AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3ª)

GIOVEDÌ 14 OTTOBRE 1999
244ª Seduta

Presidenza del presidente
MIGONE

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Ranieri.
La seduta inizia alle ore 9,45.

IN SEDE CONSULTIVA

(4237) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2000 e bilancio pluriennale per il triennio 2000-2002

– (Tab. 5) Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l’anno finanziario 2000

(4236) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000)

(Rapporto alla 5ª Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto: rapporto favorevole con osservazioni)

Il presidente MIGONE ricorda che gli ordini del giorno alla Tabella di bilancio sono stati tutti illustrati nella seduta pomeridiana di ieri. Dà quindi conto della riformulazione del seguente ordine del giorno:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

premesso che:
l’OSCE deve continuare ad agire come strumento di azione politica concreta fondata sui principi consensualmente accettati;

restano fondamentali, per ogni futuro sviluppo, il principio del carattere globale e indivisibile della sicurezza sulla base del capitolo VIII della Carta delle Nazioni Unite, che attribuisce all’OSCE competenze e responsabilità primarie in ambito regionale;
è essenziale il ruolo dell’OSCE nell’elaborazione di una nuova architettura di sicurezza in Europa;
l’Alto commissariato per le Minoranze Nazionali e l’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti dell’Uomo (ODHIR) hanno svolto un importante il lavoro nei campi della democratizzazione e del tutela dei diritti dell’uomo;
è opportuno un adattamento del trattato CFE (trattato su le forze armate convenzionali in Europa) riconosciuto uno dei punti cardine della sicurezza in Europa come riconosciuto dall’Assemblea Parlamentare dell’Osce a S. Pietroburgo nel luglio scorso;
in ambito OSCE è possibile prendere iniziative specifiche come quella per l’abolizione delle mine antiuomo dato che l’assemblea parlamentare dell’Osce nella dichiarazione finale di S. Pietroburgo ha raccomandato agli Stati membri la ratifica del Trattato di Ottawa con il voto favorevole di parlamentari di paesi importanti che non hanno ancora firmato, come Stati Uniti e Russia;
è nota l’esperienza consolidata dell’OSCE nel campo della prevenzione e gestione delle crisi e l’organizzazione e il monitoraggio di elezioni democratiche, come è recentemente avvenuto in Bosnia;
il vertice OSCE di Istanbul del prossimo 17 novembre sarà chiamato ad adottare una “Carta di Sicurezza Europea“;

impegna il Governo a:
sostenere il ruolo dell’OSCE nel contesto delle Sicurezza Europea e rafforzare e valorizzare i suoi organi quali l’Alto commissariato per le Minoranze Nazionali e Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti dell’Uomo (ODHIR);

sostenere l’OSCE nell’azione in concorso con l’ONU nella riorganizzazione del sistema democratico e istituzionale in Kossovo;
a sostenere una sempre maggiore partecipazione dell’Italia alle operazioni dell’OSCE, ivi compresa la partecipazione al monitoraggio di elezioni, da estendere a tutti gli Stati membri sulla base di un principio di reciprocità».

0/4237/1/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
De Zulueta, Salvato, Andreotti, Vertone Grimaldi, Volcic
Verificata la presenza del prescritto numero dei senatori, l’ordine del giorno 0/4237/1/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione) è approvato dalla Commissione.

Il sottosegretario RANIERI propone una modifica degli ultimi punti della premessa dell’ordine del giorno 0/4237/2/3ª/Tab. 5.
Il presidente MIGONE, nel condividere i rilievi avanzati dal rappresentante del Governo, ricorda che la materia è oggetto di un’indagine conoscitiva della Commissione e propone, conseguentemente, la seguente riformulazione dell’ordine del giorno:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in occasione dell’esame dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l’anno finanziario 2000;
premesso che:
rientra fra gli obiettivi prioritari della politica estera italiana la riforma del Consiglio di Sicurezza;

le sempre più frequenti crisi regionali evidenziano la necessità di riformare le Nazioni Unite attraverso un intervento di rifinanziamento e di democratizzazione;
il Segretario generale delle Nazioni unite, Kofi Annan, in occasione della inaugurazione della cinquantaquattresima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tenutasi a New York lo scorso settembre, ha ribadito che la logica della prevenzione deve prevalere sulla logica della repressione;
il Ministro degli Affari Esteri Lamberto Dini, nel suo discorso nella medesima occasione ha sottolineato che si deve privilegiare sempre la prevenzione delle crisi e che deve essere rivista la composizione del Consiglio di Sicurezza, in termini di rappresentatività e di democraticità secondo le proposte avanzate da più Stati;
l’Italia è stata sinora attivamente impegnata nel processo di riforma e democratizzazione delle Nazioni Unite al fine di allargare la rappresentatività del Consiglio di Sicurezza;
l’Onu, per poter esercitare le azioni di diplomazia preventiva, mantenimento della pace, peace-keeping e peace-building, deve vedere rafforzato il suo ruolo di autorità sopranazionale con potere di iniziativa e di intervento, nonché di coordinamento di tutte le altre istituzioni internazionali, a cominciare da quelle regionali;
tutte le agenzie regionali, ivi compresa la Nato, devono contribuire alla realizzazione degli obiettivi strategici delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace, per la sicurezza internazionale e la difesa dei diritti umani;
è interesse prioritario dell’Italia da un lato il rafforzamento e la democratizzazione delle Nazioni Unite e dall’altro un’azione degli organismi intergovernativi regionali che avvenga in un contesto di mutua cooperazione con le Nazioni Unite;
il Trattato del Nord Atlantico, cinquant’anni fa, ha istituito un’alleanza di difesa nei termini previsti dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite;
gli scopi e gli obiettivi dell’Alleanza vanno perciò necessariamente letti all’interno di un rapporto sinergico con le Nazioni Unite;
nel summit dei Capi di Stato e di Governo tenutosi lo scorso aprile a Washington il riferimento al titolo VII della Carta delle Nazioni Unite è marginale;
il documento redatto a Washington, giustificando ex-post l’intervento Nato in Kosovo, ha legittimato la Nato ad intervenire, anche al di fuori dei limiti difensivi previsti dall’articolo 5 del proprio Statuto ed aldilà delle norme del titolo VII della Carta delle Nazioni Unite, in situazioni di crisi internazionali o interne a singoli stati, anche non aderenti all’Alleanza;
nel documento viene rivisto in tale chiave il ruolo strategico della Nato;
tutte le organizzazioni regionali di sicurezza collettiva, ivi compresa la Nato, dovrebbero contribuire alla realizzazione degli obiettivi strategici delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace, per la sicurezza internazionale e la difesa dei diritti umani;
la Commissione esteri del Senato ha avviato una indagine conoscitiva sul significato giuridico e la portata normativa del documento sottoscritto a Washington, con particolare riferimento alla legittimità delle norme derogatorie del trattato istitutivo e alla validità delle disposizioni in esso contenute in caso di conflitto con la Carta e le decisioni delle Nazioni unite;

impegna il Governo:
a condurre le azioni e gli obiettivi della Nato nell’ambito rigoroso delle sue previsioni statutarie e degli indirizzi strategici delle Nazioni unite e a continuare nella sua politica di rafforzamento del processo di riforma e democratizzazione delle Nazioni Unite».

