di nuovi prodotti da gioco legati al mondo dello sport che rappresenta una delle realtà più affascinanti e vive del nostro Paese. Non va dimenticato, infatti, che i giovani seguono con interesse gli eventi sportivi e che lo Stato deve garantire il soddisfacimento di questo loro interesse con interventi non occasionali, come si è fatto nel recente passato, bensì strutturali.
        Un’ultima annotazione. La SISAL vive da cinquant’anni di giochi e gode oggi di una condizione di privilegio per aver saputo individuare una formula vincente, il Superenalotto. Vive tuttavia una condizione di disparità di trattamento rispetto alla sua grande concorrente Lottomatica, disparità che si estrinseca nella diversa percentuale dell’aggio (quello di Lottomatica è significativamente superiore al nostro), nei volumi che realizza il Lotto (che permette a Lottomatica di aver un aggio annuale alcune volte superiore a quello della società SISAL) e nella differente durata delle concessioni (altro elemento che pone le due società, entrambe concessionarie dello Stato, in condizioni di disequilibrio). Auspichiamo, anche attraverso una conoscenza più approfondita del tema (il documento che abbiamo consegnato potrà fornire qualche spunto), il ritorno ad un principio di saggezza ed equilibrio secondo cui a parità di prestazione corrisponda parità di trattamento economico.

        CASTELLANI (Mar-DL-U). Il Superenalotto è senz’altro uno dei giochi che ha avuto maggior successo. Vorrei sapere se – a vostro giudizio – esistono margini per un’espansione ulteriore di questo gioco anche attraverso un aumento dei punti di raccolta o se ritenete la rete esistente sufficiente (mi risulta vi siano diverse richieste inevase).
        D’AMICO (Mar-DL-U). Ringrazio il dottor Sandi che con estrema sintesi ci ha parlato dei problemi presenti nel settore.

        Al presidente Baldassarre vorrei sottolineare, usando tutta la cortesia di cui sono capace, il seguente problema: la società SISAL opera sul mercato pubblicitario e compie alcune scelte di allocazione del proprio budget pubblicitario. Inoltre, essa dipende, sia pure indirettamente, dalle scelte in materia di informazione compiute dalla RAI, nel senso che un maggiore o un minor risalto dato ad una estrazione o ad un risultato sportivo potrebbe influire sul numero delle giocate.
        Mi sembra esista un potenziale conflitto di interessi tra le due cariche che il presidente Baldassarre ricopre: entrambe hanno attinenza con il settore pubblico, ma possono ragionevolmente e comprensibilmente produrre risultati a vantaggio o a svantaggio dell’una o dell’altra società, presso la quale il presidente Baldassare presta la sua opera.
        Le chiedo, pertanto, presidente Baldassarre, se ha considerato il problema e come pensa di risolverlo.

        PRESIDENTE. Do immediatamente la parola al presidente Baldassarre, che ringrazio per la disponibilità dimostrata.
        BALDASSARRE. In questo Paese si vedono conflitti d’interesse in ogni luogo e in ogni tempo. Credo che nel caso specifico non ve ne sia alcuno per i motivi che esporrò.

