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GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee

MERCOLEDÌ 8 NOVEMBRE 2000

233a Seduta

Presidenza del Presidente
BEDIN



Interviene il Ministro della giustizia Fassino

La seduta inizia alle ore 8,40



IN SEDE CONSULTIVA


(4172) Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di tutela dei diritti dei detenuti e degli internati
(Parere alla 2a Commissione: esame e rinvio)

Il presidente relatore BEDIN illustra il provvedimento in titolo, volto a completare l’adattamento dell’ordinamento interno alle disposizioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e di alcuni accordi applicativi, nonché a talune sentenze della Corte di Strasburgo, inerenti alla tutela dei diritti dei detenuti attraverso l’introduzione di modifiche alla legge n. 354 del 1975 sull’ordinamento penitenziario. L’articolo 1 riduce in particolare i margini discrezionali delle autorità competenti in ordine ai controlli sulla corrispondenza dei detenuti; esso introduce altresì, in conformità con l’articolo 13 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, degli strumenti di tutela giurisdizionale contro il provvedimento del giudice in materia di comunicazione di detenuti e internati. L’articolo 2 aggiorna la procedura in ordine ai reclami; l’articolo 3 modifica, infine, la tutela giurisdizionale contro gli atti dell’amministrazione penitenziaria lesivi di diritti.
Non ravvisando profili di incompatibilità con i Trattati dell’Unione europea l’oratore propone infine di esprimere parere favorevole.
Su proposta del Presidente relatore la Giunta conviene quindi di rinviare il seguito dell’esame.


SUI LAVORI DELLA GIUNTA

Il PRESIDENTE comunica che il prossimo 5 dicembre è previsto un incontro dell’Ufficio di Presidenza della Giunta allargato ai rappresentanti dei Gruppi con il Ministro degli esteri della Repubblica di Lettonia. È altresì confermata la visita alla Repubblica federale iugoslava non appena saranno insediati i nuovi organismi del Parlamento federale.


PROCEDURE INFORMATIVE

Audizione, ai sensi dell’articolo 46 del Regolamento, del ministro della giustizia Piero Fassino sui profili di competenza del suo dicastero in merito alle trattative sugli atti preparatori della legislazione comunitaria in materia di cooperazione giudiziaria e affari interni

Il presidente BEDIN porge il benvenuto al ministro Fassino evidenziando come l’audizione in titolo inauguri un procedimento di collaborazione con i rappresentanti del Governo in vista di una più efficace partecipazione del Parlamento alla cosiddetta fase ascendente del diritto comunitario. A tale riguardo la Giunta ha inteso riconoscere, presentando anche uno specifico contributo in materia alla recente COSAC (Conferenza degli organismi specializzati negli affari comunitari) di Versailles, un carattere prioritario agli atti concernenti la cooperazione giudiziaria e negli affari interni.

