IGIENE E SANITA' (12ª)

MARTEDI' 11 GENNAIO 2000

292ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA


La seduta inizia alle ore 15,45.

Interviene il sottosegretario di Stato alla sanità Bettoni Brandani.


IN SEDE REFERENTE

(4403) Conversione in legge del decreto-legge 20 dicembre 1999, n. 485, recante disposizioni urgenti in materia di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie.
(Esame e rinvio)

Il presidente CARELLA, relatore alla Commissione, illustra i contenuti del decreto-legge in titolo, che dispone lo slittamento dell'entrata in vigore del nuovo sistema di partecipazione al costo della prestazioni sanitarie, previsto dall'articolo 4 del decreto legislativo n. 124 del 1998 - il cosiddetto sanitometro - dal 1° gennaio 2000 al 1° gennaio 2001. Nella valutazione del Governo tale slittamento si rende indispensabile a causa dei ritardi registrati nella definizione delle modalità attuative e degli ambiti di applicazione dei criteri unificati di valutazione delle condizioni economiche dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, con conseguente impossibilità di procedere alla sperimentazione del nuovo sistema nei tempi previsti. In considerazione del fatto che la fase sperimentale costituisce un passaggio essenziale per valutare l'impatto della nuova disciplina, il rinvio in oggetto appare effettivamente necessario.
Il Presidente dichiara quindi aperta la discussione generale.

Il senatore TOMASSINI, dopo aver ricordato che in sede di esame del decreto legislativo n. 124 del 1998 Forza Italia ebbe modo di argomentare ampiamente la sua contrarietà all'introduzione di un sistema farraginoso e almeno in parte iniquo quale il sanitometro, esprime lo sconcerto della sua parte politica di fronte al presente decreto-legge, che se da un lato corrobora la fondatezza delle riserve a suo tempo espresse anche sulla concreta applicabilità del sistema, dall'altro non può non lasciare interdette anche le forze di opposizione in ordine al comportamento del Governo che sembra non tener conto dell'esigenza di agire secondo una precisa scala di priorità rapportata alle effettive disponibilità; né può essere dimenticato che la maggioranza assunse all'epoca un atteggiamento di totale chiusura nei confronti delle anche minime richieste di modifica avanzate dall'opposizione proprio al fine di rendere meno impervia l'applicazione del nuovo sistema. Il risultato di un simile atteggiamento - sul quale Forza Italia esprime una posizione di forte critica - non può che essere l'aggravio del ritardo del Paese in un settore di evidente delicatezza ed importanza.

Prende la parola la senatrice Carla CASTELLANI la quale, nel condividere le argomentazioni testé esposte dal senatore Tomassini, sottolinea come il rinvio di un anno richiesto dal Governo avvalori le perplessità a suo tempo espresse da Alleanza Nazionale - che peraltro s'impegnò vanamente nel tentativo di correggere le storture più evidenti - circa la fattibilità del sistema recato dal decreto legislativo n. 124. In proposito sembra auspicabile, come evidenziato dal senatore Tomassini, che il ministro Bindi tenga in maggior considerazione l'effettiva realtà operativa del sistema italiano in sede di elaborazione di riforme normative, le quali rischiano in caso contrario di rivelarsi inapplicabili, come purtroppo dimostrano anche le gravissime difficoltà attuative in cui versa la nuova legge sui trapianti.

Il senatore CAMPUS fa presente come il Governo definisca urgente e necessario il rinvio di un anno dell'applicazione del sanitometro senza tuttavia ritenere altrettanto urgente e necessario introdurre quelle modifiche al decreto n. 124 del 1998 che proprio il verificarsi degli ammessi ritardi sembrerebbero consigliare. In assenza di tali modifiche vi è il concreto rischio che la concessione del rinvio risulti sostanzialmente inutile, il che induce a giudicare come un atto di superficialità normativa da parte del Governo l'emanazione del decreto-legge nel testo in esame.

Il senatore DE ANNA ricorda che in Italia lo Stato fa fronte solo a 120-125.000 miliardi di spesa annua per il comparto della sanità, rispetto ad una spesa globale pari a circa 160-170.000 miliardi, restando a carico dei cittadini un onere ammontante a più di 40.000 miliardi all'anno: va peraltro considerato che la spesa globale in Italia è pari a circa l'8 per cento del PIL, un ammontare che nella maggior parte dei Paesi dell'Unione europea viene finanziato dallo Stato. In tale contesto il cosiddetto sanitometro rappresenta un sistema di contribuzione non solo macchinoso e complicato ma anche iniquo, giacché penalizza ingiustamente alcune categorie di cittadini. A tali critiche, già avanzate dal Gruppo di Forza Italia, si aggiungono quelle relative alle difficoltà applicative del meccanismo che proprio l'emanazione del decreto-legge in esame conferma senza ombra di dubbio. Sembra quindi auspicabile che, invece di chiedere inutili rinvii del termine di applicazione, il Governo adotti l'unica decisione ragionevole: quella di modificare drasticamente il sistema previsto dal decreto legislativo n. 124 del 1998.

