DIFESA (4a)

MERCOLEDI' 3 APRILE 2002
31a Seduta

Presidenza del Presidente
CONTESTABILE


Intervengono i sottosegretari di Stato per la difesa Bosi e Cicu.

La seduta inizia alle ore 15.


PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni

Il sottosegretario Cicu risponde congiuntamente alle interrogazioni nn. 3-00332 del senatore Nieddu e 3-00381 del senatore Caddeo, vertenti sul medesimo argomento. Esordisce ponendo l'accento sul fatto che l'allarme sociale suscitato negli ultimi giorni da quella che la stampa ha definito "sindrome di Quirra" non ha lasciato indifferente la Difesa che si è prodigata concretamente e con tempestività per fare chiarezza sulle ipotetiche connessioni tra l'anomala insorgenza di malattie tumorali e di malformazioni genetiche, riscontrate fra gli abitanti della comunità residenti nei pressi del poligono interforze del Salto di Quirra, e le attività addestrative che in esso vengono svolte. Non è al momento possibile stabilire una dipendenza dei tumori da queste cause: il 7 marzo scorso è stata avviata un'attività di indagine ed analisi che consentirà di fornire attraverso dati scientificamente attendibili precise risposte ai molti dubbi sollevati circa l'impiego nel poligono di sostanze e/o materiali radioattivi da parte delle Forze armate che, comunque, non vi è mai stato. La campagna di raccolta dei campioni di terreno è stata affidata al professor Francesco Riccobono, titolare di geochimica all'Università di Siena. Il professore ed i suoi collaboratori hanno eseguito una campionatura con la tecnica del "carotaggio", prelevando parti di terreno in aree sia interne che esterne al poligono. Inoltre, al fine di garantire la massima trasparenza, l'attività è stata effettuata alla presenza di giornalisti che hanno avanzato la richiesta, prontamente accolta, di estendere i controlli anche in zone non programmate preventivamente. La composizione del terreno sarà inoltre verificata con sofisticate apparecchiature di analisi ad ampio spettro e verrà inoltre adottato il principio della tripla campionatura, in base al quale il materiale di ogni prelievo è stato ripartito in tre contenitori, due dei quali sono a disposizione di altri esperti e di altri enti ed organismi che intendano condurre analisi parallele. I risultati delle analisi saranno disponibili entro questo mese di aprile, ma è stato possibile rilevare da subito, attraverso apposite misurazioni effettuate contestualmente al prelievo dei campioni, che i valori di radioattività nelle aree controllate sono nella norma. L'attività di indagine è stata peraltro annunciata con circa quindici giorni di anticipo, precisando che era aperta a chiunque avesse voluto verificare.
Osserva inoltre che le campionature del terreno, effettuate il 7 marzo 2002, sono inquadrate in un programma di lavoro articolato che non si conclude in uno spazio temporale ristretto. È infatti prevista una battitura su tutto il poligono e i poligoni sardi. In particolare proprio per il poligono di Perdasdefogu l'Università di Siena, in collaborazione con quella di Cagliari, procederà a campionature a maglia larga su tutta l'area del poligono e a maglia strettissima nelle aree dei bersagli. E' inoltre intenzione del ministero della Difesa installare apposite centraline automatizzate di controllo ambientale per tutti i poligoni sardi.
Conclude quindi rilevando che sono state poste in essere da parte della Difesa tutte le possibili azioni volte ad accertare in tempi ragionevoli la validità delle ipotesi e delle congetture sino ad ora avanzate sulla questione. Inoltre, il presidio multizonale dell'ASL di Cagliari ha reso noti i risultati di analisi eseguite per incarico della Procura militare di Cagliari ed il dato tecnico di assoluta novità che emerge è costituito dal fatto che i controlli eseguiti nelle zone circostanti il poligono hanno escluso la presenza di uranio impoverito, come del resto sempre sostenuto dalla Difesa relativamente all'utilizzo di tale tipo di munizionamento e indicando che le possibili cause dei tumori e delle malformazioni fra la popolazione dei paesi vicini, potrebbero essere invece ricercate proprio nel passato minerario dell'area.

