IGIENE E SANITA' (12ª)

MERCOLEDI' 10 GENNAIO 2001
370ª Seduta


Presidenza del Presidente
CARELLA

Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Fumagalli Carulli.

La seduta inizia alle ore 15,15.

IN SEDE REFERENTE
(4931) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 novembre 2000, n. 335, recante misure per il potenziamento della sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina, approvato dalla Camera dei deputati.
(Esame e rinvio).

Riferisce alla Commissione il senatore CAMERINI, il quale ricorda come l'insorgere di ben 180.000 casi di encefalopatia spongiforme bovina, a partire dal 1986, nel Regno Unito e successivamente in Irlanda, Francia, Belgio, Portogallo e di recente in Germania, abbia determinato una diffusa preoccupazione anche in Italia, dove peraltro sono stati accertati soltanto due casi in animali non di produzione nazionale ma importati dal Regno Unito.
Il relatore sottolinea quindi che l'insorgere della BSE è probabilmente collegato all'impiego di farine animali nella alimentazione dei capi - pratica non attuata in Italia - e che al momento non vi sono evidenze scientifiche comprovanti un collegamento diretto tra la citata encefalopatia e la corrispondente malattia neurodegenerativa nell'uomo denominata morbo di Creutzfeldt-Jacob.
Il senatore Camerini illustra quindi nel dettaglio gli articoli del decreto-legge in conversione nel testo modificato dalla Camera dei deputati.

Il presidente CARELLA dichiara aperta la discussione generale.

Il senatore MANARA ricorda come le problematiche connesse alla BSE siano state affrontate nell'audizione del sottosegretario Fumagalli Carulli svoltasi lo scorso 21 giugno davanti alle Commissioni 9^ e 12^ riunite: in tale occasione non emerse alcun elemento nuovo che attestasse su base scientifica la trasmissibilità del morbo all'uomo per il tramite di alimenti animali infetti. Peraltro, alla luce dei ben 84 casi di morbo di Creutzfeldt-Jacob registratisi nel Regno Unito, c'è da chiedersi se non si sia in presenza di un silenzio gravemente omissivo da parte delle autorità nazionali di quel Paese, che ha determinato in Europa l'adozione tardiva dei necessari interventi di prevenzione e controllo veterinario.
Il decreto-legge in conversione - sul quale il senatore Manara anticipa il suo voto favorevole - è opportunamente volto ad affrontare l'emergenza in atto attraverso, tra l'altro, un programma di prevenzione contro la BSE che prevede l'effettuazione di test di diagnosi rapida. Al riguardo sembra però opportuno, proprio al fine di aumentare le garanzie apprestate, estendere anche agli animali di età inferiore ai trenta mesi i controlli previsti, anche in considerazione del recente caso di encefalopatia riscontrato in un vitello proveniente dalla Francia. In effetti un soddisfacente programma di prevenzione e di sorveglianza epidemiologica dovrebbe comprendere controlli sin dai primi mesi di vita dell'animale e soprattutto dovrebbe fondarsi sull'effettuazione di un censimento nazionale dei capi basato su criteri più accurati di quelli attualmente in vigore tra i quali, in particolare, in luogo dell'attuale sistema di marchiatura del capo, l'inserimento di un microchip nel corpo dell'animale sin dal momento della nascita.
Il senatore Manara concorda quindi sull'opportunità di incrementare, così come previsto dal provvedimento, i controlli sulla movimentazione degli animali, potenziando il personale veterinario frontaliero, il cui livello di operatività è comunque da giudicare buono.

