IGIENE E SANITA' (12ª)

GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO 1999

220 ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA

Interviene il sottosegretario di Stato alla sanità Bettoni Brandani.

La seduta inizia alle ore 8,40.

IN SEDE REFERENTE

(55-67-237-274-798-982-1288-1443-65-238-B). - Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione, con modificazioni, del disegno di legge già approvato dal Senato della Repubblica in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge di iniziativa dei senatori Provera, Napoli Roberto ed altri, Di Orio ed altri, Martelli, Salvato, Bernasconi ed altri, Centaro ed altri e di un disegno di legge di iniziativa popolare; del disegno di legge già approvato dal Senato in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei senatori Napoli Roberto ed altri e Di Orio ed altri; dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Caveri; Balocchi; Delfino Teresio; Mussolini; Polenta ed altri; Saia ed altri; Bono; Saia ed altri; del disegno di legge d’iniziativa del Consiglio regionale della Valle D’Aosta; del disegno di legge d’iniziativa del Consiglio regionale dell’Abruzzo; del disegno di legge d’iniziativa del Consiglio regionale delle Marche e di un disegno di legge d’iniziativa popolare.
(Seguito dell’esame e rinvio)

Riprende l’esame sospeso nella seduta di ieri.

Il presidente CARELLA ricorda che nella seduta di ieri era stata aperta la discussione generale.

Prende la parola la senatrice BERNASCONI, la quale rileva in primo luogo che per quanto riguarda la parte del disegno di legge concernente l’espressione di volontà, se è vero che essa fondamentalmente riprende il testo approvato in prima lettura dal Senato, è altresì incontestabile che lo complica ulteriormente. Al di là di alcune riserve di principio sul meccanismo di dichiarazione di volontà adottato, la critica fondamentale riguarda l’estrema inagibilità in concreto di tale meccanismo. Infatti, tenendo realisticamente presente che in moltissimi casi i cittadini sceglieranno di non esprimere alcuna volontà, è di tutta evidenza che la procedura prevista per tale ipotesi è assolutamente impraticabile, sia per le gravissime insufficienze che attualmente caratterizzano il sistema informatico nel settore sanitario, sia perché sarà di fatto impossibile accertare incontrovertibilmente che la richiesta di espressione della volontà sia stata effettivamente notificata. Inoltre, con particolare riferimento al comma 6 dell’articolo 4, appare indubbio che vincolare i medici che procedono al prelievo ad una totale certezza in ordine alla volontà espressa complica ulteriormente la procedura degli espianti, come pure la previsione, di cui all’articolo 5, comma 1, lettera e), in base alla quale si consente di modificare in qualsiasi momento la dichiarazione di volontà precedentemente espressa.
Complessivamente la prima parte del disegno di legge costruisce un impianto del tutto incapace di funzionare nella pratica, che avrà l’effetto di rendere più difficile le attività di prelievo, di espianto e quindi di trapianto di organi e tessuti. L’inopportunità di un simile intervento è aumentata dalla circostanza che allo stato attuale il numero dei prelievi per abitante nelle regioni centro-settentrionali e in Sardegna è superiore al livello medio europeo, mentre nelle altre regioni, strutturalmente meno attrezzate, il livello molto basso dei prelievi è già in fase di lieve aumento. Sulla base delle considerazioni illustrate, la senatrice Bernasconi avanza pertanto la proposta di disgiungere la parte del disegno di legge relativa alla dichiarazione di volontà da quella concernente l’organizzazione e le strutture.
Per quanto poi riguarda alcune modifiche introdotte dalla Camera dei deputati, la senatrice Bernasconi esprime perplessità sulla scelta di attribuire al Centro nazionale per i trapianti anche funzioni operative, dovendosi tener realisticamente presente che tale struttura non potrebbe funzionare in modo adeguato come centro di allocazione degli organi. Riserve suscita poi l’articolo 16, che attribuisce alle regioni il compito di individuare le strutture idonee per i trapianti: al riguardo occorre infatti sottolineare l’esigenza di privilegiare l’individuazione di un numero ristretto di tali strutture dotate di un bacino di utenza sufficientemente ampio. Anche il comma 1 dell’articolo 13, che consente di svolgere l’attività di prelievo di tessuti anche nelle strutture sanitarie accreditate non dotate di reparti di rianimazione, merita un momento di riflessione, sia perché occorrerebbe specificare che tale attività può svolgersi soltanto nei casi di morte cardiaca sia perché occorrerebbe prestare particolare attenzione alle problematiche connesse alle cosiddette banche dei tessuti.
Infine non sembra di alcuna utilità l’obbligo, di cui al comma 2 dell’articolo 14, di trasmettere agli osservatori epidemiologici regionali i verbali dei prelievi.

Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.

Il relatore, senatore DI ORIO ringrazia preliminarmente i senatori che, aderendo all’invito da lui formulato, si sono astenuti dall’intervenire in discussione generale. Osserva poi che, ancorché le considerazioni critiche avanzate dal senatore Campus e dalla senatrice Bernasconi meritino grande attenzione, il disegno di legge in esame, nel suo complesso, deve essere giudicato positivamente, al di là di talune perplessità su singoli aspetti, perché corrisponde agli obiettivi perseguiti da entrambi i rami del Parlamento.
Per quanto concerne le critiche all’impianto del provvedimento espresse dalla senatrice Bernasconi, pur personalmente preferendo la scelta compiuta in prima lettura dal Senato di tener distinti i due disegni di legge, ritiene non si possa ora tornare sulla congiunzione deliberata dalla Camera dei deputati, che certo complica un po’ la struttura complessiva della nuova disciplina ma ne mantiene la sostanziale adeguatezza.. In particolare è di assoluta importanza provvedere ad un rafforzamento delle strutture e della organizzazione relative ai prelievi e ai trapianti, e in questa prospettiva assume specifico rilievo la creazione di nuove figure, quale soprattutto quella del coordinatore locale.
In relazione poi alla dichiarazione di volontà, il relatore fa presente che attribuire un più incisivo ruolo ai familiari - così come richiesto dal senatore Campus - avrebbe l’effetto di creare un ostacolo all’attività di espianto, conclusione questa a cui sono pervenuti a larga maggioranza, dopo un approfondito dibattito, tanto il Senato quanto la Camera dei deputati. Al riguardo auspica peraltro che, contrariamente a quanto paventato dal senatore Campus, da parte dei cittadini non vengano adottati comportamenti tendenti ad aggirare le previsioni di legge, ferma restando comunque l’esigenza imprescindibile di incrementare la cultura solidaristica nell’ambito della società civile.
Il relatore dichiara poi di condividere le critiche formulate dalla senatrice Bernasconi sull’attuale stato del sistema informativo nel settore sanitario: è infatti certamente assai grave che in Italia, dove le banche possono giovarsi di una rete informatica di avanguardia, non si riesca a dotare di un analogo strumento un settore di primario rilievo sociale quale quello sanitario. Il ritardo accumulato deve però costituire uno stimolo ad impegnarsi con decisione, al fine di rispettare il termine per l’operatività a livello nazionale della tessera sanitaria - vera chiave di volta del sistema - fissato per legge al 1° luglio 2000.
Nell’esprimere in conclusione un giudizio complessivamente positivo sul disegno di legge, che costituisce, a parte alcuni punti indubbiamente migliorabili, un intervento normativo di carattere avanzato e utile ad incrementare le attività di trapianto, il relatore Di Orio auspica che in sede di discussione del provvedimento in Aula i senatori della Commissione sappiano fornire una risposta compatta in termini di cultura sanitaria a certe posizioni che non è escluso possano ancora una volta proporsi, volte a rappresentare l’attività di prelievo in termini di una sorta di esproprio di organi da parte dello Stato. Contrastando simili affermazioni, occorre affermare con forza i fondamentali principi del valore sociale della donazione di organi e della morte cerebrale come unico momento scientificamente inoppugnabile di attestazione del decesso.

Il sottosegretario BETTONI BRANDANI, intervenendo in sede di replica, ricorda che sugli articoli concernenti la dichiarazione di volontà il Governo si è rimesso alle Aule parlamentari, riguardando la materia una questione di carattere etico su cui ha poco senso un orientamento di maggioranza. Peraltro, durante l’esame del provvedimento alla Camera dei deputati, ella ha personalmente difeso il testo approvato in prima lettura dal Senato, ritenendo che le soluzioni in esso prospettate rappresentassero un apprezzabile punto di equilibrio e non può quindi che valutare positivamente il fatto che tale testo sia stato nella sostanza mantenuto.
Per quanto riguarda la parte concernente l’organizzazione delle attività di trapianto, il Governo ha invece attivamente contribuito alla formulazione dell’articolato che contiene scelte senza dubbio valide, con particolare riferimento all’istituzione della figura del coordinatore locale. Esprime quindi l’auspicio di giungere ad una rapida approvazione del disegno di legge, dopo la quale il Governo si confronterà con l’impegnativo compito di superare le difficoltà esistenti per la realizzazione e messa in rete del sistema informativo previsto, cui verrà data attuazione contestualmente all’istituzione della tessera sanitaria.

Il presidente CARELLA fissa quindi il termine di presentazione degli emendamenti per lunedì 1° marzo alle ore 12 e rinvia il seguito dell’esame alla prossima seduta.

La seduta termina alle ore 9,20.