Il senatore CADDEO, pur apprezzando le pronte azioni di monitoraggio già intraprese, rileva come la risposta fornita dal rappresentante del Governo non basta a fugare le preoccupazioni in ordine alle gravi malattie riscontrate nelle zone adiacenti al poligono militare di Perdasdefogu. Si dichiara pertanto insoddisfatto delle delucidazioni fornite.

Replica anche il senatore NIEDDU, rilevando come le iniziative intraprese rappresentino senz'altro un progresso rispetto alla situazione esistente al momento in cui la sua interrogazione fu presentata. Osserva altresì che le preoccupazioni sottese all'utilizzo di munizionamento all'uranio impoverito presso il poligono di Salto di Quirra non siano state adeguatamente fugate da parte delle istituzioni. In particolare rileva essere contraddittorio il fatto che, nonostante le ricerche non siano ancora concluse, la ASL di Cagliari già escluda il collegamento tra le patologie riscontrate e l'attività inerente al poligono. Conclude dichiarandosi parzialmente soddisfatto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI GOVERNO

Proposta di nomina del Vice Presidente dell'Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia (n. 31)
(Parere al Ministro della difesa. Esame. Parere favorevole)

Il relatore FILIPPELLI riferisce alla Commissione, illustrando il brillante curriculum vitae del tenente generale Pietro Solaini e propone l'emissione di un parere favorevole.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione generale.

Poiché nessuno chiede di intervenire, il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e pone ai voti, a scrutinio segreto, la proposta di nomina.

Partecipano alla votazione i senatori Archiutti, Caddeo (in sostituzione del senatore Angius), Contestabile, Filippelli, Firrarello, Forcieri, Greco, Gubert, Meleleo, Nieddu, Palombo, Pascarella e Peruzzotti.

La Commissione approva a maggioranza la proposta del relatore, con dodici voti favorevoli ed uno contrario.


Programma pluriennale di A/R dello Stato Maggiore Marina n. 1/2002 relativo all'acquisizione di 10 Fregate di nuova generazione (n. 91)
(Parere al Ministro della difesa, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera b) della legge 4 ottobre 1988, n. 436. Esame. Parere favorevole)

Riferisce il senatore FILIPPELLI, rilevando come il programma in titolo preveda l'acquisto di dieci fregate di nuova generazione nel periodo 2002-2018 al fine sia di far fronte alle esigenze dovute ai radicali cambiamenti della situazione geostrategica internazionale, le quali impongono una revisione concettuale della politica di difesa e di sicurezza nazionale, sia di rinnovare le fregate attualmente in servizio (otto fregate classe Maestrale e due fregate classe Lupo) in evidente stato di usura e di obsolescenza. Vi sono peraltro esigenze connesse con i tradizionali ruoli politico-diplomatici e di polizia dell'alto mare nonché quelle correlate con le sempre maggiori esigenze di difesa marina delle frontiere nazionali.
Reputa quindi urgente dotare la marina di unità atte a costituire una task-force navale di altura, composta da una unità portaereomobili, con l'apporto dei velivoli imbarcati, cinque o sei unità di scorta, almeno una unità di supporto logistico e da unità specialistiche di sostegno (sommergibili, unità di contromisure mine, di supporto informativo ed altre) e una task-force anfibia in grado di trasferire e sbarcare almeno un reggimento anfibio con relativi mezzi e supporti logistici. In tale ambito il programma si prefigge di dare una risposta minima alle esigenze di ammodernamento e di adeguamento al ruolo e al peso politico internazionale assunto dall'Italia.
Auspica inoltre la presentazione di un disegno di legge volto al recupero di risorse finanziarie straordinarie per la realizzazione di un programma soddisfacente per uno strumento navale chinato a svolgere compiti elevati in momenti e condizioni diversi.
Illustra quindi le caratteristiche delle unità navali formanti oggetto delle acquisizioni; rileva in primo luogo che si tratta di navi di produzione nazionale. E' inoltre prevista una cooperazione internazionale che consentirà l'esportazione della tecnologia nazionale, nonchè una lavorazione a moduli che consentirà una veloce intercambiabilità di ruoli e funzioni delle fregate e a tutto vantaggio dei tempi di manutenzione.
Per quanto attiene agli oneri finanziari osserva che il costo complessivo per l'acquisto è di 5.681 milioni di euro, la cui spesa graverà sugli ordinari stanziamenti del capitolo 7127 del bilancio della Difesa. Il programma dovrà essere completato entro il 2018. Il primo triennio è dedicato alle attività progettuali generali e di dettaglio; nel periodo 2004-2008 è prevista la costruzione della prima unità della classe. Il 2008 sarà l'anno destinato allo svolgimento delle prove e dei collaudi; dal 2009, con cadenza annuale, dovranno essere consegnate le rimanenti nove unità. Al fine di contenere i costi complessivi di realizzazione e di esercizio sono state previste una "piattaforma comune" e le seguenti due configurazioni di unità; l'una riguarda le fregate A.S.W. (anti submarine warfare) con spiccate capacità antisommergibile, l'altra riguarda le fregate "generale purpose" con capacità complessive configurate per fornire un bilanciato contributo in tutte le forme di combattimento. Le unità del tipo A.S.W. saranno quattro; mentre saranno sei quelle del tipo "general purpose".