0/4237/2/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Salvato, De Zulueta

Dopo brevi interventi della senatrice SALVATO e del senatore SERVELLO che dichiarano di concordare con la proposta avanzata dal PRESIDENTE, interviene il senatore ANDREOTTI il quale, nel dichiarare il proprio voto favorevole sull’ordine del giorno come riformulato, ritiene che da questo non possa farsi discendere alcuna considerazione in ordine alla natura del documento sottoscritto a Washington, la cui interpretazione resta, a suo avviso, non pregiudicata.

La senatrice SALVATO, nell’accettare la riformulazione proposta dal Presidente, dichiara di concordare con i rilievi mossi dal senatore Andreotti e coglie l’occasione per sollecitare la ripresa della citata indagine conoscitiva sul nuovo concetto strategico della NATO.
Il senatore RUSSO SPENA, concordando con quest’ultimo intervento, segnala che avrebbe preferito la formulazione originaria dell’ordine del giorno, sul quale preannuncia comunque il proprio voto favorevole.
Dopo una dichiarazione di voto favorevole del senatore SERVELLO l’ordine del giorno n. 0/4237/2/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione) è approvato dalla Commissione.
Si passa quindi all’ordine del giorno n. 0/4237/3/3ª/Tab. 5.
Il senatore SERVELLO, nel dichiarare il proprio voto favorevole, suggerisce di eliminare l’aggettivo «nuovo», nel secondo periodo del dispositivo.
Dopo un intervento del senatore VERTONE GRIMALDI, il presidente MIGONE dichiara di accettare la correzione, proposta dal senatore Servello, dell’ordine del giorno che risulta così riformulato:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

ribadite le tesi italiane, contrarie al costituirsi di un nuovo direttorio allargato in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU che consoliderebbe la struttura oligarchica del Consiglio di sicurezza;

ritenuto che il risultato finora conseguito costituisce la più efficace dimostrazione che quando una linea di politica estera viene perseguita coerentemente da vari Governi susseguentesi, (secondo una filosofia di unicità degli interessi nazionali che non guarda alla costituzione politica dei Governi stessi), questa linea può essere vincente;

invita il Governo:
a proseguire con la massima determinazione gli sforzi per una riforma del Consiglio di sicurezza basata su criteri di maggiore rappresentatività democratica;

a impegnare il rappresentante permanente dell’Italia ad una linea di condotta coerente con tale impostazione ponendo esplicitamente l’obiettivo di un seggio europeo, con l’opportunità di un coordinamento immediato dei seggi attuali permanenti e non, di paesi membri dell’UE ai fini di una sua presenza più forte e più coesa».

0/4237/3/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Migone, Vertone Grimaldi, Pianetta, Volcic

L’ordine del giorno è quindi approvato dalla Commissione.
Il presidente MIGONE dà quindi lettura dell’ordine del giorno n. 0/4237/4/3ª/Tab. 5 che risulta così riformulato dai proponenti:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in sede di discussione dello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri;
premesso che:
l’area euro-mediterranea rappresenta una priorità della politica estera italiana e che in questa area devono essere messe in atto una serie di iniziative bilaterali finalizzate al rafforzamento del partenariato a sostegno dei principi e dei contenuti operativi della conferenza di Barcellona;

sono in corso i negoziati per accordi di partenariato con altri paesi dell’area Sud del Mediterraneo;
Malta ha rinnovato la domanda di adesione all’Unione Europea e nel prossimo Consiglio europeo di Helsinki sarà fissata la data di avvio del negoziato di preadesione

impegna il Governo:
1. a sostenere con determinazione a livello europeo l’adesione di Malta al fine di conseguire una migliore e più efficace integrazione dell’area in relazione agli aspetti politici, culturali e commerciali che caratterizzano detto Paese;

2. a sostenere una più sollecita trattativa per il partenariato di Egitto, Libia e Algeria».

0/4237/4/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Pianetta, Gawronski, Maggiore, Corrao

Il senatore SERVELLO aggiunge la propria firma all’ordine del giorno che, posto ai voti, è approvato dalla Commissione.

Si passa quindi all’ordine del giorno n. 0/4237/5/3ª/Tab. 5 sul quale dichiarano di aggiungere la propria firma i senatori PROVERA, CIONI, VOLCIC e SERVELLO.
Il senatore RUSSO SPENA, pur apprezzandone lo spirito, annuncia il suo voto di astensione sull’ordine del giorno, non ritenendo opportuno fare un confronto tra le violenze e le azioni di pulizia etnica sviluppatesi nella regione del Kossovo. Non condivide poi il giudizio positivo, in esso contenuto, sull’azione svolta dalle forze internazionali di pace.
La senatrice SALVATO, nel preannunciare il proprio voto favorevole, avanza perplessità sulla presunta non confrontabilità delle violenze etniche che si sono perpetrate e si perpetrano in Kossovo.
Il presidente MIGONE dichiara di non condividere le notazioni sull’impegno della Forza internazionale di pace, che a suo avviso sta compiendo tutte le azioni possibili per prevenire ogni forma di violenza. Alla luce dei rilievi da ultimo avanzati propone quindi la seguente riformulazione dell’ordine del giorno:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

visti i più recenti sviluppi della situazione nel Kossovo: ricorrenti episodi di violenza e di pulizia etnica ai danni della minoranza serba, che fanno seguito a quanto precedentemente avvenuto; la costituzione di un preteso governo presieduto dal signor Thaci e di un corpo di protezione civile con a capo il signor Kucer di cui pare prossima l’incriminazione da parte del Tribunale penale per il perseguimento dei crimini nell’ex Jugoslavia; alcune dichiarazioni, successivamente contraddette, che auspicavano un riorientamento della politica occidentale in senso favorevole all’indipendenza del Kossovo; la stagione invernale incombente con le conseguenti sofferenze per rifugiati di ogni etnia
impegna il Governo a:
1) sollecitare gli organismi internazionali presenti nel Kossovo – dal KFOR all’ONU – a compiere ogni sforzo per spezzare la spirale di violenza etnica tuttora in atto – pur esprimendo compiacimento per quanto già fatto e riconoscendone la difficoltà in quel contesto storico e geografico – e a non consentire continuità di attività o intimidazioni da parte di alcuna organizzazione locale, precedentemente impegnata in azioni armate;

2) di verificare il pieno rispetto della risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di evitare ogni trattamento preferenziale di forze politiche che possa alterare o pregiudicare un pluralismo essenziale ai fini dell’avvio di un processo democratico».

