TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

GIOVEDI' 18 MARZO 1999

295ª Seduta

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il ministro dell'ambiente Ronchi.

La seduta inizia alle ore 8,40.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole (n. 398)
(Parere al Ministro dell'ambiente ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 24 aprile 1998, n. 128. Seguito dell'esame e rinvio)
(R144 003, C13a, 0003o)

Riprende l'esame dello schema di decreto in titolo, sospeso nella seduta di ieri.

Il senatore RESCAGLIO esprime apprezzamento per i principi generali enunciati nell'articolo 1 dello schema di decreto, con i quali si corrisponde ad un'antica esigenza delle popolazioni che vivono lungo le sponde fluviali: prevenire l'inquinamento idrico e conseguire il miglioramento qualitativo mediante un uso sostenibile e durevole delle risorse idriche. A fronte delle insorgenze tumorali verificatesi in prossimità dei pozzi che attingono alle falde fluviali del Po, la richiesta di obiettivi di qualità elevata per l'acqua è non solo legittima, ma meritevole della più ampia considerazione: gli strumenti di tutela (che rafforzano i divieti di scarico introdotti negli ultimi anni) presuppongono però un rafforzamento delle strutture di sorveglianza da parte dei singoli comuni, valorizzando anche la collaborazione offerta da commissioni ecologiche di cittadini ed utenti.

Il senatore MAGGI lamenta la carenza di un quadro di riferimento organico nel quale inserire la nuova disciplina degli scarichi: le priorità e le emergenze, nelle reti idriche fognarie e depurative, non sono definite, a fronte di obiettivi generici per il cui conseguimento mancano sufficienti risorse finanziarie (a meno di non considerare grossolano il dato enunciato dal Ministro, sui 60.000 miliardi di spesa necessaria). Concorda con la censura dell'eccesso di delega, ravvisando nei termini cronologici contenuti nel testo un'indicazione assai volenterosa, ma priva di reale possibilità di attuazione: rendere efficienti entro il 2000 i sottoservizi fognari, migliorare le reti di adduzione, instaurare sistemi duali e di collettamento separato tra acque piovane e reflue (addirittura con contatori separati, alla cui introduzione collegare le procedure urbanistiche) rappresentano petizioni di principio non supportate da adeguata conoscenza della situazione esistente. Quest'ultima - come emerso nelle recenti attività conoscitive della Commissione, a Napoli ed in Puglia - è caratterizzata da perdite idriche nell'ordine del 30 per cento, nonchè da frequenti violazioni dei limiti tabellari: lo stesso commissario prefettizio di Bari denunciò che, su 151 impianti di depurazione in esercizio, soltanto 46 erano a norma con la legislazione regionale, la quale a sua volta contrasta con i parametri minimi della legge nazionale e delle direttive europee.
L'obbligo dei comuni (con popolazione superiore a 15.000 abitanti) di dotarsi di reti fognarie entro il 31 dicembre 2000, laddove effettivamente applicato, sarebbe di scarsa efficacia se queste ultime non fossero collegate a depuratori; perniciosa appare anche la distinzione tra scarichi e rifiuti, nonchè l'assimilazione - nella definizione di acque ad uso commerciale - degli scarichi derivanti dal settore industriale. La diffusione del modello societario privatistico, per gli enti acquedottistici, è foriera di un contrasto con le regioni: per non ingenerare un conflitto negativo, quando si tratti di disporre misure di intervento, il principio della copertura dei costi attraverso l'adeguamento delle tariffe non deve escludere un afflusso iniziale di finanziamenti pubblici per raggiungere l'efficienza delle reti.

Il seguito dell'esame è rinviato ad altra seduta.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C13a, 0046o)

Il senatore LASAGNA conferma di aver indirizzato alla Presidenza una richiesta, secondo il tenore da lui preannunciato nella seduta pomeridiana di ieri, affinché sia rivolto invito - ad un rappresentante competente della Direzione generale XI della Commissione dell'Unione europea - ad essere audito in Commissione circa gli effetti sulla salute umana dell'inquinamento idrico da alchilfenoli e circa le misure allo studio per farvi fronte.

Il presidente GIOVANELLI replica che tale richiesta sarà tenuta nella debita considerazione e, pertanto, sottoposta all'Ufficio di Presidenza integrato; non può però essere intesa come precondizione della conclusione dell'esame dello schema di decreto sulla tutela delle acque, stante l'imminente decorrenza del termine di legge per l'espressione del prescritto parere parlamentare.

La seduta termina alle ore 9.