Conclude proponendo il seguente schema di parere:
"La Commissione Difesa del Senato,
esaminato in sede consultiva nella seduta del 3 aprile 2002 il programma in titolo esprime parere favorevole con la seguente osservazione:
la Commissione condivide le esigenze prospettate dal Ministro che i radicali cambiamenti della situazione geostrategica internazionale, da ultimo connessi con i tragici eventi terroristici dell'11 settembre scorso, hanno ulteriormente accentuato. In tale contesto si inscrive certamente l'esigenza di rinnovo della linea delle fregate per la quale la Commissione apprezza lo sforzo che la Marina sta intraprendendo al fine di sostenere il programma con gli stanziamenti ordinari a bilancio, ed auspica che alla Difesa siano assegnate adeguate risorse per ampliare le attuali incongruenti disponibilità, onde non precludere un più vasto e necessario ammodernamento della Forza armata, con sempre maggior frequenza impegnata sullo scenario internazionale. Peraltro, un programma di tale significativa rilevanza consentirà di valorizzare - nell'ambito di adeguate strategie di cooperazione internazionale ed europee - quelle nicchie di eccellenza tecnologica nelle quali le industrie si pongono come leader ovvero partner di riconosciuta capacità e competitività. Per queste e per tutte le altre piccole-medie imprese che operano nei settori di tecnologie di avanguardia, sovente con ricadute produttive spiccatamente duali, si configurano ampie prospettive di consolidamento e crescita che potrebbero essere ulteriormente incrementate - e con esse la relativa base occupazionale - ove si riuscisse a convogliare, nel contesto del programma, anche risorse del "Piano Nazionale della Ricerca", quale veicolo istituzionale per promuovere e sostenere lo sviluppo tecnologico del Paese nei settori a più ampie prospettive innovative e di crescita."

Si apre la discussione generale.

Il senatore PERUZZOTTI osserva come l'oggetto del programma sia costituito da fregate da circa 5 mila tonnellate, che dovrebbero rimpiazzare la spina dorsale della flotta italiana, costituita dalle Fregate Classe "Venti" (o "Maestrale") e classe "Lupo". In particolare le "Lupo" sono ormai giunte al termine della loro vita operativa, come prova la circostanza che già due su quattro siano transitate nella riserva.
Il programma affianca quello concernente l'acquisizione delle due fregate classe "Orizzonte" prodotte insieme alla Francia, nel contesto di un generale rinnovamento che tuttavia viene realizzato contestualmente ad un ulteriore ridimensionamento del numero di unità disponibili.
Ritiene inoltre opportuno sollecitare degli spunti di riflessione sia in ordine alla possibilità di realizzare il programma nell'ambito della cooperazione internazionale, sia in ordine alla ripartizione per tipologia delle nuove unità, nell'ambito della quale quattro delle dieci fregate risultano adibite a funzioni antisommergibili, nonostante le minacce subacquee sembrino ovunque in declino e le maggiori minacce di cui si è a conoscenza sembrino provenire dal cielo.

