DIFESA (4a)
MERCOLEDI' 23 GENNAIO 2002
23a Seduta

Presidenza del Presidente
CONTESTABILE


Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Berselli.

La seduta inizia alle ore 15,15.


PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazione

Il sottosegretario BERSELLI risponde all'interrogazione n. 3-00255 dei senatori Stanisci, Nieddu e Pascarella.
Il Rappresentante del Governo espone le caratteristiche del compenso di "alta valenza operativa", introdotto con la concertazione per il biennio 1998/1999 ai sensi dell'articolo 8 del DPR n. 255 del 1999 che ha natura incentivante dell'impegno del personale militare nelle attività operative di istituto e può essere erogato per un massimo di sessanta giorni l'anno.
Egli espone, inoltre, le fonti di finanziamento, che avviene a carico di un apposito Fondo che prevede stanziamenti indicati puntualmente nel contratto, non modificabili con gli ordinari strumenti di bilancio. Tale vincolo contabile, in particolare, limita sia l'entità dei destinatari, sia l'ampiezza della corresponsione. Per quanto riguarda, invece, il personale civile della Difesa, tutte le risorse che costituiscono il trattamento economico accessorio del personale inquadrato nelle ex qualifiche funzionali, alimentano il Fondo unico di amministrazione (F.U.A.) la cui ripartizione nelle varie attività lavorative avviene previa contrattazione nazionale con le organizzazioni sindacali.
Dopo aver chiarito, in particolare, per gli anni dal 1999 al 2001, la destinazione delle risorse del F.U.A. il sottosegretario osserva che in tale quadro, si nutrono sostanziali perplessità in ordine all'ipotesi di estendere l'"alta valenza operativa" alla componente civile, sottolineando che la presenza di tale tipologia di personale nelle strutture militari non ne configura automaticamente l'impiego in attività operative, avuto riguardo ai diversi compiti svolti rispetto alla componente militare. Tuttavia, ove le rappresentanze sindacali del personale civile della Difesa individuassero situazioni di lavoro assimilabili a quelle per le quali viene corrisposta l'"alta valenza operativa" ai militari, il conseguente riconoscimento dell'emolumento potrebbe essere oggetto di previsione nell'ambito della contrattazione nazionale ricorrendo agli stanziamenti del relativo Fondo unico di amministrazione. Va da sé che in mancanza di specifiche risorse contrattuali, l'inserimento di una nuova tipologia di lavoro comporterebbe necessariamente un decremento, all'interno del citato Fondo, delle risorse da destinare alle attuali fattispecie.
La senatrice STANISCI si dichiara insoddisfatta e sottolinea l'esigenza che il Governo spieghi con chiarezza quale sia la portata dell'istituto contrattuale denominato "Alta valenza operativa" e soprattutto quale sia il significato dell'espressione "alto elevato impegno". Considerato che non appare chiaro dall'esposizione del Governo se il personale civile sia o meno partecipe di tale specifiche attività non vorrebbe che alla base delle specifiche limitazioni che il Governo ha esposto per quanto attiene la capacità di spesa connesse alla dotazione del Fondo scaturisse la esclusione del personale civile per il solo fatto di una supposta indisponibilità finanziaria: esprime la convinzione che tale aspetto potrà essere affrontato avuto riguardo alle dotazioni del Fondo per il prossimo anno finanziario.

Riprendendo brevemente la parola il sottosegretario Berselli ribadisce che le attività menzionate sono proprie del personale militare, né gli risulta che esse siano svolte dal personale civile. Si dichiara, tuttavia, a nome del Governo, disponibile ad integrare le informazioni già rese e, comunque, non vi è contrarietà del Governo stesso ad affrontare la questione in sede di contrattazione sindacale.

Il PRESIDENTE dichiara quindi svolta l'interrogazione.


IN SEDE REFERENTE
(1001) Conversione in legge del decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
(Esame e rinvio)

