LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

MARTEDI' 11 NOVEMBRE 2003
266a Seduta

Presidenza del Presidente
GRILLO


Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Giovanni Montanari, presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), il dottor Giovanni Delle Piane, vice presidente, il dottor Gennaro Fiore, direttore generale, il dottor Giuseppe Lombardi, capo servizio ufficio portuale della medesima Confederazione, il dottor Giuseppe Ravera, presidente dell'Associazione italiana dell'armamento di linea (Fedarlinea) ed il dottor Lorenzo Paolizzi, vice direttore generale della medesima associazione.


La seduta inizia alle ore 14,50.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla situazione del sistema portuale italiano e sulle prospettive connesse agli sviluppi della normativa comunitaria di settore: audizione dei vertici della Confederazione Italiana Armatori (CONFITARMA) e dei vertici dell'Associazione italiana dell'armamento di linea (FEDARLINEA)

Riprende l'indagine conoscitiva sospesa nella seduta del 5 novembre scorso.

Il presidente GRILLO dopo aver ricordato brevemente le motivazioni e le finalità della indagine conoscitiva dà la parola al Presidente di CONFITARMA, dottor Giovanni MONTANARI.

Il dottor MONTANARI procede quindi ad esporre la posizione di Confitarma sulla situazione del sistema portuale italiano e sui possibili sviluppi della normativa comunitaria di settore. In primo luogo, illustra, lo strumento di cui le rappresentanze degli armatori pubblici e privati intendono dotarsi per dare concreta attuazione alle cosiddette autostrade del mare. La proposta consiste nella creazione di un consorzio che raggruppi tutti i soggetti portatori di interessi relativi all’ambito portuale e marittimo. A tale consorzio parteciperà, a titolo di garanzia, un ente pubblico e il suo braccio operativo sarà costituito dalle Autorità portuali. Attraverso lo strumento del consorzio, la sua associazione mira alla razionalizzazione delle tratte marittime attualmente esistenti ed al miglioramento dei flussi logistici. Procede quindi ad esaminare la questione relativa all’autonomia finanziaria delle Autorità portuali. La questione attentamente valutata, ponendo attenzione alla compatibilità della richiesta che viene da questi soggetti con le vigenti disposizioni in materia di controllo sulla gestione finanziaria degli enti pubblici. Accorgimenti dovranno essere inoltre presi in considerazione qualora sia riconosciuta ai presidenti delle Autorità portuali la facoltà di aumentare le aliquote delle tasse e dei diritti rispetto al gettito ottenuto nell’esercizio precedente. Tale facoltà rappresenta infatti un elemento critico anche sotto il profilo della competitività dei porti e del recupero del trasporto marittimo rispetto alle modalità concorrenti. Sempre con riferimento ai poteri del Presidente dell’Autorità portuale concorda con chi sostiene la necessità di un loro rafforzamento e la contestuale semplificazione della procedura di nomina dello stesso. Sulla questione della nomina delle Presidente dell’Autorità portuale osserva poi la difficoltà, da parte dell’istituzioni locali, ad individuare una persona che riesca a riassumere le diverse istanze rappresentative di interessi del territorio. E’ necessario inoltre chiarire le modalità della nomina commissariale, al cui riguardo risultano opportuni provvedimenti normativi di miglioramento. Sul tema dei comitati portuali ritiene opportuno incrementare la quota di rappresentanza degli armatori, attualmente pari ad un venticinquesimo della composizione totale. Con riferimento invece alle Commissioni consultive condivide la preoccupazione di un rallentamento dell’iter decisionale e si rimette alla valutazione politica dei senatori circa l’opportunità di mantenerle, o meno, in vita. Si dichiara comunque contrario alla Commissione centrale peraltro mai insediata. Sul tema dei servizi di interesse generale, dopo aver brevemente richiamato l’iter della direttiva comunitaria in corso di emanazione, fa presente la necessità di un'opera di semplificazione dei regolamenti portuali allo scopo di condurre alla necessaria omogeneità il variegato panorama delle realtà portuali italiane. Sulla questione relativa alla disciplina del lavoro portuale, ricorda infine che non è stato ancora emanato il decreto ministeriale contenente le norme per l’istituzione ed il funzionamento delle agenzie per la fornitura del lavoro portuale temporaneo e rileva il sostanziale insuccesso dei pool per la fornitura di questa manodopera portuale.

Interviene, quindi, il Presidente dell'associazione Fedarlinea, dottor Giuseppe RAVERA, che dichiara di concordare con l’analisi tracciata dal dottor Montanari. A tale riguardo, fa presente che a dieci anni dell’entrata in vigore della legge n. 84 del 1984 è ormai avvertita l’esigenza di un intervento normativo, volto ad adeguare la disciplina all’evoluzione registrata in ambito comunitario e a dotare i porti di più efficienti strumenti di gestione. Per quanto riguarda l’autonomia finanziaria delle Autorità portuali ricorda che, per effetto di una modifica introdotta con la legge n. 30 del 1998, il controllo della Corte dei Conti è stato limitato al solo rendiconto di gestione finanziaria delle stesse. Ritiene quindi opportuno che un riordino normativo metta ordine su termini e modalità di esercizio del controllo della Corte dei Conti sulle Autorità portuali. Sulla questione delle autostrade del mare, fa poi presente che una scelta strategica imporrebbe l’individuazione di quattro porti sul Mar Tirreno e quattro sull’Adriatico che siano i terminali del traffico nazionale ed internazionale che interessa il nostro Paese. Ritiene poi necessario potenziare la rappresentatività armatoriale sia in seno al Comitato dell’Autorità portuale che alla Commissione consultiva. Per quanto riguarda i servizi di interesse generale, giudica opportuno che la disciplina delle tariffe sia stabilita d'intesa con i rappresentanti dell’armamento. Per quanto concerne infine il progetto di direttiva sulla liberalizzazione dei servizi portuali, auspica che il suo recepimento avvenga senza introdurre elementi innovativi destinati a ridurne la portata, anche se sarà necessaria un'opera di armonizzazione tra le disposizioni in essa contenute e quelle che nel nostro ordinamento disciplinano le medesime materie.

