TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MARTEDÌ 28 APRILE 1998

184ª Seduta

Presidenza del Vice Presidente
CARCARINO

La seduta inizia alle ore 14,45.

IN SEDE CONSULTIVA

(Doc. LVII, n. 3) Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1999-2001
(Parere alla 5a Commissione: favorevole con osservazioni)
(R125 b00, C05a, 0004°)

Riferisce alla Commissione il relatore CAPALDI, che ricorda come, sotto l'attuale Governo, siano stati raggiunti i parametri europei di convergenza e siano state date le risposte necessarie all'esigenza di risanamento della finanza pubblica e della politica monetaria: occorre ora consolidare i risultati acquisiti con le priorità rappresentate dall'occupazione e dallo sviluppo nel Mezzogiorno. La sostenibilità delle prospettive di sviluppo presuppone il riconoscimento di nuove opportunità, con riferimento al patrimonio naturale e storico esistente in Italia: esso proviene dal documento in titolo, ma andrebbe ulteriormente rafforzato individuando nel Governo un punto di riferimento unico che coordini tali politiche sul territorio; anche i contratti d'area ed i patti territoriali dovrebbero riferirsi alla difesa e alla salvaguardia ambientale.
Le politiche di recupero urbano - che si giovano della riduzione in corso riguardante i tassi per i mutui ipotecari sulla casa - dovrebbero arricchirsi di misure appositamente riferite alle aree periferiche degradate, e non soltanto in riferimento alla aree metropolitane. Opportuna è anche la prefigurazione di forme di fiscalità ecologica nel settore dei trasporti, in riferimento agli obiettivi vincolanti fissati alla Conferenza di Kyoto per la riduzione atmosferica dei gas-serra; più in generale, a pressione fiscale invariata occorre indirizzare il sistema impositivo all'incentivazione di comportamenti virtuosi sotto il profilo ambientale, accompagnandosi alla disincentivazione di quelle attività il cui impatto ecologico rappresenta un gravame per l'intera collettività.
Il decreto legislativo n. 22 del 1997 appresta un quadro di riferimento indispensabile sulla politica dei rifiuti, unitamente con i decreti ministeriali che disciplineranno le procedure semplificate per il riutilizzo ed il recupero; occorre però un nuovo censimento dei siti da bonificare, vista l'evoluzione della situazione di fatto. Dopo aver ricordato la necessità di incentivare - con adeguate dotazioni finanziarie - la ricaduta occupazionale delle aree protette, il relatore dichiara che la riduzione dei rischi catastrofali necessita di una individuazione più approfondita delle risorse cui attingere. La verifica delle misure di difesa del suolo va rapportata agli strumenti di programmazione previsti dalla legge, ed in primo luogo ai piani di bacino; il programma 1994-1999 di adeguamento delle reti idriche fino al 1997 aveva visto una riduzione della capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche, con conseguente perdita dei finanziamenti europei, alla quale si sta cercando di porre rimedio mediante una maggiore efficacia dell'operato pubblico. Infatti i piani di investimento dovrebbero tutti ispirarsi ad una visione ecologica dello sviluppo, mobilitando risorse economiche e capacità imprenditoriali in direzione di un miglior utilizzo della risorsa inestimabile rappresentata dal patrimonio ambientale del nostro Paese; ciò dovrebbe avvenire comunque evitando quegli eccessi che da talune parti inducono addirittura a riconfigurare l'attività venatoria in senso privatistico. Propone pertanto l'espressione di un parere favorevole con osservazioni.

Il presidente CARCARINO, nel dichiarare aperto il dibattito, saluta il senatore Parola, che riprende a partecipare ai lavori della Commissione come componente dopo due anni di assenza.

Il senatore PAROLA, ricambiato il saluto, dichiara che il nuovo approccio alla riduzione e prevenzione dei rischi catastrofali dovrebbe mobilitare risorse aggiuntive mediante il ricorso a meccanismi assicurativi. Ricordato poi che lo Stato italiano già finanzia avanzati programmi satellitari di osservazione della Terra, auspica che essi siano riferiti anche alla riduzione dei rischi naturali.

