AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE 2005
556ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
PASTORE
Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno D'Ali'.

La seduta inizia alle ore 15,20.

IN SEDE CONSULTIVA

(3614) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006 - 2008, - (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2006 (limitatamente alle parti di competenza)
- (Tab. 8) Stato di previsione del Ministero dell’interno per l’anno finanziario 2006
(3613) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006)
(Rapporti alla 5ª Commissione. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Rapporto favorevole con osservazioni sulla tabella 8 e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria; rapporto favorevole sulla tabella 2, per quanto di competenza, e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria)

Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta antimeridiana.

Il relatore BOSCETTO (FI) riferisce, in primo luogo, i contenuti dello stato di previsione del Ministero dell'interno, che prevede una spesa complessiva in termini di competenza di 24.990,24 milioni di euro, con una netta prevalenza di spese di parte corrente, pari a 22.123,38 milioni di euro, a fronte dei 2.866,86 milioni di euro per la spesa di conto capitale. Le spese totali previste nel bilancio assestato 2005 sono pari a 25.628,35 milioni di euro, di cui 22.402,25 milioni di euro di parte corrente e 3.226,10 milioni di euro in conto capitale, con una riduzione di spese pari a 638,11 milioni di euro. L’analisi delle spese vincolate evidenzia come il 94,19% della spesa di competenza sia relativo a spese giuridicamente obbligatorie. Gli stanziamenti di competenza per i successivi esercizi del triennio 2006/2008 sono fissati in 26.521,59 milioni di euro per il 2007, e in 26.578,62 milioni per il 2008.
Per quanto riguarda i singoli centri di responsabilità in cui si articola lo stato di previsione, segnala che per il Gabinetto e gli Uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro sono stanziati 27,97 milioni di euro, con una riduzione di 60,05 milioni di euro rispetto all'assestato 2005; per il centro di responsabilità Affari Interni e Territoriali lo stanziamento, è pari a 15.747,49 milioni di euro, di cui 13.393,62 milioni di euro di parte corrente, con un decremento, rispetto all'assestato 2005, di 346,23 milioni di euro, e a 2.353,87 milioni di euro in conto capitale, con un decremento, rispetto all'assestato 2005 di 296,09 milioni di euro. Per quanto riguarda invece Vigili del Fuoco, Soccorso pubblico e Difesa Civile, il corrispondente centro di responsabilità presenta uno stanziamento pari a 1.653,02 milioni di euro, di cui 1.564,09 milioni di euro per la parte corrente (con un incremento di 24,47 milioni di euro rispetto all'assestato 2005) e 88,93 milioni di euro in conto capitale (con un decremento di 447.313 euro rispetto all'assestato 2005). Il centro di responsabilità 4 (Libertà Civili e Immigrazione) registra uno stanziamento di 236,01 milioni di euro, in prevalenza di parte corrente (235,63 milioni di euro), con un decremento di 12,99 milioni di euro rispetto all'assestato 2005, determinato dalla riduzione delle spese in conto capitale. Infine, per quanto concerne il centro Pubblica Sicurezza, lo stanziamento previsto ammonta a 7.325,73 milioni di euro, dei quali 6.902,27 milioni di euro di parte corrente, con un incremento rispetto all'assestato 2005 (6.806,33 milioni di euro) di 95,94 milioni di euro; gli stanziamenti in conto capitale ammontano a 423.45 milioni di euro, con un decremento di 42,7167 milioni rispetto all'assestato 2005 (466,16 milioni di euro).
Ricorda che l’ammontare dei residui passivi del Ministero dell’interno al 1° gennaio 2006 viene stimato in 7.352,7 milioni di euro, di cui 1.916,3 per le unità previsionali di parte corrente e 5.436,4 per quelle in conto capitale, con un decremento - rispetto all'anno passato - pari a 1.605,7 milioni di euro; dà conto, infine, della consistenza della massa spendibile e dell'autorizzazione complessiva di cassa. Registra infine come il bilancio del Ministero presenti una netta prevalenza di spese di parte corrente rispetto a quelle in conto capitale, a detrimento quindi degli investimenti che invece, a suo avviso, dovrebbero essere incrementati, compatibilmente con le esigenze di bilancio.
