AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3ª)

GIOVEDI' 27 GENNAIO 2000

261ª Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

Interviene il professor Arturo Falaschi, direttore del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia di Trieste.

La seduta inizia alle ore 15,10.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle organizzazioni internazionali con particolare riferimento al ruolo e alla presenza dell'Italia: audizione del direttore del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia di Trieste, professor Arturo Falaschi.

Riprende l'indagine, sospesa nella seduta del 22 giugno 1999.

Il presidente MIGONE, nel dare il benvenuto al professor Falaschi, ricorda che lo scopo dell'indagine conoscitiva è di approfondire il ruolo dell'Italia nelle organizzazioni internazionali, e con particolare riguardo alla presenza di alti funzionari di nazionalità italiana ai vertici delle medesime organizzazioni. Il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) è un'organizzazione internazionale che fa parte del polo scientifico di Trieste e a cui l'Italia contribuisce in maniera assai rilevante. Invita pertanto il professor Falaschi a illustrare l'attività del centro, fornendo così elementi utili alla Commissione anche in vista della discussione del disegno di legge n. 4349, previsto per la prossima settimana.

Il professor FALASCHI premette che l'ICGEB è un'organizzazione internazionale sorta nel 1983, quando i plenipotenziari di 26 Stati firmarono a Madrid il suo statuto. Tuttavia il centro iniziò a operare nel 1987, sotto forma di progetto speciale dell'UNIDO (organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) e acquisì lo status di organizzazione internazionale solo dopo l'entrata in vigore dello statuto, nel 1994.
Il mandato dell'ICGEB è di offrire agli Stati membri, divenuti nel frattempo 44, un centro di eccellenza per la ricerca e la formazione nei campi dell'ingegneria genetica e della biotecnologia, con un'attenzione speciale ai paesi in via di sviluppo. Sin dal 1984 fu stabilito di operare attraverso due centri principali di ricerca, ubicati a Trieste e a New Delhi, nonché mediante una rete di 32 centri affiliati in numerosi paesi dell'Europa centro-orientale e in via di sviluppo. Il segretariato ha sede a Trieste, ove si trova il direttore generale.
I due principali centri di ricerca dispongono di sedi soddisfacenti per spazi e attrezzature. In particolare, quello di Trieste è situato in un edificio di 7.000 metri quadri, all'interno dell'Area Science Park ; il centro di New Delhi è collocato in un edificio di 10.000 metri quadri. Quanto al personale, nelle due componenti lavorano complessivamente circa trecento persone, impiegate in attività di ricerca, formazione, collaborazione e assistenza scientifica.
Sin dall'inizio l'Italia si assunse insieme all'India il maggior onere finanziario; il contributo ordinario, previsto dalla legge n. 103 del 1986, è pari a 6,765 miliardi di lire, cui si sono aggiunti contributi straordinari di 3 miliardi all'anno, nel triennio 1997-1999, per integrare il valore reale di tale finanziamento, eroso dall'inflazione. Il disegno di legge n. 4349, presentato dal Governo in Senato, prevede a decorrere dal 2000 un ulteriore finanziamento di sei miliardi di lire annue che, sommandosi al contributo ordinario, consentirà al Centro di mantenere il suo impegno a livelli leggermente inferiori a quelli raggiunti negli ultimi anni: è previsto infatti un ridimensionamento del 15 per cento dell'attività complessiva.
In conclusione, il professor Falaschi sottolinea che i risultati raggiunti dall'ICGEB sono assai soddisfacenti, sia nel settore della formazione che in quello della ricerca, e risultano particolarmente apprezzati dai paesi in via di sviluppo.

Il senatore PORCARI chiede per quale ragione gli altri Stati membri dell'Unione europea non hanno aderito all'ICGEB. Il professor Falaschi fa presente che molti paesi europei erano interessati a entrare a far parte dell'istituendo Centro e ad ospitarne la sede, ma alla conferenza istitutiva di Madrid prevalse l'offerta congiunta italo-indiana perché più generosa delle altre. Conseguentemente l'interesse dei partners europei si affievolì, tanto più che negli anni successivi è notevolmente calata la propensione dei paesi industrializzati verso la cooperazione scientifica internazionale. Peraltro gli ottimi risultati ottenuti dall'ICGEB potrebbero indurre i partners europei a riconsiderare una loro partecipazione, che potrebbe anche realizzarsi mediante un protocollo di adesione della Comunità europea nel suo insieme.

Il senatore MISSERVILLE chiede quali rapporti vi siano attualmente tra l'ICGEB e il sistema delle Nazioni Unite, con particolare riferimento all'UNESCO. Prospetta inoltre la possibilità di riequilibrare il finanziamento, applicando la scala contributiva in vigore presso l'ONU.

