DIFESA (4a)

GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 1996


23a Seduta

Presidenza del Presidente
GUALTIERI

Interviengono il Ministro della difesa Andreatta e il Sottosegretario di Stato per lo stesso dicastero Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,40.

PROCEDURE INFORMATIVE
Comunicazioni del Ministro della difesa sui fenomeni di corruzione all'interno delle forze armate
(R046 003, C04a, 0002o)

Il Ministro ANDREATTA ringrazia il Presidente per aver prontamente accolto la sua richiesta di essere ascoltato. La materia oggetto del suo intervento odierno è stata già trattata in questa stessa Commissione la scorsa settimana, in occasione della risposta ad una interrogazione parlamentare, nel corso della quale il Sottosegretario alla Difesa, Senatore Brutti, ha fornito elementi quantitativi del fenomeno che è stato battezzato dalla stampa con il nome di «militaropoli». Non intende quindi ripercorrere quei dati, che, fra l'altro, corrispondono a quelli comunicati al Parlamento dal suo predecessore. Si tratta di elementi noti; lo ha quindi sorpreso la polemica giornalistica della scorsa settimana, che riteneva potesse considerarsi superata, in favore di serene valutazioni, alle quali fare seguire tutte le iniziative che una analisi accurata di tale fenomeno possa suggerire.
Il suo intervento si riferisce quindi ai contenuti dei numerosi articoli e delle varie interviste comparse sugli organi di stampa, poichè la forte dissimmetria fra le realtà dei fatti e la loro percezione è indicativa di una qualche carenza informativa e di talune estremizzazioni. Cercherà quindi di fornire un quadro della situazione che meglio si presti alle valutazioni che questa Commissione e, più in generale, il Parlamento e la pubblica opinione sono chiamati a formulare.
Il Ministro intende preliminarmente fare una puntualizzazione doverosa poichè vi è stato sui diversi organi di stampa un ballo dei numeri talmente elevato da indurre, anche per l'autorevolezza di alcune testate, a deduzioni abbastanza fuorvianti: si riferisce a quella percentuale del 10 per cento che rappresenterebbe l'entità globale degli ufficiali colpiti dall'attività della Magistratura, una percentuale che, certamente per errore, è risultata di oltre dieci volte superiore alla realtà. Ciò premesso, mette a disposizione della Commissione alcuni prospetti che riportano una diversa suddivisione dei reati contestati, impostata sulla base della tipologia dei reati stessi e sul periodo nel quale essi sono stati consumati. Questo perchè, nell'ambito del cosiddetto fenomeno di «militaropoli», possono essere individuati dei reati che sono strettamente correlabili alla attività tipica del mondo militare - caratterizzata da una elevatissima mobilità e da un numero di missioni, sia nazionali che estere, superiori rispetto alla media degli altri dicasteri, in relazione agli impegni NATO delle Forze armate - e altri reati che invece non hanno alcuna caratterizzazione propria del mondo militare, ma sono sicuramente ascrivibili a quel più vasto fenomeno nazionale definito «tangentopoli».
Alla prima categoria appartengono la quasi totalità dei reati di truffa, correlabili alle false fatturazioni per missioni e per trasferimenti, mentre alla seconda appartengono sicuramente i reati di corruzione e concussione. Vi è inoltre un'altra categoria di reati, il peculato innanzitutto, la cui caratterizzazione quantitativa può in qualche modo avere aspetti significativi nel mondo militare, caratterizzato da un numero rilevante di mense e spacci, nei quali si sono consumati in prevalenza questi reati. I prospetti consegnati alla Commissione contengono gli stessi elementi quantitativi globali comunicati dal sottosegretario Brutti nella risposta alla interrogazione parlamentare e sono relativi a provvedimenti giudiziari adottati negli anni 1995-1996 e riferiti a fatti avvenuti nell'arco di tempo che va dal 1990 al 1996. Essi sono stati aggregati in modo da indicare le diverse tipologie di reato e da fornire elementi relativi al periodo nel quale i reati sono stati effettivamente commessi. Lo scopo di tale aggregazione è quello di poter evidenziare, laddove esistenti, elementi specifici di valutazione relativi alle singole tipologie di reato e all'andamento nel tempo dei reati stessi. Dall'esame di tali prospetti, si può notare come nel periodo che va dal 1995 al 1996 sono stati contestati complessivamente 1.645 reati di vario tipo, dei quali 1.500 commessi nel periodo di tempo che va dal 1990 al 1994, con un tasso medio annuo di circa 300 reati, e 145 nel periodo di tempo 1995-1996, con un tasso medio annuo di 85,29 reati.