Passa quindi a illustrare le disposizioni correlate del disegno di legge finanziaria, rilevando, in primo luogo, che appare coerente con le indicazioni del Dpef l'esclusione del settore della sicurezza dal contenimento delle spese. Tuttavia, la dizione “comparto sicurezza pubblica e soccorso”, di cui all'articolo 3, comma 1, dovrebbe essere uniformata a quella “sicurezza e soccorso pubblici”, di cui all'articolo 4. Nella disciplina in materia di autoveicoli, dettata dall'articolo 3, comma 4, la frase “con esclusione di quelle operanti per l’ordine e la sicurezza pubblica” dovrebbe essere sostituita con la seguente: “con esclusione di quelle operanti per la sicurezza e il soccorso pubblici”, includendo in tal modo esplicitamente gli autoveicoli del Corpo nazionale dei vigili del fuoco tra quelli esclusi dall'ambito di applicazione della disciplina restrittiva prevista, ritenendo che non possa ridursi la qualità degli interventi a tutela della cittadinanza garantiti dal Corpo stesso.
Riferisce quindi brevemente sulle disposizioni in materia di tutela pubblica della sicurezza, di cui all'articolo 7, di riduzione dei costi della politica (articolo 13), su quelle disciplinanti il patto di stabilità interno (articolo 22) e il concorso delle regioni e degli enti locali al contenimento degli oneri di personale, di cui all'articolo 30. In merito all'articolo 27, segnala che il Corpo nazionale dei vigili del fuoco dal 1° gennaio 2006 rientrerà tra le categorie di personale in regime di diritto pubblico e che quindi gli oneri per i relativi rinnovi contrattuali graveranno sugli stanziamenti di cui al comma 2, anziché su quelli destinati alla contrattazione collettiva nazionale previsti dal comma 1: emergerà quindi la necessità di rideterminare gli stanziamenti previsti dai due commi richiamati. Ritiene poi che occorra salvaguardare gli stanziamenti per il fondo unico di amministrazione per il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dei servizi istituzionali, di cui dall'articolo 13-ter del decreto-legge 30 giugno 2005, n. 115, con un esplicito richiamo in tal senso all'articolo 29, comma 3. In materia di assunzioni, segnala che il comma 1 dell'articolo 35 prevede l'assunzione di 2.500 unità di personale da impiegare direttamente in compiti di ordine e sicurezza pubblica, con uno stanziamento, indicato nella relazione tecnica di 87,5 milioni di euro, quantificati in base al costo unitario complessivo valutato in 35 mila euro per unità. Quest'ultimo dato è tuttavia, a suo avviso, sovrastimato, dovendosi invece far riferimento a quello, emerso nel corso dell'esame del decreto-legge n. 45 del 2005, compreso tra 31 mila e 33 mila euro. La disposizione in questione dovrebbe pertanto essere riformulata inserendo un inciso del seguente tenore: "e comunque fino alla spesa di 87,5 milioni di euro...", in modo da impiegare integralmente la disponibilità finanziaria. Il medesimo comma 1 dell'articolo 35 stabilisce l'obiettivo prioritario dell'assunzione di almeno 1.500 unità di personale per la Polizia di Stato: in proposito, osserva che andrebbe prevista, conformemente peraltro a quanto stabilito dal Dpef in materia di sicurezza, l'assunzione di tutti i 2.500 agenti della Polizia di Stato che dopo aver prestato il servizio di leva si sono trattenuti in servizio per un ulteriore anno, in attesa dell'immissione nei ruoli, evitando gravi vuoti nella qualifica iniziale, e scongiurando forme di precariato nel personale delle Forze dell'ordine. Sottolinea come, introducendo la previsione del totale impiego delle risorse disponibili ammontanti a 87,5 milioni di euro, vi sarebbe anche la possibilità di tenere conto delle esigenze dell'Arma dei carabinieri.
Auspica inoltre che la Polizia di Stato, l'Arma dei carabinieri e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco siano esclusi dall'ambito di applicazione del blocco del turn-over.
Il disegno di legge finanziaria dovrebbe, a suo avviso, prevedere misure a favore dei comuni di minore dimensione demografica e a favore delle unioni di comuni, assicurando così un sostegno alle aree più deboli e facilitando i processi di riorganizzazione dei servizi locali. Occorrerebbe, peraltro, garantire con adeguati stanziamenti il funzionamento dell'Indice nazionale delle anagrafi (INA), del Sistema di accesso ed interscambio anagrafico (SAIA), del Centro nazionale per i servizi demografici (CNSD) e dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE): si tratta del complesso sistema di informatizzazione delle attività connesse alle anagrafi, parte integrante e fondamentale nel controllo dei flussi della popolazione e degli elettori.

