TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)
MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO 1998

149a Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, con delega per la protezione civile, Barberi.

La seduta inizia alle ore 8,45.

IN SEDE REFERENTE
(3039) Conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, recante ulteriori interventi urgenti in favore delle zone terremotate delle regioni Marche e Umbria e di altre zone colpite da eventi calamitosi
(2839) Ronconi ed altri: Provvedimenti per le zone terremotate dell'Umbria e delle Marche
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto dei disegni di legge in titolo, sospeso nella seduta di ieri.

Dopo un breve scambio di informazioni tra il senatore RIZZI ed il presidente relatore GIOVANELLI circa la stima complessiva dei danni (per il primo essa non emerge dal testo, mentre il secondo rinvia ai dati contenuti in relazione tecnica ed alla norma dell'articolo 15 sul termine cronologico per il loro accertamento definitivo), si apre la discussione generale.

Il senatore RONCONI giudica ambiziose le finalità del decreto-legge in titolo, che intende dare risposta ad un'esigenza di ricostruzione particolarmente complessa, in quanto riferita a nuclei abitativi dispersi sul territorio, architettonicamente peculiari ed a forte rischio di esodo delle popolazioni; la lunghezza dei tempi previsti per le procedure (che impedisce un concreto inizio della ricostruzione prima di un anno) può essere ovviata solo votando un emendamento di dimezzamento dei termini posti dal decreto.
Posto che la previsione dell'articolo 4 sulle parti comuni degli edifici appare applicabile solo ad alcune aree (come Foligno e Tolentino, visto che nella generalità dei casi si versa in strutture abitative monofamiliari), l'ammontare del contributo è pari al costo strutturale e degli elementi architettonici esterni; un'idonea considerazione degli elementi divisori interni, però, non può prescindere dagli impianti elettrici, di riscaldamento ed idrici. L'articolo 5, poi, non prevede una contribuzione per il danno indiretto, nè facilitazioni per localizzazioni produttive in aree già colpite dalla disoccupazione; i ritardi che le soprintendenze per i beni ambientali hanno dimostrato dopo il terremoto in Valnerina andrebbero prevenuti in quest'occasione, prevedendo strumenti sollecitatori soprattutto per il recupero del patrimonio immobiliare.
Le difficoltà viarie della strada statale n. 77, della Via Flaminia, del Traforo del Cornello e quelle ferroviarie della linea Orte-Falconara andrebbero superate mediante un'idonea considerazione in sede di articolo 13; si dovrebbe anche considerare l'opportunità di conferire direttamente ai militari di leva l'opzione del servizio civile o dell'avvicinamento, per ovviare ai ritardi che i vertici delle Forze armate stanno frapponendo all'applicazione delle ordinanze emanate in proposito. Agevolazioni dovrebbero essere poi previste per le dotazioni di personale dei comuni con meno di 10.000 abitanti, nonchè per i dipendenti ferroviari e postali che fanno richiesta di avvicinamento. Anche i benefici conferiti alle aziende di trasporto pubblico si dovrebbero accompagnare ad un'idonea considerazione dei disagi sostenuti dall'utenza; tra quella rappresentata da categorie di pendolari, emerge la categoria degli insegnanti del fondovalle: essi meriterebbero un raddoppio del punteggio ai fini della loro amministrazione, per il senso del dovere dimostrato inerpicandosi ogni giorno feriale su vie di comunicazione dissestate al fine di portare la cultura ai discenti delle comunità montane isolate.
I comuni dovrebbero poter assegnare sia i progetti che i lavori mediante rapporto fiduciario, ma i limiti posti dall'articolo 14 potrebbero risultare inadatti a ricomprendere le aziende locali: il conseguente rischio di subappalti andrebbe a discapito della trasparenza amministrativa, laddove sarebbe invece auspicabile un rafforzamento dei controlli anche investendo e valorizzando il ruolo dei Consigli comunali; d'altro canto, le norme sulla vigilanza dell'articolo 16 andrebbero rafforzate nel senso di imporre un più efficace rispetto delle previsioni antisismiche, che - come dimostra il caso di Sellano - sono state disattese in passato.
Rivendica infine ai parlamentari un diritto di proporre emendamenti - aventi conseguenze sulla copertura finanziaria - che non può essere compresso con considerazioni che non appaiono valere per il Governo: l'articolo 15 del decreto-legge, infatti, costituisce un caso evidente di copertura parziale ed insufficiente, rispetto alle necessità assai più ampie delle aree terremotate.

Il senatore SEMENZATO ricorda che il testo in esame nasce da un lungo iter di consultazione con gli enti locali e le comunità interessate dal sisma dell'autunno scorso: si tratta di misure altamente innovative, essendo riferite a progetti unitari che comprendono interi edifici o complessi di edifici collegati struttualmente; inoltre, le procedure consentono agli organi centrali e periferici di operare perchè il patrimonio edilizio e monumentale sia salvaguardato da futuri rischi sismici.
Va garantito un miglior collegamento con le opere conseguenti alla preparazione del Giubileo del 2000: il consolidamento di talune chiese, conseguente dal presente decreto-legge, ha spesso tempi più lunghi della sistemazione degli arredi e della manutenzione disposta in virtù del loro inserimento nei percorsi giubilari, per cui andrebbe previsto un ovvio criterio di priorità cronologica nonchè un raccordo tra i due tipi di lavori e di imprese appaltatrici.
Il caso di Massa Martana dovrebbe consigliare un'idonea considerazione degli aspetti di dissesto idrogeologico riscontrati da tempo sul territorio; l'utilizzazione per progettazioni regionali (turistiche e non) dei beni demaniali andrebbe agevolata, così come andrebbe prevenuto il rischio di svuotamento dei centri storici conseguente al prolungarsi dei lavori di ricostruzione. Un limitato lavoro emendativo, volto a corrispondere alle menzionate esigenze, è comunque il presupposto per un celere iter che consenta alle popolazioni di disporre il prima possibile del quadro di riferimento legislativo certo per l'inizio dei lavori di ricostruzione.

Il seguito dell'esame congiunto è rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 9,30.