Riferisce il senatore KAPPLER, mettendo in rilievo che il disegno di legge, diversamente da quanto avvenuto sino ad oggi, interviene su tutte le operazioni in atto disponendone la proroga sino al 31 marzo 2002 con l'obiettivo di determinare una disciplina uniforme per tutte le operazioni internazionali in atto e di dare copertura giuridica all'azione dei contingenti impegnati. Indirettamente il provvedimento contribuisce a evidenziare la portata dell'impegno militare italiano in attività all'estero, a determinare una ricognizione complessiva delle nostre partecipazioni e ad avviare un processo di riordino della disciplina delle missioni militari internazionali, stante il carattere di ordinarietà assunto dalle stesse.
Pone, quindi, all'attenzione della Commissione alcune riflessioni di carattere generale, avuto riguardo anzitutto all'articolazione territoriale complessiva dell'impiego militare italiano in missioni internazionali, alla diversità e molteplicità delle condizioni di ingaggio e di utilizzo dei nostri contingenti impegnati all'estero e da ultimo alla rilevanza anche numerica del personale impiegato in attività all'estero.
Scaturisce da queste considerazioni la valutazione dell'evidente positività unanimemente riconosciuta, della qualità dell'intervento italiano, per la versatilità dimostrata e per le capacita messe in rilievo nell'interposizione tra etnie contendenti emersa in numerosi complessi ambiti regionali in crisi.
L'articolo 1 determina il termine del 31 marzo 2002 per il complesso delle partecipazioni militari in atto. Gli articoli 2, 3 e 4 intervengono a definire trattamenti economici, assicurativi e pensionistici del personale impiegato nelle missioni internazionali nelle particolari condizioni, anche estreme, che possono determinarsi a seguito dell'impiego in teatri di crisi quali inabilità, decesso, prigionia, o dispersi. L'articolo 5 agisce con deroghe e disposizioni agevolative per il personale in servizio al riguardo di passaporti di servizio, orario di lavoro e uso delle utenze telefoniche, mentre l'articolo 6 precisa le disposizioni di carattere penale da applicare nelle missioni in atto; l'articolo 7 estende, nei limiti di compatibilità, al personale civile le disposizioni del decreto e l'articolo 8 dispone deroghe procedurali per l'acquisizione di beni e servizi necessari alla miglior operatività dei nostri contingenti all'estero. Quanto all'articolo 9, esso prevede, per i volontari in ferma annuale, la possibilità del prolungamento della medesima da un minimo di ulteriori sei mesi ad un massimo di ulteriori nove mesi; mentre l'articolo 10 dispone le modalità di integrazione del personale in servizio con personale richiamato su base volontaria ed a tempo determinato. L'articolo 11 prevede la proroga al 31 marzo 2002 nel sostegno logistico ad una compagnia di fanteria rumena e l'articolo 12 dispone interventi di sostegno finanziario, logistico ed in termini di infrastrutture e servizi per le Forze armate albanesi. L'articolo 13 offre garanzie per le carriere del personale impiegato all'estero. Passando all'articolo 14, il relatore sottolinea che esso interviene nella disciplina dei programmi di cooperazione tra le Forze di polizia italiane ed albanesi prevedendo la possibilità di estendere l'adozione di tali programmi anche alla collaborazione con Forze di polizia di altri paesi dell'area balcanica con l'obiettivo di esercitare, anche attraverso un Ufficio di collegamento interforze in Albania, un'azione di contrasto alla criminalità organizzata operante nell'area ed ai flussi migratori illegali verso il nostro territorio.
L'articolo 15 provvede alla copertura degli oneri finanziari, quantificati in 250.960.940 euro.
Il relatore sottolinea la necessità di approvare in tempi rapidi il disegno di legge di conversione del decreto-legge evidenziando peraltro l'altrettanto irrinunciabile necessità di provvedere ad un riordino complessivo della disciplina giuridica ed economica del personale militare dei contingenti impiegati all'estero e, più in generale, delle nostre partecipazioni alle missioni internazionali per il mantenimento ed il ripristino delle condizioni di pace.

Si apre la discussione generale.