Ha quindi la parola il senatore VITALI (DS-U), il quale preliminarmente chiede una proroga del termine, fissato per le ore 18 di oggi, per la presentazione di eventuali emendamenti e ordini del giorno agli stati di previsione del bilancio. Sottolinea come quasi il 50 per cento della manovra complessiva, ossia circa cinque miliardi di euro, siano posti a carico del sistema delle regioni e delle autonomie locali: il Governo, con un'operazione a suo avviso del tutto demagogica, sostiene che si intende in tal modo incidere su spese degli enti territoriali considerate superflue. Tuttavia, come molti sindaci hanno già evidenziato, la riduzione delle risorse comporterà necessariamente tagli alle spese destinate ai servizi sociali, culturali e scolastici. A tale riguardo, benché l'articolo 22 del disegno di legge finanziaria 2006 escluda espressamente le spese sociali, tale esclusione è inefficace, in quanto operata mediante il rinvio alla classificazione delle spese di carattere sociale di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 194 del 1996, le quali rappresentano però solo un'esigua parte delle spese sociali effettivamente sostenute dai Comuni. Ritiene inoltre non realistico affermare che si salvaguardano le spese sociali quando si dispone contestualmente una riduzione delle spese per il personale: per molti servizi di carattere sociale - come ad esempio gli asili-nido - la parte prevalente dell'onere consiste, infatti, proprio in tale tipo di spese. Le disposizioni della legge finanziaria comporteranno una contrazione delle risorse umane disponibili per gli enti locali, anche in questo caso con effetti negativi che non possono essere sottaciuti in termini di servizi per i cittadini.
Quanto alle Regioni, è noto come il 60 per cento circa delle loro risorse sia vincolato per la spesa sanitaria; del restante 40 per cento, circa il 25 per cento è destinato - almeno in quelle Regioni che hanno applicato il decentramento amministrativo - a funzioni trasferite: sono quindi assai esigui i margini di manovra residui per ridurre le spese senza provocare conseguenze negative sia nei confronti degli enti locali, sia direttamente nei confronti dei cittadini.
Ritiene che molti componenti della maggioranza e lo stesso sottosegretario D'Alì siano ben consapevoli della situazione che si profila a carico degli enti territoriali; ribadendo l'irragionevolezza delle scelte operate dal Governo, sottolinea l'esigenza di individuare possibili alternative: occorre, a suo avviso, modificare radicalmente l'impianto del patto di stabilità interno, rendendolo coerente con i vincoli imposti dall'Unione europea con il patto di stabilità, che opera sui saldi. Il patto di stabilità interno è stato invece applicato incidendo sulla spesa, negando da un lato autonomia finanziaria agli enti territoriali e non garantendo, dall'altro, i risultati attesi. Il nuovo patto di stabilità interno dovrebbe poi configurarsi come un autentico patto tra i livelli di governo coinvolti, concordato tra i soggetti istituzionali stessi. Preannuncia la presentazione di ordini del giorno ed emendamenti al disegno di legge finanziaria a tal fine.
Sottolinea inoltre come l'impianto della legge finanziaria, per la parte riguardante gli enti territoriali, sia in palese e insanabile contraddizione con le scelte che la stessa maggioranza intende fare in termini di devolution: il disegno di legge finanziaria si presenta come un intervento assai statalista e invasivo delle competenze degli enti territoriali ed è dunque contraddittorio rispetto all'asserita volontà di riconoscere una piena autonomia finanziaria agli enti territoriali. Ricorda che l'Alta commissione di studio per la definizione dei meccanismi strutturali del federalismo fiscale ha appena presentato una relazione sull'attività svolta senza che ad essa sia stato dato alcun seguito legislativo, a testimonianza ulteriore della mancanza assoluta di volontà di dare effettiva attuazione al federalismo fiscale. In conclusione, nel ribadire che la salvaguardia delle spese di carattere sociale richiede necessariamente una sua previa ridefinizione più coerente alla sua effettiva consistenza e una riduzione sensibile dei limiti di spesa previsti, dichiara di concordare con l'esigenza, sottolineata dallo stesso relatore, di diversificare la posizione dei piccoli comuni, delle comunità montane e delle unioni di comuni ai fini del rispetto del patto di stabilità interno. In tema di sanità, evidenzia come la finanziaria recepisca soltanto in parte l'accordo intercorso tra il Governo e le regioni, non prevedendo una copertura reale del fondo sanitario e mancando ogni riferimento al sistema delle Conferenze per l'attuazione delle disposizioni in materia. Osserva tra l'altro che l'articolo 1 del decreto-legge n. 203 del 2005, che accompagna la manovra di bilancio, intende assicurare un gettito ai comuni come effetto del recupero dell'evasione fiscale che non potrà essere realizzato, non essendo i comuni in grado di svolgere tali funzioni; sarebbe preferibile intervenire, semmai, prevedendo il recupero della base imponibile degli immobili.

