SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIV LEGISLATURA --------------------



12a Commissione permanente
(IGIENE E SANITÀ)


313a seduta: martedì 7 febbraio 2006, ore 15,30
314a seduta: mercoledì 8 febbraio 2006, ore 14,30
315a seduta: giovedì 9 febbraio 2006, ore 8,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE


I. Interrogazione.

II. Seguito dell'indagine conoscitiva sullo stato dell'assistenza psichiatrica in Italia e sull'attuazione dei progetti obiettivo per la tutela della salute mentale: seguito dell'esame del documento conclusivo. - Relatore alla Commissione BOLDI.
Seguito dell'indagine conoscitiva e rinvio


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO


Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, dell' atto:

Schema di decreto legislativo recante: "Attuazione della direttiva 2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 novembre 2001, recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano". - Relatore alla Commissione ULIVI.
(Previe osservazioni della 1a, della 2a, della 5a, della 10a e della 14a Commissione)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 18 aprile 2005, n. 62)
(n. 591)
INTERROGAZIONE ALL’ORDINE DEL GIORNO

    BUCCIERO. – Ai Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali. – Premesso:

            che il suicidio di una giovane donna, avvenuto nel mese di febbraio 2005 nel quartiere San Paolo di Bari, ha messo a nudo le inadeguatezze e carenze della «rete di protezione sociale» disposta dalle leggi vigenti, in particolare dei servizi sociali e del servizio di igiene mentale;
            che la giovane, già impiegata presso una impresa di pulizie con appalto presso il Palazzo di giustizia di Bari, era caduta in depressione a seguito della morte della propria genitrice e la sua famiglia aveva richiesto per ben quattro volte, tutte rimaste senza esito, una visita domiciliare da parte del medico di turno presso il pubblico Servizio di igiene mentale;
            che la giovane donna, a causa senz’altro del proprio stato depressivo, non accertato e non curato dal servizio pubblico competente, era terrorizzata all’idea di poter essere «internata» e dunque si rifiutava di recarsi presso il servizio, e proprio per questo motivo la famiglia aveva ripetutamente richiesto la visita domiciliare;
            che il caso era ben noto ai locali servizi sociali;
            che la stampa, in data 5 febbraio 2005, pubblicava la notizia del suicidio, riportando una serie di affermazioni errate in relazione alla donna, attribuendole un «evidente ritardo mentale e fisico» (sindrome di Down), un inesistente stato di avanzata gravidanza, uno stato di degrado ed indigenza della sua famiglia, notizie tutte poi smentite dalle successive testimonianze, come quelle di don Mimmo Liegi, parroco della chiesa del quartiere San Giovanni Bosco, e della sorella della donna,
        si chiede di sapere, una volta accertati i soggetti responsabili dell’accadimento:
            chi abbia riportato alla stampa le errate notizie, tendenziosamente sottese all’elusione di responsabilità da parte delle istituzioni competenti;
            se e quali provvedimenti urgenti, d’intesa con i referenti istituzionali locali, i Ministri in indirizzo intendano adottare onde rimuovere le cause di tali inefficienze ed inadeguatezze dei pubblici servizi di protezione ed assistenza sociale.
(3-02217)