        Innanzitutto, non esiste nessuna incompatibilità di legge dal momento che la SISAL è una società privata; esiste un’incompatibilità con certe posizioni pubbliche, compresa quella attinente alla carica di professore universitario dalla quale però mi sono messo in aspettativa con decorrenza dal 6 marzo. Questo rappresentava l’unica incombenza derivante dalla legge. Eventualmente, le considerazioni svolte dal senatore D’Amico potrebbero investire la sfera dell’opportunità e non quella del conflitto di interessi che, invece, rappresenta una figura giuridica la cui ratio non è l’opportunità, bensì l’incompatibilità. Quanto all’informazione che la RAI fornisce sul Superenalotto, essa è regolata da un’apposita convenzione con il Ministero delle finanze e non con la SISAL. Da questo punto di vista non esiste alcun rapporto diretto tra la RAI e la SISAL. Inoltre, faccio presente che tutte le estrazioni del Superenalotto, in base alla convenzione tra SISAL e Ministero dell’economia e delle finanze, non vengono pubblicizzate come SISAL, ma come Superenalotto: quando si parla di Superenalotto il simbolo è quello e non riguarda la società SISAL (ciò è riscontrabile dalla schedine, a differenza di quanto avviene per la Lottomatica, in cui tutte le forme di pubblicità riguardano Lottomatica stessa).
        Al di là di questo aspetto, vi sono ulteriori motivi che dimostrano l’assenza di un conflitto di interesse o l’inopportunità di ricoprire contemporaneamente i due ruoli. Innanzitutto la carica di presidente della SISAL non riveste alcun carattere operativo; infatti, io non partecipo alle decisioni di questa società come membro del top management. Sotto il profilo delle attività, potrebbe sollevarsi un conflitto di interessi, come del resto potrebbe capitare a tutte le persone presenti in questa sede. Nel caso in cui sussista un effettivo conflitto di interessi, sarà mio dovere astenermi dal partecipare a deliberazioni e dall’assumere decisioni.
        Come annotazione finale, intendo rilevare che se la sua teoria fosse giusta, senatore D’Amico, si dovrebbe dimettere tutto il Consiglio di amministrazione della RAI perché tutti consiglieri, a cominciare da quelli che fanno riferimento alla minoranza, sono titolari di aziende o presidenti di varie istituzioni che operano in campi che potrebbero confliggere con le attività della RAI. Un collega del suo partito ha presentato un’interrogazione parlamentare perché ho proposto al Consiglio di amministrazione di assumere un segretario con contratto a tempo determinato e per la durata della mia carica. Probabilmente il suo collega della Margherita avrebbe preferito che io rispondessi direttamente alle telefonate e mi scrivessi a macchina le lettere, senza ricorrere ad un segretario. Questo mi sembra un po’ eccessivo.

        D’AMICO (Mar-DL-U). Signor Presidente, credo che lei dovrebbe ribadire che alle interrogazioni parlamentari risponde solo il Governo. Le chiedo, pertanto, di fare questa precisazione.
        BALDASSARRE. Vorrei spiegare il motivo per cui ho fatto questa affermazione. L’ho detto perché mi pare che ci sia un eccessivo accanimento rispetto a certi argomenti.
        D’AMICO (Mar-DL-U). Ho provato a rivolgerle una domanda con cortesia e lei sta ponendo la questione in altri termini.
        PRESIDENTE. Senatore D’Amico, penso che il professor Baldassarre non volesse intervenire sullo strumento ispettivo, ma sull’opportunità o meno di avere a disposizione un segretario.
        LABELLARTE (Misto-SDI). Queste due audizioni sono state molto interessanti, anche se sacrificate dai tempi molto ristretti.