Il senatore GUERZONI (DS-U) stigmatizza la forte contrazione delle risorse destinate agli enti locali prevista dal disegno di legge di bilancio e dal disegno di legge finanziaria per il 2006: circa la metà dello sforzo finanziario previsto dalla manovra ricade sugli enti locali, i quali hanno spese incomprimibili, come quella per il personale che costituisce normalmente l'onere di maggiore entità. L'esigenza di ridurre la spesa degli enti territoriali è peraltro innegabile e dovrebbe costituire il punto di partenza di una riflessione condivisa, che prescinda dall'appartenenza a contrapposti schieramenti politici. Ritiene che la fissazione di tetti di spesa si sia rivelata una scelta inefficace e, come sottolineato dall'intervento che lo ha preceduto, neppure imposta dai vincoli europei che operano sui saldi. Secondo quanto affermato dal ministro Tremonti i comuni potrebbero rinegoziare i mutui con la Cassa depositi e prestiti: quest'ultima, tuttavia, ha già in precedenza dimostrato la propria indisponibilità a procedere in questo senso: sollecita quindi il Governo a ottenere un chiarimento dalla Cassa depositi e prestiti a questo proposito.
Le numerose disposizioni destinate a incidere sulle risorse degli enti territoriali in termini di riduzione delle spese sociali, riduzione del gettito dell'ICI, da un lato, e la presenza di spese per il personale elevate e incomprimibili, dall'altro, comporteranno gravi difficoltà che per alcune amministrazioni locali potrebbero rivelarsi insuperabili. Ribadisce, infine, la necessità di riforme anche ordinamentali, a partire dalle disposizioni vigenti in materia di contabilità; a tale riguardo ricorda che nell'ordinamento giuridico attuale le spese facoltative sono in parte destinate a spese di carattere sociale: l'invito a ridurre tale tipologia di spese finirà pertanto per incidere comunque anche su questo tipo di servizi. Conclude sottolineando ancora una volta la necessità, a suo avviso ineludibile, di pervenire a una complessiva riforma della spesa pubblica.