0/4237/5/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Migone, Provera, Volcic, Servello

Dopo una dichiarazione di voto favorevole del senatore SERVELLO, che dichiara di non comprendere i rilievi avanzati dal senatore Russo Spena, l’ordine del giorno, posto ai voti, è approvato dalla Commissione.

Il senatore SERVELLO propone un’integrazione alla lettera b) del dispositivo dell’ordine del giorno n. 0/4237/6/3ª Tab. 5 al fine di meglio precisare l’ambito delle competenze istituzionali del Ministero degli affari esteri.
Il presidente MIGONE, nell’accettare le integrazioni proposte – che dichiara tuttavia di ritenere pleonastiche – riformula nei seguenti termini l’ordine del giorno:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

considera di importanza strategica per l’Italia e per l’Europa lo sviluppo, in condizioni di legalità democratica, della Repubblica di Albania e, quindi, l’esito positivo del rilevante impegno dell’Italia a suo favore. A questo proposito ha dato vita ad un’indagine conoscitiva che intende concludere in maniera anche propositiva. Nel frattempo osserva quanto segue:
1) le missioni Alba, Arcobaleno (malgrado alcuni gravi, ma marginali, episodi che l’hanno segnata) e le prime misure d’intervento in Albania hanno contribuito in maniera determinante alla capacità di quel paese di fare fronte all’emergenza determinatasi nel 1997 e, più recentemente, in occasione della guerra nel Kosovo;

2) le considerevoli risorse umane ed economiche, pubbliche e private, investite dall’Italia non hanno ancora dato tutti i risultati auspicabili, anche a causa di una struttura decisionale eccessivamente complessa che, in una prima fase, ha dato luogo a ritardi e successivamente a iniziative tra loro contraddittorie che hanno impedito un rapporto chiaro e trasparente, ispirato ad una condizionalità condivisa, tra Stato e Stato, con l’interlocutore albanese;
3) malgrado il mandato contenuto nella risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1101 del 28 marzo 1997, nelle decisioni del Consiglio permanente dell’OSCE, in data 27 marzo 1997 e dell’Unione Europea, in data 24 marzo 1997, insieme con la costituzione della conferenza dei donatori denominata Friends of Albania, l’impegno della comunità internazionale e il sostegno al ruolo guida dell’Italia – di per sé un successo politico e diplomatico del nostro paese – non hanno marcato in maniera sufficiente una responsabilità che è e deve restare in primo luogo della comunità internazionale.

Sulla base di quanto precede, impegna il Governo:
a) a perseguire il rafforzamento del mandato e dell’impegno internazionale – in maniera particolare da parte dell’Unione Europea – in Albania;

b) a superare la struttura complessa di intervento in Albania, segnata dall’emergenza, rafforzando la responsabilità politica del comitato interministeriale preposto, sotto la guida diretta del Presidente del Consiglio – fatte salve le competenze istituzionali del Ministero degli affari esteri – non prorogando ulteriormente il Commissariato straordinario che viene a scadenza a fine anno, assorbendo la Delegazione diplomatica straordinaria nella struttura dell’Ambasciata, sottoponendo ogni forma di intervento al coordinamento in loco dell’ambasciatore;
c) a ispirare tali interventi e programmi alla priorità della costruzione di un quadro di legalità democratica e di strutture istituzionali ed amministrative, come richiamato nella «Nota preliminare» della tabella n. 5 del D.d.L. di Bilancio dello Stato per l’anno 2000 e bilancio pluriennale per il triennio 2000-2002;
d) ad usare sempre e in ogni caso una metodologia ispirata ad un rapporto tra Stato e Stato, in stretto collegamento con le sedi multilaterali, senza rapporti preferenziali nei confronti di singoli interlocutori politici albanesi, nel rispetto dei principi di partenariato e di una stretta condizionalità, in tali ambiti concordata, e che sola può consentire all’Albania di occupare quel posto nell’Unione Europea e nella comunità internazionale cui ha diritto ad aspirare».

0/4237/6/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Migone, Salvato, Volcic, Cioni, De Zulueta, Corrao

Il sottosegretario RANIERI si pronuncia favorevolmente sull’ordine del giorno come riformulato, sul quale il senatore PIANETTA dichiara di apporre la propria firma.

L’ordine del giorno, posto ai voti, è quindi approvato dalla Commissione.
Il presidente MIGONE dà lettura della seguente riformulazione dell’ordine del giorno n. 0/4237/7/3ª/Tab. 5:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in sede di discussione dello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri;
premesso che:
le iniziative italiane in Albania, sia in termini politici che economici, hanno rappresentato una parte consistente della nostra politica estera;

i risultati fin qui ottenuti non sono pari al suddetto impegno, né in termini di rafforzamento dei rapporti bilaterali, né in termini di consolidamento delle iniziative di cooperazione volte al rafforzamento delle istituzioni e dello sviluppo economico-sociale dell’Albania;

impegna il Governo:
a mettere in atto una semplificazione gestionale dei propri interventi in Albania e a concentrare le risorse che dovranno realizzare un effettivo consolidamento delle istituzioni ed un concreto sviluppo economico-sociale;

a valutare la possibilità di mettere in atto una serie di supporti economici e finanziari a favore della imprenditoria italiana che opera in Albania, al fine di permettere agli stessi di contribuire in termini più costruttivi ed efficaci, sia nel settore delle piccole e medie imprese sia nella costruzione delle grandi infrastrutture».

0/4237/7/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Pianetta, Gawronski, Maggiore

Dopo che il senatore SERVELLO ha dichiarato di aggiungere la propria firma, prende la parola il sottosegretario RANIERI che si pronuncia favorevolmente sull’ordine del giorno, pur rilevando in esso un giudizio che ritiene non equilibrato sulle iniziative italiane in Albania.