Concorda con il senatore De Anna il senatore BRUNI, a giudizio del quale non di mero ritardo nell'applicazione del sanitometro si deve parlare, quanto piuttosto di un completo fallimento del sistema, come peraltro era facilmente prevedibile già all'epoca dell'approvazione del decreto legislativo n. 124.

Prende la parola il senatore CAMERINI che rileva l'esigenza di inquadrare il decreto-legge in esame nel contesto più generale che vede, in tutte le società avanzate, il progressivo aumento della spesa per la sanità ed il tentativo di controllare tale incremento. Atteso che a tal fine il sistema dei ticket non può considerarsi soddisfacente, anche se in qualche misura contribuisce a rendere i cittadini consapevoli del costo delle prestazioni, è generalmente accettato che cardine principale di un sistema di partecipazione dei cittadini al costo debba essere costituito dall'equità, intesa come riferita alla complessiva capacità contributiva, tenendo cioè conto non soltanto del reddito ma anche del patrimonio e di taluni fattori correttivi, quale ad esempio l'entità del nucleo familiare. Ciò premesso, la richiesta di prorogare di un anno l'entrata in vigore del sistema del sanitometro, giustificata dal Governo con la riscontrata insufficienza del tempo assegnato alla fase di sperimentazione, appare del tutto ragionevole e legittima, e merita pertanto di essere accolta dal Parlamento.

Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.
Intervenendo quindi in sede di replica il presidente Carella giudica comprensibili le argomentazioni addotte dai rappresentanti dell'opposizione in quanto coerenti alle riserve e critiche espresse in sede di discussione del decreto legislativo n. 124 del 1998; è tuttavia opportuno ricordare che in questa sede non si tratta del merito del sistema di contribuzione, ma semplicemente di consentire uno slittamento della sua entrata in vigore a causa dei ritardi verificatisi.

Il sottosegretario BETTONI BRANDANI, in una breve replica, fa presente come la necessità della proroga non attenga tanto a problemi di competenza strettamente sanitaria, quanto piuttosto agli aspetti che coinvolgono la definizione e sperimentazione di adeguati criteri di capacità contributiva ai fini della partecipazione dei cittadini alla spesa per prestazioni sociali.

Il presidente CARELLA fissa per venerdì 14 gennaio 2000 alle ore 12 il termine per la presentazione degli emendamenti e rinvia quindi il seguito dell'esame.



(68) FUMAGALLI CARULLI ed altri. - Norme a tutela dell'embrione umano
(217) SALVATO. - Norme sull'inseminazione artificiale, la fecondazione in vitro e il trasferimento di gameti ed embrioni
(546) PEDRIZZI ed altri. - Norme per la tutela dell'embrione e la dignità della procreazione assistita
(742) LAVAGNINI. - Norme a tutela dell'embrione umano
(743) LAVAGNINI. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita.
(783) MAZZUCA. - Introduzione dell'articolo 235-bis del codice civile in tema di disconoscimento di paternità nel caso di figli nati a seguito di fecondazione eterologa
(1154) BUCCIARELLI ed altri. - Modifiche all'articolo 235 e dell'articolo 263 del codice civile in tema di disconoscimento di paternità in relazione alla procreazione medico-assistita (1570) PERUZZOTTI ed altri. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita
(2067) TOMASSINI ed altri. - Norme in materia di procreazione assistita
(2210) FOLLONI ed altri. - Divieto della clonazione umana e della sperimentazione non terapeutica sull'embrione umano
(2350) SERENA. - Irrevocabilità del consenso per l'inseminazione artificiale omologa ed eterologa nella specie umana nonché per l'impianto uterino di embrioni umani
(2433) ASCIUTTI ed altri. - Tutela degli embrioni
(2963) Lino DIANA ed altri. - Fecondazione medicalmente assistita
(3276) SERENA. - Norme per la procreazione medicalmente assistita
(3381) DI ORIO ed altri. - Norme in materia di fecondazione medicalmente assistita
(3891) CORSI ZEFFIRELLI ed altri. - Nuove norme in materia di tutela dell'embrione e di procreazione medicalmente assistita
(4048) Disciplina della procreazione medicalmente assistita, approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Scoca ed altri; Palumbo ed altri; Jervolino Russo ed altri; Jervolino Russo ed altri; Buttiglione ed altri; Poli Bortone ed altri; Mussolini; Burani Procaccini; Cordoni ed altri; Gambale ed altri; Grimaldi; Saia ed altri; Melandri ed altri; Sbarbati; Pivetti; Delfino Teresio ed altri; Conti ed altri; Giorgetti Giancarlo; Procacci e Galletti; Mazzocchin ed altri.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta del 15 dicembre 1999.

Il presidente CARELLA ricorda che è in corso la discussione generale.