Il senatore GUBERT, pur condividendo le motivazioni alla base del programma in titolo, osserva che, nella parte finale dello schema di parere proposto dal relatore, potrebbe risultare inopportuno decurtare le risorse destinate al "Piano Nazionale della ricerca" per convogliarle nel Programma in titolo: auspica invece un incremento di tale Piano.

Il senatore FORCIERI dichiara di condividere la necessità di arrivare ad un sollecito rinnovo dell'attuale linea di fregate in forza presso la Marina militare ed elogia il fatto che il Programma non compromette la realizzazione di altri Programmi di ammodernamento delle Forze armate, ma rileva come sia importante anche insistere sulla via della cooperazione con altri Paesi a livello internazionale, soprattutto assicurando all'Italia un ruolo più rappresentativo nell'ambito dei programmi attualmente in atto; e su quest'ultima considerazione chiede adeguate assicurazioni al rappresentante del Governo. Rileva inoltre come i fondi destinati alla ricerca siano assai ridotti, nonché frastagliati tra molti e diversi enti, laddove in altri Paesi le risorse non solo risultano come più cospicue, ma altresì impiegate in maniera più razionale, in quanto destinate ad un unico settore competente.
Conclude proponendo due modifiche alla proposta di parere formulata dal relatore, e cioè di sostituire la parola "Ministro" con la parola "Ministero", e di inserire dopo le parole "scenario internazionale" le parole "e nazionale, anche in relazione alle sempre più frequenti operazioni di pattugliamento e controllo della costa".

Il senatore PALOMBO interviene sottolineando l'utilità del Programma, che è sensibile alla fondamentale necessità di rinnovo dei mezzi della marina Militare, indispensabile per fare fronte ai crescenti impegni internazionali, anche per le positive ricadute che la sua realizzazione potrebbe avere sull'industria nazionale, sull'occupazione e sul piano tecnologico. L'unica fonte di preoccupazione potrebbe essere rappresentata dal raggiungimento dell'operatività delle nuove navi, prevista solo per il 2009 e che potrebbe essere causa di problemi per le forze navali, costrette a prolungare oltre misura la vita operativa dell'attuale linea di fregate. Conclude affermando come un forte politica estera vada appoggiata da una convincente politica di difesa e ribadisce, a nome del Gruppo Alleanza Nazionale, l'avviso favorevole sul programma di ammodernamento.

Non essendovi altri iscritti a parlare, il Presidente dichiara chiusa la discussione generale.

Replica il relatore FILIPPELLI, il quale, in considerazione delle osservazioni formulate nel corso della discussione generale, propone il seguente nuovo schema di parere:

"La Commissione Difesa del Senato,
esaminato in sede consultiva nella seduta del 3 aprile 2002 il programma in titolo esprime parere favorevole con la seguente osservazione:
la Commissione condivide le esigenze prospettate dal Ministero che i radicali cambiamenti della situazione geostrategica internazionale, da ultimo connessi con i tragici eventi terroristici dell'11 settembre scorso, hanno ulteriormente accentuato. In tale contesto si inscrive certamente l'esigenza di rinnovo della linea delle fregate per la quale la Commissione apprezza lo sforzo che la Marina sta intraprendendo al fine di sostenere il programma con gli stanziamenti ordinari a bilancio, ed auspica che alla Difesa siano assegnate adeguate risorse per ampliare le attuali incongruenti disponibilità, onde non precludere un più vasto e necessario ammodernamento della Forza armata, con sempre maggior frequenza impegnata sullo scenario internazionale e nazionale, anche in relazione alle sempre più frequenti operazioni di pattugliamento e controllo della costa. Peraltro, un programma di tale significativa rilevanza consentirà di valorizzare - nell'ambito di adeguate strategie di cooperazione internazionale ed europee - quelle nicchie di eccellenza tecnologica nelle quali le industrie si pongono come leader ovvero partner di riconosciuta capacità e competitività. Per queste e per tutte le altre piccole-medie imprese che operano nei settori di tecnologie di avanguardia, sovente con ricadute produttive spiccatamente duali, si configurano ampie prospettive di consolidamento e crescita che potrebbero essere ulteriormente incrementate - e con esse la relativa base occupazionale - ove si riuscisse a convogliare, nel contesto del programma, anche risorse da un incrementato "Piano Nazionale della Ricerca", quale veicolo istituzionale per promuovere e sostenere lo sviluppo tecnologico del Paese nei settori a più ampie prospettive innovative e di crescita."