L’ordine del giorno, posto ai voti, è approvato dalla Commissione.
Si passa quindi all’esame dell’ordine del giorno n. 0/4237/8/3ª/Tab. 5.
La senatrice SALVATO illustra una prima riformulazione dell’ordine del giorno, sul quale esprime il proprio avviso favorevole il sottosegretario RANIERI.
Il senatore RUSSO SPENA segnala la necessità di fare comunque un esplicito riferimento all’auspicabile svolgimento di una conferenza internazionale di pace che affronti la questione del popolo kurdo. A quest’ultimo riguardo interviene il senatore ANDREOTTI il quale, rilevando che un’eventuale conferenza internazionale non possa comunque avere quale obiettivo la costituzione di uno Stato kurdo, ritiene comunque condivisibile un indirizzo volto a costruire un consenso ampio in ordine allo svolgimento di una siffatta conferenza.
Il senatore LAURICELLA invita i presentatori a integrare la formulazione dell’ordine del giorno con un esplicito riferimento all’impegno, da richiedere alle autorità turche, di eliminare dal proprio ordinamento la pena di morte.
Dopo una dichiarazione di voto favorevole del senatore PIANETTA, la senatrice SALVATO dichiara di fare proprie le proposte avanzate dai senatori Andreotti e Lauricella.
Il presidente MIGONE ritiene che la partecipazione della Turchia all’Unione europea potrà essere un elemento di ulteriore stabilità nella vita dell’Unione. Proprio questa valutazione positiva sul possibile apporto della Turchia induce a far emergere con maggior nettezza gli impegni – quali quello dell’abolizione della pena di morte – che la Turchia dovrà adempiere per poter vedere accolta la propria candidatura a membro dell’Unione. Quanto all’eventuale svolgimento di una conferenza internazionale di pace, ritiene comunque utile un indirizzo in tal senso, anche se generico e puramente ottativo.
Il senatore SERVELLO, preannunciando un voto di astensione sull’ordine del giorno, segnala il carattere irrealistico di molti dei principi in esso affermati.
Il senatore PROVERA segnala il carattere eminentemente politico della questione kurda e ritiene conseguentemente improprio il riferimento proposto dal senatore Lauricella. A quest’ultimo rilievo replica la senatrice SALVATO, la quale rileva che l’abolizione dell’istituto della pena di morte è una delle condizioni richieste per l’adesione della Turchia all’Unione europea.
Il presidente MIGONE propone quindi di accantonare quest’ultimo ordine del giorno così da permettere alla senatrice Salvato di riformularlo secondo le indicazioni emerse nel corso del dibattito.
Si passa all’ordine del giorno n. 0/4237/9/3ª/Tab. 5.
Il senatore SERVELLO ribadisce le proprie perplessità, mentre il senatore RUSSO SPENA ritiene che debba essere valutata la situazione di fatto che si è realizzata in molte zone del territorio iracheno.
Interviene quindi il sottosegretario RANIERI, secondo il quale presupposto indefettibile di ogni azione da intraprendersi verso l’Iraq è il giudizio negativo sul regime che attualmente governa quel paese.
Il presidente MIGONE, pur ritenendo che non si possa materialmente condizionare ogni forma di intervento al superamento dell’attuale regime iracheno, crede che il rispetto dei diritti umani debba essere anche in questo caso riaffermato, come con riferimento ad ogni altro paese, quale che sia la connotazione politica dei governi.
Il senatore VOLCIC condivide quest’ultimo rilievo, segnalando che il rispetto dei diritti umani debba essere con forza affermato nel momento in cui si chiede la sospensione delle sanzioni, anche se dichiara di comprendere che questa non possa essere ritenuta una condizione comunque impeditiva di tale sospensione.
Il senatore ANDREOTTI propone quindi la seguente riformulazione dell’ordine del giorno che viene accettata dai presentatori:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in occasione dell’esame dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l’anno finanziario 2000;
premesso che:
l’embargo da tempo gravante sull’Iraq continua a provocare morti e stenti soprattutto a danno delle fasce più deboli della popolazione;

le pressioni nei confronti dei regimi iracheno deve avvenire non a discapito della popolazione civile;
vanno immediatamente assunti provvedimenti idonei a soddisfare i bisogni essenziali del popolo dell’Iraq;
il lungo periodo di sanzioni economiche sinora imposte all’Iraq non ha certo scalfito le posizioni di potere di Saddam;
possono essere sempre predisposti meccanismi diretti a verificare che gli aiuti non si traducano in sostegno indiretto al regime;
è altresì essenziale che il governo iracheno ottemperi alle disposizioni contenute nelle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza riguardanti le armi di distruzione di massa;
la transizione alla democrazia è favorita da una situazione di non isolamento internazionale

impegna il Governo:
ad intraprendere ogni iniziativa utile per interrompere le sanzioni economiche all’Iraq venendo incontro ai bisogni primari della sua popolazione, stimolando anche l’indispensabile crescita e salvaguardia dei diritti umani».

0/4237/9/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Salvato, Russo Spena

L’ordine del giorno, posto ai voti, è approvato dalla Commissione.

Si passa all’ordine del giorno 0/4237/10/3ª/Tab. 5.

Il senatore MAGGIORE ritiene che l’ordine del giorno dovrebbe contenere, nella premessa, condizioni analoghe a quelle previste dall’ordine del giorno precedentemente votato. Al riguardo il presidente MIGONE rileva che le sanzioni verso Cuba hanno una natura diversa da quelle previste per l’Iraq. In quest’ultimo caso infatti le misure restrittive sono essenzialmente volte a impedire l’utilizzazione da parte del regime iracheno dei proventi derivanti dalle esportazioni di prodotti petroliferi per l’acquisto di materiale bellico.
Il senatore RUSSO SPENA, nel condividere questi rilievi, ricorda che l’embargo gravante sull’Iraq è immediata conseguenza della guerra del Golfo ed è previsto da una risoluzione delle Nazioni Unite. Le sanzioni all’Iraq non sono dunque giuridicamente assimilabili all’embargo unilaterale gravante su Cuba.
Dopo che il senatore PROVERA ha dichiarato di aggiungere la propria firma, il sottosegretario RANIERI propone una riformulazione della premessa dell’ordine del giorno, sul quale il senatore PIANETTA dichiara il proprio voto favorevole, rilevando che l’embargo gravante su Cuba rafforza il regime illiberale oggi al potere. Un suo superamento dunque potrà essere d’incentivo, a suo avviso, allo sviluppo in senso democratico delle istituzioni di quel paese.
La senatrice SALVATO, alla luce dei rilievi emersi, riformula nei seguenti termini l’ordine del giorno:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in occasione dell’esame dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l’anno finanziario 2000;
premesso che:
il lungo periodo di sanzioni economiche sinora imposte a Cuba non ha sinora modificato la politica del governo cubano in materia di diritti civili e politici;

la Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite, nella sessione della scorsa primavera, in una Risoluzione presa a maggioranza, ha lamentato la mancata assunzione di passi concreti del governo cubano in materia di diritti umani e libertà fondamentali, pur sottolineando che a Cuba sono stati intrapresi, invece, passi in avanti nel riconoscimento delle libertà religiose;
l’embargo da tempo gravante su Cuba continua a provocare gravi violazioni dei diritti economici e sociali delle persone appartenenti alle fasce più deboli della popolazione;
le pressioni nei confronti del governo cubano devono avvenire non a discapito della popolazione civile;
vanno immediatamente assunti provvedimenti idonei a soddisfare i bisogni primari del popolo di Cuba;
una efficace tutela dei diritti umani del popolo cubano non può avvenire riducendo in condizioni di estrema indigenza la popolazione civile

impegna il Governo:
ad intraprendere efficaci iniziative per interrompere le sanzioni economiche a Cuba e così soddisfare i bisogni primari della sua popolazione civile;

a sostenere efficaci iniziative volte a sollecitare il governo cubano ad intraprendere passi concreti per la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali».

0/4237/10/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Salvato

L’ordine del giorno, posto ai voti, è approvato dalla Commissione.

Si passa quindi all’ordine del giorno n. 0/4237/11/3ª/Tab. 5.

Il presidente MIGONE segnala il carattere meramente descrittivo dell’inciso «per il disarmo nucleare totale», contenuto nel dispositivo dell’ordine del giorno.
Intervengono quindi il senatore SERVELLO, ad avviso del quale l’ordine del giorno reca una mera petizione di principio, il senatore ANDREOTTI, che, dopo aver ricordato quanto previsto dall’ordine del giorno n. 0/4237/26/3ª/Tab. 5 a sua firma, ritiene preferibile lasciare l’esplicito riferimento al disarmo nucleare totale, e la senatrice SALVATO, secondo la quale l’ordine del giorno contiene un appello alla comunità internazionale su temi essenziali. Al riguardo ritiene opportuno richiamare nelle premesse anche l’atteggiamento recentemente assunto in materia dal Senato degli Stati Uniti.
Il sottosegretario RANIERI, ricordato il costante impegno dell’Italia nel processo di disarmo, solleva talune perplessità sulla formulazione del dispositivo dell’ordine del giorno, che fa riferimento ad una risoluzione il cui testo finale non è ancora stato definito dall’Assemblea delle Nazioni Unite.
Il presidente MIGONE, replicando a quest’ultimo rilievo, segnala che il testo della citata risoluzione è ben conosciuto seppur ancora suscettibile di modifiche. Questo testo traccia, a suo avviso, un percorso condivisibile ed apprezzabile che dovrebbe essere incentivato e promosso dal Governo italiano. Propone quindi la seguente riformulazione dell’ordine del giorno che è fatta propria dai presentatori:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in occasione dell’esame dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l’anno finanziario 2000;
premesso che:
il nostro Paese ha ratificato il Trattato sul Bando Completo degli Esperimenti Nucleari (CTBT);

èattivamente impegnato nei negoziati riguardanti sia il Trattato sul Bando della Produzione di Materiale Fissile per Ordigni che il progetto di Convenzione per il Bando delle armi batteriologiche;
nella primavera del 2000 si terranno i lavori della Conferenza di Riesame del Trattato di non Proliferazione Nucleare che dovrà affrontare le tappe successive del disarmo nucleare;
la situazione internazionale, ed in particolare le vicende riguardanti l’India ed il Pakistan, richiedono una ulteriore intensificazione degli sforzi diplomatici diretti a ridurre i rischi di utilizzazione di armi nucleari;
Brasile, Egitto, Irlanda, Nuova Zelanda, Sud Africa e Svezia hanno presentato un progetto di Risoluzione alle Nazioni Unite in cui si chiede ai Paesi titolari di arsenali di armi nucleari di intraprendere passi decisivi per il disarmo totale, senza ulteriori ritardi, al fine di giungere al disarmo nucleare completo nei termini previsti dall’articolo 6 del Trattato di non Proliferazione Nucleare;
nel progetto di Risoluzione si chiede altresì alla Russia, che non ha ancora ratificato lo START II, e agli Stati Uniti – il cui Senato ha appena votato contro il CTBT – di far entrare in vigore senza nuovi ritardi il Trattato per la riduzione ulteriore e la limitazione di armi strategiche offensive (START II) e di concludere a breve i negoziati START III

impegna il Governo:
a sostenere in seno alle Nazioni Unite la citata Risoluzione».

0/4237/11/3ª/Tab./5 (Nuova formulazione)
Salvato, Russo Spena

Dopo una dichiarazione di voto favorevole del senatore PIANETTA che ricorda con preoccupazione l’evoluzione politica interna al Pakistan (che, com’è noto, è una potenza nucleare), l’ordine del giorno, come riformulato, è approvato dalla Commissione.

Il sottosegretario RANIERI propone una riformulazione dell’ordine del giorno n. 0/4237/12/3ª/Tab. 5, segnalando che il Brasile non è attualmente beneficiario dello schema HICP.
La proposta avanzata dal rappresentante del Governo è accolta dai presentatori che riformulano nei seguenti termini l’ordine del giorno:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in occasione dell’esame dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l’anno finanziario 2000;
premesso che:
nel vertice G8 tenutosi lo scorso giugno a Colonia, è stato affrontato per la prima volta il problema dell’annullamento del debito estero dei paesi più poveri;

èstato ivi deciso di rinunciare a reclamare 70 miliardi di dollari di prestiti accordati a 36 Paesi del terzo Mondo;
gli esperti dello UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) hanno più volte sostenuto che l’unica via possibile per salvare le vite di milioni di bambini è quella della cancellazione totale del debito;
lo sviluppo dei Paesi poveri può avvenire soltanto se entro un tempo ragionevole sono sgravati da ogni incombenza debitoria che frena ogni possibile investimento;
tra le proposte discusse a Nairobi in un vertice di governi africani sul debito estero, organizzato dallo UNDP, vi è quella di cancellare il debito in cambio di garanzie sul reinvestimento dei soldi risparmiati nel campo dell’alfabetizzazione, della sanità e dello sviluppo delle vie di comunicazione;
il sostegno ai Paesi poveri attraverso la cancellazione totale, seppur condizionata, del debito estero favorisce i processi di democratizzazione e sviluppo;
l’Italia ha erogato prestiti ai Paesi in via di sviluppo per complessivi 2.416 milioni di dollari;

impegna il Governo:
a predisporre e sostenere tutte le iniziative volte ad ottenere la cancellazione immediata del debito dei Paesi a più basso indice di sviluppo secondo i dati dello UNDP».

