GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee
GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 1999

171a Seduta
Presidenza del Presidente
BEDIN

Interviene il sottosegretario agli affari esteri Umberto Ranieri.

La seduta inizia alle ore 8,35.

IN SEDE CONSULTIVA
(4167) SELLA DI MONTELUCE ed altri. - Disposizioni amministrative, fiscali e legali riguardanti l'adeguamento informatico all'anno 2000
(Parere alla 1a Commissione: esame e rinvio)

Il relatore TAPPARO, dopo aver illustrato i problemi tecnici derivanti ai sistemi informatici dal cambio di secolo, rileva come il disegno in titolo rechi disposizioni analoghe a quelle di due provvedimenti sui quali la Giunta ha già espresso parere favorevole. Il disegno di legge in titolo, in particolare, è stato presentato sulla base del presupposto che la sola costituzione di un «Comitato anno 2000» da parte del Governo, disposta con un provvedimento del 1998, non sia sufficiente a far fronte alle implicazioni tecnologiche e giuridiche del suddetto problema e all'esigenza di promuovere una più diffusa e sistematica informazione sull'argomento per preparare l'opinione pubblica e gli operatori economici. Con tale iniziativa legislativa gli interventi già delineati nei precedenti provvedimenti vengono integrati con uno stanziamento di 200 miliardi di lire per il 1999 e 150 miliardi nel 2000, destinati a finanziare agevolazioni fiscali per gli investimenti di adeguamento dei sistemi informatici all'anno 2000. Il disegno di legge n. 4167 istituisce anche un meccanismo di conciliazione obbligatoria, connesso ad un eventuale procedimento arbitrale ed allo svolgimento di azioni risarcitorie, per la soluzione delle controversie in merito ai danni derivanti da programmi informatici non in grado di elaborare correttamente date successive al 31 dicembre 1999.
Per quanto concerne i profili di competenza della Giunta l'oratore rileva come le misure delineate siano coerenti con le indicazioni dell'Unione europea e, in particolare, con una recente risoluzione del Consiglio che, tra l'altro, invita gli Stati membri a sviluppare l'opera di divulgazione al fine di tutelare gli interessi dei consumatori e ad approntare piani di emergenza per garantire la continuità dei servizi essenziali in caso di perturbazioni.
Il relatore conclude ravvisando una certa trascuratezza nel prevenire le possibili conseguenze, anche di carattere internazionale, del cambio di secolo sui sistemi informatici.

Su proposta del presidente BEDIN la Giunta conviene di rinviare il seguito dell'esame.

(1522) MINARDO. - Competenze professionali dei geometri nel settore delle costruzioni, delle strutture e dell'urbanistica
(1891) BOSI. - Competenze professionali dei geometri e dei periti industriali edili nei settori delle costruzioni, delle strutture e dell'urbanistica
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione. Parere all'8a Commissione: favorevole condizionato all'adozione di emendamenti)

Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta di ieri.

Dopo aver ricordato che nella precedente seduta si sono svolti l'illustrazione dei provvedimenti in titolo ed il dibattito, non essendovi altre richieste di intervento, il presidente BEDIN propone di conferire un mandato al relatore Pappalardo a redigere un parere favorevole condizionato all'introduzione di modificazioni nei termini che sono emersi.

Verificata la presenza del numero legale, la Giunta approva.

PROCEDURE INFORMATIVE
Audizione, ai sensi dell'articolo 46 del Regolamento, del sottosegretario di Stato per gli affari esteri Umberto Ranieri in tema di preparazione del Consiglio europeo di Tampere e della nuova Conferenza intergovernativa sulle questioni istituzionali e di elaborazione di una Carta dell'Unione europea dei diritti fondamentali e di un progetto di atto comunitario sull'elezione del Parlamento europeo
(R046 001, C23a, 0003o)

Il presidente BEDIN rileva come con l'audizione in titolo la Giunta possa acquisire degli utili elementi di informazione sia nella prospettiva del vertice di Tampere che in relazione alla preparazione della prossima Conferenza degli organismi specializzati negli affari comunitari (COSAC) e lascia la parola al sottosegretario Ranieri.