Il presidente PASTORE ritiene di non poter accedere alla richiesta di proroga del termine per la presentazione ordini del giorno ed emendamenti agli stati di previsione del bilancio, nonché di eventuali ordini del giorno al disegno di legge finanziaria, già fissato per le ore 18. Propone quindi di sospendere la seduta fino alle ore 19.

La Commissione consente.

La seduta, sospesa alle ore 16,25, riprende alle ore 19,45.

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale. Comunica che non sono stati presentati emendamenti né ordini del giorno.

Il relatore MAFFIOLI (UDC) propone di redigere un rapporto favorevole sulla tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, e sulle corrispondenti parti del disegno di legge n. 3613.

Il relatore BOSCETTO (FI) rivolge un ringraziamento ai senatori che sono intervenuti, i quali hanno approfondito problematiche che egli stesso ha sottolineato nell'esposizione.
Comunica di aver predisposto una proposta di rapporto favorevole con le osservazioni già illustrate, pubblicato in allegato al presente resoconto, nel quale è evidenziata, fra l'altro, l'esigenza di riconsiderare le modalità di applicazione del patto di stabilità interno.

Il sottosegretario D'ALI' sottolinea la puntualità delle osservazioni svolte dal relatore e dagli altri senatori intervenuti sulla Tabella 8 e assicura che esse saranno oggetto di attenta riflessione dal parte del Governo.
Osserva che il disegno di legge finanziaria salvaguarda le appostazioni finanziarie del comparto sicurezza, in particolare quelle che si riferiscono alle attività di soccorso. Anche per quanto riguarda le risorse destinate agli enti locali, malgrado la riduzione del fondo per gli investimenti, si mantiene e anzi si incrementa il fondo ordinario. In ogni caso, auspica che attraverso la discussione parlamentare si individuino ulteriori risorse in modo da incrementare quello stanziamento.
A nome del Governo, invita la Commissione ad approvare la proposta di rapporto favorevole con osservazioni sulla Tabella 8 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge n. 3613, formulata dal relatore, senatore Boscetto.

Il senatore SCARABOSIO (FI), preannunciando il voto favorevole del Gruppo Forza Italia sulla proposta del relatore, sottolinea l'utilità della norma di cui al decreto-legge n. 203 del 2005, all'esame del Senato per la conversione in legge (A.S. n. 3617), che introduce la corresponsabilità dei comuni nella lotta all'evasione fiscale. A suo avviso, la classificazione degli immobili, che si sta completando almeno in alcune grandi città, consente di confrontare le informazioni, in modo tale da individuare i redditi che attualmente sfuggono all'imposizione.

Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione conferisce al relatore Maffioli il mandato a redigere un rapporto favorevole alla 5ª Commissione permanente sulla tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, e sulle corrispondenti parti del disegno di legge n. 3613.
Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, inoltre, la Commissione approva la proposta di rapporto favorevole, con osservazioni, formulata dal relatore Boscetto, pubblicata in allegato al presente resoconto, sulla tabella 8 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge n. 3613.

SCONVOCAZIONE DELLE SEDUTE DI DOMANI

Il PRESIDENTE avverte che le sedute di domani, giovedì 13 ottobre, già convocate alle ore 9 e alle ore 14, non avranno luogo.

La Commissione prende atto.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente PASTORE annuncia il programma dei lavori della Commissione per la settimana successiva. Mercoledì 19 ottobre, dopo la consueta riunione della Sottocommissione per i pareri e quella dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, alle ore 15 si svolgerà la seduta plenaria: sarà esaminato, in sede referente, il disegno di legge costituzionale n. 3369, recante modifiche allo Statuto della Regione siciliana, sempreché nel frattempo la Commissione bilancio abbia rilevato che dall'iniziativa non derivano oneri finanziari. Proseguirà, poi, l'esame congiunto - sempre in sede referente - dei disegni di legge n. 2633 e 3053, in materia di enti locali, con l'esame degli emendamenti riferiti al testo unificato del relatore; inizierà, inoltre, l'esame del disegno di legge n. 1968, in materia di inno nazionale.
Giovedì 20, alle ore 14, potrà proseguire la trattazione di argomenti eventualmente non conclusi.

