AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3ª)

MARTEDI' 27 LUGLIO 1999

231ª Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Serri.

La seduta inizia alle ore 14,45.



IN SEDE REFERENTE

(166) RUSSO SPENA ed altri. - Norme in materia di cooperazione allo sviluppo
(402) PREIONI. - Abrogazione di norme che consentono la partecipazione di magistrati e di personale dipendente dal Ministero di grazia e giustizia alle attività disposte dalla direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri
(1141) MANTICA ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza in tema di cooperazione allo sviluppo
(1667) RUSSO SPENA ed altri. - Riorganizzazione della cooperazione allo sviluppo
(1900) BOCO ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare permanente per l'indirizzo e il controllo della cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo
(2205) BEDIN. - Disciplina del volontariato internazionale
(2281) PROVERA e SPERONI. - Nuova normativa per la cooperazione nei Paesi in via di sviluppo
(2453) SALVI ed altri. - Riforme della politica di cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo
(2494) BOCO ed altri. - Riforma della cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo
(2781) ELIA ed altri. - Nuova disciplina della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo
(2989) Nuova disciplina della cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)


Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta del 22 luglio, del testo unificato dei disegni di legge pubblicato nel resoconto della seduta del 16 marzo.

Il relatore BOCO, allo scopo di venire incontro alle esigenze contenute negli emendamenti all'articolo 23, presenta una riformulazione di tutto l'articolo:
Art. 23

Sostituire l'articolo con il seguente:
"Art. 23
(Norme transitorie)

1. Su proposta del Ministro degli affari esteri, d'intesa con il Ministro del tesoro per le parti di propria competenza, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge il Governo emana le disposizioni attuative della presente legge, con uno o più regolamenti da adottarsi ai sensi della legge 23 agosto 1988, n. 400, articolo 17 comma 2, sentite le competenti Commissioni parlamentari.
2. Entro trenta giorni dalla sua nomina ed insediamento, ai sensi dell'articolo 13, comma 2, il Presidente dell'Agenzia costituisce nell'Agenzia stessa un "Ufficio stralcio" con il compito di assicurare la continuità dell'azione amministrativa in essere e derivante dalle preesistenti disposizioni legislative in materia di aiuto pubblico allo sviluppo e provvede alla verifica dello stato di avanzamento dei progetti in corso ed al progressivo trasferimento della loro gestione alla struttura ordinaria dell'Agenzia stessa. L'Ufficio stralcio risponde direttamente al Presidente dell'Agenzia.
3. Per la costituzione dell'Ufficio stralcio e per l'avvio immediato delle attività di propria competenza, il presidente dell'Agenzia può richiedere l'assegnazione temporanea all'Agenzia di personale della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, dell'Unità tecnica centrale delle Unità tecniche locali; dipendente, comandato o con contratto a tempo indeterminato, nonché del personale disciplinato con contratto a tempo determinato, che rimane comunque a disposizione dell'amministrazione ministeriale fino alla scadenza del contratto.
4. Il Presidente dell'Agenzia mantiene l'incarico di cui al precedente comma 2 per un anno. L'Ufficio stralcio viene sciolto al termine di tale incarico.
5. La Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo istituita presso il Ministero degli affari esteri dalla legge 26 febbraio 1987, n. 49, rimane in funzione fino alla costituzione dell'Ufficio stralcio, con il compito prioritario di assicurare in tale periodo la continuità dell'azione in essere e di predisporre e trasferire al Presidente dell'Agenzia dettagliate relazioni su ciascun progetto, nonché sugli impegni presi e sul loro stato di attuazione.
6. Contestualmente allo scioglimento dell'Ufficio stralcio, nell'ambito dell'Agenzia viene costituito un “Ufficio contenzioso” per la composizione delle pendenze irrisolte. Tale Ufficio risponde direttamente al Presidente dell'Agenzia. I fondi per la composizione delle vertenze, la cui previsione su proposta dell'Agenzia è allegata al documento di cui all'articolo 6, comma 1, vengono reperiti nell'ambito dello stanziamento di cui all'articolo 11, comma 1, lettera b). Alla relazione consuntiva di cui all'articolo 6, comma 2, sono allegati la relazione sullo stato di composizione delle vertenze ed una relazione sui costi sostenuti.
7. Entro novanta giorni dalla data della sua nomina, il Presidente dell'Agenzia definisce, in base alla struttura organizzativa di cui all'articolo 13 comma 7, lettera c), le qualifiche, e per ogni qualifica la quantità di personale necessario ai sensi dell'articolo 15 comma 1; nonché le procedure di selezione, tenendo conto della competenza e dell'esperienza specifica maturata presso la DGCS nell'ambito della legge 26 febbraio 1987, n. 49, nonché presso enti ed istituti pubblici o privati, nazionali ed internazionali operanti nell'ambito dell'APS.
8. Il Ministro degli affari esteri, d'intesa con il Ministro del tesoro, provvede alla costituzione del Fondo Unico, di cui all'articolo 11, entro quarantacinque giorni dalla entrata in vigore della presente legge."

23.15 IL RELATORE


Il senatore RUSSO SPENA invita i colleghi a non sottovalutare l'importanza delle norme transitorie, affinché la nuova organizzazione della cooperazione si avvii sul binario giusto, e per questo esprime perplessità sul nuovo testo proposto, sia per la parte ove cancella la figura del commissario straordinario, sia per quella che sposta l'ufficio del contenzioso in seno all'Agenzia.

La senatrice SQUARCIALUPI ritiene eccessivi i dettagli contenuti nel testo proposto e si chiede se le responsabilità non risultino alleggerite, disperse come sono nei vari passaggi istituzionali.