Si evince inoltre come i reati con connotazione più marcatamente riferibile alle caratteristiche dell'attività svolta nel mondo militare - compresi anche quelli di peculato - sono stati 1.407, dei quali 1.280 consumati nel periodo 1990-1994 e 127 nel periodo 1995-1996. Viceversa i reati comuni al resto della società civile, quelli di corruzione e concussione, sono stati 238 dei quali 220 consumati nel periodo 1990-1994 e 18 nel periodo 1995-1996. È evidente che negli anni 1997-1998 potranno essere individuati reati che sono stati commessi nel precedente biennio 1995-1996.
Il Ministro prosegue rilevando che i suddetti dati si prestano ad un primo tentativo di interpretazione che, pur nel quadro dell'ovvio sconcerto provocato dalla scoperta di un fenomeno corruttivo nell'ambito delle Forze armate, consente di dire che il fenomeno stesso, negli ultimi due anni, si è ridotto a livelli piuttosto limitati, passando dallo 0,8 per cento degli ufficiali e sottufficiali complessivamente presenti nelle Forze armate relativamente al periodo 1990-1994, allo 0,08 per cento, un numero che è 100 volte inferiore a quello comparso su alcuni organi di stampa. Riferendosi, poi, ai reati con connotazioni più marcatamente riferibili all'attività tipica del mondo militare, la percentuale scende dallo 0,7 per cento allo 0,07 per cento. Tali dati consentono di trarre ulteriori considerazioni.
In primo luogo si è registrata, al di fuori di qualsiasi ragionevole dubbio, una reazione all'interno dell'Amministrazione militare che ha condotto a dimensioni del fenomeno più modeste: si tratta di una reazione sicuramente autoalimentatasi all'interno di un organismo abbastanza sano e motivato da trovare in se stesso la forza per annullare determinate devianze, ma anche del frutto della incisiva azione dei comandi, il cui controllo è stato sicuramente rafforzato, come testimoniato dal progressivo incremento delle denunce sporte dai comandi stessi all'Autorità giudiziaria. La patologia, quindi, è stata fortemente attenuata da una terapia d'urto la cui esistenza è innegabile.
Inoltre una parte rilevante dei reati commessi è riferibile al tipo di attività caratteristica del mondo militare e, in particolare, ai trasferimenti, che sono una costante della vita militare, e alle missioni, con specifico riferimento a quelle relative alla frequenza di corsi di addestramento e di formazione, nel cui ambito si è verificato con particolare intensità il fenomeno della falsificazione dei documenti di spesa per missione. Questa considerazione deve necessariamente orientare la ricerca delle cause del fenomeno non tanto sui soggetti, quanto su particolari condizioni che in qualche modo possano avere influito sull'insorgere e sulla alimentazione del fenomeno. A tale scopo il Ministro consegna la relazione della Commissione presieduta dal Professor Nunziata, che contiene utili indicazioni, e il testo di una direttiva comportamentale emanata dallo Stato Maggiore della Difesa nel maggio del corrente anno.
Un'ulteriore considerazione è che l'entità dei reati che il Ministro definisce «comuni» - corruzione, concussione - è di 238 casi in sette anni, corrispondenti allo 0,12 per cento degli ufficiali e sottufficiali in servizio; percentuale che, se riferita agli ultimi due anni, scende al valore dello 0,01 per cento. Ritiene che questi dati diano la corretta dimensione della propensione naturale a delinquere esistente nell'ambito delle Forze armate: ciò, anche in virtù delle caratteristiche proprie di questi reati, delle loro dimensioni economiche e della costruzione criminosa che li ha materializzati. In ordine a questi reati, generalmente associati ad attività contrattuale, informa di aver emanato due successive direttive, rispettivamente nei mesi di luglio e di settembre del corrente anno, che mette a disposizione della Commissione.
