I N D U S T R I A (10a)

MERCOLEDI' 13 OTTOBRE 1999

274a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
CAPONI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato Carpi.


La seduta inizia alle ore 9,30.

IN SEDE CONSULTIVA
(4237) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2000 e bilancio pluriennale per il triennio 2000-2002
- (Tab. 13) Stato di previsione del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato per l'anno finanziario 2000
- (Tab. 15) Stato di previsione del Ministero del commercio con l'estero per l'anno finanziario 2000

(4236) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000)

(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame sospeso nella seduta di ieri.

Il relatore PALUMBO riferisce sulla tabella n.15 e sulle parti connesse del disegno di legge finanziaria. Precisa che nello stato di previsione del Ministero del commercio con l'estero sono individuati cinque centri di responsabilità all'interno dei quali si collocano 24 unità previsionali di base. La spesa complessiva prevista per l'anno finanziario 2000 è pari a 423,6 miliardi, quasi completamente di natura corrente, finalizzata in buona parte a trasferimenti a favore dell'Istituto per il commercio con l'estero.
Per quanto riguarda le tabelle del disegno di legge finanziaria, il relatore sottolinea che nella tabella A è previsto un accantonamento di 20 miliardi per il 2000 e di 40 miliardi per ciascuno degli anni 2001 e 2002 a favore del Ministero del commercio con l'estero; la finalizzazione di tali stanziamenti è indicata nella relazione in modo generico come accantonamento diretto al finanziamento per la legge quadro sull'assistenza e per interventi vari. Nella tabella B non vi sono invece stanziamenti che riguardino il Ministero del commercio con l'estero.
Si sofferma poi sul contenuto della tabella C, osservando che in essa è ricompreso il finanziamento della legge per la riforma dell'ICE, nonché quello per la contribuzione ad enti ed istituti vari. Quanto alla tabella D, evidenzia il rifinanziamento triennale del fondo di dotazione SACE e del fondo rotativo di finanziamento alle imprese esportatrici. Dopo aver precisato che nella tabella E non sono inserite riduzioni di autorizzazioni legislative di spesa concernenti le competenze del Ministero con l'estero, il relatore illustra le rimodulazioni contenute nella tabella F ed in particolare quelle relative alla legge 1329 del 1965 (contributi per l'acquisto di nuove macchine ed utensili), al fondo per il finanziamento di esportazioni a pagamento differito e al fondo per contributi in conto interessi su finanziamenti concessi.
Conclude sottolineando il rilievo che l'attività posta in essere dal Ministero per il commercio con l'estero assume nel quadro del più generale impegno per il rilancio dell'economia ed auspica che la Commissione formuli una valutazione positiva sulle scelte di carattere finanziario contenute nei documenti di bilancio.

Si apre la discussione generale.

Il senatore SELLA DI MONTELUCE, dopo aver manifestato il proprio disagio per i tempi ristretti di cui hanno potuto disporre i commissari per la valutazione dei complessi documenti di bilancio, si richiama alle considerazioni che ha già avuto modo di svolgere sulla impostazione del documento di programmazione economico-finanziaria. A suo avviso le previsioni contenute in tale testo dovrebbero essere argomentate in modo più esauriente, anche facendo riferimento alle metodologie utilizzate e alle fonti a cui ci si riferisce per la definizione delle diverse grandezze macro-economiche. Si ha invece l'impressione di previsioni formulate sulla base di analisi non approfondite e non sufficientemente attendibili, come è dimostrato del resto dagli scostamenti riscontrati in fase consuntiva.
Nello specifico delle competenze del Ministero dell'Industria, osserva che permane una situazione di disordine normativo e organizzativo nella utilizzazione degli incentivi alle imprese. Nonostante i frequenti richiami ad uno sforzo di razionalizzazione finalizzato a rendere più trasparenti le destinazioni dei finanziamenti e più agevoli le procedure, non sembra che siano state introdotte innovazioni di rilievo, in grado di determinare una effettiva inversione di tendenza.
Si sofferma, infine, sul contenuto della riforma dell'organizzazione dei ministeri, nella quale è previsto tra l'altro l'accorpamento del Ministero dell'industria e di quello del commercio con l'estero in un unico Ministero delle attività produttive. Ribadisce la propria perplessità in ordine a tale impostazione, che contrasta con le scelte organizzative adottate nei principali paesi europei (in cui le competenze in materia di commercio con l'estero sono attribuite al Ministero degli esteri) e non tiene conto delle maggiori potenzialità operative fornite da una sinergia tra i diversi uffici italiani che operano all'estero.

Il seguito dell'esame viene quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 10.