Il sottosegretario RANIERI, dopo aver espresso un giudizio estremamente positivo sull'impegno profuso dalla Finlandia - paese dove si è appena recato in visita il Presidente della Repubblica - nell'esercizio della Presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea, si sofferma sul tema della prossima Conferenza intergovernativa. La preparazione di tale Conferenza, che si rende indispensabile per conferire maggiore efficienza ed efficacia ai meccanismi istituzionali dell'Unione nella prospettiva dell'allargamento, è stata discussa nel Consiglio europeo di Colonia dello scorso giugno, che ha stabilito di definirne il mandato in occasione del vertice di Helsinki del prossimo dicembre, ne ha fissato l'avvio nel marzo del 2000, durante la Presidenza portoghese, e la conclusione entro il successivo dicembre, nel corso della Presidenza francese. In merito al mandato è emerso un generale consenso sull'esigenza di affrontare i tre nodi lasciati irrisolti dal Trattato di Amsterdam: composizione della Commissione europea, riponderazione dei voti nel Consiglio ed estensione del voto a maggioranza qualificata nel Consiglio.
L'oratore rileva tuttavia come il Consiglio europeo di Colonia non abbia escluso la possibilità di affrontare anche altri aspetti anche se, al momento, la prospettiva di una Conferenza che affronti una gamma più ampia di problemi istituzionali, fortemente sostenuta dall'Italia, non appare maggioritaria. La nuova Commissione europea, da parte sua, avendo tempestivamente affidato l'incarico di svolgere uno studio di approfondimento a tre «saggi» - l'ex-Presidente del Consiglio belga, Den Haene, l'ex-Presidente della Repubblica tedesco, von Weizecker, e l'ex-Ministro britannico, Lord Simon - ha dimostrato l'impegno che intende porre sull'argomento anche se non ha ancora maturato delle proposte specifiche. Nel discorso pronunciato in occasione del voto da parte del Parlamento europeo il presidente Prodi ha tuttavia già enunciato alcune indicazioni sull'esigenza di un processo di riforma approfondito. Il Parlamento europeo ha preso posizione sottolineando l'esigenza di un suo più stretto coinvolgimento nel processo di revisione istituzionale.
Secondo il Governo italiano l'Unione europea dovrebbe darsi degli obiettivi di riforma più ambiziosi rispetto alla mera trattazione dei tre argomenti indicati. Fra questi rientrano, ad esempio, la soluzione delle questioni della responsabilità individuale dei membri della Commissione e di un più efficace funzionamento del Consiglio e della Corte di giustizia. Su alcuni di tali aspetti si è peraltro riscontrato un certo grado di apertura da parte del Governo francese in occasione del recente vertice bilaterale di Nîmes.
Soffermandosi sui tre temi di fondo della Conferenza intergovernativa il sottosegretario Ranieri esprime la disponibilità del Governo italiano a rinunciare al secondo Commissario a condizione di procedere ad una ridefinizione dei criteri di ponderazione del voto nel Consiglio. Nella prospettiva dell'allargamento, è infatti necessario evitare uno sbilanciamento in favore dei paesi di minore consistenza demografica garantendo che le decisioni a maggioranza qualificata siano prese da un numero di paesi che effettivamente rappresentino la maggioranza delle popolazioni dell'Unione europea. Al riguardo una diversa ponderazione del voto e la definizione di una soglia minima di rappresentatività demografica per l'adozione delle decisioni a maggioranza appaiono soluzioni preferibili al criterio della doppia maggioranza. La questione della composizione della Commissione potrebbe essere affrontata anche attraverso la definizione di una composizione più articolata, nominando Commissari senior e Commissari junior, questi ultimi eventualmente senza portafoglio, ovvero attribuendo funzioni più consistenti ai vice Presidenti. L'estensione del voto a maggioranza qualificata, infine, costituisce una tradizionale posizione dell'Italia nella prospettiva di un'accentuazione degli elementi di sovranazionalità dell'Unione. Essa si rende particolarmente necessaria per far fronte al processo di ampliamento e potrebbe essere realizzata attraverso l'introduzione di una norma che fissi il principio del voto a maggioranza come regola, salvo un ristretto numero di eccezioni connesse essenzialmente a decisioni di carattere istituzionale, che necessitano della ratifica dei Parlamenti nazionali.