        Al dottor Sandi pongo la seguente questione: nell’audizione precedente, quella di Lottomatica, l’ingegner Staderini ci ha riferito di una raccolta gestita per il 69 per cento dalla società Lottomatica rispetto a quella globale dei giochi; ci ha esposto una serie di iniziative espansive di questa società nel settore delle scommesse e del Bingo; ci ha accennato alla gara già vinta delle lotterie istantanee e tradizionali e a quella in corso del CONI. Esiste un secondo interlocutore, minoritario, che è SISAL. Mi chiedo se ciò non configuri, a voler essere generosi, una situazione di duopolio, o addirittura una sostanziale condizione di monopolio, pericoloso per una serie di profili ed aspetti. Vorrei avere l’opinione del rappresentante della SISAL su questo tema.
        TURCI (DS-U). Signor Presidente, mi sembra che qualche anno fa la SISAL abbia avuto grossi problemi con l’Amministrazione finanziaria. Non ricordo se in quell’occasione ci sia stato un cambiamento dell’assetto societario dal punto di vista delle proprietà. Vorrei che mi si ricordasse questa vicenda.
        In alcune audizioni è stata posta la questione di una eventuale distinzione e rimodulazione del sistema dei giochi tra i gestori delle reti e i gestori dei giochi. Ora, se parlassimo di problemi energetici, potrei sostenere una tesi o un’altra, ma poiché si tratta di materia del tutto diversa, vorrei avere la vostra opinione.
        DE PETRIS (Verdi-U). Signor Presidente, le mie domande riguardano più gli scopi sociali che altro. In questo caso faccio riferimento, come voi ricorderete, al periodo in cui per il Lotto si faceva un’estrazione ad hoc il mercoledì che aveva la finalizzazione del restauro dei beni culturali. Nel caso del Superenalotto questo non è mai avvenuto, anche se credo ci siano iniziative della società del tutto autonome. Vorrei conoscere il vostro pensiero.
        Probabilmente su tutta la questione dei giochi occorrerebbe fissare obiettivi di destinazione molto chiari e precisi, legati, non certo per una sorta di riparazione alla trasgressione del giorno, a finalità importanti dal punto di vista sociale. Credo che questo aspetto debba essere esaminato con attenzione, anche in un’ipotesi di riorganizzazione dei giochi.
        EUFEMI (UDC:CCD-CDU-DE). Signor Presidente, il senatore D’Amico sollecita una risposta e poi pretende di non averla. Come ho già detto prima, mi dispiace che non si sia accorto del conflitto di interessi molto più evidente in relazione alle cariche ricoperte in passato in Lottomatica dal dottor Abete.
        Dopo cinquant’anni di presenza sul mercato quali sono, secondo la vostra esperienza, le prospettive di medio e lungo periodo rispetto allo scenario di sviluppo del settore dei giochi? Ci deve essere una distinzione tra proprietà e gestione della rete?
        I giochi illegali sottraggono moltissime risorse e alimentano un indotto certamente pericoloso, con conseguenze sul piano sociale. Avete immaginato qualche soluzione per riportare il tutto nell’ambito della legalità?
        La finalizzazione etica, poc’anzi richiamata, per i beni artistici e culturali, oggi anche per la ricerca scientifica e medica, potrebbe essere una soluzione per evitare che nell’immaginario collettivo si diffonda la presenza di uno Stato «scommettitore»?

        COSTA (FI). Voglio esprimere un augurio al presidente Baldassarre, che vediamo per la prima volta in questa Commissione. Lo ringrazio per l’illustrazione che ci ha fatto dei due istituti, quello dell’incompatibilità e quello dell’interesse occasionale, del conflitto di interessi. Siamo consapevoli del fatto che chiunque di noi possa incorrere nel conflitto di interessi, ma anche del fatto che la legge fa obbligo morale e civile di risolvere la situazione di disagio nella quale ci si può venire a trovare.
        Con riferimento alla SISAL, alla quale evidentemente noi tutti siamo affezionati, chiedo al dottor Sandi, del quale abbiamo apprezzato e apprezziamo l’enorme lavoro, se c’è un parallelo a livello di aggio tra il trattamento di Lottomatica e SISAL. Siccome mi sembra di aver capito che tale trattamento sia differente e a vantaggio di Lottomatica, quale sarebbe il risultato economico della SISAL se questo fosse lo stesso? C’è un parallelo sul principio di equità del gioco?
        Noi sappiamo bene che il presidente De Nicola definiva il Lotto l’imposta sui cretini. Oggi i cretini chi sono, quelli che giocano al Lotto, quelli che giocano ai giochi di Lottomatica o quelli che giocano a quelli della SISAL?