Il professor FALASCHI informa che dal 1998 sono stati instaurati rapporti di collaborazione con l'UNESCO e con l'INDO, nel cui ambito l'ICGEB aveva operato nei primi anni di attività. Quanto al finanziamento, il bilancio complessivo dell'organizzazione ammonta a 14 milioni di dollari, di cui 9 sono versati dai paesi ospiti – con netta prevalenza del contributo italiano – 3 milioni sono suddivisi tra gli altri Stati membri, sulla base della scala contributiva dell'ONU, e la restante parte è coperta da contributi della Comunità europea e di varie fondazioni internazionali.

Il senatore ANDREOTTI ritiene che l'ICGEB possa svolgere un ruolo importante per divulgare le conoscenze scientifiche nei Paesi in via di sviluppo e dare impulso alla loro attività di ricerca, com'è già avvenuto per il Centro di fisica teorica di Trieste, che ha ottenuto un successo straordinario contribuendo in maniera decisiva al prestigio del polo scientifico internazionale di quella città. Sotto il profilo della politica estera, è particolarmente importante la collaborazione che si è instaurata tra Italia e India, stante il peso crescente di questo paese negli equilibri internazionali, nonché in considerazione del suo avanzato livello nella ricerca scientifica.

Il professor FALASCHI concorda con il senatore Andreotti, che da ministro degli affari esteri ebbe un ruolo importante nell'accordo istitutivo dell'ICGEB. Attualmente il polo scientifico di Trieste rappresenta un faro per gli Stati dell'Europa centro-orientale, oltre che per i paesi in via di sviluppo. Quanto all'India, si tratta sicuramente di un paese assai progredito sul piano culturale e ricava grandi vantaggi dalla partecipazione ai programmi dell'ICGEB, soprattutto per lo sviluppo di piante transgeniche e resistenti a insetti e parassiti, nonché per lo studio di vaccini innovativi e di farmaci contro le malattie infettive, tra cui soprattutto la malaria.
L'ICGEB gode poi di una particolare autorevolezza poiché è l'unico organismo nel suo settore ad avere la fiducia sia dei paesi industrializzati che di quelli in via di sviluppo. Ciò potrà consentire al Centro di svolgere un ruolo importante nel campo della biosicurezza e nell'attuazione della convenzione contro le armi biologiche, attualmente in corso di negoziato.

Il senatore BASINI, sottolineata l'importanza per l'Italia di ospitare qualificate organizzazioni internazionali, rileva che il successo del polo scientifico di Trieste è dovuto al fatto che – diversamente da quanto avvenne per il centro EURATOM di Ispra – in questo caso il Governo non si è limitato al bel gesto iniziale, ma ha svolto una costante politica di sostegno e di sviluppo degli organismi presenti.
L'importanza dei programmi dell'ICGEB si può comprendere in relazione al grande incremento demografico del mondo: con un'agricoltura di tipo tradizionale, che aveva bisogno di 40 ettari per sfamare una persona, non potrebbero essere nutriti più di 500 milioni di uomini, e di qui l'importanza delle biotecnologie, che consentono di aumentare in maniera decisiva la produttività agricola. Per la stessa ragione ci si dovrebbe impegnare seriamente nella lotta alla desertificazione, abbandonando qualsiasi pregiudizio verso l'impiego pacifico dell'energia nucleare.
Infine il senatore Basini rileva che la ricerca biologica è poco costosa, in confronto ad altri settori scientifici, e ci si deve dunque rallegrare se l'ICGEB con un bilancio di 14 milioni di dollari riesce a svolgere un'attività così significativa.

Il professor FALASCHI si associa alle conclusioni del senatore Basini, facendo presente che l'ICGEB ha saputo conquistare una credibilità generalmente riconosciuta anche da chi è diffidente verso le piante transgeniche, operando con rigorosa scientificità e divulgando, anche attraverso una rete telematica, tutte le informazioni disponibili nel campo della biosicurezza. Recentemente è stata anche firmata una convenzione con il Ministero dell'ambiente, che si avvarrà della consulenza dell'ICGEB nello studio dei problemi connessi all'impiego delle biotecnologie.

Il senatore MARINO chiede qualche indicazione sul modo più razionale di affrontare il dramma di 800 milioni di persone denutrite nel mondo, pur tenendo conto di alcune legittime esigenze dei movimenti di opinione che si oppongono alle biotecnologie. Peraltro l'opinione pubblica mondiale è generalmente male informata dai mass-media; è perciò opportuno che un organismo autorevole come l'ICGEB svolga un'opera di divulgazione e di informazione sui vari aspetti scientifici, sociali ed economici delle nuove tecnologie sviluppate dall'ingegneria genetica.

Il professor FALASCHI osserva che la contestazione del vertice di Seattle è stata in parte giustificata, poiché alcune multinazionali operanti nel campo delle biotecnologie agiscono in maniera arrogante. Per quel che riguarda l'azione di formazione, l'ICGEB già svolge un corso annuale sulla sicurezza negli organismi transgenici nonché ulteriori attività a carattere divulgativo.