Con la prima ha disposto l'obbligatoria rotazione negli incarichi per il personale che svolge compiti relativi al controllo dell'esportazione e dell'importazione nonchè del transito dei materiali di armamento; la seconda direttiva reca regole per disciplinare i rapporti dei militari con il mondo industriale. In particolare si prevede che nelle attività contrattuali l'Amministrazione deve intrattenere rapporti diretti con le imprese interessate, evitando il passaggio attraverso società di intermediazione o consulenza specie quando queste siano gestite o si avvalgano della consulenza di ex dipendenti dell'Amministrazione. Inoltre i contratti dovranno essere elaborati dall'Amministrazione, quanto meno nella loro bozza iniziale. Si dispone poi che i dipendenti non possono accettare doni dalle imprese salvo quelli usuali per gli auguri in occasione di festività e comunque di irrilevante contenuto economico. Il personale poi non dovrà accettare inviti per partecipare a manifestazioni che comportino rimborsi spese a carico delle imprese; dovranno inoltre essere declinati inviti personali che vadano al di là dei normali rapporti sociali.
Il Ministro esprime l'auspicio che gli elementi forniti offrano utili spunti di conoscenza e di riflessione per il lavoro della Commissione. Comunica altresì che l'Amministrazione della difesa è impegnata a tenere costantemente edotto il Parlamento sui risultati di volta in volta raggiunti dalla Commissione presieduta dal Professor Nunziata nel suo apprezzatissimo lavoro di indagine e di valutazione. A questo proposito il Ministro rileva che i lavori della Commissione ministeriale sono stati avviati nel gennaio del 1996 traendo spunto proprio dal dibattito parlamentare del novembre 1995 nel quale era emerso che la parte più consistente dei reati interessava il settore dei rimborsi spesa per missioni e trasferimenti. Dal dibattito parlamentare era poi emersa la necessità di procedere all'individuazione di provvedimenti organizzativi idonei per creare condizioni di maggiore trasparenza e più puntuali controlli.
Il Ministro si sofferma sui risultati sin qui raggiunti dalla suddetta Commissione di inchiesta amministrativa. Per quanto attiene ai traslochi è emersa l'esigenza di modificare la normativa vigente relativa alle liquidazioni, in modo da prevedere anche la possibilità di rimborsi forfettari. Al riguardo è stato elaborato un provvedimento di legge ad hoc da parte della «Commissione Nunziata», sul quale peraltro occorre realizzare la concertazione con i consigli centrali di rappresentanza militare e attendere gli orientamenti del Ministero del tesoro. Quanto alle missioni, la soluzione individuata prevede da un lato il controllo incrociato svolto dai comandi interessati e dall'altro il ricorso sistematico all'utilizzo delle strutture militari sia per il pernottamento che per la ristorazione. Dai dati acquisiti emerge poi che i tempi di esecuzione degli appalti sono molto lunghi e le procedure farraginose, tali da rendere difficile l'individuazione di responsabilità degli agenti contabili. È inoltre emersa l'inadeguatezza delle verifiche, l'assenza di omogeneità e coerenza delle procedure di controllo in relazione alla professionalità degli ispettori, la mancanza di disciplinari analitici per effettuare i controlli. In linea generale è emersa quindi la necessità di effettuare ispezioni mirate per specifici settori gestionali, nonchè l'opportunità di prevedere la rotazione del personale negli incarichi di carattere amministrativo e contabile. È stato altresì suggerito un frazionamento delle attribuzioni attraverso il divieto del loro cumulo in capo allo stesso soggetto.
Il Ministro prosegue rilevando che per quanto riguarda gli organismi collegiali la Commissione suggerisce di prevedere che questi siano composti da personale della stessa Forza armata che gestisce il programma di spesa per la competenza fino ad un determinato importo. Oltre tale importo il collegio dovrebbe avere una composizione mista ed essere presieduto da un ufficiale di un'altra Forza armata. Anche per il settore della gestione amministrativa e contabile si suggerisce di introdurre principi di rotazione negli incarichi. In sede di pratica attuazione di queste misure si potrebbe ricorrere a semplici atti amministrativi, di competenza degli uffici del personale.
Sempre in linea generale e come intervento che può assumere valore di segnale immediato per la sua semplice fattibilità, la «Commissione Nunziata» ha proposto che nella composizione del nucleo di valutazione ex articolo 20 del decreto legislativo n. 29 del 1993, siano rappresentate le diverse Forze armate, con una organizzazione che preveda un formale avvicendamento temporale ed una non immediata rinnovabilità dei soggetti designati.
Infine desidera confermare la più totale disponibilità dell'Amministrazione della Difesa a corrispondere alle richieste che il Parlamento vorrà formulare, alle sue indicazioni e alle determinazioni che esso vorrà adottare.