        SANDI. Signor Presidente, data la ristrettezza dei tempi, cercherò di rispondere molto rapidamente.
        Mi è stata posta una domanda sul numero dei punti di vendita, sulle domande pendenti e sugli spazi liberi. Ogni punto vendita della nostra rete viene esaminato perché la sua esistenza non danneggi i punti vendita vicini. Ne abbiamo ben 18.000, sicuramente un numero adeguato per il nostro Paese.
        In alcuni momenti abbiamo avuto anche 27.000 domande pendenti, perché quando il Superenalotto ha avuto il suo massimo splendore non c’era punto vendita in Italia che non lo volesse. Tuttavia, aumentare a dismisura il numero dei punti di vendita non migliora la quantità di gioco, ma lo distribuisce solo tra i punti di vendita stessi.
        C’è una struttura che controlla tutto il territorio e per l’intero anno: a differenza di altri operatori, essa controlla i punti di vendita ed esamina, anno per anno, la possibilità di ampliarli. Ogni anno ne vengono cambiati alcuni e se c’è lo spazio per ampliare il numero degli stessi lo facciamo con molto piacere a copertura di zone scoperte o di esercizi i cui titolari non dimostrino più interesse. Siamo concessionari dello Stato e ci preoccupiamo di garantire a tutti i cittadini, anche qualora non sia economico, la nostra presenza. A tale proposito ricordo che siamo presenti nel 95 per cento dei comuni superiori a 4.500 abitanti. Si tratta quindi di una struttura molto vasta.
        Lottomatica sta sperimentando un’espansione della rete a quasi 34.000 punti vendita. Se si escludono momenti di numeri in ritardo, come successo in questi mesi dell’anno, il volume di gioco di quest’anno e di quello precedente, a rete raddoppiata, non è mutato.
        Per quanto riguarda il rischio di monopolio o di duopolio oggetto della domanda del senatore Labellarte, mi corre l’obbligo di ricordare che si sta parlando di concessionari di Stato. In realtà moltissimi sono gli operatori nel settore del gioco e i 18.000 ricevitori svolgono tutti un’attività importante. Il nostro ruolo è centrale solo nel caso di alcuni giochi nuovi e di altri giochi per Lottomatica. In tutti i Paesi avanzati del mondo uno o due reti offrono i servizi godendo di una libertà operativa di gran lunga superiore a quella in cui operano SISAL e Lottomatica, avendo anche la facoltà di lanciare i giochi in proprio. Il rilancio della formula Totip, da noi proposto nel 1998, non è stato ancora portato a termine.
        Per contribuire al rilancio dei giochi nel mondo dei motori, SISAL ha proposto ai Monopoli di Stato, per quanto riguarda Formula 101, l’integrazione delle competizioni automobilistiche con quelle motociclistiche; tale proposta è ancora in corso di valutazione da parte dei Monopoli. L’iter d’autorizzazione di nuove proposte di gioco, purtroppo, è molto lungo. Con la proposta suindicata abbiamo cercato di veicolare il gioco verso uno sport giovane e in crescente popolarità come il motociclismo, oggi con grandi protagonisti italiani sulla cresta dell’onda.
        In ogni caso, gli operatori sono moltissimi; la SISAL non opera nelle scommesse. Vi è dunque una certa ripartizione della gestione dei giochi fra i molteplici operatori legali.
        Il senatore Turci ha chiesto chiarimenti in merito alla vicenda che ha visto contrapposti in passato la SISAL e l’Amministrazione finanziaria. Sono state avanzate contestazioni personali al nostro ex presidente, Rodolfo Molo, che era anche l’azionista principale della società in quanto figlio di uno dei soci fondatori; l’accusa era di una sovrafatturazione mirata alla realizzazione di risorse personali. Circa un anno e mezzo fa abbiamo concluso una transazione con il Ministero delle finanze che ha consentito di sanare la situazione e di ricreare il fondamentale rapporto di fiducia che deve sempre esistere nelle relazioni tra imprese che svolgono servizi così importanti e organi ministeriali competenti per materia. Con l’occasione, ringrazio il professor Baldassarre che è venuto in aiuto della società. Pur non conoscendolo, gli abbiamo chiesto se era disponibile a farsi carico dell’enorme grattacapo di diventare presidente in un momento in cui la società si trovava in una indubbia condizione di debolezza. Oltre al piacere di averlo conosciuto personalmente, voglio esprimergli in questa sede il più sentito ringraziamento per il significativo apporto che ci ha dato e che ci ha consentito di svolgere un lavoro eccellente e di superare le difficoltà causate da quella vicenda.