Il PRESIDENTE, previa verifica del numero legale, pone quindi ai voti la nuova proposta di parere formulata dal relatore, che risulta approvata.


SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE ricorda che la Commissione -nonostante l'effettuazione di una visita in Kosovo- tornerà a riunirsi mercoledì 10 aprile alle ore 15 per l'esame di atti di sindacato ispettivo; altresì rende noto che mercoledì 17 aprile alle ore 15 avranno luogo le comunicazioni del ministro della Difesa sui programmi di sviluppo e di organizzazione della Difesa, alla luce della recente presentazione del “libro bianco della difesa 2002”, nonché sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale.

La seduta termina alle ore 15.55.
INTERROGAZIONI
11º  Resoconto  stenografico
SEDUTA DI MERCOLEDÌ 3 aprile 2002
 
Presidenza del presidente CONTESTABILE
I N D I C E

INTERROGAZIONI
  
Presidente
Pag. 3, 6
* Caddeo (DS-U)
5
Cicu, sottosegretario di Stato per la difesa
3
* Nieddu (DS-U)
5
ALLEGATO (contiene i testi di seduta)
7
 
N.B. I testi di seduta sono riportati in allegato al Resoconto stenografico.

L’asterisco indica che il testo del discorso è stato rivisto dall’oratore.

Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Unione Democristiana e di Centro: UDC: CCD-CDU-DE; Forza Italia: FI; Lega Padana: LP; Democratici di Sinistra-l’Ulivo: DS-U; Margherita-DL-l’Ulivo: Mar-DL-U; Verdi-l’Ulivo: Verdi-U; Gruppo per le autonomie: Aut; Misto: Misto; Misto-Comunisti italiani: Misto-Com; Misto-Rifondazione Comunista: Misto-RC; Misto-Socialisti Democratici Italiani-SDI: Misto-SDI; Misto-Lega per l’autonomia lombarda: Misto-LAL; Misto-Libertà e giustizia per l’Ulivo: Misto-LGU; Misto-Movimento territorio lombardo: Misto-MTL; Misto-Nuovo PSI: Misto-NPSI; Misto-Partito repubblicano italiano: Misto-PRI; Misto-MSI-Fiamma Tricolore: Misto-MSI-Fiamma.

I lavori hanno inizio alle ore 15,10.

INTERROGAZIONI

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca lo svolgimento dell’interrogazione n. 3-00332, presentata dal senatore Nieddu, e dell’interrogazione n. 3-00381 (già 4-01451), presentata dal senatore Caddeo. Data l’identità della materia, le due interrogazioni saranno svolte congiuntamente.