0/4237/12/3ª Tab./5 (Nuova formulazione)
Salvato, Volcic

L’ordine del giorno, posto ai voti, è quindi approvato dalla Commissione.

Il presidente MIGONE dà conto della seguente riformulazione dell’ordine del giorno n. 0/4237/13/3ª/Tab. 5:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

premesso che:
i paesi in via di sviluppo, in particolare gli Highly Indebted Poor Countries (HIPC), per motivi anche climatici, sono particolarmente colpiti dalla malaria, dall’AIDS, dalla tubercolosi e da altre gravi malattie endemiche;

queste malattie riducono drasticamente le aspettative di vita e sono un potente ostacolo all’uscita dalla povertà;
nonostante il fatto che combatterle sia alla portata della scienza moderna, nell’attuale impiego delle risorse, l’investimento nella ricerca su queste malattie non raggiunge le dimensioni sufficienti, non essendo di fatto redditizio in quanto diretto a mercati poveri;
i fondi necessari allo sviluppo di vaccini e cure per le maggiori malattie endemiche del mondo potrebbero essere costituiti presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità;

impegna il Governo:
a intraprendere tutte le iniziative necessarie per sostenere finanziariamente l’azione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta contro le malattie tipiche dei paesi in via di sviluppo».

0/4237/13/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
De Zulueta, Salvato, Volcic

L’ordine del giorno è quindi approvato dalla Commissione, che con distinte votazioni approva poi gli ordini del giorno nn. 0/4237/14/3ª/Tab.5, 0/4237/15/3ª/Tab. 5 e 0/4237/16/3ª/Tab. 5, illustrati nella precedente seduta.

Il sottosegretario RANIERI ribadisce il suo parere favorevole sull’ordine del giorno 0/4237/17/3ª/Tab. 5 (illustrato nella precedente seduta), dopo aver chiarito che i consolati non devono essere esclusi dalla gestione della materia. L’ordine del giorno, posto ai voti, è approvato dalla Commissione.
Il presidente MIGONE illustra quindi la riformulazione, già concordata nel corso della precedente seduta, dell’ordine del giorno n. 0/4237/18/3ª/Tab. 5, che è approvato dalla Commissione.
Con distinte votazioni la Commissione approva altresì gli ordini del giorno nn. 0/4237/19/3ª/Tab. 5 e 0/4237/20/3ª/Tab. 5, illustrati nella precedente seduta.

Si passa quindi all’ordine del giorno 0/4237/21/3ª/Tab. 5.

Dopo che il presidente MIGONE e il sottosegretario RANIERI hanno ribadito il loro parere contrario, interviene il senatore LAURICELLA, che manifesta la sua disponibilità a riformulare l’ordine del giorno eliminando la quantificazione delle ulteriori risorse da attribuire alle associazioni nazionali dell’emigrazione italiana rappresentate nel Consiglio degli italiani all’estero. Ricorda che si tratta di associazioni già destinatarie di finanziamenti pubblici, che svolgono una funzione essenziale anche in vista della attuazione della nuova disciplina sul voto degli italiani all’estero. Quanto al merito della misura proposta, si tratta di ribadire un impegno già assunto dalla Commissione e oggetto di un analogo ordine del giorno approvato lo scorso anno nel corso dell’esame dei documenti di bilancio.
A queste considerazioni replica il presidente MIGONE, secondo il quale è proprio la nuova legislazione in materia di voto degli italiani all’estero a rendere inopportune forme di finanziamento alle associazioni dell’emigrazione italiana.
Il senatore ANDREOTTI ritiene che, alla luce del nuovo contesto, questa materia dovrebbe essere trattata nell’ambito di una revisione del sistema di finanziamento delle campagne elettorali.
Il sottosegretario RANIERI manifesta la sua disponibilità ad accettare una riformulazione dell’ordine del giorno che si limiti ad invitare il Governo a valutare il problema, anche alla luce dell’evoluzione della legislazione in materia di voto degli italiani all’estero.
Dopo interventi del PRESIDENTE, che invita il presentatore al ritiro dell’ordine del giorno, e del senatore LAURICELLA, che segnala il carattere non meramente strumentale a future competizioni elettorali degli ulteriori finanziamenti proposti e insiste per la votazione, l’ordine del giorno, posto ai voti, è respinto dalla Commissione.
Il presidente MIGONE ricorda quindi le ragioni che motivano il parere contrario sull’ordine del giorno n. 0/4237/22/3ª/Tab. 5 che produrrebbe, a suo avviso, un’inammissibile discriminazione tra cittadini italiani residenti nel territorio nazionale – i quali dovrebbero continuare a pagare la tassa sul rilascio della vidimazione annuale dei passaporti – e i cittadini residenti in paesi non appartenenti all’Unione europea.
A questi rilievi replica il senatore LAURICELLA, il quale ricorda l’impegno preso lo scorso anno dal Governo, segnalando altresì come la misura proposta si rivolga essenzialmente ai cittadini italiani residenti in Svizzera.
Intervengono quindi brevemente il senatore CIONI, che sollecita ulteriori chiarimenti, e il senatore LAURICELLA, secondo il quale la misura proposta è essenzialmente tesa a equiparare la situazione dei cittadini italiani residenti nei paesi dell’Unione europea a quella dei cittadini residenti in Svizzera.
Agli intervenuti replicano il PRESIDENTE, che ritiene più congruo formulare un ordine del giorno che inviti il Governo a provvedere ad una soppressione generalizzata della tassa sul rilascio e la vidimazione annuale dei passaporti, e il sottosegretario RANIERI, che accoglie l’invito di verificare la possibilità di provvedere ad una sollecita soppressione della tassa sul rilascio dei passaporti.
L’ordine del giorno risulta quindi respinto dalla Commissione che, con distinte votazioni, approva invece l’ordine del giorno n. 0/4237/23/3ª/Tab. 5.
Il presidente MIGONE riformula come segue l’ordine del giorno 0/4237/24/3ª/Tab./5:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

preso atto dell’intenzione del Ministro degli affari esteri nella sua lettera del 21 maggio 1999 al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di ristrutturare il bilancio del suo ministero, modificandone i centri di spesa secondo linee suggerite dalla riforma degli uffici centrali, in corso di attuazione
impegna il Governo:
1) a usare tale occasione per raggruppare nei medesimi capitoli di bilancio del Ministero degli affari esteri spese affini, secondo un metodo di classificazione sufficientemente dettagliato;

