IGIENE E SANITA' (12ª)

MARTEDI' 1° FEBBRAIO 2000

299ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA


Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Bettoni Brandani.

La seduta inizia alle ore 14,40.

IN SEDE CONSULTIVA

Schema di decreto legislativo recante la disciplina del trattamento fiscale dei contributi di assistenza sanitaria (n. 618)
(Osservazioni alla 6a Commissione. Esame: osservazioni favorevoli).

Riferisce alla Commissione il presidente CARELLA.
Lo schema di decreto legislativo in titolo è diretto a modificare la disciplina fiscale dei contributi di assistenza sanitaria, al fine di favorire lo sviluppo dei fondi integrativi previsti dall’articolo 9 del decreto legislativo n. 502 del 1992, come modificato dal decreto legislativo n. 229 del 1999.
A tal fine quindi è prevista la non concorrenza alla formazione del reddito imponibile di una quota - che cresce progressivamente da Lire 2.000.000 per gli anni 2000-2001 a Lire 4.000.000 per gli anni a decorrere dal 2007 - dei contributi versati a favore dei fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale istituiti o adeguati ai sensi del predetto articolo.
Contemporaneamente si prevede la progressiva riduzione del beneficio fiscale attualmente previsto a favore dei fondi aventi carattere puramente assistenziale.
Il relatore propone quindi di esprimere osservazioni favorevoli.

Si apre il dibattito.

Il senatore CAMPUS, pur comprendendo che la formulazione del decreto è ispirata ad un obiettivo certamente non eludibile di invarianza del gettito, ritiene che la sua parte non possa associarsi alle osservazioni favorevoli e ciò in base ai rilievi critici a suo tempo espressi dai senatori di Alleanza Nazionale sulla disciplina dei fondi integrativi introdotta con il decreto legislativo n. 229 del 1999. La sua parte infatti, in quella circostanza, aveva rilevato come la nuova normativa apparisse diretta a riportare i fondi integrativi stessi sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale, favorendo oltretutto l’istituzione dei fondi stessi da parte di taluni soggetti istituzionali dotati di una sorta di rendita di posizione, come le associazioni sindacali. Sarebbe stato meglio intervenire con una regolamentazione delle prestazioni e del funzionamento - ad esempio i senatori della destra hanno condiviso il divieto di strategie di selezione dei rischi o di discriminazione nei confronti di particolari soggetti - di quei fondi esistenti, che sono nati dalla libera volontà dei cittadini.
In quest’ottica appare iniqua la riduzione di quello che non è un privilegio fiscale, ma la logica esclusione dal reddito imponibile di contributi di assistenza sanitaria che, evidentemente, riducono il reddito reale del contribuente, il quale oltretutto non aderirebbe certamente ai fondi integrativi se il Servizio sanitario nazionale fosse in grado di garantire tutte le prestazioni sanitarie. Proprio per questo, il Gruppo di Alleanza Nazionale ritiene anche che dovrebbe essere eliminato il limite massimo di deducibilità.

Il senatore TOMASSINI ribadisce le valutazioni negative a suo tempo formulate in ordine alla nuova disciplina dei fondi integrativi, che detta una serie di condizioni per l’accesso degli stessi ad un trattamento di favore che molto difficilmente potranno essere soddisfatte in tempi brevi; si pensi all’erogazione necessaria delle prestazioni da parte di strutture accreditate, che rende al momento assai problematica la prestazione delle cure odontoiatriche alle condizioni previste dalla legge.
Il decreto in esame, del resto, testimonia la consapevolezza del Governo di non poter fare a meno fin da adesso dell’apporto dei fondi integrativi esistenti, anche se, contraddittoriamente, non si adottano quelle iniziative - ad esempio consentire anche ai nuovi fondi di rimborsare per un periodo transitorio prestazioni erogate in strutture non accreditate - che realmente potrebbero consentire di portare a regime il nuovo ordinamento.
Illustra quindi la seguente proposta di osservazioni:
“La Commissione Igiene e Sanità del Senato, esaminato lo schema di decreto legislativo in titolo, considerato:
che il decreto legislativo n. 229 del 1999 preveda che le prestazioni dei fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale (odontoiatria, medicine alternative, rimborso dei ticket, quote a carico per le prestazioni residenziali, tariffe per la libera professione) debbono essere erogate da strutture accreditate;
che la partenza di tali fondi troverà grandi difficoltà, sia perché sono ancora indefiniti i mezzi e i metodi e soprattutto la qualità di tali prestazioni, sia perché per talune prestazioni non esiste un sistema di strutture accreditate;
che viceversa i fondi già esistenti potranno avvalersi della possibilità di utilizzare il 50% dei contributi per rimborsare prestazioni erogate anche nelle strutture accreditate;
che le considerazioni precedenti configurano una discriminazione tra i cittadini, cui non è riconosciuta parità di opportunità e di diritti;
esprime, per quanto di competenza, una valutazione complessivamente negativa.”

Si chiude la discussione generale.

La proposta del relatore di esprimere osservazioni favorevoli alla 6a Commissione sullo schema di decreto in titolo, posta ai voti, è approvata a maggioranza.

La Commissione dà quindi mandato al relatore di formulare le suddette osservazioni favorevoli.

Il presidente CARELLA fa presente che la presenza del sottosegretario Bettoni Brandani è stata richiesta dalla Commissione Affari Costituzionali che ha all’ordine del giorno il parere sui disegni di legge in materia di procreazione medicalmente assistita.

La seduta termina alle ore 15.