CICU, sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, il Governo risponderà congiuntamente alle interrogazioni n. 3-00332 del senatore Nieddu e n.3-00381 del senatore Caddeo, vertenti sul medesimo argomento.
L’allarme sociale suscitato in questi ultimi giorni da quella che la stampa ha definito «sindrome di Quirra» non ha lasciato indifferente la Difesa che si è attivata concretamente e con tempestività per fare chiarezza sulle ipotetiche connessioni tra l’anomala insorgenza di malattie tumorali e di malformazioni genetiche, riscontrate fra gli abitanti della comunità residenti nei pressi del poligono interforze del Salto di Quirra, e le attività addestrative che in esso vengono svolte. Premesso che ad oggi, così come anche affermato dal responsabile di un’associazione di assistenza alle vittime arruolate nelle Forze Armate e famiglie dei caduti, «non è possibile stabilire una dipendenza certa dei tumori da queste cause», il 7 marzo scorso è stata avviata un’attività di indagine ed analisi che consentirà di fornire, attraverso dati scientificamente attendibili, precise risposte ai molti dubbi sollevati circa l’impiego nel poligono di sostanze e/o materiali radioattivi da parte delle Forze Armate che, si ribadisce, non vi è mai stato.
La campagna di raccolta dei campioni di terreno è stata affidata al professor Francesco Riccobono, titolare di geochimica all’università di Siena. Il professore ed i suoi collaboratori hanno eseguito una campionatura con la tecnica del carotaggio, prelevando parti di terreno in aree sia interne che esterne al poligono. In particolare, i campioni sono stati raccolti non lontano dall’ingresso della base militare, in una zona più vicina al mare, da cui partono i missili bersaglio durante le esercitazioni, e nell’area prossima a Perdasdefogu, dove sono situate le carcasse dei carri armati utilizzati come bersaglio delle attività addestrative. Al fine di garantire la massima trasparenza, l’attività è stata effettuata alla presenza di giornalisti che hanno avanzato la richiesta, prontamente accolta, di estendere i controlli anche in zone non programmate preventivamente come, ad esempio, la zona a terra dell’area sperimentale e addestrativa del poligono. La composizione del terreno sarà quindi verificata con sofisticate apparecchiature di analisi ad ampio spettro per stabilire quali siano gli elementi chimici in qualche modo correlabili all’eccesso di malattie rilevate negli abitanti dei paesi limitrofi. Sempre per ragioni di trasparenza, è stato adottato il principio della tripla campionatura, in base al quale il materiale di ogni prelievo è stato ripartito in tre contenitori, due dei quali sono a disposizione di altri esperti e/o di altri enti ed organismi che intendano condurre analisi parallele. I risultati delle analisi del professor Riccobono saranno disponibili entro questo mese di aprile. È stato tuttavia possibile rilevare da subito, attraverso apposite misurazioni effettuate contestualmente al prelievo dei campioni, che i valori di radioattività nelle aree controllate sono nella norma.
Qualcuno ha osservato che l’indagine è stata affidata ad un unico esperto e che non è stata chiamata una controparte professionale in grado di valutare bontà e correttezza dei prelievi. Al riguardo, ci si limita ad osservare che l’attività di indagine avviata dalla Difesa è stata annunciata con circa quindici giorni di anticipo, precisando che era aperta a chiunque avesse voluto verificare.
È bene, peraltro, ribadire che le campionature del terreno, effettuate il 7 marzo 2002, sono inquadrate in un programma di lavoro articolato che certamente non si conclude in uno spazio temporale ristretto. È infatti prevista una battitura su tutto il poligono e i poligoni sardi. In particolare, proprio per il poligono di Perdasdefogu, l’università di Siena, in collaborazione con quella di Cagliari, procederà a campionature a maglia larga su tutta l’area del poligono e a maglia strettissima nelle aree dei bersagli. L’intento immediato era invece quello di rilevare una eventuale variazione di soglia di sicurezza della naturale condizione di radioattività della zona che potesse recare pregiudizio alla pubblica incolumità.
L’indirizzo del Ministero della Difesa, per tutti i poligoni sardi, nell’ambito di un progetto nazionale, è anche quello di installare apposite centraline automatizzate di controllo ambientale. Tale intento è inquadrato in un progetto europeo di qualità ambientale che parte proprio dalla Sardegna. I dati del monitoraggio automatizzato saranno a disposizione degli enti locali, dell’azienda sanitaria locale, delle università, nel quadro di un rapporto di proficua e reciproca collaborazione.
Sulla base di quanto esposto, si ritiene di poter sostenere che sono state poste in essere da parte della Difesa – ed è la prima volta, peraltro, in tutti questi anni, e certamente le morti non risalgono solo a tempi recenti e basta – tutte le possibili azioni volte ad accertare in tempi ragionevoli la validità delle ipotesi e delle congetture sino ad ora avanzate sulla questione. Inoltre, le verifiche disposte consentiranno di poter disporre di un’ampia gamma di dati tecnici e scientifici di sicura attendibilità, in ragione della metodologia usata e della professionalità dell’esperto incaricato della ricerca, utili sia per la popolazione che per le future attività del poligono militare.
Per completezza d’informazione, si rappresenta, poi, che il presidio multizonale dell’ASL di Cagliari ha reso noti i risultati di analisi eseguite per incarico della procura militare di Cagliari. Il dato tecnico di assoluta novità che emerge è costituito dal fatto che i controlli eseguiti nelle zone circostanti il poligono hanno escluso la presenza di uranio impoverito, come del resto sempre sostenuto dalla Difesa relativamente all’utilizzo di tale tipo di munizionamento. È stata invece riscontrata un’alta concentrazione di arsenico e di altri materiali provenienti, con ogni probabilità, da lavorazioni minerarie. Nella zona è presente, infatti, un vecchio sito minerario di argento ora dismesso. Oltre all’alta concentrazione di arsenico, i campionamenti dell’ASL hanno accertato presenze significative di zinco e di piombo. Lo stesso direttore generale dell’ASL di Cagliari, divulgando tali dati, ha escluso che l’attività del poligono militare interforze del Salto di Quirra possa essere all’origine dei casi di tumori e di malformazioni fra la popolazione dei paesi vicini, indicando che le possibili cause potrebbero essere invece ricercate proprio nel passato minerario dell’area.
Sui necessari interventi di bonifica delle aree in cui è stata rilevata la presenza di arsenico, piombo e zinco, il Governo ha assicurato alla Giunta regionale della Sardegna il proprio sostegno.