Il senatore RIZZI, nel preannunciare il voto contrario del Gruppo Forza Italia, lamenta la carenza nel documento in titolo di interventi a favore della piccola e media impresa, che rappresenta l'unica stabile opportunità di assorbimento della disoccupazione nel nostro Paese: la mancata considerazione di questa forza motrice dello sviluppo rende assai problematica la permanenza nell'area della moneta unica di cui il Governo si fregia. Del resto, precedenti di mancato utilizzo dei contributi europei nel settore della riforestazione - solo 270 miliardi su 1.000 sono stati impegnati nel 1997, mandando in perenzione gli altri - dimostrano la scarsa attitudine della pubblica amministrazione italiana in rapporto alle priorità europee.
L'adempimento degli impegni assunti a Kyoto, che doveva avvenire entro aprile, tarda ad essere recepito in testi normativi e si limita a generiche menzioni nel documento in titolo; la depurazione delle acque nel Mezzogiorno rappresenta un ambito di intervento meramente verbale, da parte di un Governo che affronta la delicata questione dell'acquedotto pugliese con misure di ripiano debitorio; la politica dei rifiuti non riesce a contenere il dilagare dell'eco-mafia, anzi alle denunce delle opposizioni si risponde con il silenzio sulla gestione di talune discariche come quella di Pitelli. Ignorare le esigenze delle popolazioni che abitano nel perimetro delle aree protette, come quella del Pollino, è un'ulteriore caratteristica dell'insipienza amministrativa di cui dà prova il Governo, il cui documento di programmazione è privo di qualsiasi indicazione circa le modalità con cui mettere in pratica gli impegni propugnati.

Il senatore CONTE esprime apprezzamento per la coerenza con cui si è conseguito il programma di risanamento del Governo, imprimendo un ulteriore slancio in direzione dell'occupazione e dello sviluppo: tale è l'impegno strategico della maggioranza, che intende finalizzare le risorse in direzione degli investimenti. Il dinamismo del Sud d'Italia passa per il coinvolgimento dei soggetti economici e delle forze intellettuali esistenti: occorre superare l'assistenzialismo del passato costruendo un contesto di produttività non solo in senso economicistico, ma fondato sulle risorse rappresentate dal territorio e dai valori sociali, ambientali ed umani che su di essi insistono. In tal modo si assolverebbe alla responsabilità che lo Stato italiano si è assunto a livello sovranazionale, mediante gli impegni di Kyoto sulle emissioni atmosferiche, nonché inscrivendo il suo operato - specialmente per il riassetto idrogeologico e la gestione delle risorse idriche - nel contesto europeo e mediterraneo di salvaguardia dell'ecosistema.

Il senatore STANISCIA, premesso l'interesse del documento nel suo complesso, si sofferma sulla strumentazione che trova il suo punto cardine sul mercato e sul contestuale ridimensionamento dello Stato. Le prospettive di sviluppo sono espresse prevalentemente in termini di crescita quantitativa e non qualitativa, così come sono orientate alla competitività e all'efficienza quali valori in sè e non elementi del progresso civile del Paese. E' legittimo pertanto chiedersi, mentre si apprezza la valenza del documento dal punto di vista del risanamento finanziario, quale sarà il riflesso delle politiche adombrate sulle aree marginali del paese e specialmente su quelle montane, quali i risvolti sulla salute dei cittadini, quali le modalità di tutela delle fasce deboli della popolazione. Tali interrogativi acquistano ancor più significato se si considera che già attualmente l'obiettivo di una maggiore razionalizzazione nella presenza di scuole o ospedali sul territorio rischia di comportare un abbandono del territorio stesso, appunto nelle zone del Paese che già presentano maggiori ostacoli all'insediamento sia produttivo che abitativo. A suo avviso, il parere sul documento di programmazione economico-finanziaria dovrebbe sollecitare una maggiore attenzione agli aspetti sociali della manovra di finanza pubblica per i prossimi anni.

Il senatore RESCAGLIO, espresso apprezzamento per la relazione, si sofferma su taluni aspetti specifici del documento, sottolineando positivamente che per la prima volta si collega lo sviluppo territoriale anche alle tradizioni, si prospetta il sostegno degli investimenti ambientali privati attraverso incentivi economici, si perseguono obiettivi innovativi nel settore dei beni culturali, come ad esempio lo snellimento delle regolamentazioni, il miglioramento delle condizioni di accessibilità del patrimonio culturale, la promozione della partnership fra pubblico e privato. Il giudizio complessivo sul documento non può dunque che essere favorevole, in quanto esso rappresenta il tentativo del Governo di introdurre nuovi punti di riferimento nella politica nazionale.

Il senatore COLLA si associa a quanto detto dal senatore Rescaglio in merito al richiamo, nell'ambito dello sviluppo territoriale, alle tradizioni che nella zona padana risultano particolarmente affievolite.