Il senatore BRUNI esprime critiche e perplessità sul decreto-legge che, a suo giudizio, è caratterizzato da inesattezze ed equivoci sia di carattere scientifico che politico. Ciò è particolarmente evidente per quanto riguarda il programma di sedicente prevenzione totale, di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), relativamente ad un tipo di patologia a proposito della quale, sulla base delle conoscenze scientifiche al momento disponibili, è impossibile assicurare garanzie sanitarie totali ed al massimo si può parlare di misure volte a potenziare la prevenzione. Riserve suscita anche la successiva lettera c)-bis, introdotta dall'altro ramo del Parlamento, in ragione del mancato inserimento anche di parti degli ovocaprini soggette a particolare rischio di infezione, nonché il comma 1-bis - sempre dell'articolo 1 - nel quale sarebbe opportuno inserire, a proposito dei grassi ottenuti da organi a rischio, il divieto di utilizzo anche a fini cosmetici e farmaceutici.
Un'ulteriore carenza del provvedimento è rappresentata poi dal mancato coinvolgimento degli organismi scientifici, al fine di istituire, preferibilmente presso l'Istituto superiore di sanità, una struttura di ricerca interdisciplinare, adeguatamente finanziata, per compiere studi sulla BSE.
In conclusione il senatore Bruni preannuncia il proprio voto contrario sulla conversione del decreto-legge, a meno che esso non sia incisivamente modificato accogliendo i rilievi da lui formulati.

Il senatore TOMASSINI condivide in primo luogo le osservazioni testé svolte dal senatore Bruni, in particolare per quanto riguarda il carattere velleitario della formulazione "prevenzione totale", e osserva come il decreto-legge in conversione non appaia assolutamente idoneo a fare giustizia della mistificazione e della disinformazione che, inerte o complice il Governo, hanno fino ad oggi caratterizzato il dibattito sui media italiani in materia di encefalopatia spongiforme bovina. In proposito egli ritiene necessario confutare in questa sede alcune delle affermazioni erronee più frequentemente ripetute: non è vero in primo luogo che l'encefalopatia spongiforme possa colpire, oltre i bovini, anche gli esseri umani, dal momento la malattia umana attualmente oggetto di attenzione è la sindrome di Creutzfeldt-Jacob, della quale è stata riscontrata in Gran Bretagna ed in altri Paesi una variante che è stata messa in relazione all'ingestione di carni provenienti da animali colpiti dalla BSE, anche se il legame eziologico tra la malattia animale e quella umana non è stato ancora scientificamente accertato.
Un'altra questione sulla quale, e di ciò il Governo è evidentemente responsabile, i consumatori non sono stati informati a sufficienza, è che la comparsa in forma epidemica della BSE nel bestiame bovino del Regno Unito è legata alla diffusione in quel paese negli scorsi decenni di mangimi a base di farine di origine animale trattate a basse temperature, mangimi assolutamente non utilizzati dagli allevatori italiani sia in quanto non consentiti sia in quanto, nelle condizioni della zootecnia italiana, sarebbero risultati più costosi rispetto ad un'alimentazione di tipo più tradizionale. Anche le abitudini alimentari degli italiani, che comportano la macellazione di bovini anche adulti in età più giovane rispetto a quella in cui si può manifestare la malattia, costituiscono un elemento di sicurezza che il Governo, e di conseguenza i media, hanno trascurato di evidenziare, così come non hanno rimarcato che il consumo italiano di carne bovina è per il 70 per cento di provenienza nazionale, e che solo un quinto della quota restante proviene dalla Francia, Paese attualmente considerato a rischio, mentre la maggior parte delle carni importate proviene da Paesi che hanno tipologie di allevamento che garantiscono standard di sicurezza adeguati a quelli italiani. La diffusione di questo clima terroristico è anche una conseguenza del fatto che l'intera vicenda è stata gestita prevalentemente dal Ministro delle politiche agricole piuttosto che dalla sanità, che è apparsa invece alquanto in ombra; ciò ha determinato il prevalere di un atteggiamento ideologicamente orientato, fino al punto di propagandare con leggerezza idee decisamente pericolose per la salute pubblica, come quelle a favore dell'adozione di una dieta completamente vegetariana.
Il decreto-legge di conversione non pare modificare questo atteggiamento, laddove si osservi da una parte che con la lettera c)-bis del comma 1 dell'articolo 2 si adottano misure che l'Unione europea costringerà sicuramente il Governo a ritirare, mentre con l'articolo 2 si registra una sostanziale esautorazione del servizio veterinario, che fino ad oggi ha garantito gli elevati standard di sicurezza alimentare del nostro Paese, a favore degli organi del Ministero delle Politiche agricole.
Ciò non significa, naturalmente, che non fosse possibile e opportuno intervenire per un miglioramento della prevenzione dell'encefalopatia spongiforme bovina e di altre malattie e per la tutela dei consumatori, ma ciò avrebbe dovuto avvenire attraverso un rafforzamento dell'opera di igiene e profilassi svolta dai dipartimenti di prevenzione, nel quadro dell'attribuzione di idonee risorse alle regioni.
Pur comprendendo l'intento costruttivo che ha determinato la Lega Nord a preannunciare un voto favorevole, quindi, il Gruppo Forza Italia non potrà che astenersi sul decreto-legge in conversione se non vi sarà da parte della maggioranza la volontà di approvare modifiche sostanziali.