2) a raccogliere l’osservazione formulata dalla Commissione medesima nel parere sul nuovo regolamento contabile, consentendo ai capi missione e ai direttori degli istituti italiani di cultura di nominare un responsabile amministrativo».

0/4237/24/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Migone, Volcic

L’ordine del giorno è approvato dalla Commissione.

Il senatore ANDREOTTI propone quindi la seguente riformulazione dell’ordine del giorno n. 0/4237/25/3ª/Tab. 5, accettata dai presentatori:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in sede di discussione dello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri;
premesso che:
si evince della relazione della Corte dei Conti del 24 giugno 1999 la necessità che la pianificazione delle risorse si articoli in programmi determinati e che siano correlati ai risultati raggiunti nel precedente esercizio per garantire unitarietà all’azione amministrativa;
impegna il Governo:
a predisporre che i documenti di programmazione siano accompagnati da un richiamo meno generico agli obiettivi realizzati nel precedente esercizio finanziario, per prevenire, ove necessario, ad una rimodulazione, degli obiettivi in relazione a nuove esigenze emergenti o a difficoltà incontrate in fase di attuazione;

a quantificare l’unità previsionale di base cui si imputano gli oneri per le missioni all’estero dei funzionari, in misura tale che sia possibile evitare di inserire di volta in volta, nei disegni di legge che autorizzano la ratifica degli accordi internazionali, la copertura finanziaria di tali missioni».

0/4237/25/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Pianetta, Gawronski, Maggiore, Servello, Migone

Posto ai voti, l’ordine del giorno risulta poi approvato dalla Commissione.

Si passa infine all’ordine del giorno 0/4237/26/3ª/Tab. 5.

Il senatore ANDREOTTI chiarisce le ragioni che motivano tale ordine del giorno. Si tratta di riaccendere l’attenzione, dell’opinione pubblica internazionale e dei Parlamenti delle potenze nucleari, sul problema della riduzione degli armamenti, anche al fine di dare un sostegno all’azione delle competenti agenzie delle Nazioni Unite.
Dopo una dichiarazione di apprezzamento del senatore VOLCIC, prende la parola il senatore SERVELLO, che propone una diversa formulazione dell’ordine del giorno tesa a meglio evidenziare il carattere di atto di indirizzo nei confronti del Governo.
Il senatore ANDREOTTI accetta quest’ultima proposta di integrazione dell’ordine del giorno che risulta, quindi, così formulato:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

pur dando la dovuta attenzione alle voci di bilancio, anche in comparazione con gli anni precedenti, ritiene opportuno concentrarsi su due temi di particolare rilievo:
1. la necessità di contribuire a far recuperare la passione internazionale per una politica di graduale riduzione degli armamenti che segnò tappe importanti con lo smantellamento di metà degli arsenali nucleari, in un contesto nel quale avanzò anche concretamente la sensibilità per la difesa dei diritti umani. È seguito e dura tuttora un pericoloso silenzio in proposito, che ha forse riflesso anche in alcune mancate ratifiche nel Congresso americano, nonché nella Duma russa;

2. ad evitare una incompleta valutazione dell’ONU, limitandosi a rilevare alcune insufficienze e intempestività forse inevitabili nell’azione generale, sembra opportuno dare nell’opinione pubblica ampia divulgazione alle articolate e significative attività delle varie agenzie nella stessa organizzazione delle Nazioni Unite.

Impegna pertanto il Governo:
ad adottare tutte le possibili iniziative per corrispondere ai suddetti indirizzi».

0/4237/26/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Andreotti

La senatrice SALVATO e i senatori BOCO, RUSSO SPENA, MAGGIORE, SERVELLO, PIANETTA, VOLCIC e CORRAO dichiarano quindi di apporre la propria firma all’ordine del giorno, che, posto ai voti, è approvato dalla Commissione.

Si riprende l’esame dell’ordine del giorno n. 0/4237/8/3ª Tab. 5 del quale la presentatrice, senatrice SALVATO, illustra la seguente riformulazione:
«La 3ª Commissione permanente del Senato,

in occasione dell’esame dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l’anno finanziario 2000;
premesso che:
nel marzo del 1999 è stata approvata dal Senato una mozione che impegna, fra l’altro, il Governo a chiedere all’ONU che la questione kurda divenga oggetto di indagine della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite;

in questi giorni giungono segnali inequivocabili da parte del PKK e del suo leader, Abdullah Ocalan, di cessione delle armi e di ricerca di una soluzione di pace nel rispetto dei confini esistenti;
la recente candidatura della Turchia a far parte dell’Unione Europea ripropone la questione della tutela dei diritti umani in Turchia e della risoluzione pacifica della questione kurda;
il prospettato allargamento dell’Unione alla Turchia deve essere l’occasione per riproporre e risolvere pacificamente la questione kurda, per evitare che sia eseguita la condanna a morte di Ocalan e per sostenere con decisione il rispetto dei diritti umani in Turchia;
il Trattato di Amsterdam prevede che l’allargamento ad altri Paesi dell’Unione Europea potrà avvenire solo se nei Paesi richiedenti è rispettato lo stato di diritto, se sono garantiti i diritti fondamentali della persona, se è abolita la pena di morte o almeno è attuata nell’immediato una moratoria e se sono adeguatamente tutelate le minoranze

impegna il Governo:
a farsi promotore in seno all’Unione Europea di iniziative volte a premere sul governo turco affinché siano rispettati i diritti umani e le libertà fondamentali ed affinché venga risolta pacificamente la questione del popolo kurdo;

a dar seguito agli impegni assunti con l’approvazione della citata mozione e, in particolare, a farsi promotore in sede di Unione Europea di una iniziativa volta alla costruzione di un consenso intorno allo svolgimento di una Conferenza internazionale di pace che affronti la questione della tutela dei diritti del popolo kurdo».