CADDEO (DS-U). Ringrazio il Governo per aver risposto alle nostre interrogazioni ma sono un po’ deluso per il tenore della risposta che non basta a fugare completamente le preoccupazioni della popolazione sarda per l’abnorme insorgenza di tumori nelle zone adiacenti al poligono militare. Le analisi compiute devono trovare una risposta definitiva, come ha annunciato il Sottosegretario, ma fanno sorgere ulteriori preoccupazione per la loro limitatezza e non rassicurano l’opinione pubblica. Sono apprezzabili le pronte azioni di monitoraggio già intraprese, questo bisogna riconoscerlo, ma bisognerà seguirle con molta attenzione. È opportuno non escludere le possibili conseguenze dell’uso di munizioni all’uranio impoverito con la presenza di arsenico sul territorio. L’arsenico, infatti, rispetto all’area molto vasta del poligono, interessa una zona molto limitata, in particolare la miniera Bacu Locci, che ha una storia sua e non può essere causa di decine di casi di leucemia.
Mi dichiaro, quindi, insoddisfatto delle delucidazioni fornite dal rappresentante del Governo.

NIEDDU(DS-U). Ringrazio il sottosegretario Cicu che, a nome del Governo, ha risposto alle nostre interrogazioni.
        Mi dichiaro parzialmente soddisfatto dei chiarimenti ricevuti anche se, rispetto alla situazione esistente al momento in cui la mia interrogazione è stata presentata, come è stato sottolineato nella risposta, sono state intraprese alcune iniziative di cui ancora non conosciamo in termini completi ed esaustivi i risultati. Risultano, tuttavia, singolari le affermazioni della ASL di Cagliari che esclude, nonostante che gli accertamenti di monitoraggio sul terreno non siano ancora stati completati, il collegamento fra l’attività del poligono militare e l’insorgenza di particolari malattie tumorali. È singolare che una istituzione pubblica si avventuri a trarre conclusioni che appaiono, quantomeno, premature.
Chiediamo al Governo che la nostra Commissione possa essere informata prontamente dei risultati completi delle analisi e degli accertamenti compiuti fino ad oggi, auspicandone altri inseriti in un contesto di ricerca europeo. Poiché le indagini sono state effettuate alla presenza degli organi di stampa, l’opinione pubblica è ben informata della situazione attuale e, come affermava il senatore Caddeo, le notevoli preoccupazioni degli amministratori locali e delle popolazioni residenti in quella zona non sono state ancora fugate. È importante che l’attività militare legata ai poligoni continui a svilupparsi in un corretto rapporto di trasparenza e di informazione con coloro che risiedono nel territorio interessato e, più in generale, con la comunità sarda e nazionale.