Il senatore MASCIONI esprime una valutazione fortemente positiva sul decreto-legge in esame, che non esaurisce l'insieme degli interventi adottati con lodevole tempestività dal Governo - non si vede in realtà che senso abbia invocare l'inserimento nel testo del provvedimento di urgenza, ad esempio, di norme sull'anagrafe dei bovini, peraltro già esistente - e che ha già riscosso la valutazione favorevole di molti dei soggetti interessati, primo fra i quali la Coldiretti.
L'oratore ritiene particolarmente ingiustificato accusare il Ministro della sanità di aver abdicato alle sue responsabilità nella gestione di questa vicenda a favore del Ministro per le politiche agricole: in proposito egli rileva come nelle sessioni del Consiglio agricoltura dell'Unione europea del 20-21 novembre 2000 e del 4 dicembre 2000 l'Italia sia stata l'unico Paese membro, insieme alla Germania, a farsi rappresentare, oltre che dai responsabili politici dell'agricoltura, anche dal Sottosegretario alla sanità.
Non si può negare, naturalmente, che le disposizioni recate dal decreto-legge determinino un onere soprattutto per gli allevatori; non sarebbe però corretto ignorare che è stato lo stesso allarme determinatosi in Europa a provocare di per sé contraccolpi sul settore della zootecnia, anche in Paesi come l'Italia dove, come è stato giustamente osservato e come il Governo non ha mai mancato di sottolineare, la qualità sanitaria del prodotto zootecnico è particolarmente garantita.
Nel ribadire quindi il suo apprezzamento per l'operato del Governo, egli segnala peraltro al Sottosegretario la necessità di garantire la rapidità dei controlli concernenti gli eventuali casi sospetti di sindrome di Creutzfeld-Jacob, dal momento che una procedura tale da allungare i tempi degli esami istologici farebbe venire meno la necessaria tempestività nell'individuazione di focolai della malattia.

Il senatore Roberto NAPOLI esprime una valutazione fortemente positiva sul decreto-legge in esame e sull'azione del Governo nel suo complesso.
Egli ritiene peraltro necessario evidenziare che la comparsa in forma epidemica dell'encefalopatia spongiforme bovina è stata determinata dal fatto che ad un certo punto del ciclo di produzione zootecnica, in determinati Paesi e in determinate aziende, le esigenze del profitto sono prevalse su quella di fornire un prodotto di qualità garantita, fino a consentire un vero e proprio stravolgimento dell'ordine naturale della catena alimentare.
Se è giusto che oggi i Governi europei intervengano per circoscrivere e debellare la malattia, è anche giusto che, superata l'emergenza, ci si ponga il problema di individuare le aziende responsabili di quella che può essere definita come una catastrofe sanitaria, e di chiamarle a contribuire ai costi economici sopportati dalla collettività.

Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.