Il presidente GRILLO dichiara quindi aperto il dibattito.

Il senatore PEDRAZZINI (LP), con riferimento alla questione relativa alla creazione dei consorzi per lo sviluppo delle autostrade del mare, chiede chiarimenti ed esprime la preoccupazione che tali strumenti possano rilevarsi eccessivamente complessi e distortivi ai fini della concorrenza tra gli operatori marittimi.

La senatrice DONATI (Verdi-U) chiede delucidazioni su quale possa essere il rapporto tra i predetti consorzi e la costituenda agenzia per la logistica, paventando a tal proposito, possibili contrasti tra un soggetto incaricato dello sviluppo della logistica terrestre ed un altro con compiti logistici via mare. Osserva inoltre che così come descritte dal presidente Montanari le attività del consorzio assomigliano molto alle attività di un'authority.

Il senatore MONTINO (DS-U) osserva che i risvolti dell’autonomia finanziaria possono determinare oneri che le Autorità portuali non sono poi in grado di sostenere, soprattutto per quanto riguarda il finanziamento delle infrastrutture portuali. Fa presente inoltre la possibilità di eventuali situazioni di conflitto nel momento della scelta di quei porti, sul totale dei ventiquattro nazionali, a cui spetterà la funzione di canale logistico delle autostrade del mare.

Il senatore MENARDI (AN), dopo aver sottolineato il ruolo del Parlamento nel processo di orientamento della politica dei trasporti e della logistica del Paese, fa presente l'esigenza di riconsiderare il ruolo dell’Autorità portuale e, a tale riguardo, cita la Baia di Osaka, in Giappone, come esempio di sintesi dei diversi interessi afferenti alla dimensione portuale e marittima, da cui è possibile prendere spunto al fine di elaborare un di modello organizzativo funzionale alle esigenze commerciali e logistiche della realtà marittima italiana.

Il senatore ZANDA (Mar-DL-U) chiede di conoscere l’opinione di Confitarma circa lo sviluppo del trasporto navale ed i possibili scenari di mercato che potrebbero profilarsi nei prossimi anni. Chiede poi quali siano le valutazioni relative allo stato di sicurezza dell’armamento italiano, in particolare per quanto riguarda il trasporto petrolifero. E' interessato a conoscere inoltre l'opinione di Confitarma sull’attuale assetto istituzionale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Chiede infine quale potrebbe essere la procedura di nomina dell’Autorità portuale, secondo la rappresentanza degli armatori, e quale sia la forma istituzionale dell’Autorità portuale più idonea alle esigenze del settore.

Il presidente MONTANARI, in sede di replica, fa presente che il ruolo del consorzio è quello di predisporre l’organizzazione logistica necessaria ad effettuare gli spostamenti via mare e non comprende certo la fissazione delle tariffe. I consorzi inoltre serviranno ad effettuare studi e ricerche sulla movimentazione delle merci per disporre di un quadro aggiornato degli spostamenti delle merci stesse sull'intero territorio italiano. Per quanto concerne poi il ruolo dell’agenzia per la logistica tiene a precisare che i ruoli di detta agenzia rimangono comunque distinti da quelli del consorzio e che le attività del consorzio saranno comunque gestite con il massimo della trasparenza. Per quanto riguarda poi gli interrogativi posti dal senatore Zanda ritiene che il trasporto navale italiano sia destinato inevitabilmente a crescere. La flotta italiana è una delle prime in Europa e del mondo ma viaggia soltanto al 50 per cento del suo carico potenziale. Proprio su questo gap è necessario intervenire. Sulla questione relativa alla sicurezza, nonostante la massima severità connessa alla normativa sul doppio scafo, ricorda le pressioni effettuate dalla Grecia che hanno sostanzialmente svilito l’efficacia dei provvedimenti comunitari. Gli armatori italiani si sono comunque dimostrati sensibili alle esigenze di sicurezza e, nonostante gli incentivi statali ammontino al 2,5 per cento del costo di una nave, hanno proceduto al rinnovo del 52 per cento del naviglio. Sottolinea inoltre che la politica della sicurezza dei trasporti marittimi deve avere un respiro europeo poiché di fatto i porti italiani continuano ad essere esposti ai rischi della navigazione di navi pericolose battenti bandiere straniere. Manifesta quindi la propria perplessità sull’attuale assetto istituzionale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, oberato di competenze, non riesce spesso ad interloquire adeguatamente con le rappresentanze armatoriali. A tale proposito, fa presente che i problemi della sicurezza navale sono cosa ben diversa da quelli della sicurezza aerea o stradale e che pertanto richiedono strutture specifiche all'uopo preposte, eventualmente connesse con la Protezione civile. Per quanto riguarda infine il modulo organizzativo relativo all’Autorità portuale si dichiara concorde con il riconoscimento di un maggiore ruolo alle istanze locali rappresentative dei comuni e delle regioni.

Il presidente RAVERA interviene in sede di replica osservando che la particolare vocazione marittima del nostro Paese e la sua posizione nel Mediterraneo avrebbero suggerito la creazione di un ministero del mare, in luogo della inefficiente e dannosa diaspora di competenze.

Il presidente GRILLO, dopo aver ringraziato il dottor Montanari e il dottor Ravera, dichiara conclusa l’audizione e rinvia il seguito dell’indagine conoscitiva.

La seduta termina alle ore 16,25.