TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 1998

226ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per i lavori pubblici Mattioli.

La seduta inizia alle ore 16,05.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C13a, 0035°)

Il senatore RIZZI lamenta che la seduta pomeridiana di ieri abbia avuto inizio soltanto alle ore 16,30, quando si era appena conclusa la seduta delle Commissioni riunite 9a e 13a ed iniziavano i lavori d'Assemblea: avendo tale contingenza prodotto la ragionevole aspettativa dell'impossibilità di concomitanza dei lavori della 13a Commissione, egli legittimamente reputò che questi ultimi non si tenessero e, pertanto, a causa dello svolgimento della seduta non fu messo in condizione di svolgere la sua attività di parlamentare.

Replica il presidente GIOVANELLI, ricordando che la seduta pomeridiana di ieri era regolarmente convocata e che, stante l'assenza di votazioni ad inizio di seduta d'Assemblea, essa si svolse appena riscontrata la presenza del numero legale. Accoglie comunque l'osservazione del senatore Rizzi circa il fraintendimento cui può aver dato luogo la prosecuzione dei lavori delle Commissioni riunite: egli stesso provvide ad informare quanti più senatori ivi presenti che, al termine, avrebbe avuto luogo la seduta della 13a Commissione, ma non lo fece con annuncio formale dal banco di Presidenza per non interrompere la replica del ministro Pinto. Se ciò può aver ingenerato in taluno l'erronea convinzione della sconvocazione della Commissione, se ne scusa con l'interessato.


IN SEDE REFERENTE

(3393) Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione di un disegno di legge d'iniziativa popolare e dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Storace; Zagatti ed altri; De Cesaris e Pistone; Testa; Pezzoli; Delmastro Delle Vedove; Riccio e Foti; Pezzoli ed altri
(1862) CORTELLONI ed altri: Norme in materia di pulitura esterna degli immobili urbani e di contratti di locazione

(536) CARCARINO ed altri. - Disciplina transitoria delle locazioni di immobili urbani

(537) CARCARINO ed altri. - Nuova disciplina delle locazioni degli immobili urbani

(587) LAVAGNINI ed altri. - Nuove norme in materia di locazioni di immobili urbani
(645) SERVELLO. - Modifica all' articolo 11 del decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, in materia di determinazione del canone di locazione di immobili ad uso abitativo

(684) SERVELLO ed altri. - Modifica all' articolo 11 del decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, in materia di determinazione del canone di locazione di immobili ad uso abitativo
(Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3393, disgiunzione dell'esame del disegno di legge n. 1862, congiunzione con l'esame dei disegni di legge nn. 536, 537, 587, 645 e 684 e rinvio. Esame congiunto dei disegni di legge nn. 536, 537, 587, 645 e 684, congiunzione con il disegno di legge n. 3393 e rinvio.)

Riprende l'esame congiunto dei disegni di legge nn. 3393 e 1862, sospeso nella seduta di ieri.

Il relatore PAROLA, ricordato che i disegni di legge n. 536 e connessi sono stati riassegnati in via primaria alla Commissione, riferisce sui disegni di legge nn. 536 (che intende modificare profondamente la disciplina di cui all'articolo 11 del decreto-legge n. 333 del 1992, impedendo aumenti vertiginosi di affitti, e garantendo una durata certa di tali contratti oltre alla possibilità di disdire il contratto solo per motivi di necessità e morosità, abolendo lo sfratto per finita locazione), 537 (in cui tra l'altro si prevede che per gli alloggi non locati da più di sei mesi si quadruplichi la rendita catastale ai fini dell'IRPEF e si raddoppi l'imposta comunale sugli immobili), 587 (con cui si vuole proseguire sulla strada della liberalizzazione dei canoni d'affitto includendovi le costruzioni classificate nella categoria catastale A/1, quelle situate nei comuni che non hanno i requisiti di alta tensione abitativa e le abitazioni sfitte), 645 (che tende al ripristino parziale della precedente normativa sull'equo canone, onde favorire soprattutto le fasce di reddito più deboli, al fine di contemperare le esigenze degli inquilini con quelle dei proprietari di immobili e delle società immobiliari) e 684 (che autorizza incrementi in stretta relazione con l'ammontare del canone di locazione precedentemente stabilito dalla legge n. 392 del 1978 e dei redditi familiari percepiti, assicurando limiti ben precisi alla libertà di contrattazione delle parti e, quindi, un trattamento più equo rispetto alla precedente normativa).
Il Relatore propone che tali disegni di legge siano congiunti al seguito dell'esame del disegno di legge n. 3393, di cui propone l'assunzione a testo base per l'ulteriore seguito dell'iter.

