AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

MARTEDI' 26 SETTEMBRE 2000
312a Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE


Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,35.


IN SEDE REFERENTE

(4791) Conversione in legge del decreto-legge 28 agosto 2000, n. 239, recante disposizioni urgenti in materia di finanziamenti per lo sviluppo ed il completamento dei programmi italiani a sostegno delle Forze di polizia albanesi
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 21 settembre scorso.

Il presidente MIGONE dichiara chiusa la discussione generale e dà la parola alla Relatrice per la replica.

La senatrice DE ZULUETA sottolinea che il decreto-legge in esame riguarda una parte significativa dell'impegno italiano in Albania, che costituisce uno degli aspetti più importanti della politica estera italiana. Peraltro l'istituzione di un ufficio di coordinamento a Tirana dovrebbe favorire il passaggio da una fase in cui l'assistenza alla polizia albanese si svolgeva quasi esclusivamente in un ambito di formazione a una seconda fase, in cui sarà possibile una collaborazione anche sul piano operativo.
Fa proprio il quesito del senatore Andreotti circa i collegamenti esistenti tra la Missione Italiana Interforze e le altre iniziative internazionale di assistenza alla polizia albanese, soprattutto con riferimento al programma MAPE dell'UEO. Per quel che riguarda gli accertamenti sulle società finanziarie piramidali, il cui fallimento trascinò nel baratro l'economia albanese, fa presente che le indagini effettuate in Puglia hanno condotto all'identificazione di qualche partner italiano; tuttavia restano ancora ignoti i principali responsabili di quella colossale truffa.
Ribadisce poi che i gommoni degli scafisti sono stati ritirati dal porto di Valona, dove comunque i controlli sono migliorati e non potrebbero più ripetersi episodi incresciosi, come quello del "dissequestro" delle imbarcazioni effettuato dagli stessi scafisti con un colpo di mano. A tal proposito, chiede al rappresentante del Governo se siano state modificate le regole di ingaggio per gli agenti delle forze di polizia italiane, al fine di aumentarne l'operatività. Infine domanda se in futuro sia possibile predisporre un provvedimento che disponga la proroga della missione e il relativo finanziamento per un periodo più lungo.

Il sottosegretario BRUTTI pone in risalto che lo scopo principale dell'assistenza alla polizia albanese è quello di prevenire e contrastare l'immigrazione clandestina di persone provenienti dal territorio di quel paese: si tratta di una questione estremamente rilevante per la politica estera e anche per la sicurezza interna, poiché i traffici di esseri umani stanno favorendo la crescita di nuove mafie. Nella convinzione che l'unico modo di stroncare tali traffici sia quello di fermare i clandestini prima della loro partenza, i due governi hanno stipulato negli ultimi anni alcuni protocolli bilaterali, la cui durata dipende dalla necessità di una verifica costante dei risultati.
Nel primo semestre del 2000, sulla base del protocollo siglato il 10 gennaio scorso, la polizia albanese ha fermato 697 persone che tentavano di imbarcarsi per l'Italia, mentre le forze di polizia italiane hanno respinto 309 gommoni e un motoscafo. La Guardia di finanza ha sequestrato decine di gommoni, nonché un motoscafo carico di tabacchi esteri destinati al contrabbando, e ha arrestato 35 scafisti. Nel complesso si tratti di risultati significativi, ma non ancora sufficienti. Un ulteriore miglioramento della situazione dovrebbe conseguire all'entrata in vigore della legge sugli scafi, recentemente approvata a Tirana.
Il Sottosegretario richiama poi l'attenzione sull'ufficio di collegamento che sarà istituito a Tirana, allo scopo di migliorare l'azione di contrasto dei traffici illeciti, e dichiara che una fruttuosa collaborazione è stata instaurata anche con le autorità responsabili della sicurezza nel Montenegro. Infine fa presente che il decreto-legge può apparire tardivo perché, in un primo momento, il Ministero dell'interno si era orientato a proporre articoli aggiuntivi al decreto-legge recante la proroga della partecipazione italiana alle missioni militari di pace; successivamente il Governo ha preferito presentare un decreto-legge ad hoc che, per evitarne la decadenza, è stato emanato alla fine di agosto.

Il presidente MIGONE avverte che non è stato presentato alcun emendamento al testo del disegno di legge e, pertanto, si passerà alla votazione del mandato alla Relatrice.

Il senatore SERVELLO dichiara che il Gruppo di Alleanza nazionale, pur appoggiando i tentativi di ricostruzione dell'Albania, si asterrà nella votazione del provvedimento in esame, di cui non condivide l'impostazione e il contenuto. In particolare, sembra assurdo che si continui a procedere con proroghe di breve periodo – e, nel caso di specie, anche tardive rispetto alla scadenza del precedente decreto – determinando così una grottesca situazione in cui nessuno sa cosa succederà alla Missione Italiana Interforze da gennaio in poi.
Rileva poi che numerosi paesi civili e democratici hanno dimostrato di saper difendere le loro frontiere nei confronti dell'immigrazione clandestina molto meglio di quanto faccia l'Italia. L'intuizione di dover fermare all'origine i traffici di esseri umani è corretta, ma gli strumenti finora messi in campo sono del tutto inadeguati: l'astensione dei senatori di AN ha pertanto lo scopo di spingere il Governo ad agire più seriamente in questa direzione.

Il senatore VERTONE GRIMALDI osserva che l'azione del Governo nei Balcani risente negativamente della presenza di altri attori e di una pluralità di iniziative non coordinate, che impediscono una politica di lungo periodo. Ciò nonostante annunzia che voterà a favore del disegno di legge, che considera un primo passo nella direzione giusta. Occorreranno poi un'analisi approfondita e conseguenti iniziative, se veramente si vorrà consentire alla polizia albanese di poter affrontare l'impari lotta con la criminalità organizzata.

Il senatore PIANETTA annunzia che il Gruppo di Forza Italia si asterrà in questa sede, riservandosi poi di valutare eventualmente un diverso atteggiamento, sulla base degli ulteriori elementi che il Governo potrà produrre durante la discussione in Assemblea. La Commissione ha comunque l'opportunità di effettuare quell'approfondimento da più parti richiesto, riprendendo e completando l'indagine conoscitiva sull'impegno italiano in Albania, che in passato ha già fornito un contributo significativo per la correzione degli errori del Governo.
I limiti della Missione Interforze sono peraltro evidenti, poiché sarebbero necessari più uomini e maggiori risorse finanziarie, ma soprattutto un orizzonte temporale di più lungo periodo.

Il presidente MIGONE riconosce che le iniziative del Governo italiano in Albania sembrano troppo legate agli avvenimenti di cronaca e alle emozioni che essi scatenano nell'opinione pubblica; manca invece un piano organico con una coerente definizione di obiettivi e strumenti.
Verificata la presenza del numero legale, propone di dar mandato alla relatrice de Zulueta di riferire all'Assemblea in senso favorevole al disegno di legge.

La Commissione approva.

La seduta termina alle ore 16,25.