Il senatore PERUZZOTTI mette in rilievo l'importanza del provvedimento di cui si propone la conversione chiarendo che esso è strettamente collegato agli Atti Senato 914 e 915.
Messi, quindi, in rilievo gli aspetti salienti dell'articolato, anche alla luce della relazione tecnica fornita dal Governo, si sofferma sulle spese che concernono specificamente Enduring Freedom.
Osserva - in particolare - che fondamentale importanza riveste l'articolo 6, che pone le diverse missioni su due binari differenti, confermando la scelta di applicare il codice penale militare del tempo di pace alle sole missioni a più basso rischio -presunto- vale a dire quelle balcaniche, africane, e in Palestina ma, ad Hebron, egli aggiunge, i nostri Carabinieri si muovono in mezzo ai carri armati israeliani, mentre i soldati impegnati in Enduring Freedom e nell'Isaf resteranno soggetti alle previsioni del codice penale militare di guerra.
Altre disposizioni rilevanti sono quelle dell'articolo 9, che prolunga il servizio dei volontari in ferma annuale da un minimo di sei ad un massimo di nove mesi, e quelle dell'articolo 10, relativo alle forze di completamento: essenzialmente forme di attivazione della riserva composta dagli ufficiali e dai sottufficiali di complemento in congedo, militari di leva e volontari, che accettino il richiamo in servizio per determinati periodi di tempo. Avuto specifico riguardo all'articolo 12 il senatore Peruzzotti nota che esso concerne la prosecuzione dei programmi di assistenza alle Forze armate albanesi iniziati nel 1998 sottolineando che verranno orientati anche a costituire la nuova Guardia costiera albanese, che potrebbe rivelarsi di notevole aiuto nel concorso al contrasto delle migrazioni clandestine nel canale d'Otranto. Strettamente collegato appare l'articolo 14, relativo allo sviluppo dei programmi di cooperazione tra le Forze di polizia italiane e quelle dei paesi balcanici: la finalità resta sempre quella del contrasto alle attività della criminalità organizzata. Particolare importanza riveste, naturalmente, la collaborazione con le Forze di polizia albanesi.
I maggiori oneri di bilancio, quantificati dall'articolo 15, sono significativi: 250 milioni di euro per tre mesi: 500 miliardi di lire, che rappresentano una significativa accelerazione della crescita delle spese connesse alla partecipazione italiana alla gestione della sicurezza internazionale. Proiettati su base annua, i 500 miliardi di questi tre mesi significano infatti 2 mila miliardi, il doppio di quanto sborsato nell'anno di maggior sforzo.

Il senatore NIEDDU, nel dare atto che il provvedimento in titolo conferma l'impegno all'estero del nostro Paese sia nell'ambito delle missioni NATO che per quanto attiene all'adempimento di compiti connessi a risoluzioni dell'ONU, sottolinea che in questo scenario non vi sono obiezioni di fondo della sua parte politica al contenuto, ma non si può fare a meno di rilevare che è giunto senza dubbio il momento di inserire in una normativa - quadro di carattere generale, l'insieme di interventi militari che nel corso degli anni sono diventati sempre più frequenti. Segnala, poi, la necessità di interrompere una prassi - da lui ritenuta non condivisibile - di vincolare all'esistenza di - pur obiettive - ragioni di urgenza, l'approvazione di disegni di legge che per le loro caratteristiche di complessità, delicatezza ed importanza, non si prestano ad essere trattati in maniera frettolosa.

Il presidente CONTESTABILE, prendendo atto delle osservazioni formulate dal senatore NIEDDU, rileva che i tempi sono stati purtroppo imposti in maniera tassativa e stringente dall'andamento dei lavori parlamentari e dalla calendarizzazione del disegno di legge in titolo ricordando altresì che la Commissione deve ancora acquisire il parere della Commissione bilancio.
Seguono, quindi, brevi interventi del senatore MELELEO - che sottolinea la necessità di approvare il provvedimento quanto prima - PASCARELLA - che ricorda come l'esame svoltosi in Assemblea per l'atto senato n. 914, in particolare il suo nuovo articolo, imponga la necessità di un coordinamento con il testo del provvedimento in esame e sia pertanto opportuno avere a disposizione il tempo necessario a tale fine - FORCIERI, CIRAMI, il presidente CONTESTABILE e il sottosegretario BERSELLI in merito alla eventuale fissazione di un termine per gli emendamenti.

Il senatore FORCIERI ritiene inopportuno licenziare il provvedimento in titolo senza un adeguato approfondimento, attese le complesse problematiche che esso affronta: non si tratta solo di una semplice proroga di termini, ma anche di interventi innovativi ed importanti sotto notevoli profili, come evidenziato anche nel parere reso sul provvedimento dalla Commissione Giustizia. Conclusivamente pur non avendo la sua parte politica riserve di merito sul decreto-legge e sempre nell'ottica di un apporto costruttivo, sottolinea l'esigenza di dedicare all'esame un supplemento di riflessione.
Seguono, in argomento ulteriori interventi del sottosegretario BERSELLI - che, a nome del Governo, si dichiara disponibile ad un breve rinvio - e del senatore MINARDO.