Prende la parola il senatore DI ORIO il quale desidera inizialmente complimentarsi con il sottosegretario Bettoni Brandani per la conferma dell'incarico nella nuova compagine governativa ed inviare un augurio di buon lavoro al senatore Lavagnini, già componente della Commissione, nominato Sottosegretario di Stato all'interno.
Il senatore Di Orio, intervenendo in qualità di Capogruppo dei Democratici di Sinistra e di cattolico, proveniente dal Movimento dei Cristiano Sociali, sottolinea quindi come la sua parte politica consideri le posizioni ispirate al pensiero cattolico come un importante contributo e arricchimento al dibattito, ma nello stesso tempo ritenga che su un tema quale la procreazione medicalmente assistita non debbano trovar spazio posizioni di schieramento politico o rigidamente ideologiche ma debbano piuttosto prevalere posizioni che rispondano alla coscienza dei singoli parlamentari e che siano ispirate da un'equilibrata mediazione tra conoscenze di carattere scientifico e valutazioni di ordine etico.
Dal momento che nel corso del dibattito è stato da taluno fatto riferimento, per sostenere ad esempio la contrarietà alla fecondazione eterologa, alla ideologia cattolica, è forse opportuno ricordare che la posizione della Chiesa cattolica in materia è contraria ad ogni forma di fecondazione medicalmente assistita, sia eterologa che omologa: basti al riguardo citare una fonte sicuramente autorevole quale l'Enciclopedia cattolica, nella quale si sostiene l'illiceità della fecondazione artificiale sulla base dell'argomentazione che in essa si ha la separazione oggettiva e reale di due elementi che la natura ha costituito in atto unico, l'atto coniugale. Né può sottacersi il fatto che la Chiesa si interroga anche sul problema dell'acquisizione del seme, distinguendo modalità consentite da altre invece moralmente vietate. Ribadita pertanto l'esigenza di un'approfondita conoscenza delle elaborazioni culturali, che una materia quale la fecondazione artificiale sollecita, il senatore Di Orio illustra la posizione in merito sostenuta dal Gruppo dei Democratici di Sinistra, lontana da appiattimenti riferiti a qualsiasi ortodossia e basata invece essenzialmente su una valutazione di ordine etico dei dati di conoscenza forniti dalla scienza.
La cronaca quasi quotidianamente testimonia una deregulation di fatto nel delicatissimo settore della manipolazione laboratoristica del materiale cellulare vivente che non può essere ulteriormente tollerata. Il problema, sotto il profilo giuridico, presenta elementi di incertezza e di sfida pur essendo già ora possibile un incontro tra le diverse culture sulle politiche di tutela della vita embrionale, ed in particolare su un più ampio riconoscimento dello statuto dell'embrione. In proposito le conoscenze scientifiche disponibili hanno aperto la questione della definibilità del pre-embrione, nozione peraltro ancora assai dibattuta sul piano scientifico ed oggetto di una vivace controversa etica, e che in questa fase appare troppo incerta e teleologicamente poco chiara perché possa trovare conferma all'interno della legislazione. In tale contesto culturale di riferimento, i punti fondamentali che la nuova legge dovrà contenere sono, a giudizio dei Democratici di Sinistra, i seguenti: il riconoscimento della valenza sociale delle problematiche di fertilità di coppia; la tutela dell'embrione umano, con il divieto di ogni ipotesi di attività di ricerca che preveda la manipolazione del materiale biologico umano con finalità meramente dimostrative; il fondamento dell'accesso alla fecondazione medicalmente assistita sul diritto del nascituro ad una famiglia, intendendo per tale la comunione di vita del matrimonio o della convivenza stabile di un uomo e di una donna in età fertile; il riconoscimento dei requisiti tecnico-organizzativi e di personale delle strutture autorizzate e la salvaguardia del diritto del personale sanitario e ausiliario all'obiezione di coscienza; la previsione di un severo sistema sanzionatorio penale e amministrativo. Per quanto in particolare concerne il problema della fecondazione eterologa, il dibattito non può assumere riferimenti ideologico-partitici, ma esclusivamente etico-scientifici e deve confrontare la norma in via di approvazione con la legislazione dei Paesi dell'Unione europea, che di regola prevede l'utilizzo di gameti da donatore esterno alla coppia ad esempio in caso di rischio di malattie trasmissibili ereditarie o infettive o di infertilità assoluta della coppia genitoriale.
In conclusione il senatore Di Orio ribadisce l'assoluta apoliticità delle questioni evocate dal tema della fecondazione medicalmente assistita e rileva come la posizione sostenuta dalla sua parte politica in materia si caratterizzi per una notevole apertura sia rispetto alle coscienze individuali che al dialogo con le altre forze politiche.

In un breve intervento sull'ordine dei lavori, il senatore CAMERINI ritiene indispensabile lo svolgimento di alcune audizioni al fine di approfondire problematiche ancora aperte sotto il profilo scientifico, quale ad esempio quella dei rischi per la salute della donna nel caso di processi di procreazione medicalmente assistita ripetuti più di una volta.

Nel rispondere al senatore Camerini, il presidente CARELLA fa presente che nella seduta convocata per domani pomeriggio si prevede di concludere la discussione generale congiunta e di svolgere altresì le repliche: in tale sede la Commissione potrà anche prendere una decisione in ordine allo svolgimento delle audizioni richieste, questione sulla quale prima dell'inizio della discussione generale si erano registrate opinioni divergenti.
Rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto alla seduta di domani.

La seduta termina alle ore 16,35.