La Commissione conviene sulla proposta del Relatore, nonchè su quella, già avanzata nella seduta di ieri, di disgiunzione del seguito dell'esame del disegno di legge n. 1862.

Prosegue la discussione generale con l'intervento del senatore BORTOLOTTO il quale, sottolineata la serietà del problema abitativo nel nostro Paese, dichiara di condividere la linea prescelta nel disegno di legge n. 3393 per farvi fronte. Obiettivo principale di tale provvedimento è infatti attuare la politica della casa non attraverso la costruzione di altre abitazioni ma attraverso l'utilizzo di quelle attualmente esistenti e non utilizzate dai proprietari. Attraverso un meccanismo di concertazione e incentivazione dei proprietari, a cui corrispondono misure di sostegno per le fasce più deboli presso la Camera dei deputati si è riusciti a pervenire, dopo un lavoro lungo e faticoso, ad un equilibrato punto di arrivo. Non sono pertanto condivisibili le critiche che vedono il provvedimento punitivo nei confronti del proprietario, al quale è lasciata invece una reale libertà di scelta sull'utilizzo del proprio immobile. Può essere invece ancora suscittibile di miglioramento la parte relativa al ruolo delle rappresentanze dei proprietari e degli inquilini, ma non si può sottacere che il vero limite del provvedimento rimane la modesta dotazione finanziaria che, se da una parte discende dalla ristrettezze della finanza pubblica, dall'altra è anche connessa alla scarsa attenzione che nel nostro Paese si è tradizionalmente riservata alla politica della casa, a differenza di quanto avviene in altri paesi, come ad esempio la Francia, che destina a tale settore una cifra annuale corrispondente a 40.000 miliardi di lire, a fronte dei 1.000 miliardi impegnati dall'Italia a tale scopo. Auspica pertanto che nel corso dell'esame del prossimo disegno di legge finanziaria possano essere reperite ulteriori risorse per la politica abitativa, atteso che il problema riguarda le famiglie più disagiate, alle quali è dovere del Governo prestare sostegno.

Dichiarata chiusa la discussione generale, il presidente GIOVANELLI sospende la seduta per la concomitanza dei lavori dell'Assemblea.

La seduta, sospesa alle ore 16,30, è ripresa alle ore 17,05.

Il presidente GIOVANELLI comunica che la Commissione può proseguire i propri lavori, essendo mancato in Assemblea il numero legale.