Il senatore SERVELLO ritiene assolutamente inconciliabile il testo ora presentato con i principi generali entro i quali la Commissione si è mossa finora: si è persa la figura di garanzia del ruolo istituzionale rivestito dal Commissario e tutto sembra rinviato nell'ambito dell'Agenzia. Si dichiara sconcertato dalla soluzione prospettata e ritiene compromesso l'intero impianto della legge che finisce per spogliare lo Stato delle sue responsabilità.

Il senatore BEDIN con motivazioni in parte diverse concorda con le perplessità sollevate dal senatore Servello, esprimendo preoccupazione per il fatto di appesantire l'Agenzia della storia passata e di schiacciarla sotto problemi che hanno paralizzato la cooperazione nel vecchio sistema. Ritiene inoltre che tutto il contenzioso vada lasciato alla responsabilità degli organi già esistenti, e si dichiara convinto che il testo concordato in sede di Comitato ristretto fosse quello che forniva le risposte più giuste.

Il senatore PIANETTA, riallacciandosi a obiezioni già esposte nelle precedenti sedute, ritiene che il meccanismo della legge sia estremamente complesso e che il coinvolgimento dell'Agenzia nella fase transitoria rischia di creare una commistione tra il vecchio e il nuovo che farà perdere di vista le responsabilità e che paralizzerà la nascita del nuovo organismo. Concorda con la volontà di ripristinare il testo del Comitato ristretto.

Il sottosegretario SERRI, dopo aver ricordato che si tratta di norme transitorie, che per tale natura non possono e non devono gettare una luce negativa sull'impianto generale della legge, osserva che la questione riguarda il funzionamento concreto e l'operatività del nuovo sistema. Ritiene più pericolosa la proposta del Comitato ristretto che lasciava in vita due strutture, l'Agenzia e il Ministero, con una spartizione di tecnici e dirigenti che sarebbero stati messi in conflitto tra loro, rischiando altresì di rendere perenne l'esistenza di uffici stralcio come quello tuttora esistente di liquidazione della vecchia struttura del FAI. Poiché occorre conoscere con certezza chi gestisce i programmi avviati e quelli in corso di realizzazione è necessario riunire tutto in capo all'Agenzia, anche per evitare dispersioni di bilancio. Per quanto riguarda invece il problema del contenzioso si rimette alla Commissione, pur esprimendo la preferenza per trasferire questo ufficio nell'Agenzia per quanto riguarda le cause più recenti e per chiudere secondo criteri di logiche finanziarie i procedimenti pendenti, che invece rischiano di perpetuarsi nelle strutture ministeriali come già è dimostrato. Sul reinserimento della figura del Commissario straordinario si rimette alla decisione della Commissione, mentre si riserva di presentare un emendamento per risolvere la sorte della sezione distaccata della Ragioneria generale dello Stato.

Il senatore SERVELLO si sorprende che il Governo abbia cambiato opinione, il che paradossalmente porta ora l'opposizione a difendere le competenze del Ministero: l'ufficio del contenzioso infatti non deve assolutamente essere inserito nell'Agenzia ma deve rimanere nella continuità della struttura che ha già gestito i problemi.

Il senatore RUSSO SPENA, rimanendo convinto della bontà del testo del Comitato ristretto, osserva che vi sia il sospetto di un tentativo di sbarazzarsi degli scheletri negli armadi rischiando di far trascinare l'istituenda Agenzia negli stessi problemi del passato. Nessuna cooperazione potrà essere credibile in Italia se non si volta pagina con gli sciagurati precedenti che tutti conoscono.

Il senatore SCALFARO rileva che la logica dell'istituzione di un'Agenzia è da un lato quella di alleggerire le forme istituzionali dello Stato e dall'altro quella di subentrare a ogni procedimento già iniziato, lasciando fuori il tema delle patologie. Non appariva sbagliata l'ipotesi del Commissario da nominare nella persona del Sottosegretario delegato, la sola figura che potrebbe chiudere tante pendenze con valutazioni anche politiche, che l'Agenzia non potrebbe apportare. Mette comunque in guardia contro l'ipotesi di trasferire il personale della Ragioneria generale presente nel Ministero degli affari esteri nella futura Agenzia.

Il relatore BOCO precisa che la proposta del nuovo testo dell'articolo 23 voleva tener conto dei contributi emersi da varie parti sintetizzandoli: poiché peraltro molti colleghi esprimono opinioni nettamente contrarie, ritira il nuovo testo e ripropone di adottare quello del Comitato ristretto con gli emendamenti già depositati. Chiede comunque la collaborazione di tutti per poter giungere a una soluzione concordata che non comprometta proprio alla fine la trasmissione del testo del disegno di legge all'Assemblea.

Il presidente MIGONE, sintetizzando gli orientamenti emersi evidenzia la preoccupazione di non caricare l'Agenzia dei problemi pregressi, di non creare doppie competenze che si potrebbero prolungare nel tempo e che opererebbero paralizzandosi a vicenda, invitando il Relatore a prendere i necessari contatti per giungere alla seduta di domani con una soluzione.

Il sottosegretario SERRI rassicura che il personale della Ragioneria distaccata sarà restituito al Ministero del tesoro, ricorda il carattere transitorio di queste norme e invita la Commissione a riflettere sui problemi segnalati.

Il presidente MIGONE rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

INTEGRAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO DELLA SEDUTA DI GIOVEDI', 29 LUGLIO 1999
(A007 000, C03a, 0043°)

Il presidente MIGONE avverte che il Governo riferirà nella seduta, già convocata per giovedì 29 luglio, sulla situazione nel Kossovo e sulla partecipazione dell'Italia alla ricostruzione dei Balcani, alla vigilia della Conferenza di Sarajevo.

La seduta termina alle ore 16,05.