        Per quanto riguarda invece l’utilizzo della rete telematica, non condivido l’ipotesi, che può in ogni caso essere affrontata, di separare la proprietà dalla gestione. In questo caso si tratta soprattutto di giochi che hanno, nei punti di vendita, terminali delicati che svolgono la funzione non solo di convalidatrice elettromeccanica (come si faceva una volta timbrando il biglietto del tram), ma di elaborazione e sviluppo di progetti. Su tali terminali sono state sviluppate diverse attività quale, ad esempio, quella che in americano è chiamata quick pick, ossia la giocata rapida, che permette di giocare senza scheda perché è il terminale a scegliere casualmente le colonne da convalidare. Se vi fosse in tutto ciò un interesse per la collettività, saremmo pronti a mettere a disposizione la nostra rete ma, a mio giudizio, è ancora importante controllare in modo abbinato i giochi e la rete.
        La senatrice De Petris ha chiesto chiarimenti sulle finalità dei giochi e sulle estrazioni ad hoc del Lotto. Le estrazioni del Lotto e del Superenalotto producono entrate erariali, che non sono finalizzate, ma che generano proventi superiori rispetto a quanto avveniva in precedenza.
        Circa la destinazione dei proventi erariali per il conseguimento di obiettivi sociali sono in piena sintonia con quanto rilevato dalla senatrice De Petris. Lo Stato non dovrebbe gestire il gioco privo di finalità sociali. Questo però è un parere personale che non ha nulla di tecnico e non ha alcun valore in questa sede. Ad ogni modo dobbiamo tener presente che con i giochi capaci di produrre interesse è possibile generare risorse importanti da destinare a finalità sociali. Sul quotidiano «Il Messaggero» di pochi giorni fa, in un bellissimo articolo, il Presidente finlandese ha lanciato l’ipotesi di un Superbingo mondiale a favore dei Paesi meno sviluppati affermando: Paesi poveri, la speranza è la lotteria! Il gioco legale è nato per questo e questa è la sua vera allocazione. Destinare queste risorse alla scuola, alla sanità o ai beni culturali è una scelta di carattere politico che non rientra assolutamente nelle nostre competenze. La finalità sociale rende legittima di per sé l’idea del gioco. Molti vincitori di premi rilevanti, ad esempio, hanno destinato parte significativa della vincita a fini sociali.
        Il senatore Eufemi ha posto una domanda sulle prospettive di sviluppo del mercato. A nostro avviso, esistono ancora possibilità di sviluppo del mercato. Indubbiamente in Italia gli attuali volumi di gioco legale e illegale sono già sufficientemente elevati. La fetta del gioco legale ha una potenzialità di sviluppo enorme. Obiettivo prioritario deve essere il contrasto alla diffusione del gioco clandestino anche nelle forme perniciose che possono affermarsi.
        Per arrestare il fenomeno oggi molto grave delle slot machine si potrebbe osservare quanto è avvenuto in altri Paesi europei: in materia, la legislazione spagnola e quella dei Paesi nordici sono particolarmente avanzate. Generalmente si distinguono le categorie di macchine. Gli apparecchi elettronici da intrattenimento, ad esempio, avendo una durata della giocata lunga con una posta di gioco bassa e una remunerazione ridotta, possono essere tranquillamente allocate in locali aperti al pubblico. Oggi in Italia esistono macchine da casinò che – pur avendo capacità limitate – non sono sottoposte a controllo né registrate in un albo, non essendoci alcuna disciplina in materia; peraltro, in assenza di una norma che definisca ciò che è legale e illegale, ne è impedito anche il controllo. In Spagna le macchine da gioco, posizionate nei punti di vendita aperti al pubblico, hanno internamente una scatola nera che definisce esattamente le giocate effettuate e sono tassate con una percentuale crescente in funzione del movimento generato. Si tratta quindi di una interessante legislazione che prevede meccanismi di controllo alquanto sofisticati.