Il relatore CAMERINI ritiene che negli interventi dei senatori del Gruppo di Forza Italia si siano perse di vista le finalità del decreto-legge in conversione. Qui non si tratta infatti di svolgere un dibattito tecnico-scientifico sul rapporto tra encefalopatia spongiforme bovina e certe forme di sindrome di Creutzfeld-Jacob, ma di garantire al massimo i cittadini da qualsiasi possibile rischio che possa essere determinato dalla diffusione di una malattia del bestiame, che si è manifestata in forma epidemica in un Paese dell'Unione europea a causa di orientamenti in materia di zootecnia assunti negli scorsi decenni in base a mere logiche di profitto e di sfrenato liberismo economico.
Il decreto-legge in conversione, quindi, non fa altro che iscriversi nell'ambito di una serie di opportune iniziative cautelative assunte dal Governo al fine di salvaguardare la salute dei cittadini e la qualità del prodotto nazionale e di rassicurare l'opinione pubblica.

Il sottosegretario FUMAGALLI CARULLI, nel ringraziare tutti i senatori intervenuti, si sofferma in primo luogo sui contributi forniti al dibattito dal senatore Manara.
Per quanto riguarda infatti la questione relativa al caso, segnalato oggi dalla stampa, di un vitello nel quale sarebbero stati riscontrati in Francia i sintomi della BSE, il Governo è ovviamente pronto a prendere in considerazione tutti i nuovi elementi che deriveranno dall'osservazione scientifica; al momento non ci si può che attenere alle indicazioni del comitato veterinario europeo circa il fatto che la malattia si manifesta solo dopo il trentesimo mese di età. In ogni caso sono in fase di studio test diretti a consentire l'individuazione del prione anche in una fase precoce.
Quanto alla questione dell'anagrafe bovina, che certamente esula dall'ambito di un provvedimento di stretta urgenza come quello in conversione, ella fa presente che è attualmente in fase di definizione una sua riorganizzazione, in particolare per quanto riguarda l'integrazione del registro anagrafico tenuto dall'Istituto zooprofilattico di Teramo nella più complessiva riorganizzazione del sistema informatico sanitario; la nuova strutturazione dell'anagrafe terrà conto proprio dell'esigenza indicata dal senatore Manara, della necessità cioè di seguire diacronicamente la storia sanitaria di ciascun capo di bestiame, anche se naturalmente tale risultato non può essere conseguito in tempi brevissimi, anche perché non tutte le regioni sono allo stesso modo efficienti nella comunicazione dei dati, e va rilevato come i ritardi più gravi si manifestino in realtà in altri campi molto avanzate, come ad esempio la regione Lombardia.
Con riferimento poi alle osservazioni, formulate anche dal senatore Bruni, circa una carenza della ricerca italiana in materia di BSE, il sottosegretario Fumagalli Carulli fa presente che sono in corso di elaborazione presso l'Istituto Superiore di Sanità specifici progetti di ricerca, che saranno finanziati nell'ambito della prossima ripartizione della quota vincolata del Fondo sanitario nazionale.
Il Sottosegretario esprime quindi meraviglia per le critiche dei senatori Bruni e Tomassini circa la formulazione "programma di prevenzione totale" adottata nella lettera a) del comma 1 dell'articolo 1. E' evidente infatti che tale formulazione non intende esprimere la pretesa di una prevenzione assoluta, ma intende sottolineare la scelta del Governo italiano di svolgere il programma di prevenzione e di monitoraggio sull'universalità del patrimonio zootecnico nazionale e non, come invece si è preferito fare in altri Paesi, secondo un criterio di analisi a campione.
Allo stesso modo appaiono del tutto ingiustificate le critiche circa un presunto arretramento delle istituzioni sanitarie rispetto al Ministero delle Politiche agricole per quanto riguarda la sorveglianza veterinaria.
Per quanto riguarda infine l'osservazione del senatore Bruni circa la necessità di estendere il divieto di utilizzare i grassi pericolosi anche all'impiego di prodotti cosmetici, ella ritiene che essa possa essere presa in considerazione, anche se manca attualmente qualsiasi indicazione scientifica circa ipotesi di rischi di infezione determinati da tali prodotti.

Il presidente CARELLA, su richiesta dei senatori Tomassini e Carla Castellani, fissa il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 19 di giovedì 11 gennaio 2001.

Il seguito dell'esame è pertanto rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.