0/4237/8/3ª/Tab. 5 (Nuova formulazione)
Salvato, Russo Spena

Il sottosegretario RANIERI ritiene che la strategia più efficace per tutelare la minoranza kurda sia quella di una pressione sui singoli Stati interessati. Sembra dunque difficilmente praticabile la via, proposta dall’ordine del giorno, della convocazione di una conferenza internazionale, la cui natura peraltro non viene chiaramente definita.

Il presidente MIGONE, pur consapevole della inopportunità diplomatica di una proposta volta alla convocazione di una conferenza internazionale sulla questione kurda, ritiene che quel che oggi appare una soluzione irrealistica potrebbe diventare praticabile in un prossimo futuro. Dichiara quindi di apprezzare lo spirito dell’ordine del giorno.
Dopo che il sottosegretario RANIERI ha ribadito i suoi rilievi sulla proposta contenuta nell’ordine del giorno, il senatore ANDREOTTI, pur consapevole delle difficoltà segnalate dal rappresentante del Governo, ricorda che l’idea di una conferenza internazionale in materia non è nuova.
Posto ai voti, l’ordine del giorno 0/4237/8/3ª/Tab. 5, come da ultimo riformulato, è quindi approvato dalla Commissione.
Si passa all’esame degli emendamenti riferiti alla Tabella 5 del disegno di legge n. 4237.

Gli emendamenti da 3ª.5.Tab. 5.1 a 3ª.5.Tab. 5.7 sono dichiarati decaduti per assenza dei proponenti.

Il presidente MIGONE formula quindi un parere contrario sui rimanenti emendamenti, per le stesse ragioni esposte con riferimento agli ordini del giorno presentati dal senatore Lauricella, salvo che sull’emendamento 3ª.5-Tab. 5.8 sul quale esprime un parere favorevole.
Il sottosegretario RANIERI formula un parere conforme a quello del Presidente, mentre il senatore LAURICELLA ritira l’emendamento 3ª.5.Tab. 5.9.
L’emendamento 3ª.5.Tab. 5.8 è approvato dalla Commissione che respinge, con distinte votazioni, i restanti emendamenti.

Si passa quindi agli ordini del giorno presentati al disegno di legge finanziaria, per le parti di competenza che sono stati illustrati nella scorsa seduta.

Il relatore CORRAO e il sottosegretario RANIERI formulano un parere favorevole sui due ordini del giorno che, posti separatamente ai voti, sono approvati dalla Commissione.

Quindi la Commissione dà mandato ai relatori a redigere un rapporto favorevole, con le osservazioni esposte nella relazione, sulla tabella 5 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

Il senatore SERVELLO preannuncia la presentazione di un rapporto di minoranza.
La seduta termina alle ore 12,05.
EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 4237

Tabella 5

All’unità previsionale di base 1.1.1.1. Gabinetto e altri uffici, apportare le seguenti modificazioni:

CS: – 425.692

CP: – 453.605.

3ª.5.Tab. 5.1
Provera, Visentin

All’unità previsionale di base 1.1.1.2. Cerimoniale e visite di Stato, apportare le seguenti modificazioni:

CS: – 310.000

CP: – 310.000.

3ª.5.Tab. 5.2
Provera, Visentin

All’unità previsionale di base 2.1.1.1., Uffici centrali, apportare le seguenti modifiche:

CS: – 30.000.000

CP: – 30.000.000.

3ª.5.Tab. 5.3
Provera, Visentin

All’unità previsionale di base 2.1.1.1., Uffici centrali, apportare le seguenti modifiche:

CS: – 50.000.000

CP: – 50.000.000

Corrispondentemente, all’unità previsionale di base 2.1.1.2, Uffici all’estero, apportare le seguenti modificazioni:

CS: + 50.000.000

CP: + 50.000.000.

3ª.5.Tab. 5.4
Provera, Visentin

All’unità previsionale di base 2.2.1.1., Edilizia di servizio, apportare le seguenti modificazioni:

CS: – 8.000.000

CP: – 8.000.000.

3ª.5.Tab. 5.5
Provera, Visentin

All’unità previsionale di base 4.1.1.1., Uffici centrali, apportare le seguenti modificazioni:

CS: – 8.000.000

CP: – 8.000.000.

3ª.5.Tab. 5.6
Provera, Visentin

All’unità previsionale di base 4.1.2.1., Promozioni e relazioni culturali, apportare le seguenti modificazioni:

CS: – 8.000.000

CP: – 8.000.000.

3ª.5.Tab. 5.7
Provera, Visentin

Alle Unità previsionali di base sotto elencate, apportare le seguenti variazioni:

N. 5.1.1.0 – Funzionamento

CP: + 2.000.000

CS: + 2.000.000

N. 1.1.1.2 – Cerimoniale

CP: – 2.000.000

CS: – 2.000.000.

3ª.5.Tab. 5.8
Lauricella, Barrile

Alle Unità previsionali di base sotto elencate, apportare le seguenti variazioni:

N. 5.1.2.5 – Contributi ai Comitati italiani all’estero (Comites)

CP: + 500.000

CS: + 500.000

N. 8.1.1.0 (Istituto diplomatico – Funzionamento)

CP: – 500.000

CS: – 500.000.

3ª.5.Tab. 5.9
Lauricella, Barrile

Alle Unità previsionali di base sotto elencate, apportare le seguenti variazioni:

N. 5.1.2.2 – Collettività italiane all’estero

CP: + 500.000

CS: + 500.000

N. 8.1.1.0 – (Istituto diplomatico – Funzionamento)

CP: – 500.000

CS: – 500.000.

3ª.5.Tab. 5.10
Lauricella, Barrile

Alle Unità previsionali di base sotto elencate, apportare le seguenti variazioni:

N. 5.1.2.2 – Collettività italiane all’estero

CP: + 500.000

CS: + 500.000

N. 1.1.1.1 – Gabinetto ed altri Uffici

CP: – 500.000

CS: – 500.000.

3ª.5.Tab. 5.11
Lauricella, Barrile

Alle unità previsionali di base sottoelencate apportare le seguenti variazioni:

N. 5.1.2.2 – Collettività italiane all’estero

CP: + 300.000

CS: + 300.000

n. 1.1.1.2 – Cerimoniale

CP: – 300.000

CS: – 300.000.

3ª.5.Tab. 5.12
Lauricella, Barrile