Soffermandosi sugli sviluppi della politica estera, di sicurezza e di difesa l'oratore evidenzia come il Consiglio europeo di Colonia abbia riconosciuto l'esigenza che l'Unione si doti di una propria autonoma capacità militare per far fronte ai compiti ad essa demandati dal Trattato di Amsterdam e, in particolare, alle cosiddette «operazioni Petersberg»: interventi umanitari e di soccorso, di mantenimento e ristabilimento della pace e di gestione delle crisi. Tale scelta comporta tuttavia la necessità di affrontare una serie di implicazioni nel campo delle relazioni con l'Alleanza atlantica ed in merito alla posizione degli Stati che non hanno la doppia appartenenza all'Unione europea e alla NATO. In occasione del citato vertice di Nîmes è emersa peraltro una convergenza fra Italia e Francia in merito all'esigenza di accelerare lo sviluppo delle capacità dell'Unione europea anche se la posizione italiana si caratterizza per la particolare attenzione posta a salvaguardare la coerenza della difesa europea con il contesto istituzionale dell'Unione, valorizzando le disposizioni del Trattato di Amsterdam.
Per quanto concerne il processo di allargamento il sottosegretario Ranieri preannuncia la presentazione di un nuovo rapporto da parte della Commissione europea, rileva la presenza di differenziazioni nell'ambito dei paesi candidati all'adesione del primo gruppo, dovuta ai diversi gradi di adeguamento dei rispettivi ordinamenti alle indicazioni dell'Unione europea, e ritiene inopportuno indicare già una data esatta per l'adesione, anche perché una formalizzazione delle date - che necessariamente non potrebbero essere uguali per tutte - accentuerebbe le differenziazioni fra i candidati appartenenti ai diversi gruppi. In occasione del Consiglio europeo di Helsinki si dovrebbe piuttosto fissare la data entro la quale l'Unione dovrà completare il proprio processo di adeguamento interno per accogliere le nuove adesioni. Si dovrà poi tener conto di situazioni particolari quali lo sviluppo del dialogo fra le due comunità di Cipro, la necessità di formalizzare l'avvio dei negoziati anche con i paesi del secondo gruppo ed i rapidi progressi compiuti da Malta, con cui si potrebbero già avviare i negoziati. L'avvio dei negoziati con Bulgaria e Romania, che è stato sempre sostenuto dall'Italia, non dovrebbe più incontrare ostacoli dopo l'importante ruolo assolto da tali paesi nel corso del conflitto nei Balcani. In merito alla Turchia sono venute meno talune esitazioni del Governo greco per cui dovrebbe essere più facile accordarle il formale status di paese candidato, come auspicato dall'Italia, ove vengano confermati i progressi compiuti da tale paese rispetto agli impegni richiesti dall'Unione europea, primo fra tutti il rispetto dei diritti umani e delle minoranze.
Passando ad illustrare la preparazione del Consiglio europeo straordinario di Tampere, che per la prima volta sarà espressamente dedicato ai temi della giustizia e degli affari interni, l'oratore sottolinea l'impegno del Governo italiano, dopo la realizzazione del mercato interno e della moneta unica, a costruire un rapporto di fiducia fra i cittadini e l'Unione europea istituendo uno spazio comune di libertà, di sicurezza e di giustizia. Con gli accordi di Schengen e la loro incorporazione nel Trattato si è realizzata un'Unione senza frontiere interne ma molto resta ancora da fare per armonizzare i rispettivi sistemi amministrativi, normativi e giurisdizionali. La cooperazione nel settore riguarda materie quali il diritto di asilo, i controlli alle frontiere esterne, l'immigrazione e la lotta contro la criminalità. In vista del vertice di Tampere l'Italia ha presentato specifiche proposte concernenti tali argomenti sottolineando, in particolare, come l'onere di far fronte ai flussi migratori non possa gravare esclusivamente sui paesi che sono collocati alle frontiere dell'Unione e come, pertanto, sia necessario realizzare dei progressi che vadano oltre la Convenzione di Dublino, che determina lo Stato competente per l'esame delle domande di asilo.
Fra le iniziative concernenti la cooperazione giudiziaria il sottosegretario include, per quanto attiene al diritto civile, la definizione di regole comuni in materia di separazione e divorzio, di riconoscimento delle sentenze e di utilizzo dei mezzi di prova. Nel campo del diritto penale dovranno essere individuati i princìpi comuni in merito alla definizione dei reati e delle relative sanzioni, dovrà essere sviluppata la collaborazione tra le autorità giudiziarie, accelerando le procedure di riconoscimento dei rispettivi procedimenti, e si dovrà promuovere anche l'istituzione di un procuratore europeo. Per quanto concerne la cooperazione di polizia l'Italia ritiene necessario estendere la competenza di Europol a nuovi settori - come il traffico di armi ed i reati ambientali - e propone la creazione di un'Accademia europea di polizia a Roma nonché l'adozione di misure concernenti l'utilizzo delle prove acquisite dalle polizie di altri Stati membri.
L'oratore rileva infine come la proposta di elaborare una Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea - formalizzata al Consiglio europeo di Colonia, sulla base di un'iniziativa tedesca, nella prospettiva di una sua definitiva adozione nel dicembre del 2000 - sia volta a conferire maggiore concretezza ai princìpi riconosciuti dal Trattato sull'Unione europea.