La senatrice DE ZULUETA esprime vivo interesse per la ricerca dell'ICGEB nel settore delle biotecnologie e per la lotta alla malaria, che rappresenta una delle peggiori piaghe dei paesi in via di sviluppo. Osserva poi che, sebbene la ricerca biologica costi relativamente poco, la maggior parte dei brevetti si riferisce a coltivazioni adatte al clima temperato, poiché ragioni di mercato inducono le multinazionali a investire soprattutto in tal campo.

Il professor FALASCHI fa presente che, per quel che concerne l'ICGEB i programmi non sono mirati al brevetto, ma piuttosto alla formazione di ricercatori. Ad esempio, nel campo sanitario il centro di ricerca di New Delhi studia vaccini innovativi, sviluppando così una ricerca che sarà successivamente sfruttata dall'industria farmaceutica. Peraltro tale ricerca ha già condotto all'elaborazione di un nuovo vaccino contro la malaria, che dovrà essere sperimentato in tempi brevi.

Il senatore ANDREOTTI rileva che è necessario un maggior coordinamento tra i centri di ricerca scientifica e, inoltre, occorre stabilire un corretto rapporto tra politici e scienziati, in modo da evitare confusione tra chi è chiamato a dare risposte tecniche e chi deve assumersi la responsabilità delle scelte.

Il senatore VERTONE GRIMALDI ritiene che vi sia un rapporto molto delicato tra il mondo scientifico e gli organi di informazione, che spesso trasmettono all'opinione pubblica una cultura di tipo dogmatico e priva di riscontri nella realtà obiettiva. Sottolinea poi l'insostenibilità di un aumento illimitato della popolazione, poiché l'incremento della produzione agroalimentare incontrerà inevitabilmente un limite, nonostante i grandi progressi dell'ingegneria genetica.

Il presidente MIGONE domanda quali difficoltà di tipo teorico può incontrare un ricercatore delle scienze della vita nella sua attività, con particolare riguardo alla scelta dell'oggetto della ricerca e alla valutazione dei risultati.

Il professor FALASCHI pone in risalto che anche la ricerca del biologo è fortemente condizionata dalla temperie culturale, che orienta gli scienziati verso argomenti che interessano particolarmente l'attività produttiva o l'opinione pubblica. La valutazione dei risultati dipende poi largamente dal giudizio della comunità scientifica; per tale ragione in seno all'ICGEB è stato creato un Consiglio Scientifico completamente indipendente, di cui fanno parte anche scienziati che appartengono a paesi non aderenti all'organizzazione.
Fa poi presente al senatore Vertone Grimaldi che nei prossimi venti anni la popolazione mondiale continuerà a crescere ad un tasso stimato intorno al 2 per cento annuo: ciò imporrà un incremento della produzione agroalimentare del 4 per cento all'anno, se si vuole realmente ridurre in maniera significativa la quota di popolazione che soffre per denutrizione.
Per quel che riguarda infine il rapporto tra scienza e informazione, informa che la Scuola internazionale superiore di studi avanzati, ubicata a Trieste, ha organizzato un corso di giornalismo scientifico che assicura una qualificata formazione a quanti vogliano svolgere con rigore un'attività di divulgazione scientifica.

Il presidente MIGONE ringrazia il professor Falaschi per la sua partecipazione all'indagine conoscitiva, che consentirà alla Commissione anche di discutere con la necessaria informazione il disegno di legge recante l'integrazione del finanziamento all'ICGEB.
Dichiara pertanto chiusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva ad altra seduta.

IN SEDE REFERENTE

(4386) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Ministero della difesa della Repubblica italiana ed il Ministero della difesa nazionale della Repubblica di Polonia sulla collaborazione militare, fatto a Varsavia il 6 dicembre 1996, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 20 gennaio scorso.


Il presidente MIGONE avverte che è pervenuto il parere favorevole della Commissione affari costituzionali. Verificata la presenza del numero legale, pone ai voti la proposta di dar mandato al relatore di riferire all'Assemblea a favore del disegno di legge.

La Commissione approva.


(4409) Ratifica ed esecuzione della Convenzione n. 182 relativa alla proibizione delle forme peggiori di lavoro minorile e all'azione immediata per la loro eliminazione, nonché della Raccomandazione n. 190 sullo stesso argomento, adottate dalla Conferenza generale dell'Organizzazione internazionale del lavoro durante la sua ottantasettesima sessione tenutasi a Ginevra il 17 giugno 1999
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 20 gennaio scorso.


Il presidente MIGONE avverte che tutte le Commissioni consultate hanno espresso parere favorevole. Verificata la presenza del numero legale, pone pertanto ai voti la proposta di dar mandato al relatore di riferire all'Assemblea a favore del disegno di legge.

La Commissione approva.

La seduta termina alle ore 16,35.