PRESIDENTE. Lo svolgimento congiunto delle interrogazioni all’ordine del giorno è così esaurito.

I lavori terminano alle ore 15,25.
 
Allegato
INTERROGAZIONI

NIEDDU. – Al Ministro della difesa. – Premesso che:
è cresciuta ed estesa l’inquietudine per l’allarme suscitato dalle notizie di stampa circa l’abnorme insorgenza di malattie tumorali ed addirittura di malformazioni genetiche alla nascita riscontrate fra gli abitanti della comunità residenti nei pressi del poligono interforze del Salto di Quirra;
le autorità sanitarie locali hanno avviato una indagine epidemiologica per raccogliere dati ed elementi di verifica unitamente ad un monitoraggio ambientale per rilevare eventuali presenze di quantità anomale di sostanze radioattive;
l’11 febbraio scorso in occasione della visita della Commissione Difesa del Senato al poligono interforze del Salto di Quirra la Commissione durante il tradizionale briefing è stata informata della richiesta di notizie, avanzata al comando del poligono, dalla procura militare di Cagliari, circa l’utilizzo nelle attività del poligono di armamenti contenenti sostanze radioattive;
le verifiche su tale utilizzo svolte dal comando del poligono, hanno dato esito negativo,
l’interrogante chiede di sapere:
quali tempestive iniziative il Ministro in indirizzo ritenga di assumere per pervenire all’accertamento incontrovertibile della verità sulle ipotesi innanzi richiamate, ovvero sull’utilizzo nel poligono di Quirra di sostanze e/o materiali radioattivi;
se non ritenga utile oltre alle verifiche documentali sulle attività del poligono dare corso ad un monitoraggio ambientale a campione sul territorio del poligono, per accertare anomalie di sostanze radioattive, in particolare cesio e tracce di uranio impoverito.
(3-00332)
CADDEO. – Ai Ministri della salute e della difesa. – Premesso che:
da notizie di stampa si è appreso che a Quirra, frazione di 150 abitanti del comune di Villaputzu, un piccolo centro della Sardegna sud-orientale, si sarebbe verificata un’anomala insorgenza e diffusione di malattie tumorali;
in particolare negli ultimi dieci anni, e prevalentemente negli ultimi cinque, ci sarebbero stati ben tredici casi di leucemie, mielomi e linfomi;
queste malattie si sarebbero manifestate in un’area molto circoscritta su persone che vivevano e lavoravano nel raggio di quattro chilometri attorno alla base militare di Capo San Lorenzo;
la diffusione di questi tumori appare statisticamente sproporzionata rispetto ai casi che si verificano nel resto del territorio nazionale ed è messa in collegamento con le attività che si svolgerebbero all’interno della base militare di Capo San Lorenzo e principalmente con l’uso di armi all’uranio impoverito;
le smentite ufficiali per la loro genericità non solo non hanno fugato le preoccupazioni sempre più accentuate della popolazione e dei loro amministratori comunali, ma le hanno invece aggravate;
è indispensabile intervenire per tranquillizzare l’opinione pubblica,
si chiede di conoscere:
se all’interno del poligono di Capo San Lorenzo si sperimenti o si sia sperimentato negli ultimi anni l’uso di armi all’uranio impoverito;
se si siano realizzate o se si intenda effettuare le più scrupolose indagini epidemiologiche ed un accurato monitoraggio ambientale delle aree militarizzate attorno al territorio del comune di Villaputzu.
(3-00381)
(
Già 4-01451)
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