Il ministro FASSINO esprime apprezzamento per la scelta della Giunta di esaminare gli atti preparatori della legislazione comunitaria in materia giudiziaria e di affari interni in quanto il cosiddetto terzo pilastro costituisce un elemento cruciale nelle trattative per l’allargamento dell’Unione europea. Infatti, se è immaginabile un’adesione dei paesi candidati anche in presenza di un non completo allineamento ai requisiti di natura economica, non si ritiene accettabile procedere all’allargamento senza un adeguamento degli Stati interessati alle norme che disciplinano settori quali la libera circolazione, la sicurezza interna ed i controlli alle frontiere. Proprio ai timori attinenti a tali aspetti sono infatti riconducibili ipotesi – come quella attribuita al commissario europeo Verheugen e poi smentita – di svolgere dei referendum sull’allargamento.
Nella materia – resa tanto più delicata dall’incorporazione degli accordi di Schengen nell’ambito dell’Unione europea seguita al Trattato di Amsterdam – sono state assunte alcune importanti decisioni già durante il Consiglio europeo di Tampere del 1998, in occasione del quale si è stabilito, fra l’altro, di ampliare le competenze di Europol, di creare una struttura di coordinamento fra i magistrati degli Stati membri, cosiddetto “Eurojust”, nella prospettiva di discutere anche l’istituzione di un procuratore europeo, e di sviluppare la produzione normativa volta a realizzare uno spazio giudiziario comune. Tale attività ha tratto particolare impulso dalla fattiva azione del Commissario europeo competente per il settore, Vitorino, il quale ha presentato numerose iniziative volte a dare esecuzione al programma prefigurato a Tampere.
Tra le misure più rilevanti su cui sono stati registrati apprezzabili progressi figurano quelle inerenti al riconoscimento reciproco di sentenze e decisioni in materia giudiziaria, al diritto di famiglia, all’affidamento dei figli e all’applicazione del diritto di visita nell’ambito delle coppie separate e all’armonizzazione delle norme sulla tutela ed il pagamento dei crediti. Particolarmente innovativa per l’ordinamento interno appare il progetto di decisione quadro volta a configurare il cosiddetto statuto della vittima nei procedimenti penali, figura giuridica che spesso è trascurata essendo questi incentrati sulla posizione del reo.
Altri progressi riguardano l’aumento delle competenze di Europol, lo sviluppo del coordinamento fra le forze di polizia per reprimere attività criminose di carattere transnazionale, quali il contrabbando, il narcotraffico, il riciclaggio e la tratta delle persone, nonché l’insediamento di Eurojust, che vedrà la presenza in ogni rappresentanza diplomatica di uno o più magistrati destinati a costituire un punto di raccordo fra le magistrature degli Stati membri ed a formare una sorta di “cabina di regia” della cooperazione giudiziaria.
L’oratore sottolinea altresì l’importanza, anche come esempio concreto di cooperazione rafforzata, dell’iniziativa italo-spagnola volta a superare la tradizionale procedura di estradizione nel quadro dei rapporti fra gli Stati membri. Tale azione, sorta a seguito delle difficoltà burocratiche che si posero per l’estradizione di latitanti rifugiati in Spagna, costituisce una naturale conseguenza della realizzazione di uno spazio giudiziario comune. La complessa procedura di estradizione costituisce infatti un procedimento intergovernativo superato nei rapporti tra paesi fra cui si applica la libera circolazione. A tal fine, sulla base delle intese intercorse fra i Governi dei due paesi, si è in primo luogo pervenuti ad un’interpretazione della Convenzione di Strasburgo sull’estradizione che ha consentito di applicare una procedura semplificata e si prospetta, in secondo luogo, la definizione di un protocollo, il prossimo 21 novembre, volto ad approfondire la cooperazione giudiziaria bilaterale. A tali intese hanno guardato con grande interesse anche gli altri Stati membri discutendone nelle recenti riunioni dei ministri responsabili per la giustizia e gli affari interni.
Il ministro Fassino sottolinea inoltre l’incidenza degli accordi di Schengen e delle altre misure in materia di cooperazione giudiziaria, affari interni e libera circolazione sul processo di allargamento. In tale prospettiva l’Italia ha proposto alla Presidenza francese di svolgere delle riunioni allargate ai rappresentanti dei tredici paesi candidati – al fine di coinvolgerli tempestivamente nelle discussioni che riguardano il settore, senza attendere la loro formale adesione - la prima delle quali si svolgerà il prossimo dicembre, a Palermo, in margine alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla criminalità. L’Italia ha altresì espresso la propria disponibilità ad ospitare ulteriori riunioni “15 più 13” sull’argomento nel corso della Presidenza svedese del prossimo semestre. In questo quadro rivestono altresì particolare importanza gli accordi bilaterali con i paesi extracomunitari, soprattutto con quelli candidati all’adesione o che hanno concluso accordi di associazione con l’Unione, e le intese in ambito regionale, quale l’Iniziativa centro-europea (INCE), cui partecipano numerosi Stati interessati al procedimento di allargamento. Per quanto concerne l’INCE, in particolare, è prevista a febbraio del prossimo anno, quando l’Italia ne assumerà la presidenza, una riunione dei Ministri della giustizia.
L’oratore si sofferma quindi sui progetti di atti comunitari sui quali la Giunta ha richiesto chiarimenti preannunciando, peraltro, la presentazione di specifica documentazione su ciascuno di essi. L’atto n. 73 concerne in particolare un progetto di regolamento sull’esecuzione delle decisioni in materia di diritto di visita ai figli minori di coppie separate, divorziate o il cui matrimonio è stato annullato e si caratterizza per il fatto di prevedere il reciproco riconoscimento delle decisioni adottate in materia da ciascuno Stato membro nonché per la soppressione degli ostacoli di natura amministrativa allo svolgimento delle visite. L’atto ha incontrato il favore della delegazione italiana ed è in corso di definitiva approvazione nonostante la posizione più prudente di taluni Stati membri.
Rilevando che si sono concluse le trattative sull’atto n. 85, concernente l’istituzione di un Segretariato delle Autorità di controllo preposte alla protezione dei dati elaborati nel quadro di Europol e degli accordi di Schengen e nel settore doganale, il Ministro illustra l’atto n. 71, concernente la decisione quadro relativa allo statuto della vittima nel procedimento penale. Esso è volto a riconoscere la posizione della vittima in sede istruttoria, nella fase procedimentale ed all’atto dell’esecuzione delle sentenze, a prescindere dal fatto che questa si sia costituita parte civile.
L’atto n. 76, d’iniziativa francese, riguarda il riciclaggio di denaro, l’individuazione, il congelamento o sequestro e la confisca dei proventi di reato; nonostante le difficoltà poste da taluni Stati membri è presumibilmente che su di esso si raggiunga un’intesa in quanto riguarda fenomeni tipicamente transnazionali. L’atto n. 79 è volto a rafforzare il contrasto del traffico di immigrati clandestini mentre l’atto n. 82 interviene in un settore complesso, quale il mercato degli appalti pubblici, che talora è turbato da comportamenti anticoncorrenziali fraudolenti o sleali, che richiedono un’armonizzazione degli strumenti di repressione penale analoga a quella già intervenuta per quanto concerne la disciplina sostanziale degli appalti.
L’oratore illustra quindi l’atto n. 88, sull’assistenza giudiziaria in materia penale, volto a completare e migliorare l’applicazione da parte degli Stati membri di disposizioni già previste da altre convenzioni europee, e, su richiesta del senatore BESOSTRI, precisa che in relazione al documento n. 95, concernente la lotta contro la criminalità finanziaria, in occasione del Consiglio congiunto dei ministri economici e finanziari e di quelli responsabili per la giustizia e gli affari interni dello scorso 17 ottobre, è stata raggiunta un’intesa sulla definizione di uno specifico programma di iniziative.
Il presidente BEDIN ringrazia il ministro Fassino per l’esposizione e per gli apprezzamenti espressi nei confronti della Giunta e sottolinea l’importanza, anche alla luce della difficoltà di individuare l’interlocutore più appropriato per ciascun atto oggetto di trattativa, di definire una prassi valevole anche per il futuro.