Il relatore PAROLA replica agli intervenuti in discussione generale, dichiarando in primo luogo di ritenere condivisibili la maggior parte delle osservazioni formulate dal senatore Carcarino, che potrebbero essere anche parzialmente accolte. Richiamando l'intervento del senatore Maggi, fa presente che l'articolo 3 contiene una soddisfacente disciplina di salvaguardia dei proprietari, così come sono adeguatamente assicurate misure di sostegno le fasci sociali più deboli; al riguardo, ritiene anche utile segnalare che la Confedilizia ha tenuto un atteggiamento molto responsabile ed ha contribuito ad individuare la soluzione di compromesso contenuta nel disegno di legge, che evidentemente é sembrata equilibrata per tutte le parti interessate, anche se sarebbe comunque opportuno prevedere, nell'ambito di un ordine del giorno, una verifica in sede parlamentare dei meccanismi proposti. Pur comprendendo la sollecitazione del senatore Rescaglio sull'ampliamento delle agevolazioni, fa presente che i vincoli della finanza pubblica la rendono impraticabile, mentre dichiara di non comprendere l'obiezione del senatore Manfredi in merito alla agevolazione prevista per i proprietari che accedono al canone concertato, che invece secondo lui rappresenta un risultato di grande rilievo.
Non dicendosi pregiudizialmente contrario all'ipotesi di costituire un Comitato ristretto, auspica che a tale decisione si intervenga solo se essa può risultare funzionale ad un iter più spedito dell'esame dell'articolato. Assicura infine a quanti hanno avanzato istanze in tal senso, che è sua intenzione verificare fino in fondo con il Governo la possibilità di ampliare l'ambito delle agevolazioni previste nel disegno di legge.

Replica quindi il sottosegretario MATTIOLI il quale, auspicando che al Senato si ricrei il clima collaborativo cui si è lavorato alla Camera dei deputati, invita i commissari a tener conto, nel corso dell'esame del provvedimento, della situazione obiettiva esistente nel Paese senza lasciarsi condizionare da posizioni ideologiche. Solo in tal modo è possibile cogliere il pregio e l'originalità della soluzione individuata nel testo, che probabilmente riuscirà a rimuovere i vincoli che hanno finora ingessato il mercato abitativo, ricreando le condizioni per il ripristino di una situazione fisiologica. Il paradosso del mercato italiano deriva infatti dall'enfatizzazione del problema abitativo inteso come esigenza di ciascun cittadino di avere un alloggio in proprietà. Ciò da una parte ha stimolato la costruzione di nuovi immobili con tecniche e modalità spesso discutibili, che hanno finito per pregiudicare l'assetto urbanistico di molte città, dall'altra ha portato ad ignorare completamente l'esistenza di un gran numero di alloggi sfitti. E' perciò un falso problema il mancato utilizzo dei 18.000 miliardi di lire derivanti dai fondi ex-Gescal trasferiti alle regioni, considerato che nella maggior parte dei casi non si è potuto procedere per insufficienza o inesistenza di aree edificabili. Il carattere equilibrato del testo in esame si evince da numerose disposizioni, di cui egli sottolinea la valenza: in primo luogo il criterio della concertazione introdotto anche nel mercato della casa, quindi il sostanziale mantenimento della possibilità di una libera contrattazione, con una maggiore garanzia di certezza del diritto, grazie al trasferimento al giudice ordinario delle competenze finora detenute dalle commissioni prefettizie, la riduzione del peso fiscale sulla casa finalizzata ad un obiettivo di politica economica. Infine, un apprezzabile traguardo soprattutto per il Gruppo di Rifondazione comunista-Progressisti - che ha condizionato a tale aspetto il proprio voto favorevole - è la previsione della deducibilità fiscale per gli inquilini, per il cui eventuale ampliamento non potrebbe ovviamente rispondere il Ministro dei lavori pubblici a nome di tutto il Governo. Augurandosi che sulle principali questioni sollevate dal senatore Carcarino e lungamente discusse anche alla Camera possa prevalere sul merito una valutazione politica, per non rischiare contraccolpi negativi sul consenso di alcune parti sociali, il sottosegretario Mattioli richiama il contenuto dell'accordo tra il Governo e le regioni sui fondi ex-Gescal e suggerisce di non sottovalutare quanto previsto per il sostegno delle fasce sociali deboli, anche dal punto di vista dell'equiparazione tra assegnatari di alloggi pubblici e conduttori di immobili privati, nonché l'istituzione e il ruolo dell'Osservatorio della condizione abitativa.

Il presidente GIOVANELLI propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 12 del giorno 8 settembre 1998, come ipotizzato nella precedente seduta.

Non facendosi osservazioni, così resta stabilito.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 17,55.