Il senatore BORTOLOTTO condivide la relazione nonchè il documento nel suo complesso, esprimendosi tuttavia criticamente in merito a due aspetti sui quali auspica che si formulino osservazioni nell'ambito del parere. In primo luogo va valutato criticamente il fatto che a fronte dell'esigenza riconosciuta di attuare gli impegni assunti alla Conferenza di Kyoto si prevedano investimenti da parte dell'ENI nelle aree meridionali per circa 6.000 miliardi, nell'ambito dei quali il progetto più rilevante è quello relativo alla Val d'Agri, vale a dire l'attivazione di un giacimento petrolifero in un territorio divenuto proprio recentemente area naturale protetta. Parimenti destano perplessità il previsto potenziamento del settore petrolchimico, notoriamente ad elevato impatto ambientale e a bassa ricaduta occupazionale nonchè, nell'ambito della politica agro-alimentare, il richiamo tra le misure di sostegno delle attività faunistiche venatorie e la decisione di destinare incentivi all'introduzione delle biotecnologie.

Il senatore SPECCHIA, rilevando come anche nell'ambito della maggioranza non manchino spunti critici, afferma che la propria parte politica ritiene di non ravvisare alcun elemento innovativo nel documento in esame dal punto di vista della tutela ambientale. Carente appare poi la parte relativa alle aree da bonificare e al sistema idrogeologico, che richiederebbero entrambi investimenti ben più consistenti di quelli previsti. Su un piano più generale, occorre poi sottolineare come non risulti affrontata la riduzione strutturale della spesa pubblica, nell'ambito della quale ad esempio le spese per il personale nelle pubbliche amministrazioni permangono invariate, nè risultino convincenti le proposte elaborate per la crescita dell'occupazione - a suo avviso, la riduzione dell'orario di lavoro potrebbe addirittura dar luogo ad un aumento della disoccupazione -, per lo sviluppo del Mezzogiorno, per l'abbassamento della pressione fiscale nei prossimi anni, proposte che assumono la veste di mere enunciazioni. Per tali motivi, preannuncia voto contrario sulla proposta del relatore.

Il senatore VELTRI riconosce nel documento di programmazione un felice compromesso fra politiche di stabilità e politiche di coesione che, a suo avviso, colloca nella giusta evidenza le emergenze del lavoro e del Mezzogiorno assegnando allo Stato e agli altri enti territoriali compiti specifici ma ponendo le basi per un ampio coinvolgimento anche dei privati. Auspica comunque che siano inserite, nell'ambito del parere, da una parte sollecitazioni concernenti l'utilità economica e sociale delle infrastrutture e la partecipazione dei privati nella loro realizzazione, dall'altra l'individuazione di politiche più incisive per il riassorbimento del lavoro sommerso, per la riforma dell'impianto normativo di cui alle leggi n. 36 del 1994 e n. 183 del 1989, per il conferimento di un maggiore risalto agli strumenti di conoscenza del territorio.

Il presidente CARCARINO, premesso di condividere l'espressione di un parere favorevole con le osservazioni che sono finora emerse, suggerisce, per quanto concerne le linee di intervento proposte per il mercato del lavoro, di includere anche il riferimento al ruolo che potrebbe svolgere l'Agenzia Sviluppo Italia; una maggiore attenzione andrebbe altresì posta all'utilizzo della leva fiscale al fine di crescita economica e di sviluppo occupazionale, anche in ragione del fatto che esistono sempre maggiori prove del grave effetto negativo che la pressione fiscale sul lavoro dipendente esercita sul livello occupazionale. Infine, andrebbe attentamente valutata la possibilità di introdurre forme di tassazione sui prodotti energetici utilizzando il relativo gettito per ridurre gli oneri contributivi a carico delle imprese; in tal modo, potrebbe essere perseguita una valida politica ambientale unitamente alla creazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo dei posti di lavoro.

Il senatore POLIDORO suggerisce di includere nel testo del parere una sottolineatura in merito allo sviluppo delle aree montane.

Il relatore CAPALDI, sottolineato che la centralità del mercato su cui sembra fondarsi il documento in esame è un passo necessario e non va letta in contrapposizione al ruolo dello Stato in quanto, a suo avviso, il mercato cui guarda il documento di programmazione è anche il luogo dove si esercita la regolamentazione, fa presente al senatore Rizzi che gli strumenti del patto territoriale e del contratto d'area hanno una valenza anche dal punto di vista ambientale e del sostegno alle piccole e medie imprese. Dichiara quindi di essere disponibile a recepire nel parere la gran parte dei suggerimenti formulati nel dibattito.

La Commissione, a maggioranza, dà mandato al relatore Capaldi di redigere un parere favorevole con osservazioni sul documento in titolo nei termini testè indicati.

La seduta termina alle ore 16,40.