Il presidente BEDIN ringrazia il sottosegretario Ranieri per l'ampia esposizione e chiede chiarimenti sul negoziato concernente il progetto di atto comunitario sull'elezione del Parlamento europeo.

La senatrice SQUARCIALUPI domanda di approfondire il tema della difesa europea rilevando come il Trattato di Amsterdam non contempli clausole sulla difesa collettiva, che verrebbe a basarsi esclusivamente sull'Alleanza atlantica dopo il definitivo assorbimento dell'UEO da parte dell'Unione europea. Non tutti i paesi dell'UEO, peraltro, condividono la prospettiva di attribuire esclusivamente alla NATO le competenze in materia di difesa collettiva.
L'oratore chiede inoltre chiarimenti sui rapporti fra la futura Carta dei diritti dell'Unione europea e l'attività del Consiglio d'Europa, organismo che ha sviluppato una notevole competenza nel campo della tutela dei diritti fondamentali. Se poi la nuova Carta prefigurasse l'istituzione di una nuova Corte sarebbe oltremodo preoccupante l'insorgere di forme di concorrenza con l'attuale Corte europea dei diritti dell'uomo.

Il senatore CORRAO esprime apprezzamento per l'esposizione del sottosegretario Ranieri ma riscontra una sottovalutazione della dimensione culturale del processo di costruzione dell'Unione europea, che invece dovrebbe costituire un criterio cui improntare anche il processo di allargamento, e chiede chiarimenti sullo sviluppo dei rapporti di partenariato.

Il senatore MANZELLA sottolinea l'importanza che la Giunta acquisisca tempestivamente il citato documento dei tre saggi anche al fine di significare la partecipazione dei Parlamenti al processo di revisione istituzionale, che dovrebbe perdere il carattere di procedura intergovernativa per assumere quello di procedura interparlamentare. Rilevando come in occasione della visita ad Helsinki il Presidente della Repubblica abbia evidenziato l'esigenza di offrire almeno un «ancoraggio» a quei paesi per cui non è ancora certa la data di adesione, l'oratore sollecita un maggiore impegno del Governo per assicurare un'adeguata presenza italiana fra i dirigenti della Commissione europea, chiede chiarimenti sulla ripartizione di competenze, in materia di rappresentanza esterna fra l'Alto Rappresentante per la PESC e il Presidente della Commissione europea e propone una revisione delle disposizioni sulla cooperazione rafforzata, che attualmente appaiono di difficile applicazione.

Il senatore TAPPARO esprime la preoccupazione che valutazioni di natura politica inducano a sottostimare l'esigenza di verificare esaurientemente il grado di preparazione dei paesi candidati all'adesione. Un'accelerazione ingiustificata del processo di ampliamento potrebbe tuttavia comportare la configurazione di forme di dumping sociale ed ambientale. L'oratore sottolinea altresì come la prossima Conferenza intergovernativa - che sarà l'ultima prima dell'ampliamento - dovrebbe affrontare anche il tema del procedimento formativo del diritto comunitario che, attualmente, vede assegnato un ruolo pressoché esclusivo di iniziativa alla Commissione europea, il cui grado di legittimazione democratica è ancora indefinito, considerando che essa è composta di esponenti di diversa provenienza culturale ed ideologica.

Il sottosegretario RANIERI replica ai senatori intervenuti nel dibattito.