Si apre quindi un breve dibattito nel quale intervengono i senatori MANCA, FORCIERI, PELLICINI, AGOSTINI, GUBERT, RUSSO SPENA, UCCHIELLI, il presidente GUALTIERI e il ministro ANDREATTA. In particolare il senatore MANCA intende ribadire il proprio giudizio sulla intempestività e inopportunità di una campagna di stampa rivolta pregiudizialmente e pretestuosamente a denigrare gli appartenenti alle Forze armate. Ritiene invece che giudizi e valutazioni possano essere formulati con sereno rigore solo dopo aver acquisito tutti i necessari elementi di conoscenza.

Il senatore SEMENZATO a sua volta sottolinea che, in ogni caso, quanto contenuto negli atti parlamentari non ha certo carattere di riservatezza e tantomeno di segreto, ma è al contrario denotato da caratteri di assoluta pubblicità.

Il senatore PELLICINI si domanda se le disposizioni di carattere deontologico impartite dal Ministro con una apposita recente direttiva possano essere considerate estensibili anche al resto della pubblica amministrazione.

Il senatore GUBERT chiede invece di sapere se tra i dati forniti dal Ministro siano compresi elementi relativi al numero di avvisi di garanzia ricevuti dal personale appartenente alle Forze armate.

Si conviene infine di rinviare il dibattito sulle comunicazioni del Ministro alle due sedute che si terranno nel corso della prossima settimana e che avranno luogo nei giorni di Mercoledì e Giovedì.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Proposta di indagine conoscitiva in relazione alla attuazione della legge n. 185 del 1990 e allo stato dei controlli in materia di importazione, esportazione e transito degli armamenti
(R048 000, C04a, 0002o)

Il presidente GUALTIERI riferisce alla Commissione che gli uffici di Presidenza della 3a e 4a Commissione, riunitisi lo scorso 3 ottobre, hannno corcordato di sottoporre alle rispettive Commissioni la proposta di una indagine conoscitiva, da svolgersi congiuntamente, sullo stato dei controlli in materia di commercio internazionale degli armamenti e, in particolare, sull'attuazione della legge n. 185 del 1990. Si propone pertanto di svolgere, previo consenso del Presidente del Senato, una indagine conoscitiva nel cui ambito sarà possibile procedere all'audizione dei responsabili politici e burocratici di amministrazioni e enti interessati.

La Commissione, all'unanimità, conviene di richiedere al Presidente del Senato l'autorizzazione a svolgere una indagine conoscitiva sull'argomento in titolo, con le modalità indicate dal Presidente.

La seduta termina alle ore 16,25.