Il senatore MUNGARI osserva come in alcuni Stati membri non sia riconosciuto il reato di associazione a delinquere e di associazione mafiosa e chiede se al riguardo siano state assunte iniziative di armonizzazione a livello europeo per pervenire ad un’intesa su questo aspetto, che costituisce uno strumento essenziale nella lotta contro la criminalità organizzata. L’oratore chiede altresì chiarimenti sul ruolo dell’istituendo organismo di cooperazione giudiziaria Eurojust.

Il senatore MANZI ringrazia il ministro Fassino per la chiarezza dell’esposizione e sottolinea come, per porre la Giunta in condizioni di svolgere una valutazione appropriata, la procedura adottata in questa sede debba essere applicata anche a proposito di atti comunitari attinenti ad altri settori.

Il senatore BETTAMIO chiede informazioni sull’istituzione di un fondo europeo per i profughi.

Il senatore LO CURZIO, chiede chiarimenti sulle iniziative di cooperazione a livello europeo nella lotta contro i traffici illeciti di rifiuti tossici, nocivi o pericolosi, che interessano anche le rotte fra la Sicilia e l’Africa.

Il ministro FASSINO rileva come i reati associativi – essendo strettamente connessi alla tradizione culturale cui è improntato l’ordinamento giudiziario - costituiscano uno degli aspetti più controversi nel quadro della cooperazione giudiziaria. L’Italia, tuttavia, consapevole della loro importanza ai fini del contrasto della criminalità organizzata, si è attivata per affrontare la questione a livello europeo.
Precisando che sul fondo per i rifugiati è stato già raggiunto un accordo, l’oratore dichiara la propria disponibilità a trasmettere alla Giunta i relativi documenti, e sottolinea, tuttavia, come l’accesso ai contributi previsti da tale fondo sia condizionato all’approvazione della nuova legge sul diritto d’asilo, per il necessario aggiornamento della disciplina vigente, tenendo conto che invece il Parlamento ha già approvato la nuova normativa in materia di immigrazione.
L’oratore evidenzia infine l’impegno profuso dal Governo e dal commissario europeo Vitorino per l’adozione di misure di prevenzione e repressione dei comportamenti illeciti in materia ambientale che pongono a rischio la sicurezza nel Mediterraneo.

Il Presidente ringrazia quindi il Ministro per le informazioni rese alla Giunta e per la documentazione presentata o preannunciata e dichiara conclusa l’audizione.