Il senatore PALOMBO evidenzia ulteriori aspetti problematici del provvedimento, in particolare per quanto riguarda l'esigenza di chiarire la portata dell'articolo 10 sulle forze di completamento, ovvero in merito alla inspiegabile disposizione che limita ancora al novanta per cento il trattamento di missione, oppure ancora circa la prevista istituzione di un ufficio di coordinamento interforze in Albania secondo quanto previsto dall'articolo 14 comma 2. Conclude, infine, auspicando che non si prosegua nella prassi di costringere la Commissione ad affrontare in maniera frettolosa provvedimenti di natura e portata tali da richiedere una trattazione meditata.

Il senatore BEDIN osserva che il titolo del disegno di legge mal si presta ad esprimerne i reali contenuti che vanno oltre la semplice proroga e risultano particolarmente innovativi, come - in particolare - il contenuto dell'articolo 14, sulla cooperazione in Albania e con i paesi dell'area balcanica. Vi è, poi l'esigenza, di coordinare il testo con quanto approvato dall'Assemblea avuto riguardo al disegno di legge n. 914.

Il presidente CONTESTABILE annuncia, quindi, che l'ordine del giorno della seduta di domani sarà integrato con il seguito dell'esame del disegno di legge in titolo e degli argomenti già all'ordine del giorno per la seduta odierna, restando confermata la procedura informativa già prevista ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento. Propone altresì di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti per domani alle ore 13.

Conviene la Commissione.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

ANTICIPAZIONE DELL'ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA DI DOMANI

Il presidente CONTESTABILE avverte che la seduta di domani sarà anticipata alle ore 14.

La seduta termina alle ore 16,10.




INTERROGAZIONI

6º  Resoconto  stenografico

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 gennaio 2002

 

Presidenza del presidente CONTESTABILE

I N D I C E


INTERROGAZIONI

    Presidente
 
Pag. 3, 4

    Berselli, sottosegretario di Stato per la difesa
 
3

    * Stanisci (DS-U)
 
4

    ALLEGATO (contiene i testi di seduta)
 
5

 

        N.B. I testi di seduta sono riportati in allegato al Resoconto stenografico.

        L’asterisco indica che il testo del discorso è stato rivisto dall’oratore.

        Sigle dei Gruppi parlamentari: AN; CCD-CDU:Biancofiore: CCD-CDU:BF; Forza Italia: FI; Lega Nord Padania: LNP; Democratici di Sinistra-l’Ulivo: DS-U; Margherita-DL-l’Ulivo: Mar-DL-U; Verdi-l’Ulivo: Verdi-U; Gruppo per le autonomie: Aut; Misto: Misto; Misto-Comunisti italiani: Misto-Com; Misto-Rifondazione Comunista: Misto-RC; Misto-Socialisti Democratici Italiani-SDI: Misto-SDI; Misto-Lega per l’autonomia lombarda: Misto-LAL; Misto-Libertà e giustizia per l’Ulivo: Misto-LGU; Misto-Movimento territorio lombardo: Misto-MTL; Misto-Nuovo PSI: Misto-NPSI; Misto-Partito repubblicano italiano: Misto-PRI; Misto-MSI-Fiamma Tricolore: Misto-MSI-Fiamma.

        I lavori hanno inizio alle ore 15,15.

INTERROGAZIONI

        PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca lo svolgimento dell’interrogazione 3-00255, presentata dalla senatrice Stanisci e da altri senatori.
        BERSELLI,
sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, il compenso di «alta valenza operativa», introdotto con la concertazione per il biennio 1998/1999 ai sensi dell’articolo 8 del DPR n. 255 del 1999, ha natura incentivante dell’impegno del personale militare nelle attività operative di istituto e può essere erogato per un massimo di 60 giorni l’anno. L’emolumento è alimentato da un apposito Fondo che prevede stanziamenti indicati puntualmente nel contratto, non modificabili con gli ordinari strumenti di bilancio. Tale vincolo contabile, in particolare, limita sia l’entità dei destinatari, che comunque, in base all’effettivo impiego nelle citate attività può anche essere inferiore ai contingenti massimi fissati annualmente, sia l’ampiezza della corresponsione che, per le stesse ragioni di effettivo impegno, può essere inferiore al tetto massimo di 60 giorni.

