AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

MARTEDI' 22 SETTEMBRE 1998
153a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

MIGONE


Interviene il Direttore generale delle relazioni culturali del Ministero degli affari esteri ministro plenipotenziario Armando Sanguini.

La seduta inizia alle ore 15,05.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sugli strumenti della politica estera italiana: audizione del Direttore generale delle relazioni culturali del Ministero degli affari esteri.
(R048 000, C03a, 0001°)


Riprende l'indagine, sospesa nella seduta antimeridiana di oggi.

Dopo che il presidente MIGONE ha introdotto l'ospite, che lascia la direzione generale delle relazioni culturali per assumere l'incarico di ambasciatore d'Italia a Tunisi, prende la parola il ministro SANGUINI il quale percorre brevemente i punti salienti che hanno qualificato l'attività della direzione generale per la cultura nel periodo della sua predisposizione alla direzione, che si inquadra nell'impegno parallelo del vertice politico per rivalutare la dimensione culturale sia sul piano nazionale che internazionale, godendo inoltre dell'appoggio del Parlamento sul piano finanziario e normativo. Un primo aspetto dell'attività riguarda l'aggregazione delle sinergie, cioè la tendenza ad immergere l'amministrazione nel tessuto delle forze culturali in Italia, collaborando con i dicasteri preposti alle università, all'istruzione, ai beni culturali, allo spettacolo, e con le regioni, gli enti locali e le fondazioni. La logica di fondo è stata quella di coinvolgere nella collaborazione le istituzioni esistenti all'estero e a tale scopo si sono organizzate riunioni di aree per sistema volte a riunire rappresentanti degli istituti di cultura, delle ambasciate, delle scuole italiane e delle università per tracciare lo stato delle cose e al contempo redigere proiezioni a medio termine. Si sono anche coinvolte personalità della cultura locale e le istituzioni commerciali allo scopo principale di evitare sprechi e duplicazioni di energie. Particolare attenzione è stata rivolta al recupero dei rapporti con i dipartimenti di cultura italiana esistenti nelle università straniere e ci si è adoperati per aggregare comitati di collaborazione culturale integrati con esponenti italiani e della cultura locale: in ciò si è puntato molto sul ruolo delle comunità all'estero, intese in senso allargato in modo da comprendere tutta l'area filoitaliana.
Un secondo aspetto concerne l'attività di promozione, evitando soprattutto la trappola rappresentata dal concetto di esportazione del prodotto Italia, tentando invece di inserire gli eventi con il coinvolgimento della controparte. Si è valorizzata una diplomazia dei valori nella consapevolezza di vivere una fase storica in cui le componenti culturali possono giocare un ruolo determinante nei rapporti fra i popoli.
Infine si è posta l'attenzione al rapporto fra piano bilaterale e multilaterale e, in quest'ultimo ambito si è sostenuto l'apporto dell'Italia in seno all'UNESCO e si è promosso un accordo con la Banca Mondiale per un partenariato di sviluppo della politica culturale.
In questo cammino compiuto con sforzo e con impegno il limite sempre presente è quello delle risorse umane e delle risorse finanziarie: lo stanziamento per il 1998 è stato aumentato del 9 per cento, grazie anche all'impegno della Commissione affari esteri del Senato, ma essendo la base di partenza già molto bassa le risorse aggiuntive sono rimaste limitate. Passando al fattore umano ricorda che gli organici sono fermi al 1991 e che solo l'impegno personale ha permesso di supplire alle gravi carenze del settore. Si è avviato un piano di revisione degli istituti italiani di cultura che consentirà una redistribuzione in aree dove si è stati finora poco presenti, si è aumentato il numero dei lettori di italiano e si sono incrementate le borse di studio e sono stati destinati maggiori fondi per le traduzioni di libri in italiano.

Il senatore VERTONE GRIMALDI chiede informazioni sul curriculum dell'italiano che è stato nominato vice segretario generale dell'Unione latina e chiede altresì informazioni sulle vicende che hanno distrutto la missione del più famoso lettore italiano di Dante in Argentina, per cui si sono spese somme con nessun risultato. Chiede altresì come siano stati scelti i testi tradotti.

La senatrice DE ZULUETA si dichiara interessata a conoscere maggiori dettagli sul progetto di partenariato con la Banca Mondiale e chiede altresì a che punto si sia arrivati in Europa sul problema della convergenza dei sistemi di istruzione superiore. Ritiene utile avere una valutazione sul punto della cooperazione culturale regionale nel Mediterraneo nonchè qualche speigazione sul perchè sia così insoddisfacente la partecipazione di italiani nelle istituzioni scientifiche e culturali internazionali.

Il senatore PORCARI condivide le osservazioni del senatore VERTONE GRIMALDI e si domanda se l'esportazione di cultura italiana non abbia preso un'unica direzione riflettendo solo una parte ideologica del paese. Continua a dichiararsi perplesso sulla deriva in cui sono lasciate le strutture destinate al settore culturale, insistendo sulla necessità di programmi di formazione delle nuove generazioni.

Il senatore ANDREOTTI, auspicando che non siano dimenticati istituti già esistenti in Italia, suggerisce di censire anche le iniziative straniere vertenti su aspetti della cultura italiana.

Il senatore PIANETTA chiede come intenda l'ospite impostare i rapporti culturali fra Italia e Tunisia sviluppando le sinergie fra le sponde del Mediterraneo nel nuovo incarico cui è stato destinato.

Il ministro SANGUINI, rispondendo agli intervenuti ricorda che sulla formazione delle nuove generazioni si sono compiuti sforzi per corsi di formazione, organizzati altresì per recuperare al meglio le risorse esistenti, nella convinzione di poter ottenere di più anche mediante la razionalizzazione dei metodi di lavoro. Si riserva di accertare le vicende della missione culturale su Dante in Argentina mentre preferisce evitare commenti sulla nomina all'Unione latina. Per le traduzioni dei libri sono stati privilegiati i classici intervenendo a sostegno delle traduzioni straniere nei casi in cui i costi non potessero essere completamente sopportati dalla casa editrice, escludendo peraltro che siano state poste in essere discriminazioni ideologiche. Per quanto riguarda la Banca Mondiale, l'accordo di partenariato si pone come obiettivo di utilizzare l'esperienza italiana per competenza sulla materia dei patrimoni culturali, mentre in campo europeo si sta lavorando soprattutto con la Francia per favorire percorsi universitari comuni e per giungere al riconoscimento dei titoli. Concorda sul suggerimento di censire le iniziative straniere e, per quanto riguarda l'area del Mediterraneo, le ambizioni sono elevate in rapporto all'attuale realtà, ma intende impegnare l'Italia alla ricerca di una sinergia tra cultura ed economia soprattutto nel campo della cooperazione allo sviluppo, nella formazione e nella valorizzazione del turismo culturale.

Il presidente MIGONE ringrazia l'ospite e dichiara chiusa l'audizione.

Il seguito dell'indagine è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,00.