La Commissione prende atto.

CONVOCAZIONE DELLA SOTTOCOMMISSIONE PER I PARERI

Il PRESIDENTE dispone l'immediata convocazione di una seduta della Sottocommissione per i pareri, per rendere un parere urgente alla Commissione sanità.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle ore 20.


RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
SULLO STATO DI PREVISIONE DEL
MINISTERO DELL’INTERNO PER L’ANNO FINANZIARIO 2006
(DISEGNO DI LEGGE N. 3614 - TABELLA 8)
E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 3613

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2006 e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria, si pronuncia in senso favorevole con le seguenti osservazioni:
valuti la Commissione di merito l'opportunità di uniformare la dizione “comparto sicurezza pubblica e soccorso”, di cui all'articolo 3, comma 1, con quella “sicurezza e soccorso pubblici”, di cui all'articolo 4;
valuti la Commissione di merito l'opportunità di sostituire, all'articolo 3, comma 4, le parole “con esclusione di quelle operanti per l’ordine e la sicurezza pubblica”, con le seguenti: “con esclusione di quelle operanti per la sicurezza e il soccorso pubblici”, includendo in tal modo esplicitamente gli autoveicoli del Corpo nazionale dei vigili del fuoco tra quelli esclusi dall'ambito di applicazione della disciplina restrittiva prevista, ritenendo che non possa ridursi la qualità degli interventi a tutela della cittadinanza garantiti dal Corpo stesso;
all'articolo 27, si segnala l'opportunità di tenere conto, nella determinazione degli oneri per i rinnovi contrattuali di cui ai commi 1 e 2, che il Corpo nazionale dei vigili del fuoco dal 1° gennaio 2006 rientrerà tra le categorie di personale in regime di diritto pubblico e che quindi gli oneri graveranno sugli stanziamenti di cui al comma 2, anziché su quelli destinati alla contrattazione collettiva nazionale previsti dal comma 1;
si segnala l'esigenza di salvaguardare, all'articolo 29, comma 3, gli stanziamenti per il fondo unico di amministrazione per il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dei servizi istituzionali, di cui dall'articolo 13-ter del decreto-legge 30 giugno 2005, n. 115, con un esplicito richiamo in tal senso;
si segnala inoltre l'opportunità di riformulare il comma 1 dell'articolo 35 inserendo un inciso del seguente tenore: "e comunque fino alla spesa di 87,5 milioni di euro...", in modo da impiegare integralmente la disponibilità finanziaria; il medesimo comma 1 dovrebbe inoltre essere riformulato, conformemente a quanto stabilito dal Dpef in materia di sicurezza, prevedendosi l'assunzione di 2.500 unità di personale per la Polizia di Stato, con l'obiettivo di assumere i 2.500 agenti che dopo aver prestato il servizio di leva si sono trattenuti in servizio per un ulteriore anno, in attesa dell'immissione nei ruoli;
si segnala l'esigenza di riformulare le disposizioni in materia di blocco del turn-over escludendo esplicitamente dal loro ambito di applicazione la Polizia di Stato, l'Arma dei carabinieri e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire nel disegno di legge finanziaria 2006 misure a favore dei comuni di minore dimensione demografica e a favore delle unioni di comuni, assicurando così un sostegno alle aree più deboli e facilitando i processi di riorganizzazione dei servizi locali, nonché l'opportunità di riconsiderare le modalità di applicazione del patto di stabilità interno;
si ritiene, infine, necessario garantire con adeguati stanziamenti il funzionamento dell'Indice nazionale delle anagrafi (INA), del Sistema di accesso ed interscambio anagrafico (SAIA), del Centro nazionale per i servizi demografici (CNSD) e dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), che costituiscono il complesso sistema di informatizzazione delle attività connesse alle anagrafi, parte integrante e fondamentale nel controllo dei flussi della popolazione e degli elettori.