L'oratore rileva in primo luogo come l'Unione europea, in occasione delle trattative su Agenda 2000, sembri aver sottostimato la valenza strategica del processo di ampliamento che, dopo il conflitto nei Balcani, appare in tutta la sua dimensione. La stabilizzazione democratica ed economica dell'Europa centrale e sud-orientale non appare concepibile al di fuori dell'Unione europea. Gli stessi accordi di cooperazione con gli Stati dell'ex-Jugoslavia e con l'Albania, benché non comportino automaticamente l'accesso agli accordi di associazione, che disciplinano i rapporti con i paesi candidati all'adesione, sono considerati di grande importanza strategica e simbolica poiché agganciano il processo di stabilizzazione dell'area alla futura partecipazione all'Unione. L'accresciuta consapevolezza dell'importanza strategica del processo di ampliamento non implica una valutazione meno accurata dei progressi conseguiti dai paesi candidati nel programma di adeguamento agli impegni assunti, tuttavia obbliga l'Unione a considerare con particolare attenzione i possibili contraccolpi, sull'opinione pubblica e sulle classi dirigenti che si sono impegnate in tale processo, di eventuali ritardi. Una maggiore attenzione per tali aspetti durante il negoziato su Agenda 2000 avrebbe indotto gli Stati membri a compiere scelte più coraggiose nel campo delle riforme di carattere finanziario - come quella della politica agricola comune - su cui essi dovranno presumibilmente tornare a confrontarsi nel prossimo futuro.
Illustrando l'impegno del Governo italiano per lo sviluppo del partenariato euromediterraneo - tema affrontato anche nei recenti incontri bilaterali con il Governo francese e con la Presidenza finlandese - l'oratore evidenzia l'impulso che potrà derivare al processo di Barcellona da una serie di positivi avvenimenti quali i progressi compiuti da Cipro e Malta sulla strada dell'adesione, l'evoluzione del processo di pace in Medio Oriente, la riduzione del grado di condizionamento derivante da forme di estremismo religioso, il miglioramento della situazione in Algeria e la ripresa dei rapporti con la Libia. Tali sviluppi inducono a ritenere realistica la prospettiva di istituire un'area di libero scambio entro il 2010, grazie al processo di Barcellona, che vedrà lo svolgimento del prossimo vertice in Francia nel 2000.
Le valenze culturali di tale processo, che è stato ulteriormente rifinanziato in occasione del vertice ministeriale di Stoccarda, sono peraltro di estrema importanza, come pure meriterebbe un adeguato approfondimento il tema della dimensione culturale della costruzione europea.
Soffermandosi sulla difesa europea l'oratore ribadisce come la posizione italiana, rispetto alle proposte recentemente avanzate dalla Francia, si caratterizzi per il richiamo all'esigenza di includere gli strumenti della politica di sicurezza e di difesa nel quadro istituzionale dell'Unione europea. In occasione del vertice di Colonia, peraltro, è stata confermata la prospettiva di un graduale assorbimento dell'UEO nell'Unione europea per dotare quest'ultima di una propria capacità militare, contestualmente allo sviluppo di specifici legami con gli Stati membri o associati che non sono membri della NATO e con altri Stati, quale la Turchia, che sono membri della NATO ma non dell'Unione.
Condividendo l'esigenza di una semplificazione delle disposizioni applicabili alla cooperazione rafforzata, senza tuttavia giungere ad un eccessivo sviluppo delle asimmetrie all'interno dell'Unione, il sottosegretario precisa che le nuove competenze attribuite all'Alto Rappresentante per la PESC non pregiudicano il ruolo del Presidente della Commissione europea e conferma l'interesse del Governo affinché l'Italia sia adeguatamente rappresentata nei vertici amministrativi delle istituzioni comunitarie. L'oratore sottolinea altresì l'impegno profuso dal Governo nel promuovere un più fattivo coinvolgimento del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali nel processo di revisione istituzionale ed esprime l'auspicio di poter approfondire adeguatamente gli altri temi che sono stati sollevati nel dibattito in apposite sedute della Giunta.

Il presidente BEDIN ringrazia il sottosegretario Ranieri per la disponibilità manifestata ad approfondire i temi affrontati nel corso del dibattito, che potranno essere ulteriormente esaminati dopo lo svolgimento della prossima COSAC, e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle ore 9,55.