        PRESIDENTE. Secondo la sua esperienza quale Paese della Comunità europea potrebbe essere preso a riferimento dal punto di vista legislativo?
        SANDI. Per le slot machine, i videopoker e le macchine da intrattenimento elettromeccanico la Spagna è il paese che ha emanato le norme più interessanti. Ogni apparecchiatura prodotta nelle fabbriche spagnole è sottoposta all’esame di una Commissione che ne certifica il rispetto dei requisiti previsti per legge; in caso contrario, la macchina deve essere tolta dal mercato. Per altri tipi di giochi possono essere presi a riferimento altri Paesi. Ad ogni modo, mi riservo di predisporre una mappa dei Paesi e delle legislazioni più significative in materia.

        Per quanto riguarda il gioco via Internet (un importante strumento della tecnologia), di facile accesso ed illegale, abbiamo delle proposte operative volte a renderlo legale.
        Ringrazio il senatore Costa per le parole di simpatia verso la SISAL e verso la mia persona. Il parallelo fra Lottomatica, SISAL ed equità del gioco è molto importante. Per molti anni abbiamo operato sapendo affrontare i momenti positivi e quelli negativi. Nel 1946 inventammo il Totocalcio, nel 1948 lo Stato decise di gestirlo in proprio. Ci siamo dovuti arrangiare e abbiamo inventato il Totip, gioco che ha mantenuto fino ad oggi la stessa formula nonostante i nostri tentativi di cambiarla. Abbiamo, quindi, saputo affrontare la situazione in tutte le condizioni, da quelle più miserrime a quelle più evolute. Abbiamo una buona conoscenza del mercato del gioco e siamo capaci di produrre risultati. L’unico caso di prodotto condiviso tra SISAL e Lottomatica è quello della Formula 101, gioco che non abbiamo inventato noi, che viene gestito da Lottomatica e che viene distribuito anche dalle ricevitorie SISAL. La SISAL raccoglie l’80 per cento del volume di gioco, mentre Lottomatica il 20 per cento. Questo risultato è dipeso dalla selezione dei punti di vendita e – me lo auguro – anche dal nostro lavoro.
        Per quanto riguarda la questione dell’equità del gioco, faccio presente che esso può dirsi equo nel momento in cui si definiscono e chiariscono i termini in cui si svolge, cioè sono indicate sin dall’inizio le regole della giocata. È equo quando si dichiara, ad esempio, che il montepremi del Totocalcio ammonta al 35 per cento del gioco, perché si fornisce al giocatore, che è in grado di informarsi, l’esatta correlazione tra la posta e la vincita. Le slot machine e il gioco via Internet non sono equi perché non sono note le condizioni e le regole della giocata. A tal proposito voglio citare l’esempio di Las Vegas dove esiste un’industria del gioco fantastica che negli anni ha imparato a gestire al meglio le sue attività. Le slot machine provocano un fenomeno ipnotico che genera il gioco compulsivo: luci, suoni, atmosfera e concentrazione, il tutto in uno spazio limitato, fanno perdere la cognizione del tempo; in altre parole si resta ipnotizzati. Così a Las Vegas nelle sale da gioco hanno predisposto dei pulsanti rossi ben evidenti che possono essere azionati qualora il giocatore non sia più in grado di controllare le giocate (ma essi possono essere attivati anche per conto del proprio vicino); alla chiamata seguirà l’intervento dello psicologo che condurrà il giocatore in una sorta di stanza di «decantazione» per fargli riacquistare il confronto con la realtà. Tale esperienza, ovviamente non mutuabile in molte altre attività, a mio avviso rappresenta un modo socialmente rilevante di affrontare un tema importante come quello del gioco.
        Se il gioco del Lotto sia «un’imposta sui cretini» è difficile dirlo. È vero però che mentre esistono giochi a bassa pericolosità sociale (e l’Enalotto è tra questi: poca spesa e grandi possibilità di vincita), ve ne sono altri che non lo sono, dove la posta di gioco e l’entità della vincita sono collegate (i casinò e le bische sono tra questi). In sostanza, se da un lato vi è tutto un mondo di giochi pericolosi, dal lato opposto ne esiste un altro neutro e socialmente accettato. Non tutti i giochi sono uguali; occorre fare una differenza ed il fatto che esistano l’Enalotto e le lotterie non giustifica la presenza delle slot machine nei bar.

        PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Sandi per l’intervento completo ed esaustivo, ma soprattutto per la sua collaborazione che si potrà sviluppare in futuro con la Commissione.
        Dichiaro conclusa l’audizione e rinvio il seguito dell’indagine ad altra seduta.
        I lavori terminano alle ore 17.

Licenziato per la stampa dall’Ufficio dei Resoconti