         Per quanto riguarda, invece, il personale civile della Difesa, tutte le risorse che costituiscono il trattamento economico accessorio del personale inquadrato nelle ex qualifiche funzionali, alimentano il Fondo unico di amministrazione (FUA), la cui ripartizione nelle varie attività lavorative avviene previa contrattazione nazionale con le organizzazioni sindacali.
        In particolare, per gli anni dal 1999 al 2001, nei quali detta contrattazione si è svolta, le risorse del FUA sono state destinate per remunerare varie tipologie di lavoro particolarmente oneroso, denominate «particolari posizioni», quali lo svolgimento di turni, la reperibilità, la sede disagiata, il rischio da radiazioni, il rischio per attività subacquee, la bonifica dei campi minati, la disattivazioni di ordigni esplosivi, la mansione svolta dai centralinisti non vedenti e l’imbarco; per costituire un Fondo di sede, presso ogni ente, con il quale compensare particolari prestazioni lavorative individuate con la contrattazione locale.
        In tale quadro, nel rappresentare che si nutrono sostanziali perplessità in ordine all’ipotesi di estendere l’«alta valenza operativa» alla componente civile, occorre sottolineare che la presenza di tale tipologia di personale nelle strutture militari non ne configura automaticamente l’impiego in attività operative, avuto riguardo ai diversi compiti svolti rispetto alla componente militare. Tuttavia, ove le rappresentanze sindacali del personale civile della Difesa individuassero situazioni di lavoro assimilabili a quelle per le quali viene corrisposta l’«alta valenza operativa» ai militari, il conseguente riconoscimento dell’emolumento potrebbe essere oggetto di previsione nell’ambito della contrattazione nazionale ricorrendo agli stanziamenti del relativo Fondo unico di amministrazione. Va da sé che, in mancanza di specifiche risorse contrattuali, l’inserimento di una nuova tipologia di lavoro comporterebbe necessariamente un decremento, all’interno del citato Fondo, delle risorse da destinare alle attuali fattispecie.

        STANISCI (DS-U). Signor Sottosegretario, la ringrazio per la risposta alla nostra interrogazione. Non posso, tuttavia, dichiararmi soddisfatta per due motivi precisi.

        Vorrei, innanzi tutto, che il Governo spiegasse con chiarezza quale sia la portata dell’istituto contrattuale denominato «alta valenza operativa» e soprattutto quale sia il significato dell’espressione «particolare e prolungato impegno». In altre parole, vorrei sapere quali attività il personale militare svolga in base a tale istituto. Il Sottosegretario ha elencato le specifiche attività in cui è coinvolto il personale civile ma non ha espresso con la medesima chiarezza quali siano le attività che rientrano in questo istituto contrattuale che dà luogo a un’indennità speciale per il personale militare. Il personale civile svolge attività assimilabili a quelle di «alta valenza operativa», se per esse intendiamo le attività operative caratterizzate da un «particolare e prolungato impegno». Sarebbe pertanto necessaria un’ulteriore specificazione da parte del rappresentante del Governo.
         Nella risposta il Governo ha offerto la propria disponibilità al colloquio con le organizzazioni sindacali (che, a quanto mi risulta, hanno sollevato il problema in oggetto); al contempo, il Governo ha però dichiarato che l’inserimento di una nuova tipologia contrattuale comporterebbe un decremento della capacità di spesa del Fondo. In altre parole, l’esclusione del personale civile è dovuta ad una supposta indisponibilità finanziaria. Non vorrei che, come al solito, si condividano determinate esigenze ma si neghi la loro realizzazione per la mancanza di fondi a disposizione.
        Tale aspetto potrà essere affrontato nel prossimo anno, in sede di legge finanziaria, prevedendo adeguate risorse nel Fondo destinate alle esigenze del personale sia civile sia militare.

        PRESIDENTE. Lo svolgimento dell’interrogazione all’ordine del giorno è così esaurito.
        
I lavori terminano alle ore 15,25.


Allegato

INTERROGAZIONI

        STANISCI, NIEDDU, PASCARELLA. – Al Ministro della difesa. – Premesso che:

            l’istituto contrattuale denominato «alta valenza operativa» viene corrisposto al personale militare impegnato in attività operative caratterizzate da un particolare e prolungato impegno, così come previsto dall’articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 255 del 10 marzo 1999;
            sono presenti nella realtà organizzativa della Difesa situazioni in cui personale civile è impegnato nelle stesse attività per le quali il personale militare è remunerato con l’indennità di «alta valenza operativa»,
        si chiede di conoscere se il Ministro della difesa intenda assumere una iniziativa specifica che avvalendosi degli strumenti contrattuali propri del personale civile, con particolare riferimento ai trattamenti accessori ed eventuali, consenta di remunerare altrettanto adeguatamente con uno specifico incremento del fondo unico di amministrazione condizioni di lavoro che risultino tra loro eguali o paritetiche.


(3-00255)
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